Il Leviatano non è una metafora, bensì una realtà fisica ben concreta, formata da circa 8 miliardi di persone, nonché da tutti gli edifici, le macchine, il bestiame e le colture necessarie per farli vivere ed operare. Complessivamente, un mostro che con i suoi circa 40.000 miliardi di tonnellate occupa oltre l’80% della superficie della terra, mari inclusi. Il tutto sinergicamente collegato dalla rete globale del commercio, che rende l’umanità attuale qualcosa che somiglia molto ad un “superorganismo”.
Per saperne di più su come sia nato e cresciuto, come viva e su quali malattie lo affliggano occorrerà la pazienza di leggersi le 428 pagine del libro ad esso dedicato: “La caduta del Leviatano”. Qui faremo invece cenno ad un evento inatteso: l’eutanasia del medesimo, operata proprio dagli USA che ne sono stati principali fautori durante tutto il XX secolo.
L’argomento è vasto e complesso, in un articolo possiamo solo parlare del protagonista di questa impresa: il presidente Trump.
In questi giorni si sprecano i commenti sul fatto che lui ed il suo vice “de facto”, Elon Musk, siano dei pazzi imprevedibili, che ciò che fanno è del tutto illogico, ecc. Ma non è questa la mia opinione. Al contrario, mi pare che l’azione interna ed internazionale dell’attuale amministrazione USA sia perfettamente logica e coerente con la visione del mondo di chi la governa. Cioè un manipolo di miliardari che, sinceramente, pensano che governare uno stato sia la stessa cosa che dirigere un’azienda e che, vincendo le elezioni, si diventi proprietari dello stato almeno pro tempore. Ma soprattutto, che governare uno stato sia la migliore occasione per favorire le proprie aziende.
In estrema sintesi, in politica interna, la loro azione si sostanzia nell’indebolire il potere federale, eliminare ogni vincolo alla speculazione e smantellare lo stato sociale. Una sorta di anarco-plutocrazia estrema in cui le funzioni dello stato si riassumono nel creare le condizioni migliori per il “business”, finanziare con soldi pubblici le grandi aziende in difficoltà (quelle medie e piccole no) e, soprattutto, mantenere l’ordine pubblico in un contesto di crescenti tensioni centrifughe e conflitto sociale. Problema che si pensa di superare mediante lo sviluppo di un sistema di controllo capillare “ad personam” ed un pervasivo sistema di “disinformazia” di stile cinese, ma gestito da imprese private anziché dallo stato.
In politica estera, uno degli obbiettivi di Trump è il parziale smantellamento, o quantomeno lo svuotamento, delle autorità ed agenzie internazionali (ONU e derivati come l’OMS, Corte di giustizi dell’Aja, ecc.) che vede come un intralcio al proprio potere personale ed una spesa inutile per lo stato. Perfino la NATO, pilastro del potere internazionale dello Zio Sam per quasi un secolo, vacilla ed ha preso più picconate dal presidente USA nel giro di un mese che da tutti i comunisti del mondo messi insieme in cinquant’anni.
Ma soprattutto, odia l’Europa, che considera una sorta di parassita. Tanto è vero che, mentre contro la Cina si muove con cautela, la parodia di “trattativa” intavolata con la Russia, chiarissimamente, non mira ad una mediazione. In cambio di niente (tranne eventuali favori personali) il nostro ha fatto proprie tutte le pretese di Putin, condendole con una sequela di insulti personali a Zelenszy e precisando che, comunque, gli USA non aiuteranno mai né l’Ucraina, né i paesi NATO che volessero sostenerla.
Dunque non si mira ad accordo di pace, bensì a costringere l’Ucraina alla resa incondizionata, senza neppure consultarne il governo.Una catastrofe irreparabile per la credibilità internazionale degli USA, credibilità su cui largamente si basa il suo impero. E dunque perché?
In parte, forse semplicemente perché Putin gli è simpatico (come Netanyahu, Bolsonaro, Orban ed altri del genere) ed ha piacere di fargli un regalo. Ma lo scopo principale credo sia dimostrare non solo che l’Ucraina non è uno stato sovrano, ma che neanche il manipolo di staterelli europei lo sono a pieno titolo. Se non troveremo il coraggio e la capacità di reagire adeguatamente, avrà dimostrato al mondo che non siamo alleati, bensì colonie; cioè soggetti indegni di una qualche considerazione, nemmanco formale. Il tutto con l’acclamazione di molti autodefiniti “sovranisti”. Ma neppure questo stupisce: il paradosso è una delle anime della politica contemporanea e non solo.
Certo non lo preoccupa il fatto che in questo modo si resusciti il “Diritto di conquista”, con conseguenze potenzialmente disastrose perché quasi tutti gli stati del mondo hanno, o possono rispolverare, rivendicazioni territoriali ai danni dei vicini. Anzi forse è proprio questo uno dei suoi scopi, dal momento che il diritto di conquista è alla base del suo modo di pensare, come se conquistare stati fosse la stessa cosa che conquistare fette di mercato.
Neppure sembra impensierirlo il fatto che, essendo la Russia ormai dipendente dalla Cina, rafforzarla la prima significhi rafforzare la seconda, anche e soprattutto in vista di una sempre più probabile invasione di Taiwan. Queste non son cose che gente come Trump possa capire. Per lui l’essenziale è cancellare l’Europa dalla mappa geopolitica. Uno scopo per il quale, bisogna dire, anche buona parte della nostra classe dirigente lavora alacremente da molti anni.
Altro capitolo chiave della politica trumpista è, invece, il sostegno assoluto ad Israele nel suo tentativo di deportare l’intera popolazione di Gaza (per ora, poi anche quella della Cisgiordania). Dove non gli interessa, purché fuori dai piedi e non a spese degli USA. Una proposta, corredata da pubbliche minacce agli alleati arabi che si rifiutano di collaborare. Insomma, il più grande pogrom della storia per la più grande speculazione edilizia mai vista. Un’iniziativa che la dice lunga sui soggetti in questione e su come ragionano, ma soprattutto il modo più sicuro per alienarsi le residue simpatie nel mondo islamico.
Tralasciando altri dossier, come la ventilata invasione di Panama e, magari, anche di Groenlandia e Canada (guardacaso entrambi territori “semi-europei”), la politica di Trump si può riassumere nell’alienarsi tutti gli alleati, a cominciare da quelli più fidati e duraturi, spalancando così spazi di manovra per la penetrazione politica ed economica cinese in tutto il mondo.
“Cornuti e mazziati”, molti degli stati che avrebbero potuto collaborare con gli USA per contenere l’imperialismo della Cina finiranno infatti con il rivolgersi proprio ad essa per i necessari collegamenti economici e, chissà, magari anche per sbarazzarsi della “dittatura” del dollaro che finora hanno invece difeso. Non mi sorprenderebbe una rapida lievitazione del “club BRICS” nei prossimi mesi ed anni.
Ma torniamo al Leviatano: perché tutto questo lo riguarda? Perché, come abbiamo detto, è costituito dall’intera antroposfera e vive grazie ad una rete commerciale globale che, già in crisi per molti e solidi motivi, viene ora attaccata proprio dallo stato che più di tutti la ha sviluppata e di cui, largamente vive. Il dilagare di conflitti armati e commerciali non potrà che accelerarne il parziale disfacimento. Quello che sta emergendo non è infatti un mondo “multipolare”, bensì un mondo conflittuale.
Il punto abitualmente trascurato da tutti è che l’odierno livello di sfruttamento delle residue risorse è possibile proprio grazie all’attuale livello di integrazione pressoché totale dell’intera antroposfera. Livelli inferiori di integrazione comporteranno necessariamente una riduzione nelle capacità industriali e finanziarie, oltre che un rallentamento del progresso tecnologico commercialmente disponibile. Sia per la ridotta disponibilità di energia e fondi, sia perché buona parte delle risorse residue saranno dirottate su scopi militari e, dunque, largamente secretati.
All’atto pratico, questo significa una flessione più o meno rapida e pronunciata nella produzione industriale ed agricola globale il cui picco è forse già alle nostre spalle e, altrimenti, poco dinnanzi. Nel contesto attuale, una contrazione anche modesta nella disponibilità di energia e tecnologie renderà sempre più difficilmente accessibili e sfruttabili risorse sempre più rarefatte e remote. Ciò potrebbe innescare un processo autocatalizzante di contrazione dell’economia a livello globale, anche se con forti differenze a livello locale e regionale. E’ ciò che si chiama propriamente “collasso”.
In definitiva, il disfacimento del leviatano non potrà che portarsi dietro una contrazione della popolazione globale. Di quale entità e con quali tempi e modalità non è dato sapere.
Non è una sorpresa. Sappiamo da oltre cinquant’anni che è inevitabile e che, presumibilmente, avrebbe dovuto cominciare ad accadere verso la metà del secolo. Trump e la sua tragicomica banda non sono dunque altro che un catalizzatore che accelera di alcuni decenni un processo già in atto per cause chimico-fisiche ed ecologiche ben note e su cui bulli e miliardari non possono nulla.
E la bomba?
Un’altra conseguenza dell’assalto trumpista al fatiscente impero americano è che oramai anche i gatti hanno capito che non solo i trattati firmati con la Russia sono carta straccia (lo si sapeva già), ma anche quelli con gli Stati Uniti e questa, su questa scala, è una novità. Venendo meno l’ombrello americano, tutti gli stati satelliti si trovano improvvisamente nudi di fronte ad una tempesta che si preannuncia assai dura. Ogni volta che un impero collassa, seguono infatti una serie di guerre per definire i nuovi rapporti di potere.
Alcuni si adatteranno alle nuove condizioni pur di non far nulla, altri si cercheranno un nuovo padrone ed altri ancora si coalizzeranno per tentare di salvare il salvabile della propria sovranità. Impossibile dire oggi chi farà cosa, ma un fatto certo è che la disponibilità di un deterrente militare proporzionato alla minaccia sarà un prerequisito per chiunque voglia tentare di rimanere, o di tornare, indipendente.
Orbene, disporre di un deterrente militare convenzionale all’altezza delle minacce potenziali è estremamente costoso, non solo in denaro, ma anche in tempo e risorse sempre più scarse e scadenti. Per molti non sarà quindi possibile e l’alternativa, assai più economica e rapida, è l’arma nucleare, specie per chi disponga già dei materiali, delle tecnologie di base e delle competenze necessarie. Se l’hanno potuta realizzare i nord-coreani, significa che tutti gli stati industrializzati lo possono fare e fra questi Ucraina, Corea del sud e Taiwan saranno i primi ad occuparsene, ammesso che non lo stiano già facendo, ma altri li seguiranno. Oramai è inevitabile e moltiplicando il numero dei soggetti dotati di certi ordigni, si eleva a potenza la probabilità che qualcuno, prima o poi, li adoperi. Grazie Donald.
PS. Sarebbe un modo molto veloce per ridurre la popolazione, non solo in conseguenza delle distruzioni e delle radiazioni, ma anche, forse soprattutto, per fame, miseria e malattie. Potrebbe essere la salvezza della biosfera e, di conseguenza, della nostra stessa specie? Sul primo punto sono possibilista, vista l’esperienza verificata in luoghi con Chernobyl e Fukushima. Sul secondo, chi lo sa?

Supponiamo che Donald e compagnia bella siano i catalizzatori: il sistema è da decenni dentro la peggiore insostenibilità.
Forse la catalisi può accelerare un poco la transizione ma, sostanzialmente, essa è già in corso da decenni, come avevano studiato p
la Meadows, Peccei etc. .
Io rischio quotidianamente di essere accoltellato, pestato dalla feccia criminale nordafricana sui treni e nelle stazioni da incubo, feccia che Soros e oligarchi liberal hanno imposto alle popolazioni europee sulle quali appartengono pure i non molto dissimulati sostenitori sorosiani della pagina precedente.
Ecco, se dovessi crepare ad opera di un maranza, potrei anche ringraziarlo per farmi evitare scenari da collasso.
Indubbiamente uno degli innumerevoli lati positivi del Nuovo Mondo Paradiso, il multiculturalismo, per i quali si sdilnquiscono i kompagni.
Il collasso è già nelle nostre vite col la guerra civile da banlieue.
Nei salotti gauche caviar fingono dj non essersene ancora accorti; il loro sadismo, tuttavia, trova appagamento e soddisfazione.
Strano che a lanciare accuse di ‘dissimulazione’ sia qualcuno che da anni fa il blogger sparandola grossa ma senza metterci la faccia, come se dovesse sfogare giudizi e comportamenti che nasconde nella vita di tutti i giorni. Comunque, quando nel mio pezzo parlavo di gente che ‘crea false dicotomie’, pensavo proprio a persone come lei, che si lamenta tanto della ‘reductio ad hitlerum’ poi però chi non la pensa come lei è sorosiano, ‘arcobalengo’, ‘razzista anti’ e stronzate varie. E creando false opposizioni cela tutte le contiguità e la vera natura del sistema.
E del resto lei è la stessa persona che dice ‘natalità problema numero zero’ e poi ‘ scambierei trentamila Fratoianni, Salis, Manconi, Saviano, Gentiloni e compagnanza varia anche solo per una metà di Orban’, cioé uno dei massimi sostenitori di politiche nataliste.
Comunque la vita che lei racconta, tra frequenti escursioni in montagna e altrove, lezioni di ballo, ecc. non sembra esattamente quella di un capotreno di Trenord o dell’abitante medio di Quartoggiaro.
Excusatio non petita, accusatio manifesta.
Giussani, il tasso di fertilità per donna in Ungheria è 1.5, un pelino sotto il 2.1 di mantenimento.
Iniziate a volgere lo sguardo sull’Africa e sull’Asia islamica.
Anche se non c’è Orban brutto cattivo cacca diavolo son due problemini quelli un poco più rilevanti.
Capisco, è tviviale, poco elegante, politicamente molto scovvetto.
P.S.
È fantastica la vostra capacità di non stare sui fatti e di riportare cose personali che non hanno alcuna relazione con gli argomenti dibattuti.
Citeremo, come cause del collasso, del leviatano le mie lezioni di tango. 🙂
Non mi sono scusato proprio di niente. Sono io l’autore della ‘pagina precedente’, quindi è ovvio a chi lei si stesse riferendo. Evidentemente, oltre ad avere paura di fare il suo nome, teme di fare anche quello degli altri. Se vuole essere veramente ‘politicamente scovvetto’ cominci a parlare chiaro sempre e non per allusioni (o metafore ridondanti, vedi altri commenti)
Noi lo sguardo sulla sovrappopolazione lo abbiamo volto da tempo (e anche Soros, visto che le sue ONG si occupano di pianificazione familiare nel sud del mondo), è a lei che sono sfuggite le politiche pro natalità di Orban (dia uno sgardo sul Web, non sono un segreto). Se poi gli ungheresi (la cui nazione è in considerevole overshoot: dovrebbe ridursi di circa 2,4 milioni di persone per rientrare nella biocapacità) non seguono i consigli del loro leader, sono solo contento.
Orban, così come Trump, Putin e tutti quelli che sostengono politiche nataliste, dovrebbe essere il ‘brutto cattivo cacca diavolo’ principalmente per lei Camminatore, coerente con ‘sovrappopolazione problema numero zero’. Sei lei cade in contraddizioni con le sue affermzioni, non è colpa mia, dei gauchisti al caviale o degli islamici, ma solo sua.
Ma lei Camminatore non ‘politicamente scovvetto’, è soltanto una delle miliardi di persone che usa il Web per nascondersi. Ci sono tanti altri che dicono ‘morte ai negri’ mettendoci la faccia. Non è speciale solo perché sfotte facendo la erre moscia (come se non esistessero destri o razzisti o simili che non l’avessero).
Parlò quello che in QUALSIASI POST, qualunque argomento tratti, deve buttarci dentro i sinistrasti radical chic, gli immigrati sul treno ecc!!!!!
Ma lei può scalare tutte le montagne che vuole, prendere lezioni di tango a piacimento e persino segarsi tutto il giorno davanti al pc (magari trovi qualcosa di meglio di Hamster se ci tiene alla salute del computer), ci mancherebbe altro, non mi sognerei certo di farle la morale per questo. Mi fa solo ridere tutta questo solfa dei radical chic, sinistra al caviale bla bla bla ecc ecc fatta da gente che non lavora esattamente in miniera. Magari i suoi genitori/nonni se la passavano decisamente peggio (un po’ come mio padre nato nel 1946 a Milano da una famiglia di sfollati), e se hanno potuto dare un futuro migliore al loro Mandibolatore-Camminatore è stato anche grazie alle politiche del ‘riformismo conservatore’ del welfare state.
Concordo sul leviatano e l’analisi conseguente ma pongo all’attenzione che sia la cura Trump, sia le soluzioni EU partono dal considerare il sistema di questo capitaliasmo finanziario 4.0 come una pena necessaria e inviolabile Da lì stabilire quando e come sarà collaso è questione di dettagli. Personalmente questo sviluppismo economico, politico e militare non ha anticorpi in sè per salvarsi. La cura Trump-Musk può avere effetti mka solo per l’elite dei miliardari in cui il mercato globale è tutto e si può fare anche apparentemente facendo finire guerre, Quello che non c’èse non nella nascosta esistente ma poco strutturata dei ribelli nel mondo con riferimento particolare all’Italia la considerazione che una possibilità (pur con enormi difficoltà) è smetterla come nazione di credere che parlare il linguaggio del mercato globale sia un mito indissolubile. Tornare “a casa propria”, sciogliere nel tempo ogni legame (EU, Nato, WTO, ecc) e ragionare su cosa serve nei territori di questa martoriata nazione spendendo ogni centesimo per distribuire benessere sociale, destinando ogni risorsa , invenzione attenzione, istruzione , ricerca, alla cura di se degli altri
mi pare UNA soluzione più difficile, ma sicura da attuare.
Gianni, l’Italia non è gli USA o la Cina, cioé una nazione capace con le sue decisioni di condizionare l’economia globale, bensì una che per mantenersi com’è dipende mani e piedi a livello agricolo e industriale dall’apporto di altri, ed è qualcosa su cui riflettere prima di pensare a ‘sciogliere ogni legame’. I discorsi semplicistici “usciamo dall’Euro, torniamo alla lira la ipersvalutiamo così facciamo grandi esportazioni” può funzionare solo se tutti gli altri restano fermi come babbei a guardare noi che traiamo vantaggi da questi giochetti, e mi sembra francamente difficile.
Più che altro, se usciamo sia da UE (io sarei a favore) che dalla NATO (favorevole solo a patto di avere altre alleanze) poi dobbiamo difenderci da soli, e allora si propone non solo il tema della spesa militare, ma anche del fatto che non abbiamo un’atomica nostra ma siamo “protetti” da quelle americane – ancora per quanto?
Sinceramente tutto questo discorrere di bombe come nulla fosse mi fa orrore. Provate un po’ a sperimentare Nukemap e poi ve ne renderete conto https://nuclearsecrecy.com/nukemap/
Grazie di aver postato il link. Conoscevo il sito ed è proprio per questo che ho scritto quel che ho scritto. Questione lunga, ma in estrema sintesi, da quel che sembra a noi profani della materia (sulla base di informazioni divulgative come queste) sembra che una ipotetica guerra nucleare distruggerebbe le principali città e centri industriali del mondo. Una percentuale molto ridotta del nostro pianeta, ma che contiene una percentuale molto considerevole della popolazione mondiale e la quasi totalità della produzione industriale. Perciò ho scritto che, probabilmente, morirebbe più gente per il collasso totale dell’economia, oltre che per gli effetti delle radiazioni per molti anni a seguire. Effetti che, però, abbiamo constatato essere molto più alti per l’uomo che per la maggior parte degli altri esseri viventi. tanto che in zone molto pericolose per noi, alligna oggi una quantità di vita molto superiore a prima dell’incidente. Questo può far piacere o dispiacere a seconda dei gusti personali, non importa. Quello che è invece un fatto è che un recupero di vitalità della biosfera è conditio sine qua non per la sopravvivenza di una qualunque civiltà e financo della nostra specie.
Certo, non mi auguro un evento simile, ci sarebbero altri modi assai migliori per salvare il salvabile. Mi limito a rilevare che Trump sta facendo il suo possibile per aumentarne la probabilità (non è il solo a dire il vero) e che un collasso pressoché totale della biosfera (evento che oggi appare probabile) avrebbe conseguenze più graduali, ma ancor più devastanti e durature.
Si, sostanzialmente sono d’accordo sul collasso. Sarebbe stato inevitabile prima o.poi.
Riguardo Trump, penso che si stia muovendo in maniera estremamente scomposta rischiando di far esplodere
malamente quella gigantesca bolla che aleggia a Wall Street.
https://youtu.be/ojEYbPGk1yc?feature=shared
E purtroppo pure l’Europa sembra avere smarrito la bussola.
https://icdasustainability.org/report/food-system-impacts-on-biodiversity-loss-2023/
Per quanto riguarda la biodiversità, le cause sono state studiate e ri-studiate
Qui ho linkato un recente report
Occorre una dieta vegetale con passaggio a coltivazioni non intensive.
Niente di drammatico se non fosse la difficoltà a convincere le persone a cambiare regime alimentare.
Si spera che ci salvi la crisi.
Recentissima notizia
Il collasso dell’Amazzonia non è dietro l’angolo.
Non linko, ma l’articolo è di oggi e si può trovare su rinnovabili.it
https://scenarieconomici.it/disastro-germania-falliscono-anche-le-fabbriche-di-wurstel-piu-famose/
Ah, ah.!
Il terribile disastro tedesco
Falliscono le fabbriche di würstel!
A questo punto, direi, ben venga il collasso.
https://scenarieconomici.it/crisi-delle-uova-negli-usa-prezzi-alle-stelle-perche-mancano-le-galline/
In America c’è la crisi delle uova.
Si, dispiace per le galline, o quella parvenza di galline che sono i polli d’allevamento.
🙄
L’allevamento per le uova, mi par di ricordare, è tra quelli che causano maggiore sofferenza alle galline.
https://thesubversivefarmer.net/blog/just-plant-trees-not-so-simple?ss_source=sscampaigns&ss_campaign_id=67bdd7b3477cbd232472a94f&ss_email_id=67be03416078271a143ccc11&ss_campaign_name=Just+Plant+Trees%3F+It%E2%80%99s+Not+So+Simple&ss_campaign_sent_date=2025-02-25T17%3A52%3A16Z
A proposito di galline
Mi arrivano regolarmente gli articoli di Zia Gallina, botanica americana in terra umbra.
Questo riguarda la riforestazione a ceduo dei terreni agricoli degradati
Con link a un recente studio uscito su Nature
Dice che ha un gran futuro.
Quindi prendi un macellaio rimasto disoccupato e lo impieghi nella riforestazione a ceduo che potrebbe produrre legname e reddito dalla potatura periodica degli alberi
Perfetto. Aggiudicato.
Nel mondo parallelo eh,
La ceduazione porta luce al suolo dei boschi e promuove la crescita annuale della flora del suolo, che a sua volta promuove insetti e altri animali, in particolare uccelli e piccoli mammiferi.
La ceduazione è inequivocabilmente positiva per la biodiversità e gli eventuali benefici in termini di carbonio devono essere soppesati insieme ai benefici per la biodiversità
https://www.lostwoods.org.uk/post/what-is-coppicing
Molti dei nostri mestieri tradizionali dipendono dai prodotti del ceduo, come la paglia, la fabbricazione di cesti, la siepe, la tessitura, la filatura, la fabbricazione di mobili, ecc. Poiché queste pratiche stanno vivendo una rinascita, avremo bisogno di prodotti di buona qualità per consentirne la crescita. Il ciclo di ceduo più breve è di circa 7 anni per il nocciolo, 1-3 per il salice, 15-20 per il castagno e 20+ per la quercia, il che significa che attualmente c’è una fornitura limitata.
Molti mestieri del ceduo sono purtroppo caduti in disuso in seguito alla rivoluzione della plastica del ventesimo secolo. Mentre ora cerchiamo di sostituire la plastica nella nostra vita quotidiana, saremmo ben consigliati di guardare indietro per andare avanti, ad esempio promuovendo cesti di salice e nocciolo come alternative sostenibili alle buste della spesa di plastica.
Chiedo scusa per l’imperversare, ma questa cosa che col ceduo si può sostituire anche la plastica mi ha mosso un sentimento profondo che ho dovuto sfogare in questo ultimo commento
Il link è sempre quello che si trova nel commento precedente
Le tue opinioni in materia di selvicoltura possono essere interessanti, ma fuori argomento. Su questo stesso blog ci sono vari articoli dedicati alle foreste, magari commenta uno di quelli che se ne parla.
Si, ritorno all’articolo.
Dunque, ai dice sempre Pechino vuole riprendersi Taiwan.
Ma se questo dovesse succedere i principali fornitori delle big tech americane, saranno cinesi.
Nvidia, Apple, Microsoft e Alphabet dipenderanno da fornitori cinesi.
La bolla finanziaria gestita dalle cosiddette Big Three (su cui peraltro si regge la tenuta del dollaro e quindi dello Stato americano, ma questa è una faccenda lunga da scrivere, si può leggere ‘Nelle mani dei fondi’ di Alessandro Volpi) dicevo, la bolla finanziaria rischierebbe di sgonfiarsi subito se la Cina, dopo aver preso Taiwan, bloccasse le forniture ai colossi big tech di cui i grandi fondi, appunto le big three, sono azionisti.
La Cina potrebbe pure dedollarizzarsi. Già i titoli del debito USA non compaiono più nel portafogli cinese.
In pratica, le sorti dell’economia americana sono nelle mani della Cina.
Per quanto riguarda tutto l’insieme del sistema capitalistico, chiamiamolo pure il leviatano, per questo mi sa che ci vorrebbe la sfera di cristallo. Sicuramente è la fine della globalizzazione. Si torna al mercantilismo, se le risorse e pianeta il terra lo permettono
Temo di no
Per questo suggerisco rimedi
ipotetici. Mi diverte pure cercarli e pubblicizzarli nel mio piccolissimo ambito commentatorio (che parola, si può dire? Ho paura che la Baracetti mi incolpi di analfabetismo).
Ah, il gioco di Musk e miliardari trumpiani, è effettivamente quello di usare il potere politico per i propri interessi
Ma quali siano questi interessi non è facile scriverlo qui in tre righe.
Come solito rimando ai libri o agli articoli di Alessandro Volpi. Scrive su Altreconomia.
A me arriva gratuitamente per mail, come del resto gli articoli di Zia Gallina
🙂
Jacopo, ti prego non metterti anche tu a inneggiare al massacro in nome della biosfera! A parte che le guerre fanno malissimo anche a piante, animali ed ecosistemi, ma poi anche noi umani siamo esseri viventi e io auspico il miglior risultato con la minor sofferenza di tutti, noi compresi.
Non inneggio, non sono masochista. La questione dei possibili effetti di una possibile guerra nucleare è complessa ed esula dalle mie competenze anche parziali; mi limito a rilevare che in zone altamente contaminate la biosfera se la cava molto bene. Che poi una rapida riduzione della pressione antropica sia conditio sine qua non per fermare (forse) l’estinzione di massa e dunque anche per migliorare le prospettive di sopravvivenza della nostra specie è semplicemente una banalità politicamente scorretta. Ma un genocidio non è per questo auspicabile, ci sono altri e più efficaci mezzi per ridurre il numero e l’impatto degli umani nel giro di alcuni decenni. Alcuni di questi già in atto, anche se con altri scopi.
Quanto alla difesa, abbiamo constatato (lo si sapeva già da tempo) che sugli americani non si può più contare. La domanda è semmai se gli USA possono diventare un nemico anche sul piano militare, visto che su quello politico ed economico lo sono già.
“ci sono altri e più efficaci mezzi per ridurre il numero e l’impatto degli umani nel giro di alcuni decenni” Infatti. Meglio i preservativi delle bombe.
Non credo che gli USA ci attaccheranno, ma può essere che ci lascino attaccare da qualcun altro. Chi vivrà vedrà. Purtroppo per il momento ci tocca riarmarci.
“meglio i preservativi delle bombe” mi pare un eccellente slogan.
Facciamo delle magliette 😉
Oggi Trump ha annunciato dazi del 25% verso l’UE. È da vedere se si tratta di un bluff o se li confermerà.
Tra le tante oggi ha ripetuto che il Canada è il 51° Stato degli USA, quindi è difficile star dietro a tutte le sue sparate.
È una strategia voluta, mi sembra che Steve Bannon l’abbia addirittura detto chiaramente: stordisci la gente con quarantamila annunci, sparate e provvedimenti al giorno, così non riescono a starti dietro e tu intanto fai quello che hai deciso di fare.
Non credo si tratti semplicemente di quello, sta cercando di ottenere qualcosa col suo solito atteggiamento da bullo.
Vedremo.
Il piano era questo
Agitare la minaccia di dazi punitivi è un sistema diretto ad obbligare altri Paesi a comprare e detenere più titoli di Stato americani (oppure più armi, come ha proposto Ursula Van der Leyen); in questo modo gli Stati Uniti potrebbero finanziare il loro crescente deficit pubblico, tenendo sotto controllo i tassi d’interesse sul debito.
https://www.remocontro.it/2025/02/24/mastodontico-debito-pubblico-usa-da-scaricare-sul-mondo/
Ma se metti i dazi fai aumentare l’inflazione, perché le merci importate costeranno di piu.
Un casino. E poi figurati, la Cina.
Ridono per tre mesi di fila.
Mah.
Vedremo, ma direi che il due Musk-Trump stia facendo ponti d’oro alla Cina.
Sì, ma comunque la tecnica di stordire l’avversario è ufficiale. C’è un video di Bannon in cui la spiega.
Penso anche io che sia una strategia, non solo per confondere, ma anche per saggiare il terreno. Non dimentichiamo che il nostro è un bullo molto ricco e i bulli dietro una parata di jattanza sono sempre dei vili. La tattica mi pare quella di minacciare, per poi trattare in funzione di come e quanto l’altro reagisce. per questo, credo che fare la voce grossa sia per noi la migliore strategia. Ma, ovviamente, tutti noi si parla senza conoscere i retroscena.
Intanto il bullo ha confermato che i dazi del 25 per cento sulle merci provenienti da Canada e Messico entreranno in vigore come previsto il prossimo 4 marzo, cioè allo scadere dei trenta giorni di sospensione negoziati all’inizio di febbraio con i due paesi. Ha anche aggiunto di voler raddoppiare quelli sulle merci cinesi, sulle quali dallo scorso 4 febbraio sono già in vigore dazi del 10 per cento.
Vedremo quanto toccherà a noi.
Ha già detto che toccherà a noi. Io però mi chiedo: non eravamo tutti no global? Può essere che i dazi, che sicuramente faranno danni in molti settori, ci aiutino a ridimensionare le economie, rilocalizzare e spezzare i monopoli. Come dice Jacopo, una bella botta al Leviatano.
Il punto non è se metterà dei dazi anche alla Cina, quali e quanto. Il punto è che alienandosi tutti gli alleati e le residue simpatie nel mondo spalanca le porte alla Cina. Non militarmente (per ora). ma con il soft power, gli accordi economici, la dipendenza tecnologica ecc. Se continua così, fra 4 anni gli USA saranno molto soli e dunque molto deboli. Una crisi economica e finanziaria coi fiocchi è molto probabile e poi? Boh?
Rob58, perché “come nulla fosse”? Cosa dovrebbe essere e non è? L’atomica fa orrore a chiunque abbia un briciolo di cervello: siccome al momento è di fatto impossibile eliminarla del tutto dal pianeta (e bravo chi ci prova, sicuramente), l’obiettivo diventa come far sì che non venga mai usata. La deterrenza può essere una strategia. Ha funzionato finora. Paradossalmente, un mondo in cui più stati hanno l’atomica può essere più sicuro di uno in cui ce l’ha un solo stato e costringe gli altri con la forza a sottomettersi. Per dire, se l’Ucraina non avesse ceduto le armi atomiche, forse la Russia non l’avrebbe invasa.
Già, vero, e di quante bombe e vettori dovremmo aver bisogno per sventare un attacco? E se tutti i paesi ragionassero così, allora perchè non potrebbero avere la bomba paesi dittatoriali, illiberali o antidemocratici? Ragionamenti come il tuo sono perfetti per favorire la proliferazione delle armi nucleari, inoltre ci sono cose che non sai, tipo il fatto che in caso di attacco, bastano anche solo poche bombe, i sistemi sono congegnati non per lanciare una decina di missili e via, ma per un lancio massivo da tutti i sistemi della triade nucleare (in pratica: lanci da sommergibili, aerei e lanci di ICBM), questo per evitare che i sistemi di attacco della triade e/o i centri decisionali e di controllo vengano distrutti, e per annientare in primis gli obiettivi militari del nemico, di seguito i centri di comando e di coordinamento e infine le strutture infrastrutturali e logistiche. Ma non finisce qui, perchè la Russia (e non credo solo la Russia) è dotata del sistema “Perimeter”, un sistema di sensori sismici e della radioattività, che in caso di annientamento dei centri decisionali, procederebbero in autonomia a dare il via allo scatenarsi della triade nucleare. Se a te piace questo mondo, accomodati pure, a me, ripeto, fa orrore.
Rob58, fa orrore a me, fa orrore a te, fa orrore a tutti, ma è esattamente il mondo in cui viviamo. Non si può decidere cosa fanno gli altri, si può solo decidere come reagire. Tu dici di porgere l’altra guancia – il che di fatto significa farsi sottomettere. Io dico di prepararsi a difendersi (mai ad attaccare). Meglio un’alleanza difensiva che ogni paese da solo armato fino ai denti, ma questa alleanza dev’essere solida.
“E se tutti i paesi ragionassero così, allora perchè non potrebbero avere la bomba paesi dittatoriali, illiberali o antidemocratici? “, tu dici. Ma infatti questi paesi ce l’hanno, è proprio quello il problema.
Per fare un esempio: la Corea del Nord, nonostante decenni di diplomazia, bastoni, carote, pressioni e sanzioni persino dalla Cina e dalla Russia (fino a poco tempo fa), ha deciso che voleva l’atomica e ce l’ha. La gente fa la fame, ma il paese ha le armi atomiche. L’unico motivo per cui non ce le ha anche la Corea del Sud è che era protetta dagli Stati Uniti. Ora che gli Stati Uniti si sono stufati di promettere questa protezione, e hanno fatto i conti che dici tu e deciso che forse non vale la pena sacrificare Washington per salvare Seoul, in Corea del Sud si sta iniziando a parlare apertamente di sviluppare l’atomica per difendersi da un’aggressione del Nord sempre più annunciata.
Certo, fa orrore. Ma se non puoi impedire alla Corea del Nord, per dirne una, o ad altri paesi ostili, di sviluppare quest’arma, come ti difendi? Vogliamo tutti finire come i vicini della Russia o di Israele, che sono costretti a subire qualsiasi prepotenza, aggressione e sterminio solo perché non sono in grado di difendersi?
Che ogni staterello abbia la sua propria bomba atomica è quel che si dice un rimedio peggiore del male.
A parte il fatto che ci sono ordigni non atomici che fanno lo stesso disastro di quelli atomici, tranne rilasciare radiazioni e di questi se ne potrebbero usare a volontà. Per dire, se l’Iran scaricare il suo arsenale missilistico su Israele lo cancellerebbe dalla faccia della terra anche senza nucleare.
Ma in genere le cose funzionano in modo molto più complesso, per fortuna.
Prima dell’ultima mossa visibile c’è la penultima e via via sempre più indietro. Nel mondo parallelo, prevenire è meglio che curare
Scaricasse
Infatti la deterrenza dovrebbe servire come prevenzione.
No, non è assolutamente desiderabile che ogni stato o staterello abbia l’atomica. Per questo è meglio fare parte di un’alleanza difensiva in cui qualche membro che ha già l’atomica si impegna ad intervenire in difesa degli altri se attaccati.
Che è proprio il motivo per cui l’Ucraina voleva entrare nella NATO. Per non essere attaccata dalla Russia, che ha l’atomica mentre l’Ucraina non ce l’ha (più).
E per fortuna che non è entrata nella Nato, altrimenti ne veniva fuori una terza guerra mondiale.
Se ti riferisci all’ingresso dell’Ucraina nella NATO, è sempre stato una chiacchiera per fare scena e tutti lo sapevano benissimo perché un paese in guerra non può entrare. Punto. Altra cosa è se la NATO volesse dare garanzie di sicurezza ad un paese X. Questo sarebbe fattibile, ma mi pare che nessuno lo voglia fare, manco Macron. Ma non ce ne sarebbe neanche bisogno. Dai tre anni scorsi appare evidente che con un supporto logistico adeguato l’Ucraina è in grado di cavarsela da sola. Finora né noi, né Biden & co. lo hanno voluto fare, sperando forse in un compromesso. Ed alla prova dei fatti è stato un errore.
Articolo (come al solito) equilibrato e drammaticamente ma lucidamente realistico, in effetti il trumpismo oggi trionfante sembra in grado di produrre effetti sostanzialmente uguali e contrari a quelli auspicati/promessi (cfr. la vichiana Eterogenesi dei fini). Gli accaniti supporters occidentali del trumpismo (ovvero della distruzione dell’Occidente per come lo abbiamo conosciuto negli ultimi secoli) avrebbero di che meditare a lungo, se soltanto potessero/volessero farlo… Saluti
Secondo me chi ha votato Trump voleva, a parte Israele, più o meno quello che Trump sta facendo. Mandare a quel paese tutti gli alleati e spadroneggiare da solo.
In politica interna non so.
https://www.ilpost.it/2025/02/28/trump-zelensky-incontro/
Tra Trump e Putin non so chi sia il peggiore con cui trattare.
Sono sconvolta da come si sono comportati.
Meno male che i leader europei stanno difendendo Zelensky e l’Ucraina dopo quel trattamento. Aspettiamo di vedere cosa dice la Meloni…
Sinceramente mi piacerebbe vedere anche i leader arabi che rispondono per le rime a Trump, anziché farsi umiliare da lui.
Mondo parallelo, forse ti è sfuggito, ma Svezia e Finlanda sono entratienella NATO molto di recente e la Russia non ha detto et. Ha solo attaccato l’Ucraina, che non ci è entrata. Quindi è l’esatto contrario di come dici tu.
Sul resto sono d’accordo su quello che dice Jacopo, anche se non so quanto l’Ucraina può continuare a cavarsela da sola, di questo passo. Speriamo che questa guerra non continui ancora a lungo, e che finisca in modo soddisfacente.
Mah.
L’Ucraina ha una storia e una posizione geografica particolare.
I russi si sono sempre detti contrari anche prima della guerra, al fatto che entrasse nella Nato.
Per la Russia pare fosseuna questione esistenziale.
Pur essendo diventata indipendente dal 1991, l’ex repubblica sovietica dell’Ucraina è sempre stata percepita dalla Russia come parte della propria sfera d’influenza. Secondo lo studioso Iulian Chifu riguardo all’Ucraina, la Russia ha deciso di perseguire una versione moderna della dottrina Brežnev per una “sovranità limitata” che si rimanda ancora ai dettami del patto di Varsavia ed alla sfera d’influenza che già era presente all’epoca dell’Unione Sovietica.[44] Il timore maggiore per il governo russo era quello che l’Ucraina finisse per divenire parte della NATO, il che avrebbe posto una potenza alleata con gli Stati Uniti ai propri confini nazionali.[44
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Conflitto_russo-ucraino#cite_note-50
Svezia e Finlandia e evidentemente non sono l’Ucraina
Ma ho visto che c’è una certa tensione pure lì.
Tu stai dando per scontato che sia normale e giusto per la Russia decidere cosa fanno gli ucraini dell’Ucraina. E che dovremmo lasciarli comandare un paese che non è il loro, perché hanno deciso così. Io e te non possiamo avere una discussione seria con queste premesse.
Seria giammai, mi accontenterei del realismo.
E comunque questi ucraini
1 non sono una popolazione omogenea
2 gli ucraini ucraini plus sono degli ultranazionalisti con cui qualsiasi compromesso sarebbe stato estremamente difficoltoso.
3 nel mondo parallelo i compromessi sono la chiave per risolvere le questioni difficili.
4 la questione dei diritti fa parte di una visione romantica della politica.
Sono sovrastrutture in un certo senso ideologiche. Nel mondo non parallelo contano solo i rapporti di forza.
1. E allora?
2. Cosa sono gli “ucraini ucraini plus”?
3. Compromessi sì, ma reciproci
4. Infatti io sono favorevole al dare armi all’Ucraina così è più forte
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Donbass
L’Ucraina era già in una situazione da guerra civile ben prima dell’invasione russa.
Ucraina occidentale
Ucraina orientale.
I rapporti di forza li vedremo in atto prossimamente su questi schermi.
Attualmente la situazione sul campo mi sembra chiara.
Non così tanto come forse credi. Quanto tempo dedichi, quotidianamente, ha seguire la situazione? E’ certamente vero che da un anno a questa parte la Russia ha avuto quasi sempre l’iniziativa e che ha occupato più territorio di quanto ne abbia perduto, ma una valutazione sullo status dei due contendenti è molto più complessa. Senza farla qui troppo lunga, direi che entrambi sono sfiniti e che, dunque, tutto dipende dai rispettivi alleati. Sulla carta, l’Ucraina ne ha molti di più, ma pochi di questi sono affidabili. la Russia ne ha moto meno, ma più affidabili. Questo, credo, sia e sia dall’inizio il maggior vantaggio strategico di Putin. Ma ciò nondimeno, in tre anni non è ancora riuscito a vincere. Cosa accadrà non saprei proprio, dobbiamo abituarci alle sorprese.
Quanto tempo dedichi
Seguo tramite un canale you tube in cui vengono spesso intervistati dei militari o esperti in materia
Ma non ho la pretesa di fare affermazioni con sicurezza.
Infatti dicevo che “a me” sembra una situazione abbastanza chiara.
Sullo sfinimento ricordo che dicevano che le truppe russe
seguono degli avvicendamenti e se avanzano lentamente è per risparmiare le vite dei soldati.
Gli ucraini si dice siano allo stremo e sono arrivati a prelevare le persone per strada per mandarle al fronte. C’è un altissimo tasso di diserzione.
Questo a me risulta, poi non so cosa riportino da altre fonti.
Io ci dedico almeno un’ora al giorno, talvolta di più, seguendo diversi analisti che usano anche da fonti dirette anche russe, testate specializzate, e stampa (relativamente) neutrale come quella araba. Ho anche una minima preparazione di base in quanto fra le tante cose sono anche stato ufficiale subalterno dell’Esercito. Con ciò non voglio dire che ho ragione perché, comunque, le mie informazioni sono quelle di pubblico dominio e dunque ignoro i retroscena esattamente come te e tutti i non strettamente addetti ai lavori.
Descrivere la situazione al fronte ora richiederebbe un lungo articolo, in estrema sintesi ed approssimativamente:
L’anno scorso abbiamo (noi e USA viribus unitis) lasciato gli ucraini per sei mesi praticamente senza rifornimenti. Questo ha consentito ai russi di sfondare ad Avdiivka e quindi avanzare, fino alle porte di Pokrovsk (circa 60 km in un anno), oltre che molto meno a nord di Cupiansk. Attualmente mantengono l’iniziativa lungo tutto il fronte, ma il tasso di avanzata è quasi a zero, mentre gli ucraini stanno riconquistando posizioni con contrattacchi locali. Niente che cambi il quadro strategico, ma un cambiamento importante rispetto ad ottobre e novembre scorso, quando i russi avanzavano anche di qualche chilometro per volta.
Verissimo che gli ucraini hanno serie difficoltà di arruolamento, anche perché si ostinano a non mobilitare i giovani sotto i 25 anni. Ma le hanno anche i russi, malgrado la popolazione molto maggiore, e ricorrono quindi massicciamente a mercenari stranieri (soprattutto siriani, motivo non ultimo di quello che è successo lì) e da un poco anche sui nord coreani. Il tasso di diserzione è molto alto ed analogo da entrambe le parti.
Le perdite umane sono un segreto per entrambi, ma abbiamo un’idea parziale sulle perdite materiali che per i russi sono nell’ordine del triplo di quelle ucraine, è quindi probabile che quelle umane siano simili o peggiori per una serie di motivi tecnici relativi ai mezzi impiegati.
Comunque, in tre anni, la Russia ha perduto la supremazia che aveva in materia di artiglierie e di mezzi corazzati, mentre la mantiene in materia di aviazione e di fanterie.
La guerra navale è stata un disastro per la Russia che ha perduto quasi tutte le sue unità principali nel Mar Nero ed ha dovuto evacuare le basi in Crimea.
Quanto al bombardamento strategico (industrie, infrastrutture, basi lontane, città, ecc.) Gli “alleati” hanno finora avuto cura di assicurare alla Russia un vantaggio netto, ma ciò nondimeno la situazione attuale è quasi pari in quanto i russi sparano molto di più, ma molto meno preciso, per cui i danni che i due si infliggono reciprocamente sono circa equivalenti- Forse ultimamente c’è anzi un lieve vantaggio ucraino, mentre i russi stanno colpendo spesso obbiettivi civili nelle grandi città a scopo, presumo, politico. Gli ucraini non lo fanno, presumo, per carenza di munizioni.
Il gioco dei sabotaggi si fa incrociato. I russi hanno (fra l’altro) danneggiato numerosi cavi sottomarini nel Baltico, mentre gli ucraini hanno affondato o danneggiato diverse petroliere che trasportavano petrolio russo. Il colpo maggiore è stata una petroliera cinese con 130.000 tonnellate di petrolio affondata in un porto vicino a Pietroburgo (senza perdita di carico per fortuna), così da rendere anche inagibile la struttura e tempo indeterminato.
Sul piano strategico generale per l’Ucraina il momento è il più buio dal 2022 (ma molto meglio di allora) per il voltafaccia degli USA (che ricordiamo hanno sempre centellinato con gli aiuti, non è che Biden sia mai stato quel grande alleato che era a chiacchiere). Gli europei sono nel panico e vedremo se e cosa faranno.
In compenso i Russi hanno perduto la Siria e l’Armenia, forse anche la Transnistria. Gli altri satelliti mordono il freno (soprattutto in Kazakistan, ma con prudenza).
Insomma, come si diceva una volta: Se Atene piange, Sparta non ride.
L’economia ucraina campa di aiuti internazionali, ma ciò nondimeno la produzione bellica sta aumentando sia per quantità che per qualità. Alla Russia le sanzioni fanno male, ma non hanno collassato l’economia che va per settori: tutto ciò che ha a che fare con i militari va forte, Tutto il resto arranca o peggio. Risulta che la Russia abbia venduto circa il 45% delle riserve auree e quasi l’intera disponibilità di valuta estera per finanziare la guerra, ma finché la Cina manterrà il suo sostegno, non credo che collasserà.
Si, nel mondo parallelo girano stime diverse riguardo ai decessi, altre cose le ho già scritte, ma il fatto è che adesso gli Stati Uniti, come si suol dire, staccano la spina.
E senza le armi USA l’Ucraina non può resistere che poche settimane
Poi ci si può chiedere il perché di questo voltafaccia.
Le ipotesi di sicuro non mancano.
Ma è stato Trump o l’idea di chiudere l’onerosa faccenda (qualcuno, per i costi, ha fatto il paragone col Vietnam) o il proposito girava già dal tempo delle dimissioni della Nuland?
Tutti si aspettavano da Trump un minore sostegno a quello già molto centellinato di Biden (circa metà dei rifornimenti promessi ha poi raggiunto l’Ucraina), ma nessuno si aspettava un’alleanza per ora informale fra USA e Russia per spartirsi l’Ucraina. E certo questo è un durissimo colpo e una sconfitta ucraina è certo possibile. Tuttavia questa guerra, come spesso accade, ci ha già donato più d’una sorpresa. Aspetterei a vendere la pelle dei entrambi gli orsi (quello russo e quello ucraino).
Si, solo che la maggioranza degli ucraini non erano e non sono d’accordo. Forse, la maggiore sconfitta russa in questa impresa è proprio l’aver fornito agli ucraini il dramma nazionale che gli mancava per diventare uno stato-nazione come noi. (bene o male che sia). Se è vero che fino ad ora l’Ucraina è sempre stata un’entità politica multietnica complessa, ma non un’entità nazionale in senso contemporaneo, adesso lo è e proprio grazie a Putin.
Non sono d’accordo. Gli ucraini lottano, in qualche modo o misura, contro la Russia da almeno un secolo se non di più. Non si sono mai sentiti russi, e a quanto so i russi sono lì da poco, e avendo prima deportato i tatari.
Ogni stato nazione è in qualche misura artificiale e al tempo stesso in qualche misura naturale; ma l’Ucraina un’identità comunque ce l’aveva già.
Vero che fra Ucraina e Russia è spesso corso parecchio sangue, ma anche collaborazione, a seconda dei periodi e delle popolazioni, essendo l’Ucraina estremamente interetnica, soprattutto fino a quando Hitler e Stalin si sono incaricati di semplificare la situazione. Faccio il solo esempio dei Cosacchi, del cui folklore si sono appropriati entrambi gli stati. Sottomessi formalmente da Pietro primo Caterina, sono rimasti una roba a parte finché Joe non ha provveduto a farli fuori tutti e amen.
Vedremo. Personalmente non credo che finirà. Probabilmente ci sarà una tregua a cavallo di una linea di “quasi cessate il fuoco” di cui tutti gli stati che intendono provare a sopravvivere approfitteranno per prepararsi alla resa dei conti finale. Se a quel punto tutti saranno in grado di far paura agli altri, forse la resa dei conti militare non ci sarà. Quella con l’entropia invece si. Comunque.
Io sto aspettando che Zelensky si svegli e la smetta di supplicare gli Stati Uniti, che hanno fatto capire super chiaramente da che parte stanno, e vada a parlare con qualcun altro – la Corea del Sud, l’Australia, il Cile, ci sono tanti altri paesi… fossi in lui andrei persino a parlare con l’Iran: a differenza degli Stati Uniti, l’Europa è disponibile a fare un accordo con l’Iran, che è in sofferenza: lo scambio potrebbe essere noi allentiamo le pressioni sulla vostra economia, e voi smettete di armare la Russia. Fantapolitica, ma a questo punto ci vuole un po’ di pensiero laterale…
Concordo.
Jacopo, infatti la Cina si è già messa a corteggiare l’Europa. Il problema della Cina è che tiene sempre il piede in due scarpe, e quando fa accordi con un paese rispetta le proprie leggi, non quelle del paese che le ha permesso, per dire, di mandare i poliziotti o aprire una fabbrica. Quindi è pure peggio (per noi) dell’America. L’Europa dovrà davvero restare unita (non parlo di UE, ma dell’intero continente) e imparare a cavarsela da sola. Fa venire i brividi: immagina le due guerre mondiali senza l’intervento americano.
Ma così come l’Ucraina è sempre stata nella sfera d’influenza della Russia, l’Europa (e in particolare l’Italia e penso la Germania) , lo è per quanto riguarda gli Stati Uniti.
Non credo che sarà facile liberarsi da questa morsa, perché si rischia di fare la fine dell’Ucraina, appunto.
C’è solo da sperare che gli Stati Uniti si ‘disuniscano’ per via dei loro debiti che prima o poi diventeranno ingestibili. E allora ogni Stato americano tenderà ad andare per la propria strada
Ma a quel punto saremo già tutti in modalità collasso avanzato.
🙂
Ai tedeschi toccherà persino rinunciare ai Wurstel. Poveretti. Che disgrazia.
Chissà? Magari saranno gli USA ad uscire dalla NATO 🙂
Io sono d’accordo con te, ma non mi pare che i business men che contano la pensino così. E sono loro che decidono.
Sì, così come hanno deciso di andare a fare affari in Cina perché la manodopera costava poco, finché i cinesi non gli hanno preso tutti i segreti industriali e adesso gli fanno concorrenza diretta. E a questi business men gli abbiamo pure dato sovvenzioni per andare a fare i furbi in Cina.
Ci vorrebbe gente che ragioni un po’ più a lungo termine.
Mondo parallelo, quella che tu chiami guerra civile è sempre parte del conflitto alimentato dalla Russia. Senza i soldati e le milizie russe non sarebbe scoppiata nessuna guerra, lo dicono i russi stessi.
E gli ucraini di lingua russa sarebbero stati discriminati nonostante il loro legittimo desiderio di libertà
Tanto è che gli avevano tolto l’autonomia
La butto sul romantico
Più realisticamente la Russia ha fatto valere la propria forza, ma pure gli occidentali hanno macchinato un bel poco dietro alle quinte.
Ma qui entriamo in un periodo in cui è difficile ricostruire le storie reali.
Il quadro generale secondo me è quello che scrivevo prima.
La Russia considera l’Ucraina uno stato che non si può cedere all’Occidente
Siamo vicini a Mosca, le invasioni della russia sono sempre passate attraverso l’ucraina, c’è il Mar Nero.
Mica son scemi.
Ma questo non vale per tutta l’Ucraina, quella occidentale non interessa alla russia.
Ti ripeto: non sta alla Russia decidere cosa l’Ucraina fa o non fa a casa sua. E se i russi sono così preoccupati per i diritti delle minoranze, possono cominciare rispettando le proprie. Se vedi cos’ha fatto la Russia in Cecenia, viene da ridere a pensare che diano lezioni ad altri paesi su come si trattano i separatisti (e in Cecenia c’erano davvero, non spronati da altri paesi come in Donbass).
Si tratta chiaramente di propaganda russa; la persecuzione dei russofoni non esisteva, e comunque non giustifica distruggere un intero paese e fare molti più danni, molte più ingiustizie e molti più morti.
Tra l’altro non dimentichiamo la Crimea. Se nel 2014 non avessimo fatto finta di niente forse non saremmo arrivati a questo punto.
la Crimea rappresenta una “linea rossa” per Putin: una terra da difendere con ogni mezzo possibile, comprese le armi nucleari tattiche, da sempre al centro della retorica russa e della sua strategia di deterrenza.
https://www.money.it/crimea-cose-dove-si-trova-perche-russia-ucraina-la-rivendicano
Un vecchio articolo sulla Crimea
Mi sa che se avessimo preso la Crimea di petto, sarebbe stato molto peggio di adesso
Infatti non l’abbiamo presa di petto. Chibdoveva capire ha capito
La Russia, per quanto ho potuto constatare, decide di fare quello che ritiene più consono ai propri interessi
Poi si può anche andarle a dire che non è un paese civile, come ha fatto il presidente Mattarella, così magari a forza di dai e dai si incazzano e ti tirano pure un missile sulla capitale.
Tirassero quello che gli pare, non farebbero che confermare quello che si pensa di loro.
Sulla questione di Mattarella consiglio la lettura di quest’articolo (con citazioni di Putin):
https://www.butac.it/mattarella-terzo-reich-russia/
Paolo, mi consigli di leggere un pietrone.
Che poi arriva sempre allo stesso ragionamento per cui le minoranze russe sono state una scusa per papparsi la Crimea e L’Ucraina.
Va bene, ma non mi interessa.
E’ la terza volta o forse la quarta che scrivo più o meno la stessa cosa, che la Crimea e l’Ucraina per la Russia hanno un valore esistenziale tale per cui sarebbe disposta persino a usare le armi atomiche per non perderle.
Adesso siamo arrivati a un punto in cui la russia, costretta a trovare delle soluzioni per vincere la guerra senza dover scatenare un conflitto nucleare, ha messo a punto delle armi convenzionali dagli effetti paragonabili a quelle delle armi atomiche nei cui confronti la Nato non può far nulla. È il caso di insistere?
E poi, tirassero quello che gli pare….ma anche no!
fuzzy, i primi missili balistici ipersonici li hanno costruiti e usati i tedeschi, a migliaia, nel 1944: le V2
il loro inventore si chiamava Wernher von Braun
da quella esperienza, poi tutte le maggiori potenze atomiche si sono dotate di arsenali di missili balistici ipersonici fin dai primi anni 60 del secolo scorso
piu’ che nel “mondo parallelo”, viviamo nell’era della memoria del pesce rosso: qualsiasi cosa succeda e’ come se fosse sempre per la prima volta
Mondo Parallelo, per essere uno che si definisce gandhiano e che fa sempre quello pacifico, passi una gran quantità di tempo a sostenere le ragioni degli aggressori e dei prepotenti.
Cerco di capire i motivi della guerra in cui siamo andati a infognarci.
Per essere un gandhiano, come dicevo,darei grande importanza alla prevenzione.
E al non gettare benzina sul fuoco .
A parte il fatto che se anche ti confronti con l’entita sbagliata poi ti ritrovi in un paese distrutto e centinaia di migliaia di morti per delle motivazioni iniziali del cavolo.
Certo, così come si potrebbero “capire i motivi” di uno stupratore: lei aveva la minigonna, ha provocato, ha gettato benzina sul fuoco, ha cercato di scappare con il risultato di venire uccisa quando poteva semplicemente lasciarsi violentare…
Baracetti
Non è l’esempio calzante.
Lui ha cercato di violentarla e lei non aveva nessuna minigonna, anzi, era vestita oesantemente da contadina russa, e quando si è vista in trappola ha tirato fuori un coltellazzo arrugginito e l’ha ucciso.
Così mi sembra meglio, ma ha comunque poca attinenza con la realtà di una guerra.
Winston
Ma ancora con queste V2?
Erano manovrabili in volo?
Erano non intercettabili?
Colpivano con precisione l’obiettivo?
Non lo so
Poi cerco informazioni.
Tu capisci che se adesso dicono che i russi hanno i missili ipersonici (ma pure la Cina e l’Iran) e la Nato no, lasciando da parte i tecnicismi, qualcosa deve
pur significare.
Chi è questo Fuzzy?
https://www.ilgiornale.it/news/difesa/balistici-crociera-e-ipersonici-facciamo-chiarezza-sui-2310186.html
Questo lascia fuori l’Oresnik
ma lo trovi facilmente su Wikipedia
Da quel che ho letto della V2
che andava con succo di patate e aveva scarsa autonomia, all’epoca era un’arma avveniristica solo che molte volte si piantava per terra e non scoppiava
Adesso farebbe ridere i polli.
https://youtu.be/29pwX28HKoo?feature=shared
Ancora di missili ipersonici
Mi sembra fatto bene.
L’Isklander è un missile ipersonico a breve gittata.
L’Oresnik lo è a media gittata
Attualmente i russi ne dovrebbero avere una ventina nel loro arsenale
Può essere armato con testate nucleari o convenzionali
Se armato con testate convenzionali può essere lanciato senza contravvenire al trattato sui missili nucleari a medio raggio
Poi aggiungo un link comunista
https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2024/07/18/missili-nucleari-in-europa-un-appello-per-evitare-la-catastrofe/
Link comunista.
(Aiuto)
https://www.artberman.com/blog/the-energy-transition-that-isnt/
Oh, torniamo ad Art Berman, il mio tema preferito.
Adesso si capisce quello che prima era incomprensibile e poi è diventato intuibile
Il sistema capitalistico deve sempre crescere.
L’imprenditore chiede i soldi in prestito e li fa fruttare producendo quel qualcosa in più che gli permette di ripagare il debito e di realizzare un guadagno.
Tutti i qualcosa in più costituiscono la crescita
Ma se cresce l’economia deve crescere anche l’energia.
E invece l’energia si trova su un plateau. È piatta. Non c’è il picco, ma l’energia è un po’ meno di quella che serve per mantenere il Sistema in crescita.
Se poi sia un problema di offerta o di domanda questo non mi è ancora chiaro del tutto. Ho il sospetto che nessuno lo sappia di preciso, perché offerta e domanda di energia sono correlate.
Insomma, Trump poveretto, fa quello che può, noi europei faremo quello che
ci toccherà fare.
L’ultimo libro di Turiel el futuro de Europa, che io sappia è uno dei pochi tentativi di suggerire dei rimedi in vista
di questo “decrecimiento economico”.
Disgraziatamente non ne esiste una traduzione in italiano
Ma andando al succo, le misure prevedibili da prendere si basano sostanzialmente sul razionamento.
Se si fallisce su questo punto ci si potrà aspettare ogni sorta di conseguenze nefaste.
Nel mondo parallelo si raziona Eccome, se si raziona
Esatto per quanto riguarda il funzionamento del capitalismo ed il suo rapporto con l’energia, ma ci sono molte altre forzanti in gioco. Se hai pazienza, ti suggerisco di leggerti “la caduta del Leviatano”. Tratta esattamente di questo integrando diversi punti di vista.
“Ma se cresce l’economia deve crescere anche l’energia.”
No, non c’e’ un tale obbligo, non e’ sempre cosi’: per crescita dell’economia si intende crescita del valore, che non dipende necessariamente da quanto lavoro-energia c’e’ dentro. (en passant in fisica lavoro = energia, e si misurano entrambi in joule).
I soldi che vengono usati nello scambio di mercato e nel calcolo economico rappresentano in ultima analisi giudizi di valore, di origine sia individuale che mediata/indotta socialmente.
Dico lavoro-energia perche’ in ambito sociale ed economico l’equivalenza lavoro = energia = valore e’ arbitraria e residuo ideologico dello scientismo positivistico marxista, che abbiamo un po’ tutti introiettato, che diamo per scontato, in modo inconsapevole, cioe’ appunto ideologico.
Ma applicare i concetti delle scienze dure in ambito sociale non si deve fare, non va bene (anche questo e’ un giudizio di valore!).
Non si cambia il mondo usando gli stessi pregiudizi correnti che ne determinano la forma.
Naturalmente non significa che questa equivalenza non sia mai vera, in alcuni casi lo e’, in altri no.
Il “valore” dipende dalla moda, dalla preferenza individuale, dalla scarsita’ di un bene, dal rapporto fra domanda e offerta, da un sacco di cose, ma _non solo_ dal lavoro/energia che c’e’ dentro: il valore e’ una misura soggettiva, anche socialmente costruita, che dipende da cosa in un certo momento e in un certo luogo la gente, alcuna gente, ritiene per lei utile e valido.
Lo dice la parola stessa nella sua rosa di significati.
Il valore e’ soggettivo, NON oggettivo (a meno che non si intenda come “oggetto” la preferenza individuale/sociale stessa, allora lo e’).
Tant’e’ che per tentare di uniformare la percezione del valore, come si fa di solito, servono fior di religioni, ideologie arbitrarie, imperativi morali, seccanti normative burocratiche, leggi costrittive, tecniche di marketing/retorica.
Per molti di noi qui dentro, ad esempio, ne’ il lavoro ne’ l’energia sono di per se’ un valore.
Per te e’ un valore non mangiare carne, per altri il contrario.
Il nostro parere, le nostre preferenze, non _contano_ nulla, non _valgono_ nulla? O meglio, contano solo le nostre e non quelle degli “altri”?
Come vi ho gia’ accennato, dovreste avere la gentilezza di tenerne conto quando esprimete le vostre preferenze per quanto rispettabilissime. Non sono valori assoluti, e persino neanche la salvaguardia del pianeta lo e’!
Se qualcuno martellasse te inflessibilmente invitandoti a consumare preferibilmente carne, saresti contento o lo perculeresti? Ti convinceresti a seguire il consiglio? Non credo. Come minimo, conoscendoti, non ti sposteresti di un millimetro, anzi ti sposteresti nella direzione opposta.
Vale per tutti, ognuno per i suoi valori e le sue manie.
Le echo chamber, il darsi di gomito coi propri sodali/correligionari ognuno dentro alla sua bolla, mentre si ritiene che il resto del mondo sia composto da laidi troll che non capiscono niente quando non da perfidi complottatori in mala fede, purtroppo fa dimenticare questa che per tanti aspetti e’ una banalita’ della vita quotidiana: la pluralita’ dei valori.
PS: a proposito di cedui OT, se non ricordo male non moltissimo tempo fa Jacopo ha scritto un articolo in cui allarmava circa la distruzione dei boschi secolari per la conversione a regime ceduo per ragioni di direttiva europea di sfruttamento delle risorse energetiche rinnovabili, con relativa distruzione degli ecosistemi complessi tipici degli alberi e degli ecosistemi anziani. Era interessante anche perche’ suggeriva l’esistenza di forme di adattamento evolutivo in un certo senso lamarkiano all’interno del singolo albero anziano, concetto che ha qualcosa in comune con la moderna “epigenetica”. Cercandolo lo si trova, credo, non e’ un articolo vecchissimo.
Winston
Questa corrispondenza economia energia è uno dei punti fermi di Berman, ma non solo lui mostra i grafici dove si vede che esiste questa corrispondenza.
Poi magari vedo se trovo qualcosa
Ma tornando a quello che scrivi tu, non lo metto in dubbio, solo che se per esempio io produco un quintale di grano senza meccanizzazione non è più
“Questa” economia. È un’altra economia.
Berman dice che l’energia non è sufficiente per questa economia in perenne crescita.
Anche perché i miglioramenti in efficienza spesso si traducono in maggiori consumi.
https://i0.wp.com/ourfiniteworld.com/wp-content/uploads/2010/11/hall_murphy_change-in-gdp.png
Trovato il grafico
Spero che si apra.
https://ourworldindata.org/energy-gdp-decoupling
Questo però dice una cosa diversa.
Sembra dare ragione a Winston
Purtroppo. Non per la ragione, ma per Winston. Dovrebbe aver torto.
https://it.tradingeconomics.com/world/gdp
Pil mondiale dal 2013 al 2024
Solo dal 2000 ad oggi la produzione mondiale di energia è cresciuta di oltre il 27%.
https://www.italiachecambia.org/2020/01/crescita-consumi-energia-mondo/
Ecco, direi che basta il colpo d’occhio per vedere come il trend pil-energia mondiali, finora sia stato molto simile
Poi per le finezze e le sfumature lascio a Winston.
Valori
Per quanto mi riguarda i valori soggettivi valgono meno di quelli collettivi e tra questi salvare la pellaccia collettivamente.
A me poi interessa poco, perché la mia età mi pone altre problematiche. Ma un po’ mi sento coinvolto nel destino dell’umanità.
Non lo dice solo Berman, lo dicono tutti se per crescita economica si intende la quantità di prodotti e servizi resi disponibili (approssimativamente, ovvio). Se invece si intende il PIL, allora entrano in gioco anche altri fattori, come ha scritto Winston. Più altri ancora, come la manipolazione politica dei dati ufficiali.
https://www.remocontro.it/2025/03/05/trump-a-colpi-di-dazi-contro-tutti-ma-rischia-lamerica/
Oh, ecco
La Cina.
L’Europa ha questa opzione
Diciamo che piuttosto che niente è meglio piuttosto.
O magari un piede di qua e uno di la, per quanto sarà possibile.
Ma Trump mi dicono, ha un piano estremamente drastico che sta realizzando con apprezzabile sprezzo del pericolo.
Le famose quaranta pagine di non so chi
È mio figlio, che segue la finanza, ma secondo me la finanza è caotica, non risponde ai piani di nessuno.
Winston
Vedo che è stato sbloccato un commento dove avevo messo due grafici comparati sullo stesso periodo
Circa dal 2000 ad oggi.
Uno è il pil mondiale
L’altro il consumo energetico
Ad una occhiata superficiale mi è sembrato che fossero ambedue cresciuti di circa il 20%
Quindi si sono mossi parallelamente.
Dagli un’occhiata.
E’ giusto così perché tu non possa aver ragione.
Quando hai torto mi sento più a mio agio.
🙂
Non che in questo mistero del Pil io ci capisca in realtà qualcosa.
https://lesakerfrancophone.fr/reflexions-sur-leurope-sans-lotan
Stasera, si dice, Trump annuncerà l’uscita dalla Nato
🙄
https://youtu.be/UV6IrWKl-6I?si=dt_iLYLadkDsRv9e
Il piano di Trump
Ha una sua coerenza, almeno in teoria.
Continuerà a tirare la corda ancora per qualche tempo, poi forse si fermerà
Pare che stia perseguendo il male minore. Altrimenti il debito statunitense diventerà ingestibile.
Biden ha rimandato il problema e adesso lo deve risolvere Trump
Mi pare che il video dica questo
Altre variabili impreviste?
Eh, bella domanda, mondo parallelo…
Che io sappia (tuo tuo figlio ti dirà di più) fu un’invenzione di Kuznets il quale, presentandolo, ebbe cura di spiegare che questo indice NON è un valido indicatore dello stato di salute di un’economia.
Oh, arrivo in ritardo.
Dunque Kuznets
https://www.ilsole24ore.com/art/se-l-america-tassa-i-dazi-l-europa-tassi-l-economia-digitale-AGypF4ND
Mi sa che un link non basta
Continua
https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/oltre-il-pil-come-misurare-la-ricchezza-nellera-digitale-e-dellia/
Come si misura la ricchezza nell’era digitale
Infatti come da link precedente, l’europa potrebbe mettere qualcosa tipo contro-dazi nei confronti dell’economia digitale usa che utilizziamo qui da noi.
Adesso io non so a cosa si riferisse Winston oltre all’economia digitale, dato che tra l’altro
“Il PIL non misura adeguatamente il valore generato dalle tecnologie digitali e dall’IA. Servizi gratuiti, democratizzazione della conoscenza e riduzione dei costi creano ricchezza invisibile che sfugge alle metriche tradizionali, rendendo necessari nuovi indicatori di benessere”
Boh.
Winston è uno che ama circondarsi di un’aura di mistero.
E ci riesce perfettamente.
Comunque
In termini pratici
-Fotografia digitale
-Musica digitale
-Enciclopedie digitali
-Software open source
-Ricerche digitali
-Mappe digitali
-La creatività e l’innovazione
in genere
-Conoscenze relative alla salute
-Ma anche il vantaggio di non dover viaggiare per uffici e altre incombenze
-Istruzione personalizzata
Hanno costi quasi nulli
Ma tutta questi servizi generano anche profitti astronomici per aziende che appartengono agli oligopoli mondiali delle tecnologie digitali. Però non viengono conteggiati nel Pil.
Sembra sia proprio il Pil, come metro di ricchezza, ad essere inadeguato
Siamo tutti più ricchi di quanto ci possa sembrare.
Se sia questa digitalizzazione a far sì che gli aumenti nel pil non si traducono in maggiori consumi energetici non è facile da dire, perché in effetti non sono conteggiati nel Pil
🙂
https://oilprice.com/Energy/Natural-Gas/Why-Some-in-Europe-Still-Clamour-for-Russian-Gas.html
Sempre in tema di risparmio energetico rispetto al pil
Sono rimasto sorpreso nel leggere “le energie rinnovabili rimangono, di gran lunga, la principale fonte energetica dell’Europa”
Ma sorpreso tanto. Proprio a bocca aperta.
Poi ci sono pure le percentuali, i grafici.
Mah. O che ho capito male …
Pure il nucleare….
😲
E quindi, finora gran scalata delle rinnovabili ma d’ora in poi, pare, fine.
Siccome sono un pensionato e ho il tempo per leggere (al lume di una lampada a led con luce calda, e ascoltando la radio in sottofondo) mi sono riletto il cap VIII Prognosi.de “La caduta del Leviatano”
Si, mi sembra che colga il processo attraverso cui il sistema arriva a un massimo e poi inizia ad involversi.
Ma Winston e poi un articolo che ho trovato su “our world in data”, dicono in un certo senso che con la crescita del pil alcuni paesi sono diventati meno consumatori di energia, anche se si mette nel conto la produzione delocalizzata.
Però c’è da dire chese questo può valere per alcuni paesi evidentemente sviluppati, allora bisogna che ve ne siano altri che si aggiungono coi loro consumi.
Altrimenti non si spiega perché a livello mondiale sia il pil che il consumo energetico finora abbiano seguito un trend di crescita parallelo.
Va ben. Comunque le borse sono crollate. La produzione dei wurstel?
Non si sa. Sui wurstel tutto tace