E così ha vinto Trump, ed è la prima volta che un presidente torna tale dopo un quadriennio di interruzione. Ma soprattutto è la prima volta che negli Stati Uniti viene eletto un soggetto condannato per reati comuni, nonché coinvolto in un fallito colpo di stato con morti e feriti. Ma stanno accadendo molte cose per la prima volta, anche ben più importanti di questa.
Comunque, tutti se lo aspettavano con ansia, chi per paura e chi per speranza. Specialmente ora che torna elevato a potenza in quanto dispone anche della maggioranza in entrambi i rami del parlamento federale e del pieno appoggio dei governi di molti degli stati.
Che farà davvero? Credo che su molti dossier importanti non lo sappia neanche lui, essendo solitamente assai più interessato al proprio personaggio che alla propria politica; e con ragione poiché è il personaggio che ha vinto, non la persona, men che meno la politica. Tuttavia mi unirò al coro di quanti stanno sommergendo il web di previsioni ed illazioni, non foss’altro per vedere, fra 4 anni, in quale misura ci avrò indovinato.
Procediamo dunque per argomenti, anche se la distinzione è arbitraria ed i diversi capitoli strettamente sinergici. Punto importante questo perché una delle caratteristiche di Trump è proprio la mancanza di coerenza nel trattamento dei diversi dossier.
Politica interna
Su questo non penso che ci saranno sorprese. La prima cosa che farà sarà affossare tutti i procedimenti legali a suo carico, nonché vendicarsi dei magistrati e degli investigatori che lo hanno inquisito. Poi cercherà di consolidare il proprio già molto vasto potere. Come?
Putin, Erdogan, Orban ed altri hanno fatto scuola, dimostrando come sia possibile stabilire delle autocrazie di fatto, pur mantenendo in piedi tutto il circo delle istituzioni democratiche. E sono molti anche da noi che studiano ed adattano i loro metodi, ad esempio Macron che pure si pretende un paladino della democrazia. Fortunatamente il sistema americano, come quello francese, ha un argine invalicabile nel sacrosanto limite dei due mandati. C’era anche in Russia e altrove, è vero, ma mentre Putin e gli altri erano giovani e molto popolari quando abolirono tale limite, Trump è già vecchio e benvoluto solo da poco più della metà del suo popolo. Difficilmente sarà rieletto, ma potrebbe aprire la strada a Vance che è giovane e, forse, anche peggio di lui. Vedremo.
Funzionale al consolidamento del potere sarà certamente una raffica di provvedimenti contro gli immigrati legali e non, anche se non potrà mantenere la promessa di “risbattere a casa loro milioni di delinquenti”. Fra l’altro, alcuni dei suoi principali sostenitori, miliardari come lui, sono fra i primi a speculare su questo fenomeno, ma qualcosa dovrà comunque essere dato in pasto alla massa di repubblicani poveri che si troveranno sempre più poveri. Per la stessa ragione, possiamo contare su un giro di vite contro alcune delle principali minoranze etniche e culturali, contro gli omosessuali ecc. Insomma, una bella fumata “anti woke” per coprire una politica ultra-liberista che accelererà ulteriormente tanto il degrado ambientale, quanto quello sociale. Non che le amministrazioni democratiche abbiano fatto granché, ma c’è sempre la possibilità di fare peggio ed in questo il nostro è un indiscutibile maestro.
Un aspetto molto pericoloso, anche se non nell’immediato, è che la bipolarizzazione fra i due partiti si rispecchia sempre di più in una bipolarizzazione fra stati che tende a crescere anche per fenomeni di migrazione interna. I dem cercano infatti di trasferirsi negli stati “azzurri”, mentre il contrario fanno i gop. Può essere un prodromo di una nuova secessione? Finora chi ci ha provato l’ha pagata molto cara, ma i tempi cambiano e la gente ha scarsa memoria.
Politica economica e commercio globale
Come già detto, le idee di Trump e dei suoi su questo sono chiare: ogni vincolo di qualunque genere alla speculazione commerciale deve essere rimosso. Il risultato sarà semplicemente “di più del solito”. Vale a dire un’ulteriore accelerazione del baratro che sta ingoiando la classe media americana (in buona parte trumpista), con dei ricchi sempre più ricchi da un lato e dei poveri sempre più poveri dall’altro, senza neppure i meccanismi di parziale redistribuzione che pure sono esistiti in tutte la società del passato, anche le più classiste. Per non parlare dell’accelerazione che ciò necessariamente comporterà nell’impatto già iniziato conto i “Limiti della Crescita” che noi abbiamo dimenticato, ma che non hanno dimenticato noi.
In materia di commercio internazionale, ci dobbiamo invece aspettare un ulteriore colpo alla già annaspante economia globale, a gran colpi di dazi e controdazi. Intendiamoci, l’idea di reindustrializzare gli USA, riportando in patria buona parte delle produzioni più strategiche non è stupida. Straordinariamente stupido è semmai stato il permettere che fossero delocalizzate in paesi stranieri e potenzialmente ostili. Ma disfare qualcosa che si è fatto ha effetti molto diversi dal non farlo e, oramai, lo Zio Sam non è più quello che è in grado di imporre le regole che vuole. Specialmente se, come pare, Trump avrà cura di allontanare gli alleati più fedeli. Le conseguenze indirette delle incombenti guerre commerciali un po’ con tutti (noi compresi) sono quindi assolutamente imprevedibili.
Guerra in Ucraina
Anche su questo il nostro è stato chiaro: tagliare i già insufficienti rifornimenti all’Ucraina (ad oggi circa il 20% di quanto annunciato negli anni scorsi è arrivato al fronte) per costringerla a cedere alla Russia le regioni che già occupa, magari con qualcosa di più perché Putin è simpatico e difende la Russia dalla lobby gay internazionale. Un piano certamente realizzabile a meno che gli europei non si assumano l’onere di sostenere sul serio questo “alleato” assai più di nome che di fatto. Molto improbabile e, del resto, tutto lascia pensare che questo sia stato dall’inizio il piano euroamericano. Quel che né Trump, né i nostri baldi governanti sembrano considerare sono le conseguenze di seppellire ufficialmente quel che resta degli equilibri geopolitici e perfino la forma (non parliamo della sostanza) di quella roba chiamata “diritto internazionale”.
“Fra il disonore e la guerra avete scelto il primo ed avrete la seconda” è una celebre frase con cui Churchill commentò la cessione di Sudeti a Hitler nella speranza che si accontentasse una volta per tutte. Spesso il politico britannico si è sbagliato di grosso, ma quella volta ebbe perfettamente ragione. Putin non è un pazzo sanguinario come Hitler, ma il suo scopo di riconquistare l’Impero è chiaro ed esplicito. Ogni vittoria parziale gli darà quindi la possibilità di prepararsi meglio per la prossima guerra; su questa intenzione non ci possono essere ragionevoli dubbi.
Inoltre, i precedenti sono importanti e se ad un paese sarà permesso di annetterne in tutto o in parte un altro scoperchieremo un vero Vaso di Pandora poiché praticamente tutti gli stati del mondo hanno rivendicazioni territoriali sui vicini.
Tornando al prossimo presidente USA, forse non ha capito che il principale collante dell’Impero a stelle e strisce è sempre stato l’ombrello militare su cui si poteva contare. Già con Biden l’abisso fra le dichiarazioni ed i fatti ha aperto ampi squarci in questa fiducia, ma un tradimento completo dell’Ucraina renderebbe chiaro a tutti che gli USA non sono più un alleato affidabile. Chi ed a quali patti sarebbe allora disposto a combattere a suo fianco, specie contro nemici temibili come la Cina od anche l’Iran?
Guerra in Israele
Qui invece il nostro “uomo forte” promette sostegno completo ed assoluto, quali che siano i crimini e gli errori irreparabili commessi dal governo di “Bibi” Netanyahu. Non è da escludersi neppure un coinvolgimento diretto di truppe americane se la situazione dovesse peggiorare e, del resto, già la flotta ha dato un notevole aiuto alla contraerea israeliana durante gli attacchi iraniani. Il fatto che questa guerra possa ormai terminare solo con il completo sterminio di una delle due nazioni coinvolte (israeliani e palestinesi) non sembra minimamente preoccupare il nostro. Probabilmente perché conta sul fatto che alla fine saranno i palestinesi ad essere annientati, ma anche se ora USA ed Israele avrebbero i mezzi per farlo, non possono. E non è detto che in futuro, quando magari si potrà, le cose non saranno cambiate.
Non sembra neppure preoccuparlo il fatto che una parziale vittoria della Russia in Ucraina consoliderebbe la rete di alleanze che la Cina sta tessendo e che, per ora, assegna all’Iran un ruolo strategico fondamentale, anche superiore a quello di una Russia che, in ogni caso, uscirà irreparabilmente indebolita dall’avventura in corso. Russia che, peraltro, coltiva ottimi rapporti di parziale collaborazione con Israele.
NATO e Turchia
La NATO è stata ciò che ha permesso agli USA di sconfiggere l’URSS, dopodiché l’insipienza europea ha permesso agli americani di porre questo strumento al servizio della “pax americana”, vale a dire di farne il “superpoliziotto” degli interessi statunitensi nel mondo, perfino quando questi erano in parziale contrasto con quelli europei. Tuttavia, sembra che Trump ne abbia abbastanza e, se certamente non scioglierà l’alleanza, già durante il precedente mandato l’ha indebolita e promette di fare di più. Per esempio, abbandonare l’Ucraina sarebbe un colpo formidabile alla credibilità di uno strumento che, pur non essendo coinvolto sul piano militare, lo è invece ampiamente sul piano politico. Insomma, un altro grosso chiodo nella bara dell’Impero.
Con la Turchia, poi, i rapporti sono particolarmente complicati. Da un lato, infatti, Trump non nasconde la sua simpatia personale per Erdogan; simpatia grazie alla quale ha permesso ai turchi di occupare parte del territorio siriano sottraendolo ai curdi, alleati degli USA contro l’Iran ed Assad. Dall’altro, durante il suo scorso governo ha promosso misure nocive alla già disastrata economia turca ed ha mantenuto la protezione a Gulen, prima alleato e poi arcinemico di Erdogan. Ora Gulen è morto e già da alcuni anni la Turchia sta facendo una politica cerchiobottista fra NATO, Russia, Ucraina e Iran. Come procederà credo che sia imprevedibile.
Cina e Taiwan
Nei confronti della Cina Trump ostenta una politica muscolare, ma nel frattempo promette di imporre dazi e regole che danneggerebbero considerevolmente l’economia di Taiwan.
Le ultime esercitazioni cinesi hanno avuto tutta l’aria di una prova generale. Se così fosse, il piano di Xi non sarebbe quello di una gigantesca operazione anfibia che avrebbe buone probabilità di volgere in un disastro. Al contrario, pare che Pechino stia aspettando che Trump indebolisca sufficientemente la sua rete di alleanze, mentre Xi consoliderà la sua. Quando riterranno che sia arrivato il momento opportuno, con ogni probabilità, i cinesi imporranno all’Isola un blocco navale, usando solo unità della guardia costiera. Così lasceranno ai taiwanesi la scelta fra accettare dei patti che non saranno rispettati, oppure sparare la prima cannonata, sperando che gli americani non gli facciano lo scherzo che Trump pensa di fare agli ucraini. E che Giapponesi, vietnamiti, sudcoreani, australiani, filippini e quant’altri abbiano ancora abbastanza fiducia negli USA da impegnarsi in una guerra che, se anche fosse vinta, sarebbe disastrosa per tutti.
Nord Corea
Kim sta approfittando della politica euroamericana in Ucraina per sbarazzarsi delle sanzioni (cui avevano aderito anche Russia e Cina) ed entrare nel club degli alleati di una Cina sulla via dell’egemonia mondiale (sperano loro). Il fatto che, secondo fonti russe, il materiale che stanno fornendo a Putin faccia schifo al punto di essere pericoloso per chi lo usa non ha importanza: la Corea del Nord non è più uno stato paria e può quindi attingere a sempre maggiori fonti di componenti e tecnologie per migliorare le proprie smisurate forze armate in vista della resa dei conti con Seul. La corolla di stati satelliti intorno alla Cina si rafforza man mano che quella intorno agli USA si indebolisce. Un processo già in corso da qualche anno che Trump promette di accelerare.
Paesi arabi e Iran
Nel suo precedente mandato Trump aveva ulteriormente stretto i rapporti già ottimi con l’Arabia Saudita e, soprattutto, con lo strano personaggio che la governa in nome e per conto di un re che non si sa più nemmeno se sia vivo o morto.
Ma Bin Salman ha preso molto male la decisione di Biden di piantarlo in asso nella sua guerra contro gli Houti, sostenuti dall’Iran. Ora il neo presidente cercherà di recuperare questa alleanza strategica, ma non è detto che ci riesca perché, nel frattempo, il quadro è cambiato. Da un lato i sauditi e gli altri stati arabi hanno migliorato notevolmente i loro rapporti con Khamenei e soci, oltre che con la Cina. Dall’altro, l’incondizionato sostegno ad Israele impegnata in un massacro tanto spettacolare quanto inutile ha reso gli USA estremamente impopolari in tutti i paesi islamici e non solo. Nessun governo arabo ha finora mosso un dito per i palestinesi, ma ugualmente il crescente malcontento popolare non potrà essere del tutto ignorato.
Intanto, nei confronti dell’Iran il nostro promette il pugno di ferro, solo che l’osso si sta dimostrando più duro del previsto e la meschina figura che gli USA stanno facendo in Ucraina sta dando credibilità a quanti in Iran spingono per un’alleanza strutturale con la Cina e la Russia che, nel frattempo, coltiva buoni rapporti con Israele. Fatto questo confermato dal rifiuto di Netanyahu di aiutare gli ucraini; anzi il contrario, visto che una parte consistente di aiuti militari che erano stati imballati per Kiev sono poi approdati a Gerusalemme.
India
Fin dalla sua indipendenza nel 1947 l’India si è tenuta accuratamente neutrale. Agli stretti rapporti con Mosca hanno infatti sempre fatto da contraltare i cordiali rapporti con Londra e Washington. Persa definitivamente la gara per il ruolo di “gigante asiatico”, l’India si barcamena ora fra Cina e USA. Con la prima l’accomuna il desiderio di affrancarsi almeno in parte dell’egemonia del dollaro, ma la separano la storica conflittualità sul confine himalaiano (in parte recentissimamente risolto), la protezione finora accordata al governo tibetano in esilio e la stretta alleanza fra Cina e Pakistan, arcinemico dell’India. Ancor più ora che Modi ha adottato una politica apertamente anti-islamica e nazionalista hindu.
Così, mentre l’India partecipa alle riunioni dei “BRICS” (sempre più un club filocinese), contemporaneamente partecipa ad esercitazioni congiunte con la flotta americana in funzione apertamente anti-cinese. Se, come è probabile, la tensione fra i due giganti crescerà, l’India potrebbe diventare l’ago della bilancia. Resterà neutrale oppure sceglierà una parte? E se sì, quale? Vedremo.
Africa
Da buon bancarottiere, Trump si illude di poter rilanciare la tradizionale politica neocoloniale americana di scalzare gli europei dalle loro ex-colonie per subentrare con contratti ed accordi a loro vantaggiosi. Una politica che ha funzionato per decenni, culminata nel 1956 con la “crisi di Suez”, quando gli americani consegnarono il canale di Suez ai russi, pur di sottrarlo agli anglo-francesi.
Ma il contesto è cambiato. Adesso gli americani non hanno più a che fare con paesi piccoli e sfiniti, dipendenti da loro per la propria sopravvivenza, bensì con una superpotenza che, sia pure in seria difficoltà, dispone dei mezzi per sedurre e corrompere le élite africane ben più degli USA, chiaramente in declino.
UE
Last but not least, come cambieranno i rapporti fra USA e UE? Non molto, credo. Tutte le amministrazioni americane hanno infatti boicottato il processo di integrazione europea e con ottime ragioni, dal loro punto di vista. Un Europa più solida e coesa sarebbe infatti meno prona al servizio di interessi specificatamente americani. Al contrario, un corollario di staterelli completamente dipendenti da loro ha sempre reso un eccellente servizio agli USA, specie quando i loro interessi erano in almeno parziale contrasto con i nostri. L’invasione dell’Iraq ed il sabotaggio degli accordi nucleari con l’Iran (che l’Iran rispettava) sono solo due fra i tanti esempi. La differenza è che gli altri presidenti hanno coperto la loro ostilità con una foglia di fico di chiacchiere, mentre Trump è in questo sincero: ci detesta e non ha alcun interesse nel nostro destino.
La domanda dunque non è che faranno gli americani, bensì che faremo noi? Putin e Trump, in modi molto diversi, rappresentano due minacce molto consistenti per noi; avremo finalmente il coraggio e la capacità di ammetterlo e reagire, oppure ogni paesucolo continuerà a cercare di elemosinare qualche briciola a scapito degli altri? O di vendersi al miglior offerente? Ritengo probabile la seconda ipotesi, pur sperando nella prima.
Nota etimologica: trump, è la forma arcaica di trumpet (tromba), ed è oggi usata solo nelle locuzioni “the last trump” e “the trump of doom”, entrambe significanti la tromba del giudizio universale. Da questa accezione deriva il verbo dialettale “to trump“, che significa produrre rumorose flatulenze. Il che richiama l’acronimo PEOTUS (President Elect Of The United States) che è il titolo ufficiale cui Trump ha diritto fino al 20 dicembre prossimo.
Che ci sia dietro un complotto di glottologi?
https://www.artberman.com/blog/the-oil-and-energy-macro/
gli Stati Uniti non hanno riserve di petrolio di livello mondiale. Sono un rispettabile detentore di riserve di secondo livello, simile alla Libia. Le riserve degli Stati Uniti sono circa la metà di quelle della Russia, un terzo di quelle dell’Iraq e circa un quinto di quelle dell’Iran e dell’Arabia Saudita (Figura 2). Detengono circa il 3% delle riserve mondiali, rispetto al 9% dell’Iraq, al 12% dell’Iran e al 15% dell’Arabia Saudita.
Che dire? Le restanti risorse petrolifere sono tutte dall’altra parte.
Come dice spesso Berman, il petrolio è l’economia.
“la gente ha scarsa memoria” – per gli americani la Guerra Civile è una fissazione, non se la dimenticano. Magari il paese si disferà lo stesso, ma non perché non si ricordano di cosa è successo l’ultima volta che ci hanno provato.
“Un Europa più solida e coesa sarebbe infatti meno prona al servizio di interessi specificatamente americani” – questo continuano a dircelo, ma io non ci credo e non ne vedo le prove. La von der Leyen è scandalosa, su Israele in particolare, e solo quel poco che rimane di autonomia agli stati europei permette che alcuni – come la Spagna o l’Irlanda or forse anche il Belgio o la Slovenia – provino a smarcarsi un pochino. È chiaro che le dirigenze europee fanno quello che gli pare, parlano solo a nome proprio e non rappresentano nessuno. Gli stati sono più vicini alla propria opinione pubblica e hanno più speranze agendo in proprio che cercando di smuovere dei vertici inamovibili e perennemente succubi della Germania.
Il filoeuropeismo secondo me viene trattato da assioma; si suppone che l’Europa funzionerà in un certo modo anche se non ci sono prove che lo faccia o l’abbia mai fatto o abbia i presupposti per farlo.
In realtà io penso che, in teoria, l’Unione Europea abbia più senso che altrove in politica estera (rispetto alle tendenze omogeneizzanti di politica interna, che non funzionano), ma solo con un sistema del consenso in cui ognuno mantiene comunque la sua autonomia. E penso anche che Trump abbia, in parte e indirettamente, ragione: dobbiamo smetterla di dipendere dall’America e iniziare ad arrangiarci da soli. Il fatto è che questo richiederebbe grossi sacrifici, e nessuno li vuole fare – come si dice in friulano, siamo masse pasuts, troppo pasciuti.
La maggior parte degli europei, con l’eccezione di quelli più orientali, pensa che gettando a Putin un altro osso si accontenterà di rosicchiare quello e lascerà in pace tutti gli altri – ma non funziona così, e non è mai funzionato così. Qui sì che abbiamo scarsa memoria…
Mah. Putin sta già sudando le classiche sette camicie per tenersi le regioni russofone dell’Ucraina.
La Russia è un paese con pochissimi abitanti rispetto alla vastità del territorio.
Certo se vuole distruggere, distrugge, ma occupare stabilmente l’Europa è tutta un’altra cosa.
(Si ma tu leggi troppo il “Guardian”).
Prendi almeno in considerazione
https://www.amazon.it/sconfitta-dellOccidente-Emmanuel-Todd/dp/B0CZYZBT81
Tanto per mettere a confronto un minimo di diverse opinioni.
https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/11/08/mattarella-a-xi-per-grandi-cambiamenti-serve-concordia_19182030-132f-4920-92dd-9a812eb73954.html
Che poi mi piacerebbe di saper interpretare questo Mattarella “cinese”. Perché Mattarella negli ultimi tempi mi sembra irrequieto
Adesso metto il link eh!
Separo i link in due commenti altrimenti resto incagliato da qualche parte e mi devono sbloccare, sempre che il commento sia approvabile.
‘Spetta, allora….
Fuzzy, seguo la Russia da decenni e con molta attenzione almeno da quando ero stagista all’Osservatorio Balcani e Caucaso, e leggevo e traducevo di cosa faceva la Russia nel Caucaso, sia Cecenia che fuori dai propri confini. Crimini orrendi, di cui purtroppo il pubblico italiano ancora non vuole rendersi conto.
Il Guardian non è certo l’unica fonte!
La Russia occupa parte della Georgia e della Moldova e ha praticamente annesso la Bielorussia, quindi sta GIÀ occupando stabilmente l’Europa, checchè ne dica tu. In più ha sparpagliato le truppe Wagner per tutta l’Africa (da cui estrae minerali e altre ricchezze), ha sostenuto Assad in Siria, e adesso ci ha anche portato le truppe nordcoreane a fare la guerra in casa nostra in Europa (oltre ai vari indiani, nepalesi, e africani già reclutati e mandati a combattere in Ucraina).
È un regime di tipo fascista che si sostiene grazie a queste imprese estere, proprio come ha cercato di fare, e per decenni ha fatto, il fascismo originario italiano.
Non ho mai detto che Putin sia uno stinco di santo.
Ma non credo proprio che abbia in mente di occupare nemmeno tutta l’Ucraina.
La storia della Bielorussia non la conosco. Tempo fa pensavo di andarci in vacanza, poi ho letto che la parte meridionale è ancora sotto l’effetto delle radiazioni di Chernobyl.
Non è “come dici tu” che sarei io, ma come dice Todd e ho sentito dire a molti altri esperti in faccende militari.
Che poi io sarei un pacifista gandhiano.
😇
La Bielorussia riceve circa 300.000 turisti all’anno (dato del 2019). Tuttavia, il turismo nel paese sta crescendo e si prevede che il numero di visitatori aumenterà in futuro.
https://www.wildtrips.net/mondo/Bielorussia-cosa-visitare-e-quando.htm
Beh, pensavo peggio….
Saranno pure sotto il giogo putiniano, ma dai, tutto sommato…ci vanno pure un sacco di turisti.
E poi hanno un sistema di filobus estremamrnte efficirnte. Un modello di mobilità urbana insuperabile.
E i loro casermoni hanno bagni e cucina in comune, sicché questo comporta un grande risparmio energetico
Trump avrebbe molto da imparare dalla Bielorussia
“sarei un pacifista gandhiano”
Mi sa che non sai nulla neanche della differenza fra pacifismo e non-violenza.
Ghandi si ispirava a Thoreau, che era tutto il contrario di uno che si volta dall’altra parte di fronte alle sopraffazioni.
Putin all’inizio dell'”operazione speciale” ha mandato le sue forze speciali ad occupare i gangli del potere a Kiev, i cui aerei sono stati abbattuti perche’ non sono riusciti ad arrivare di sorpresa. Se poi e’ fallita l’invasione “lampo” via terra, evidentemente e’ dovuto alla mancata prevista facile decapitazione del potere centrale ucraino che quelle teste di cuoio dovevano effettuare, molto probabilmente con l’appoggio di fronde interne.
Gli ucraini d’altra parte non volevano e non vogliono mollare di un centimetro neanche sulla Crimea che, referendum farsa o meno, difficilmente si puo’ immaginare che, a fronte di una consultazione sotto i piu’ sacri crismi della legalita’ internazionale, preferirebbe tornare sotto l’ucraina. E qui probabilmente e’ perche’ qualcuno che ha interesse a destabilizzare l’area, che non e’ detto siano gli Usa, gli ha garantito sottobanco sostegno fino all’ultimo.
La Gaia che sicuramente ne sa di piu’ precisera’ meglio se lo ritiene opportuno.
Winston
Mi sembrava che si stesse parlando della Bielorussia
Che poi su Wikipedia
Nel 2001 la Bielorussia si è classificata al 53º posto su 189 Paesi per l’Indice di sviluppo umano dell’ONU, con un punteggio di 0,804, ed è nel gruppo di Stati con “sviluppo molto elevato”[25]. Con un sistema sanitario pubblico, ha un tasso di mortalità infantile molto basso del 9,3 per mille[26]. Il tasso di medici pro capite è di 4,5 per 1 000 abitanti[26] e il tasso di alfabetizzazione è stimato al 99,6%[26]. Il tasso di disoccupazione è del 2,3%[27]. Secondo il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite, il coefficiente di Gini è uno dei più bassi in Europa, il che sta a indicare una distribuzione molto omogenea del reddito tra la popolazione[28]'[29
E da Gandhiano cosa dovrei fare, incatenarmi davanti all’ambasciata bielorussa?
E poi si incomincia con la Bielorussia e a turno tutti gli altri paesi, così il gandhiano resta incatenato a vita.
> È un regime di tipo fascista
Putin è un comunista, viene dal KGB.
Nazionalismi, imperialismi condividono alcuni aspetti, ma non sono “uguali”. Lo stalinismo non è “uguale” al fascismo.
Il peccio ha aghi e chioma verdi, la Polo del signor Mario Rossi è verde, quindi la Polo del signor Rossi è un peccio.
Anche Mussolini era un estremista di sinistra in origine, aderiva all’ala massimalista del PSI; il trasformismo e l’opportunismo politico sono tipici di certi soggetti. E la Russia, con la flat tax e l’assenza di una tassa di successione (con la necessità di fare cassa per la guerra qualcosa può essere cambiato) è un paese sotto molto aspetti ipercapitalista, altro che comunismo.
Signor Giussani, parte rilevante delle ideologie dei (post)fascisti e (post)comunisti coincidono.
Una volta capitai in una stanza in cui c’era un televisore acceso e la trasmissione (quei contenitori su cronaca e e politica) passò da un intervento di un gruppo di Casa Pound ad uno di Potere al Popolo: incredibile come il linguaggio fosse, per molte questioni, lo stesso o simile.
Anche se i compagni hanno fiotti di bile, il (post)fascismo è sinistra anche se non marxista o ora non arcobalenga-intersezionalistica, NON è destra che scomparve, di fatto, con l’aristocrazia, a colpi di ghigliottina. Hanno fiotti di bile proprio perché su molte (null’affatto tutte, non sono un ugualista!) questioni, tecnoteismo, statalismo, socialismo, crescitismo, competono nella stessa nicchia ecologica dei fasci.
Il liberismo di Putin? Non è fascista, visto che il (post)fascismo statalizzerebbe gran parte delle imprese nazionali, baracconi orribili e parassitari compresi (v. ex Alitalia).
Il fatto è che fascismo è un temine che sta sulla bocca di molti progressisti, quando vogliono indicare una cosa, un concetto a cui sono contrari e ottenere consenso e approvazione da altri puri e colti (sorrido). Basta leggere i commentari del FQ, in cui è una gara a chi usa più quel temine. E’ il corrispondente di bruttocattivocaccadiavolo nelle discussioni, sovente adolescenziali per zuffe e faziosità) tra progressisti.
Indica tutto e il contrario di tutto. Usato per criticare pesantemente gli Ucraini, usato per insultare i Russi.
Un paio di giorni da, a La Zanzara c’erano due comunisti che litigavano con rabbia, dandosi reciprocamente del fascista.
Quando la sento o leggo inizio ad avere dubbi sulla persona emittente che confonde fiaschi con spinterogeni. Peraltro nel 2024!
In Russia ci sono aspetti di legislazione sociale assai avanzati, ad esempio la tutela assai forte per le lavoratrici in gravidanza. Forse ci guarderanno come trogloditi, liberisti, con i nostri fogli con dimissioni in bianco che molte donne devono sottoscrivere quando vengono assunte, utilizzate quando diventano gravide.
Quindi etichette drastiche lasciano il tempo che trovano e il fassiofassismo è sempre di gran moda. Mi pare del tutto discutibile anche la dicotomia dem – MAGA quando le due parti condividono gran parte degli aspetti della liquidità contemporanea,
Io non ho detto che è fascista, ho contestato il fatto che sia comunista. Comunque l’economia dirigista russa, proprio come quella fascista, mischia a suo modo statalismo e iperliberismo.
Sempre di gran moda è apostrofare chi la pensa diversamente di epiteti ingiuriosi/sfottenti (e lei con i suoi ‘razzisti’, ‘arcobalenghi’, ‘masochisti’, ‘compagno’ o ‘woke’ usato a cazzo di cane a titolo denigratorio ecc. sa bene di cosa parlo, sono i suoi personali corrispondenti del ‘bruttocattivocaccadiavolo’. E fanno una bella presa su tanta pance degli utenti del Web – e qui sono io a sorridere).
Se si guardano i dettagli, esistono infinite varianti anche fra i movimenti che si riconoscono della stessa parte (destra o sinistra). Giustappunto non è raro vedere comunisti che si danno reciprocamente del fascista, ecc. Tuttavia, esistono delle affinità di fondo che in determinate circostanze possono portare alla coalescenza di formazioni che fino a poco prima si consideravano nemici ad oltranza. Un precedente per noi importante è proprio la nascita del movimento, poi partito, fascista; nato dalla convergenza di estrema destra ed estrema sinistra sulla questione dell’intervento in guerra. Le motivazioni erano diversissime, ma cionondimeno l’alleanza si fece, la guerra pure e via di seguito.
Attualmente vedo un fenomeno simile (non uguale, la storia non è mai uguale) in cui in molti paesi buona parte della destra e della sinistra (non per intero, ovvio) convergono sul desiderio di abbandonare l’Ucraina e far vincere la Russia. Daccapo, le motivazioni sono molto diverse, ma le azioni volute sono sostanzialmente le stesse. Cominciò già nel 2014 quando da entrambe le parti affluirono volontari. Dalla parte degli ucraini solo gente di estrema destra (erano i tempi del governo provvisorio largamente controllato dai banderisti che alle successive elezioni presero l’1% circa). Dalla parte dei russi andarono sia estremisti di destra che di sinistra e nessuno dei due pare si fece domande. Men che meno si dette risposte.
La mia personalissima risposta è che tanta gente di sinistra, dopo aver contestato per tanti anni l’imperialismo USA (e c’erano tutte le ragioni per farlo) vede la salvezza in qualsiasi nemico vero o presunto delle stelle e strisce, si tratti anche di Cina, Russia o Iran. Senza accorgersi che gli equilibri politici planetari sono cambiati, e bisogna essere proprio cieci per non accorgersene.
Con comunismo e fascismo si può andare avanti a discutere per mille anni.
Io ad esempio dovrei essere maoista e fascista.
In realtà ciò che si dovrebbe imparare è l’antifragilita di cui è maestra la natura.
E questo ci porta diritti al taoismo. Il non agire se non in
conformità con il mondo naturale
Che poi il taoista si metteva per ultimo perché questo lo poneva su un piano più alto di accordo coi principi naturali autoregolanti
In Russia la banca centrale è gestita dallo stato.
Anche in cina è così, ma c’è la presenza di un settore bancario “ombra” che supera di gran lunga quello statale.
Ragione per cui anche la Cina è fragile quanto l’america anche per questa ragione finanziaria e cartacea.
L’Ossazia sembrerebbe più robusta. Crolla il mondo e loro continuano col loro tran tran agricolo pastorale secondo i ritmi delle stagioni.
È tutta piena di monasteri e di somari. Perfetto
“E la Russia, con la flat tax e l’assenza di una tassa di successione (con la necessità di fare cassa per la guerra qualcosa può essere cambiato) è un paese sotto molto aspetti ipercapitalista, altro che comunismo.”
Ecco il tic di misurare tutto con la normazione burocratica, che sta uccidendo lo spirito delle persone.
Il comunismo reale cos’altro e’ mai stato, e cos’altro puo’ essere, se non ipercapitalismo ultramonopolista di stato?
La Russia e’ un paese di tradizione plurisecolare militar-imperialista che non ha mai conosciuto la piccola proprieta’ e l’autonomia individuale, e che e’ passato dal feudalesimo al capitalismo ultramonopolista di stato nella sua era comunista*. Era il luogo ideale perche’ si affermasse la teoria marxista nella sua pars destruens, cosi’ come e’ stato un luogo ideale per dimostrare la inconsistenza di quella costruens. L’unico modo di tenere in piedi il sistema era con la forza e con il terrore. Che e’ un po’ la direzione che stanno prendendo anche le nostre societa’, man mano che il formalismo burocratico e legistico avanza, spogliando le persone di ogni sentimento di appartenenza ad una comunita’ accogliente e umanamente comprensiva, per lasciarle nell’angoscia esistenziale da curare scientificamente come fosse una malattia (all’esatto contrario nei fatti di quanto dichiarato a parole, peraltro).
* la russia, non l’ucraina che in effetti dette tanti pensieri a Lenin tanto da doverne infine accettare, lui comunista internazionalista, la nazionalita’. Salvo che poi Stalin qualche anno dopo gli fece pagare tutto con gli interessi: con lo sterminio.
“Un paio di giorni fa, a La Zanzara c’erano due comunisti che litigavano con rabbia, dandosi reciprocamente del fascista.”
Gia’: cosa ci si puo’ aspettare da gente che e’ abituata da sempre ad accusarsi di fascismo, con ferocia, reciprocamente? E’ difficile che qualcuno tratti gli estranei al di fuori della sua cerchia meglio di come tratta i propri simili. Fra l’altro un bel po’ di questo atteggiamento e’ presente anche nell’ambientalismo. Ma questo succede sempre quando si e’ in presenza di una ideologia esclusiva ed escatologica che esclude, per definizione, non dico il rispetto ma anche solo la considerazione di qualsiasi altra.
“vede la salvezza in qualsiasi nemico vero o presunto delle stelle e strisce, si tratti anche di Cina, Russia o Iran. Senza accorgersi che gli equilibri politici planetari sono cambiati”
Non e’ poi strano, dovrebbe rientrare nella casistica della dialettica amico/nemico di carl schmitt.
“1927 Der Begriff des Politischen (Il concetto di politico), sul rapporto amico/nemico come criterio costitutivo della dimensione del ‘politico'”.
Schmitt era abbastanza nazista, ma fra le tante ne avra’ detta anche qualcuna di buona 😉
I nazisti, PURTROPPO, di politica in quanto scalare ed imporre il potere se ne intendevano parecchio. Non per nulla stanno tornando a fare scuola anche fra tanti che nazisti non sono, ma ne studiano ed adattano i metodi.
Come quasi sempre capita, sono stati debitori in quasi tutto al demerito (o al merito, a seconda dei punti di vista) di quelli che li hanno preceduti.
> nazisti, PURTROPPO, di politica in quanto scalare ed imporre il potere se ne intendevano parecchio
Se fosse così, oggi, i nazi avrebbero gli stivali e le loro basi sul suolo statunitense.
Invece è il contrario.
Quando ci sono stati coloro che li hanno superati in questo.
Senza un’ideologia così netta ma colla volontà di scalare i vertici ed imporsi.
Non capisco quale differenza ci sia tra Americans first! Deutschland über Alles, la Grandeur francese, qualsiasi coro da stadio noi fighi e gli altri merde.
Il fatto è che è solo la ideologia, l’elaborazione simbolica (per dirla alla Costanzo Preve) per cui uno di questi motti vada bene e gli altri siano il male.
https://youtu.be/ZSqy_vwluT4?feature=shared
Ecco fatto
Fuzzy, tu ti lamenti se la gente ti insulta, ma scrivi cose che veramente non stanno né in cielo né in terra e quindi o lo fai apposta o non capisci niente.
Per inciso, le elezioni rubate e le proteste e la conseguente quasi annessione alla Russia risalgono al 2020, quindi dopo il 2019 di cui parli tu. E questo progettare vacanze lontane da turista della miseria altrui contrasta parecchio con l’immagine di autosufficienza e morigeratezza “gandhiana” che cerchi di trasmettere.
E questo senza rispondere a tutto il resto; la chiudo qui, che le cose che scrivi si commentano da sè.
https://youtu.be/4cJbKUJMcF4?feature=shared
Questo è di un anno fa.
Ti consiglio di iscriverti al canale perché è molto interessante.
Io però la Bielorussia me la immagino coi paesini con le case di legno sprofondati nella campagna e i numerosi laghi.
Insultami pure, (ahimé) tanto oramai ci sono abituato, ma la Bielorussia mi risulta che sia tuttora visitabile.
Per quanto riguarda la democrazia mica ho detto che sia un paese perfettamente democratico.
Non m’interessa.
Se è per quello, Io non mi sento rappresentato neppure in Italia.
Si, potrei votare, grazie, ma se poi non cambia niente perché c’è l’Europa che dici tu, ci sono quelli della finanza che dettano legge ecc,
Insomma, alla democrazia ho quasi smesso di crederci.
Tornando alla Bielorussia, guardo a come ci si vive materialmente.
Tipo se abiti in un casermone ma senza dover pagare il mutuo subprime.
O se un mini apartamento in affitto in Bielorussia costa minimo 800 euro in moneta locale
Cose del genere.
Firmato Winston, grazie, ma qui siamo al “quando c’era Lui i treni arrivavano in orario”, ed è meglio non stare a discutere con queste premesse che è inutile e fa venire solo nervoso. Per rispetto ai nostri ospiti io mi fermo qui, su questa storia almeno!
Allora ditemi se sono fascista (gaia) o maoista (winston). Almeno che vi mettiate d’accordo su questo.
Io credevo di essere antifragilista.
Del tipo l’America è più fragile della Bielorussia.
Ma non ne so abbastanza della Bielorussia
Mi sarebbe piaciuto di visitarla, ma se lo faccio non sono più un gandhiano.
Allora niente.
Che poi mi dicono che non so neanche cosa voglia dire essere gandhiani
E mi chiedo se per avere simpatia per la non violenza occorra il patentino.
In definitiva, se sbaglio ad essere non violento vorrà dire che per essere un gandhiano dovrei essere violento.
Buonanotte.
Buongiorno
Complicando un poco la faccenda, vi sono gli apparati di stato.
Ci sono
-apparati repressivi
-apparati ideologici
Quindi il nostro Putin è anche il presidente bielorusso che è troppo lungo da scrivere, ricordo che in questa finestrella non ci vedo quasi niente, hanno messo insieme un apparato repressivo
Da noi ci sono questi meravigliosi apparati ideologici che si propongono di introiettare a livello personale e sociale, consciamente o inconsciamente, determinati modelli valutativi, valori e orientamenti che, lentamente, entrano a far parte dei codici caratteriali, cognitivi e comportamentali che regolano l’appartenenza del singolo alla società influenzandolo largamente.
Lo stato ideologico tende a privilegiare gli apparati repressivi
Lo stato tecnologico tende a servirsi prioritariamente degli apparati ideologici che tendono a veicolare il consenso e la spontanea approvazione del sistema
Ma anche ne condizionano opinione e critica
La critica diventa puro consumo sociale
Da una parte va la critica, dall’altra le costanti dei poteri
In società di questo tipo, la violazione dei giochi previsti (riproduzione e critica) conduce , necessariamente, alla emarginazione ideologica.
L’emarginazione ideologica è l’azzeramento dei discorsi di qualcuno.🙄
C’è anche uno stato a struttura mista che funziona indistintamente sia attraverso apparati ideologici che attraverso quelli repressivi.
Ricolloco russia, bielorussia, america ed europa un po’ più verso lo stato a struttura mista.
I confini tra stato brutale e stato subdolo si stanno forse spostando verso una posizione mista.
Ma non dubito che nel lungo o medio periodo ritorneranno a prevalere gli apparati repressivi (un po’ ovunque nel mondo).
Essere gandhiani significa non fare uso della violenza e limitarsi a “boicottare” anche se volendo fare la punta ai chiodi si potrebbero trovare molte altre minuzie da aggiungere che io non aggiungo perché ho un’indole prevalentemente orientata al fare e poco al chiacchierare.
Io, insieme alla benemerita società vegana o quasi vegana, boicotto quasi integralmente l’industria della carne. (la peggiore causa di distruzione sulla terra)
Boicotto in parte molte altre cose riducendo i consumi
Mi attengo senza fatica a quella che viene definita la società a 2000 watt.
Che però credo sia ancora troppo e dovrebbero essere circa 1000 watt.
E poi scrivo dei commenti sui siti
ambientalisti che ricevono prevalentemente critiche e insulti.
Questa è una vera fatica, ma il gandhiano, per la causa, può, anzi, dovrebbe arrivare fino al sacrificio di se stesso.
Ancora non sono pronto per questo.
Pero’, sarebbe molto piu’ naturale cibarsi di carne che andare in vacanza in bielorussia, a meno che non ci vai a piedi, cacciando e raccogliendo, vestito di pelli di animali scuoiati, come i nostri antenati cacciatori e raccoglitori che vivevano in equilibrio con la natura, e che probabilmente non avevano il concetto di vacanza, perche’ come tutti gli altri animali non avevano neppure quello di lavoro: per gli animali le attivita’ vitali sono divertimento istintivo, come per gli uomini lo e’ ancora adesso il cacciare, pescare e raccogliere (molti ci pagano sopra volontariamente una tassa per poterlo fare ancora).
Quindi pensa a quanto siamo artificiosi e culturalmente deformati, a forza di leggere stronzate teoriche, nella nostra natura.;)
Maoista ai nostri tempi era un complimento, e per molti lo e’ ancora oggi. Lo saresti riguardo alla “rivoluzione culturale” (spero che non prenderai alla lettera…). Ma anche riguardo al “grande balzo in avanti” (fra i 35 e i 50 milioni di morti di fame e di stenti – non prendere alla lettera…). Bisogna dire pero’ che per la sensibilita’ ecologica di oggi quello che dovremmo fare e’ un “grande balzo all’indietro”, non per eterogenesi dei fini come allora, ma programmaticamente… dubito che i risultati sarebbero diversi, le societa’ di massa di oggi stanno miracolosamente in piedi grazie a un castello inestricabile di collaborazioni e rivalita’ reciproche, non sarei sicuro dei risultati dello spostare o togliere qualche mattoncino, nessuno lo puo’ essere. Quello che vale per il pianeta, vale anche per la societa’ umana.
Non e’ la direzione del balzo che e’ criticabile, e’ il balzo in se’.
Peraltro a meno di un secolo di distanza persone piu’ o meno con lo stesso carattere e le stesse intenzioni di quelle di allora hanno invertito la direzione del balzo da fare.
A non essere cambiato, a non cambiare mai, e’ che “bisogna fare un balzo”, altrimenti crolla il pianeta.
Non e’ che e’ proprio questo che e’ sbagliato? (nella testa di chi pensa in tale modo, intendo).
A non funzionare, e questo valga per tutti, e’ pensare che ci sia una soluzione per tutto e che basti scoprire qual e’. Guardando alle “grandi verita'” scoperte nel passato, direi che non e’ mai stato cosi’, e che ci sia da dubitare che noi saremo i primi a fare eccezione. Eppure questo non lo si impara mai, l’affermazione del se’ vince sempre.
La vita (non solo la nostra) e’ risolvere i problemi man mano che si presentano, ma modestamente, e con la consapevolezza che cosi’ se ne creeranno altri.
Per quel che se ne sa oggi sembra che il vero “grande balzo in avanti”, come specie, l’abbiamo compiuto nel passaggio dalla “caccia e raccolta” all’agricoltura, da li’ in poi si puo’ quasi dire che e’ tutto scritto, da li’ in poi finisce il gioco e comincia il “lavoro”. Ce ne sono tracce simboliche nelle antiche scritture, sia del passaggio, che dello stupore che deve aver provocato l’uso stesso dei simboli per narrarle prima e redarle poi, col la confusione che provoca potendo essere scambiato per atto creativo (trascorrono i millenni ma il postmodern e’ ancora cosi’, inconsapevolmente).
Winston
Siamo “all’inizio della fine dell’era del petrolio” (Berman).
Come sostituisci il petrolio che per definizione è l’economia?
Se tutto sta in equilibrio precario (e ogni famiglia americana, per tornare a Trump, è indebitata per non ricordo quante migliaia di dollari, più il debito pubblico federale) basta una piccola scrollata di inflazione da materie prime o altro e quei debiti diventano subito inesigibili.
Abbiamo già salvato le banche nel 2008 e ancora ne portiamo i segni, ora non saremmo più in grado di salvare niente.
Tempo fa lessi un libro di Turiel in spagnolo, non so neanche come ci sono riuscito, diciamo che mi sono aiutato col traduttore del kindle.
Bene, Turiel ipotizza questa fase di passaggio da un’economia a pieno regime a una progressivamente scalata affermando che
si può fare solamente a patto che intervengano gli stati e che mettano in atto un’economia di guerra. Che non vuol dire fare la guerra. Se non ricordo male si trattava perlopiù di razionamenti e risparmi sul petrolio che serve per portare in giro il petrolio
Mi fermo qui altrimenti finisce che vado a rileggermi il libro in spagnolo.
Turiel è uno interessante da leggere ed anche io penso che andiamo verso un economia di guerra, anche senza guerra. E’ uno schifo, ma potrebbe essere meno peggio delle alternative realistiche.
Se per “grande balzo” si intende qualcosa che ha fatto della nostra specie qualcosa di ecologicamente diverso da tutte le altre, è stato il fuoco. I cacciatori-raccoglitori nostri antenati hanno provocato disastri ambientali perfino superiori ai nostri. per esempio l’estinzione di almeno una decina di altre specie umane.
“I cacciatori-raccoglitori nostri antenati hanno provocato disastri ambientali perfino superiori ai nostri. per esempio l’estinzione di almeno una decina di altre specie umane.”
Le specie umane, ammesso che fossero specie diverse, si erano differenziate a causa dell’isolamento geografico.
Venuto meno l’isolamento perche’ qualcuna ha imparato a muoversi di piu’, e’ normale in tutto il regno animale che due specie in concorrenza per le stesse risorse nello stesso territorio o si amalgamano o si differenziano ancora di piu’ fino a occupare diverse nicchie ecologiche o una delle due sparisce o una combinazione delle tre. Per gli esseri umani /scimmie e’ sicuramente accaduto lo stesso. Poi e’ da vedere se fossero davvero specie diverse, cioe’ non piu’ in grado di incrociarsi, visto che l’origine era comunque comune.
In ogni caso non vi va mai bene niente, neanche i cacciatori-raccoglitori. 😉
“il petrolio che per definizione è l’economia”
Dove te la sei sognata questa?
Ti sei fermato agli anni ’60? Bei tempi, peccato che siano durati poco e siano finiti da un bel pezzo, mezzo secolo giusto.
Il trucchetto di dare per scontato un postulato arbitrario e/o falso su cui speculare all’infinito lasciamolo ai narratori di favole e ai filosofi dei massimi sistemi.
Il debito, la finanza, non hanno nessunissima influenza su cosa e’ disponibile al consumo ora, sono una scommessa sul futuro che si sa benissimo essere azzardata, cosi’ come non hanno nessunissima influenza su quel debito naturale che e’ l’overshooting delle risorse materiali.
Siamo talmente abituati a fantasticare sui superpoteri della finanziarizzazione che non ci rendiamo conto dei suoi limiti. Chi ha debiti semplicemente perde i soldi che aveva risparmiato in previsione di consumi futuri, ma cio’ non ha nessuna influenza sui beni disponibili e quindi sui consumi del presente.
Che il debito globale non rappresenti la vera ricchezza che sara’ disponibile nel futuro lo sanno tutti da sempre, la speculazione e’ una scommessa che si muove in tutte le direzioni immaginabili di cui solo ben poche saranno effettivamente percorribili, mentre le altre azzereranno il loro valore previsto e sperato, ma questo non significa che se sparisce l’esigibilita’ del debito sparisce tutto.
I critici della finanza non si rendono conto che sono i primi che la supervalutano, che gli attribuiscono chissa’ che superpoteri, che quelli che ci lavorano invece sanno benissimo che non ha.
Ad esempio tempo fa si parlava delle predizioni pluridecennali: ma sono predizioni che servono al contrario di quello che voi pensate, servono a capire, quando vengono, e lo vengono quasi sempre, smentite dai fatti, cosa si e’ sbagliato nei modelli, per correggerli e cambiare direzione.
Fra l’altro sarebbe bene che questo atteggiamento venisse umilmente usato anche nei modelli climatici, ma l’umilta’ in certi posti non si sa dove stia di casa. Gira un sacco di falsa modestia.
La crescita economica moderna ha sempre dipeso da combustibili fossili economici e abbondanti. Questa elevata resa energetica ha guidato l’espansione, consentendo ai mercati del credito e del debito di prosperare. Riduciamo il petrolio e, se non riusciamo a sostituirlo con fonti energetiche altrettanto produttive, la produttività complessiva ne risentirà e, con essa, la crescita economica.
Winston
Oramai dovresti sapere che non mi sogno niente.
Trovo scritto da altri possibilmente esperti autorevoli
Se linko un articolo di cui non sono del tutto convinto, lo specifico
Quindi ti rimando a
https://www.artberman.com/blog/this-is-how-oil-ends/
Sono sicuro che non lo leggerai e continuerai a fare sparate a vanvera.
“Sono sicuro che non lo leggerai e continuerai a fare sparate a vanvera”
Fuzzy, quando ti bullizzavano io ti ho difeso.
Non mi risulta, e comunque non c’entra un accidente.
So bene che parlare di veganesimo e di picco del petrolio ti attira le peggiori critiche e gli insulti, e per questo mi tengo anonimo.
Se poi la gran parte dei commentatori, nei due o tre siti che ho frequentato e in questo che frequento, si sentono in una botte di ferro perché fanno parte dello stesso ambito ideologico, e quindi si danno ragione e supporto l’uno con l’altro, a me, personalmente non interessa.
Mi rompe più che altro di essere io, in questi contesti di fanatismo conformistico, considerato un provocatore o peggio perché la penso diversamente dal “branco”.
Non so a cosa servono questi blog.
Turiel ad esempio ha chiuso la sezione dei commenti.
Altri mi sembrano più “vivibili” ma sono in inglese.
Magari mi trasferisco all’estero.
🙄
Direi che gli apparati ideologici rappresentano la prima scelta per qualunque regime in quanto più economici. Quando l’ideologia vacilla, subentra la repressione. Possiamo infatti farci un’idea di quanto un governo sia effettivamente considerato legittimo dai suoi cittadini dall’impegno di risorse nella repressione. Direi che il trend è evidente ovunque, ma alcuni paesi sono molto più avanti. per esempio, qui ancora non ti prendi 20 anni di galera se dici che bisognerebbe sospendere gli aiuti all’Ucraina.
Vorrei qui ricordare che solo un pronto e massiccio intervento dell’esercito russo ha impedito una rivolta dopo le ultime “elezioni” e che tuttora la Bielorussia è presidiata da truppe russe, non si sa bene se per minacciarne i vicini o garantirne il governo (o entrambe). Gli USA per il momento non sono occupati da nessuno, semmai il contrario. Questa è fragilità? Non saprei.
Mah, pare che gli americani appoggiandosi all’industria cinese abbiano disimparato a far tutto. Occorrerà del tempo prima di ricostruire le competenze e le strutture industriali che sono andate perdute. Se mai questo si verificherà
I Bielorussi, nel loro piccolo, mi sembrano più “tonici”
Ma era un confronto un po’ giocato sul paradosso.
Vedremo.
https://belarusdigest.com/story/can-russia-compensate-belarus-losses-from-western-sanctions/
Qui dice che la Bielorussia dopo essere stata tagliata fuori dai suoi rapporti commerciali con l’occidente si ritrova legata a doppio filo con la Russia.
Dopo una lunga crisi economica, recentemente vi è stata una ripresa
(Ho trovato un titolo ma l’articolo è a pagamento)
In epoca sovietica la Bielorussia era considerata l’officina di assemblaggio della russia
(Da Wikipedia in inglese Belarus economy)
Volendo approfondire (ma non so se ne valga la pena) c’è questo “belarus digest” che sembrerebbe un sito ben fatto (si spera).
Ciò che aiuta le autorità bielorusse a far funzionare il paese è l’ottenimento di gas dalla Russia a un prezzo fisso di 128,5 dollari per 1.000 metri cubi, che è una frazione dei prezzi del mercato mondiale.
Dal punto di vista della stabilità macroeconomica e della visione tradizionale sul rafforzamento del potenziale di crescita, la dipendenza progressiva della Bielorussia dalla Russia è ovviamente un male (Kruk, 2023; Kruk, 2024). Tuttavia, il regime bielorusso la vede come un compromesso necessario o un “male minore”. Nel 2021-2023, l’accoppiamento è stato fatto in cambio della sopravvivenza economica. In primo luogo, l’accoppiamento della produzione ha permesso di controbilanciare le perdite di produzione associate alle sanzioni (poiché sono state liberate nicchie nel mercato russo) (Kruk e Lvovskiy, 2022). In secondo luogo, l’accoppiamento è stato guidato dalla pressione della Russia e dal desiderio delle autorità bielorusse di ottenere rapidamente alcuni risarcimenti se avessero accettato le richieste della Russia. Ad esempio, nel 2022-2023, alle imprese bielorusse è stata concessa una linea di credito di 105 miliardi di rubli nell’ambito dei cosiddetti progetti di sostituzione delle importazioni.
Un sostanzioso “articolone” per i cultori della Bielorussia
https://freepolicybriefs.org/2024/10/21/economic-dependence/
Cresce, si, ma finché lo vuole la Russia
Basta con la Bielorussia.
🙂
“Ciò che aiuta le autorità bielorusse a far funzionare il paese è l’ottenimento di gas dalla Russia a un prezzo fisso di 128,5 dollari per 1.000 metri cubi, che è una frazione dei prezzi del mercato mondiale.”
Un altro argomento che potremmo approfondire: l’economia del dono e i suoi effetti collaterali indesiderati.
L’assenza di repressione è un male peggiore in quanto introduce la certezza dell’impunità, il miglior carburante in assoluto per il crimine, per il “paradiso penale”, come osservò De Francisci.
Si passa dalla violenza necessaria a mantenere un ordine, una convivenza civile, alla violenza dellavjunhla, della legge del più forte, del disordine. Ciò che uscì dalla porta rientra peggiorato dalla finestra.
Direi soluzione peggio del male, entropia netta.
Reprimere la repressione è il vezzo sessantottesco del vietato vietare (risultato “immediato”: i figli del dr. Spock, la generazione con il più alto tasso di suicidi).
Jørgen Randers, nelle sue conclusioni, nella revisione “duemila” dei Limiti della Crescita, prevedendo i rischi del disordine sociale e della violenza sempre più diffusa, suggeriva di scegliere società coese anche se questo richiedesse di rinunciare a certe libertà (repressione).
Da reazionario a questa società liquida per bamboccioni viziati egoici sarei pure polemico, con Randers, grazie al caxxo per la scoperta dell’acqua calda!
Colla hybris di gettare alle ortiche tutto ciò che “è ciarpame” in quanto vecchio, si getta alle ortiche l’esperienza millenaria sull’umanità e sulla società, ribaltandola fino al suo opposto, da Nessuno tocchi Abele” all’attuale “Nessuno tocchi Caino”.
Una delle demenze di ciò che dal sessantotto (ora di moda il termine woke) viene imposto come la unica, superiore illuminata via al Progresso.
Il risultato è il paradiso penale, il fatto che, come nei film distopici statunitensiballa John Carpenter,, se esci di casa al momento sbagliato o sei nel posto sbagliato, rischi la pelle. La frantumazione sociale che, essendo nota a tutti, è solo voluta, un sinistro obiettivo politico apologizzato, perseguito, difeso e imposto.
No repressione? No grazie!
Giusto una chiosa microscopica a proposito di “nessuno tocchi Caino” (che io non ho mai detto): I cainiti sono roba dei primi secoli dell’era volgare. Gli Ofiti di anche prima (forse).
https://youtu.be/gIYBSXasm6A?feature=shared
E adesso vediamo cosa sta succedendo in Abkhazia
Premetto che non ne so niente. Ma proprio niente.
Mi dicono che pure Abkhazia è praticamente invasa dai russi.
Non ho ancora guardato il video
Credo ci sia un video pure sull’Ossezia.
Sempre invasa, forse.
Lo scopriremo solo vivendo.
E se non mi bannano dal sito.
Sicché sarò per sempre un “bannato”
😁
L’Abkhazia e l’Ossezia del sud sono state occupate dai russi nel 2008. Si stavano prendendo anche tutto il resto del paese, ma quella volta la NATO fece la voce abbastanza grossa da fermare la faccenda. Anche in quel caso, l’intervento russo ebbe a pretesto delle rivolte locali, stile Donbass prima maniera. Forse non fu del tutto ingiustificato perché PARE che le truppe georgiane stessero reprimendo le rivolte con mano molto pesante. Possibilissimo, ma non ho informazioni attendibili in merito.
Il territorio è prevalentemente montuoso e ricco di corsi d’acqua a regime torrentizio. Il terreno è coperto in prevalenza da foreste e pascoli che permettono un vasto allevamento ovino; tuttavia non scarseggia l’agricoltura, soprattutto di cereali e vitigni.
L’economia dell’Ossezia del Sud è ancora arretrata, soprattutto nel comparto agricolo, tuttavia l’attività del terziario è in incremento. Va considerato, inoltre, che l’economia nel suo complesso riceve fondi dalla Russia.
Sono in tutto 56.000 Ossezi del sud.
Ma con una storia lunghissima e noiosissima.
Su YouTube tube c’è un video
https://youtu.be/ZnA2hJ6Pphc?feature=shared
Alla scoperta delle montagne dell’Ossezia.
Si vedono solo dei monaci e un asino.
Non mi sembra un inferno.
Ho visto posti peggiori.
La Moldavia?
Poi vedo se trovo il filmato
https://youtu.be/8d4EuesAMsM?feature=shared
Dice il giovane ricercatore (?) che fino a un anno fa l’evento più gravoso per la Moldavia pare sia stata la caduta dell’impero sovietico. Da allora un declino irreversibile.
Non saprei cosa sia successo in quest’ultimo anno.
Controllo
Ah, ma è la regione di confine, la Transinistria
Nella Transnistria c’è un contingente di forze russe di pace, un battaglione con circa 412 persone, e una unità militare N. 13962 (o OGRF), due battaglioni che contano circa 1.000 persone. OGRF e il battaglione “peacekeeping” sono legati ai russi della Transnistria (in totale i ‘russi’ sono 150-160); i residenti ‘russi’ hanno però la cittadinanza di PMR).
Il 21 maggio 2015, il parlamento ucraino ha approvato una legge che ha interrotto cinque accordi di cooperazione con la Russia nel settore tecnico-militare, tra cui l’accordo sul transito del complesso militare russo da e verso la Transnistria.[54][55] Questa decisione, collegata ad altre similari prese negli anni precedenti dalla Moldavia, creano di fatto la chiusura, dal punto di vista tecnico-militare, delle forze di pace russe presenti in Transnistria. Quindi non hanno più possibilità di movimento all’esterno della Transnistria, e neanche possono ricevere aiuti e rinforzi dall’esterno.
Ricordo di aver letto mesi fa che i russi avevano (forse) nei propri piani
di conquistare l’ucraina meridionale e ricongiungersi alla transinistria.
Mah.
Qualcuno in un altro blog affermava che secondo lui Gorbačëv ha disfatto l’unione sovietica troppo in fretta.
“Qualcuno in un altro blog affermava che secondo lui Gorbačëv ha disfatto l’unione sovietica troppo in fretta.”
Forse sbaglio, ma mi sembra che furono i rispettivi capi di russia, bielorussia e ucraina a decidere di separarsi dall’unione sovietica, non Gorbaciov, che invece mi sembra non sia mai stato contento di tale esito, e non credo abbia mai avuto la minima intenzione di disfare l’unione sovietica. Lui voleva riformarla, nel tentativo di renderla meno disfunzionale. L’unione sovietica si e’ disfata da sola, e’ crollata sotto il suo peso, fra l’altro in un momento che nessun esperto aveva previsto (tranne forse la madre di Carrere, una storica, che e’ diventata un po’ famosa per questo).
Il capo di solidarnosh, un sindacato polacco, Walesa, disse che aveva sempre saputo che il tentativo di riformare il comunismo di Gorbaciov ne avrebbe provocato il crollo, perche’ il comunismo non e’ riformabile. L’esito della politica di Gorbaciov e’ il solito della storia: succede sempre qualcosa di imprevisto, o previsto male, che vanifica progetti e previsioni troppo ambiziosi. Sempre. A stare a galla meglio e piu’ a lungo sono quelli che si adattano alle situazioni man mano che si presentano. In modo “antifragile”, appunto. E’ la rigidita’, tipica di tutti gli ideologismi poco pratici, che e’ fragile. Poche cose sono state piu’ rigide del comunismo sovietico e della sua burocrazia implacabile e ossessiva. E’ la stessa fine che sta facendo l’europa. Sempre con l’intenzione di salvare da chissa’ che catastrofe che accade altrimenti.
Gorbačëv o non Gorbačëv (i russi lo considerano un traditore, (la storia ha il brutto difetto di non poter essere mai del tutto fondata su prove incontrovertibili, quando la si considera nel suo insieme di eventi). comunque la mia impressione è che l’unione sovietica si sia dissolta troppo velocemente lasciando aperti dei problemi che poi sono degenerati col tempo
Ma è solo un’impressione mia.
Poi siccome la vera questione
scottante è l’ucraina, qui
https://youtu.be/O_EY3PwW4_g?feature=shared
una pallosissima storia di questo originale paese ultra-nazionalista che a quanto pare non è la prima volta che cerca di rovinarsi con le proprie mani. E se solo avesse accettato dei compromessi, come ha fatto la Bielorussia, a questo punto non se la passerebbe così male
In effetti e l’Ucraina non ha mai avuto il dono della flessibilità. Son testoni..
🙂
(Adesso mi preparo che la Baracetti cercherà di cavarmi gli occhi) ommmm
C’è anche una parte due di questa storia ucraina che è ancora più pallosa della parte uno.
“l’unione sovietica si sia dissolta troppo velocemente lasciando aperti dei problemi che poi sono degenerati col tempo”
Si e’ sciolta da sola, e’ crollata sotto il peso delle sue contraddizioni interne, come si diceva un tempo del capitalismo negli ambienti studenteschi. E’ un miracolo che si sia dissolta da se’, senza colpo sparare, di solito i regimi in declino la prima cosa che fanno e’ cercare capri espiatori su cui riversare la rabbia della propria gente per unirla e distrarla dalla critica al proprio governo, e di questo dobbiamo tutti ringraziare Gorbaciov, credo, russi e non, che perlomeno era un buon diavolo. Il tentativo di evitare quel crollo si’ che avrebbe potuto innescare una guerra atomica mondiale (muoia sansone con tutti i filistei).
Ma forse e’ andata cosi’ perche’ dopo quasi un secolo di indottrinamento all’odio per il nemico di classe demo-anglo-plutocratico-massonico piu’ o meno immaginario, ne hanno talmente abusato che lo spauracchio ha smesso di funzionare, si e’ disinnescato da se’.
Per il resto, russia e ucraina sono ai ferri corti da sempre, ma occhio che la russia e’ un paese estremamente nazionalista e tendenzialmente invasivo e imperialista, per cui il nazionalismo dei paesi vicini lo e’ di riflesso. Putin ammira Stalin e disprezza Lenin proprio perche’ Stalin era molto nazionalista, Lenin no. Non e’ un caso d’altra parte se in europa i paesi piu’ nazionalisti sono quelli ex-comunisti. Loro sono stati sotto il tacco sovietico molto piu’ a lungo di noi sotto quello nazi-fascista. La russia, paese autocratico piu’ che aristocratico, si e’ formata attorno al suo esercito.
Quando arrivarono i tedeschi di Hitler a tentare di invadere l’unione sovietica, gli ucraini, perlomeno all’inizio, prima che i nazisti si mostrassero nella loro spietatezza per la razza superiore che credevano di essere specie relativamente agli slavi, li videro come liberatori. Erano passati pochissimi anni dal massacro staliniano dell’holodomor. Si ha gioco facile nel trovare simpatizzanti fascisti e nazisti in ucraina: basta che si tratti di anticomunismo antirusso e gli va bene, e’ ovvio.
Sul tubo c’e’ qualche ottimo video dello storico specialista Andrea Graziosi, tutt’altro che noioso, anche meglio di quelli di Barbero.
Su Gorbaciov c’e’ un ottimo documentario, sia dal punto storico che cinematografico, di Herzog, ve lo raccomando, Herzog da’ il meglio di se’ come documentarista. E non e’ per niente noioso. Lo si trova sul mulo.
Noto che tutti citano l’holodomor e nessuno la “decosacchizzazione”, fra le altre nefandezze di Stalin. Il genocidio e deportazione dei Tatari, ne è un’altra che ha molto a che fare con quello che sta accadendo.
Non se la passano bene neanche dopo che la Crimea è ritornata russa https://www.balcanicaucaso.org/aree/Ucraina/Tatari-di-Crimea-226480 (Osservatorio Balcani e Caucaso, dove Gaia ha fatto uno stage, è davvero fonte preziosa di informazioni davvero attendibili sull’Est Europa)
Per forza. La Russia putiniana è un’ibrido che si vorrebbe contemporaneamente impero e stato nazione. Due strutture antitetiche.
“Impero – stato nazione, Due strutture antitetiche”
Cosa intendi? Gli imperi di solito rispettano le nazionalita’ all’interno dei propri confini molto di piu’ di cio’ che li segue e fa la “pulizia etnica”.
https://youtu.be/ra3mSTe3wGg?feature=shared
Apocalottimisti!
Sveglia!
😛
Sono già le sei del mattino
Forza, giù dal letto e sentite cosa dice dell’America il prof Volpi di cui più di una volta mi sono fatto intermediario a sua insaputa.
Per i più pigri
America e cina continueranno ad essere correlati, perché non ci sono alternative
L’Europa diventerà, ma lo è già, terreno di conquista per i grandi fondi americani che porteranno i soldi dei poveri europei a Wall Street e al tesoro degli Stati Uniti
Dazi per l’Europa ma non per la cina
Alla fine l’Europa farà la fine del messico. Grande disparità tra poveri e ricchi.
In sintesi, ma questo lo aggiungo io, il capitalismo inizia a perdere i pezzi, a cominciare dall’Europa
Ma è un gioco che non può durare.
A metà circa del filmato, l’illuminante (oddio, lo si sospettava già in proprio) intervento di Gabellini che per quanto posso capire, avendo letto i suoi libri, di economia se ne intende, e sottolinea che il gioco della finanza pro stati uniti se non sfocia in una ripresa economica industriale vera, è destinato al fallimento.
https://youtu.be/3HPE2d-5sRA?feature=shared
Quarantaquattro gatti ……col resto di due.eee.
A volte Pavarotti sapeva anche essere simpatico.
Noi non si sa nientecdella germania, perché essa ha scelto il profilo basso di occultandosi nell’Europa
Ma la germania “è” l’Europa
Vuoi proprio che i tedeschi 3si lascino dissanguare senza neanche reagire?
Vuoi che non vedano la convenienza di fare affari con i Brics e investire in progetti di sviluppo in africa (risultato, tra l’altro, meno immigrazione) vuoi che non gli venga in mente di rimettersi a comprare il gas russo?
Propeio i tedeschi. . ,che siano così ingenui?
Mi sembrerebbe strano.
Vedremo
Ero sveglio e mi stavo avviando a raccogliere le olive. Ho appena finito (un raccolto miserrimo a causa della siccità che chissà perché picchia sempre di più :). Mi trova sostanzialmente d’accordo. In teoria vedo anche delle alternative, ma non penso proprio che i nostri governanti penseranno neppure a tentarle.
Qui, mele con carpocapsa e cachi che stranamente marciscono appena raccolti (negli anni passati bisognava metterli insieme alle mele e aspettare che maturassero.
Molto bene le prugne e i fichi.
Il kiwi , lasciato a se stesso e non potato, ha prodotto un sacco di frutti, ma disgraziatamente sono allergico e ogni anno finiscono regalati a chi se li prende.
Faccio finta di avere molta energia mattutina, ma in realtà ieri, fatta colazione all’alba, sono stato colto da una roba che non so se sia stata una sciatica o una colica renale fulminante
Mia moglie mi ha trovato accasciato
bianco come un morto sui gradini della scala.
Fare l’ortolano sta diventando sempre più difficile.
Apocalottimisti, mi spiace insistere e martellare sempre con lo stesso canale you tube ma questo Vincenzo Costa ha il potere di liberare la mente.
Basta con questa visione unica della politica in versione anglosassone!
https://youtu.be/BF_Zn3atQOE?feature=shared
Poi a seguire un filmato sul Logos.😛
Apocalottimista! Ti senti pronto/a o pronta/o a considerare la morte del Logos?
Brrr. È un po’ inquietante, ma la natura umana in fondo dovrebbe essere buona
https://youtu.be/kwq4l8LTepA?feature=shared
Firmato Winston, a me la Russia di oggi ricorda l’Italia fascista, nel suo tentativo di ricreare un impero fuori tempo massimo, propugnando simultaneamente la superiorità dell’etnia dominante (italiani/russi) e la possibilità per chiunque voglia farne parte di assimilarsi a questa etnia (ricordati “faccetta nera”). Solo che Mussolini mandava a combattere direttamente gli italiani, mentre Putin manda soprattutto i membri delle minoranze (così disinnesca anche i problemi interni), i migranti, e i poveri indiani, nepalesi e africani, e adesso pure nord coreani. I russi, quelli ricchi soprattutto, devono continuare a credere che la guerra non li riguardi più di tanto.
Al giorno d’oggi, a me la guerra civile siriana ricorda un po’ quella spagnola; Israele è pari pari la Germania nazista, e la Russia l’Italia fascista. Con tutte le differenze che inevitabilmente ci sono.
L’India sta diventando fascista, ma con resistenze interne così forti che può darsi che non duri.
“la Russia di oggi ricorda l’Italia fascista, nel suo tentativo di ricreare un impero fuori tempo massimo, propugnando simultaneamente la superiorità dell’etnia dominante”
Infatti! C’e’ da dire pero’ che in questo, eliminati i bias di simpatia politica, la Russia di oggi non e’ poi molto diversa dalla Russia e dall’Urss di ieri.
Per quel che ne so, da Stalin in poi, cioe’ una volta istituzionalizzatasi la rivoluzione, l’impero sovietico, al di la’ della propaganda ideologica, era etnicamente russocentrico come ai tempi degli zar. Probabilmente Putin non e’ ancora giunto a tanto ne’ potra’ arrivarci, essendo cambiati i tempi ed essendosi estremamente rimpicciolito il mondo coi progressi immani intercorsi nella comunicazione (sia informatica che materiale). La tendenza e’ all’omologazione per via tecnologica, contro la quale agiscono ovviamente forze contrarie.
Ripensando a quel che afferma sopra Jacopo, riguardo alle nazionalita’, la mia richiesta di chiarimento forse deriva dal fatto che, avendo letto Pupo, non associo automaticamente la nazionalita’ al territorio e allo Stato (il che salta all’occhio quando si parla di nazione rom o di popolo d’israele, la geopolitica in senso nazionalistico e statuale mi pare sia un concetto otto-novecentesco).
Il moderno concetto di nazionalismo credo nasca con Herder e la sua idea che lo spirito di un popolo esista e si rifletta e dipenda dalla sua lingua, il che va in perfetto accordo col postmodern della cancel culture e del woke. Poi la geopolitica, la ricerca dello spazio vitale in senso di accaparramento di risorse, che e’ una delle radici anche del pensiero ambientalista, fa il resto.
C’e’ un bel po’ di confusione, perche’ ad agire sono tante forze contemporaneamente, e ognuno puo’ scegliere con quali simpatizzare e quali no. Ad esempio il fascismo, qualora non imperiale o coloniale, tiene conto di una delle necessita’ dello spirito umano, la necessita’ di sentirsi parte di una comunita’che accetti e protegga i suoi membri a prescindere, al di la’ del freddo nominalismo legistico impersonale, che e’ invece nell’essenza del positivismo legislativo in cui viviamo e che oggi imperversa e quindi naturalmente provoca delle a loro volta legittime reazioni al disadattamento.
Un’altra cosa da dire, riguardo ai Tatari, e’ che, se non erro, erano discendenti dei mongoli invasori dalla lotta contro i quali (i mongoli) si e’ formata la Russia stessa, perlomeno nella sua parte che fa capo a Mosca, che e’ quella che ha militarmente prevalso, rispetto a quella piu’ pacifica, mercantile e necessariamente piu’ multietnica di Kiev. Quindi non e’ poi cosi’ strano se i tatari, allora sotto l’impero ottomano, vennero occupati e deportati dalla fine del 700, come era nello stile di quei posti e dell’epoca.
Quindi insomma considerare nazisti e fascisti i soli ucraini come fa qualcuno qui dentro seppur in modo ambiguo, e’ quantomeno riduttivo. Cosi’ come e’ riduttivo non considerare quali siano le forze che spingono verso il fascismo e il nazismo, e che agiscono anche oggi nel generare spersonalizzazione, angoscia e ansia. Ragazzi, c’e’ un sacco di gente che trema al solo passare davanti alla cassetta della posta nel terrore di trovare un avviso di raccomandata: ragione per cui sono passati alla PEC, che credo siamo gli unici al mondo ad avere, cosi’ come i “registratori di cassa fiscali”, dai tempi di Visentini che era contemporaneamente un pezzo grosso dell’amministrazione fiscale e dell’olivetti che li costruiva… Vivere nella follia la fa sembrare razionalmente normale, ma non ne annulla gli effetti distruttivi sulla psiche, mentre siamo alla continua ricerca di un senso della vita che non troviamo piu’, che e’ fuoriuscito dalla nostra coscienza, spersonalizzandosi nella fredda burocrazia, e non ci appartiene piu’.
Un’ultima cosa: se l’europa guerrafondaia non avesse preso la formidabile batosta che ha preso con la seconda guerra mondiale (noi italiani il ripudio della guerra l’abbiamo opportunisticamente messo in costituzione solo dopo che abbiamo rovinosamente perso la WW2, mentre dall’unita’ d’Italia fino a quel momento abbiamo fatto tutte, solo e continue guerre di aggressione, che a scuola non si insegnano o si insegnano come doverose e sacrosante guerre patriottiche), credo che saremmo rimasti piu’ o meno “felicemente” fascisti, di destra o di sinistra cambia poco.
Fascismo
Fascismo e comunismo?
Forse post fascismo e comunismo, perché è cambiato parecchio il contesto.
Se la Russia vince in Ucraina e l’Iran ha la meglio su israele, (ambedue i paesi sono avamposti della nato), l’occidente sarà sconfitto.
Sarà un bene, sarà un male?
E chi lo sa? Ma non andiamo a ripescare delle categorie di pensiero sostanzialmente antiquate
Gli stati uniti sono in declino da decenni. È inutile pensare che possano continuare ad essere l’unica potenza egemone. Anche perché con questo debito che si ritrovano e la loro moneta che può essere usata per moderarne l’impatto, gravano su molti altri stati
Non vorrei dire troppo perché sono qui come ospite di questo blog e non voglio creare imbarazzi.
Sono opinioni mie personali, ma che
altrove girano pure.
Grossomodo.
“Gli stati uniti sono in declino da decenni. È inutile pensare che possano continuare ad essere l’unica potenza egemone.”
Che gli americani siano e siano stati la potenza egemone temo che lo pensino ormai solo i fissati con l’antiamericanismo.
Potenza egemone lo sono stati solo per un breve periodo, e solo per la mancanza di comprimari.
Fino al 1990, autoscioglimento dell’Urss, quantomeno il mondo era, militarmente parlando, bipolare, e piu’ o meno diviso a meta’ piu’ i vari non allineati alle superpotenze, ma comunque essi stessi potenze, come Cina e India. Poi nel giro di neanche un paio di decenni la Cina ha sviluppato anche lei la sua rivoluzione industriale come abbiamo fatto noi in passato in occidente, saltando gli intoppi, ed e’ tornata quella che e’ sempre stata fino a meta’ ‘800, una grande potenza (loro chiamano il secolo dal 1850 al 1950 quello della “grande umiliazione”). L’India, un po’ piu’ in ritardo, sta facendo lo stesso, col vantaggio di essere un continente molto giovane, molto piu’ della cina che ha avuto 30 anni di politica del figlio unico e che fra poco comincera’ a rallentare il suo sviluppo.
Per chi c’era e se ne ricorda, gli anni 60 e 70 furono di pesante arretramento dell’americanismo: tutti i giovani, cioe’ il futuro, anche in occidente, erano piu’ o meno comunisti, e addirittura filo komeinisti (bastava essere contro lo scia’ filoamericano). Il fondo fu toccato con la presidenza Carter. Poi gli Usa ebbero un ventennio di ripresa con Reagan fra l’80 e il 2000 scarso.
Insomma tutta questa egemonia americana assoluta sinceramente non la vedo, vedo un oscillare con un periodo temporale di un paio di decenni.
A conquistare il mondo e a definire la modernita’ non e’ stata una qualche grande potenza o una qualche rivoluzione politica, e’ stata la rivoluzione scientifica, tecnica e industriale. Alla fine mi pare che sotto questo modo di definire la produzione, che e’ comunque capitalistica nel senso che a produrre e’ il capitale accumulato di macchine e cultura (per fare un tornio ci vuole un tornio, per fare un computer ci vuole un computer, sia nell’URSS che in USA), si viva piu’ o meno dappertutto allo stesso modo, con piu’ o meno individualismo/collettivismo a seconda delle tradizioni del luogo.
Se ognuno si limitasse a tenersi le sue tradizioni senza volerle a tutti i costi imporre agli altri, magari sarebbe meglio. Ma forse che gli ambientalisti o i vegetariani o i vegani (esemplifico solo, non voglio certo dire che siano solo loro!) non vorrebbero imporre a tutti gli altri le loro visioni, per nientepopodimeno che salvare il pianeta? Con o senza l’egemonia culturale?
Spesso chi e’ convinto (o anche “fissato”) di una cosa lo e’ in quanto in opposizione a un altro (il famoso “capro espiatorio”, che serve a definire l’identita’, l’identificazione, il se’): ovvio che percio’ voglia imporsi sull’altro, usando la sua fissazione come pretesto. §
Ci si identifica per differenza.
Se avete notato, la nuova leader dei conservatori inglesi e’ una negra nigeriana liberale classica. I fatti avanzano piu’ in fretta della nostra capacita’ di accorgercene, e scompaginano le nostre misere e spesso arroganti convinzioni.
Beh, la storia non è una materia che io frequento abitualmente, però mi sembra di ricordare, avendo letto non molto tempo fa un libro sulla deglobalizzazione, che dopo la caduta del muro di Berlino nell’89’ l’America si era ritrovata potenza egemone almeno in apparenza e soprattutto per le dimensioni del suo esercito, ma anche per la sua presunta superiorità culturale.
Si teorizzava addirittura di fine della storia.
Mi ricordo quando uscì l’articolo che parlava di questo Fukuyama e siamo nel 92′. Confesso che non capivo cosa volesse dire fine della storia.
Adesso immagino che significasse “egemonia americana per sempre”
La Cina vien fuori progressivamente a partire dal 2000 e qualcosa.
L’America però era già in declino con alterne vicende da dopo la guerra del Vietnam.
Winston
Anche se osi contraddirmi non andrò a rispolverare il libro di Maronta sulla deglobalizzazione, perché sono in relax domenicale e tra poco c’è la partita di tennis di cui peraltro non sono un gran cultore,
Poi mi dedicherò all’alta cucina vegetariana e quindi sarò molto impegnato
Risotto con radicchio di Treviso autoprodotto.
Mele cotte del mio albero che ho amorevolmente potato in febbraio.
🙂
Infatti il mondo è pieno di terroristi e capi militari che ammazzano in nome del veganesimo…
Firmato Winston, quasi tutti i comunismi di cui io sappia qualcosa hanno utilizzato il nazionalismo per mobilitare le masse. Il nazionalismo, declinato in vari modi, sembra motivare le persone più dell’internazionalismo comunista.
Che io sappia i tatari sono indigeni della Crimea, quello che dici tu non c’entra. Poi è chiaro, i popoli cambiano nome, lingua, religione nel tempo, quindi non è semplice definire chi è indigeno e chi no. Comunque il trattamento riservato ai tatari è stato riservato a praticamente tutti i popoli con cui i russi abbiano avuto a che fare, dalla Finlandia alla Siberia, dal Caucaso ai paesi baltici. Non era vendetta contro invasioni di secoli prima, è che proprio hanno sempre fatto così.
Definire le guerre per l’Unità d’Italia guerre di aggressione mi sembra come minimo semplicistico, data la situazione e la mancanza di possibilità di autodeterminazione, la quale si poteva ottenere quasi solo con la guerra.
Che gli ucraini siano nazisti e fascisti lo dice solo la propaganda russa e i boccaloni che ci credono. Hanno i loro nazisti e fascisti anche loro, come quasi qualsiasi paese al mondo; per il resto sì, sono nazionalisti, ma come ha detto Jacopo è naturale per un paese che deve continuamente difendersi da un vicino più grosso e aggressivo che non lo lascia mai in pace.
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/11/17/massiccio-raid-russo-190-missili.-svolta-di-biden-sugli-atacms.-critiche_214ef3a4-c898-4e20-8772-5d89a7283b96.html
Ahi, ahi.
Che brutto risveglio….
Dunque, se l’Ucraina resta senza energia elettrica del tutto, non arriverà neanche l’acqua corrente nelle case
Se gli ucraini (per modo di dire) colpiscono il territorio russo con i missili atacms ci potrebbe essere una ritorsione del tipo -voi colpite nel nostro territorio e allora noi colpiamo nel vostro, che non è l’Ucraina-
E poi?
Igor, in India gli estremisti indù linciano i musulmani sospettati di aver macellato delle vacche, per cui anche questo è possibile.
Il fanatismo ha tutti i colori possibili.
https://www.lifegate.com/veganism-in-india
Gli indiani sono soprattutto vegetariani.
Ma nel modo sbagliato.
Infatti la dieta vegetariana corretta comprende pochi latticini, tipo un paio di volte alla settimana.
Anche poche uova
Io, giusto per non essere insultato, ogni tanto mangio una mezza ricottina.
Si sa che l’allevamento industriale per il latte e le uova causa maggiore sofferenza agli animali rispetto a quello per la carne.
Inoltre i latticini sono ricchi di colesterolo più della carne.
L’India, secondo me, è un paese dalle mille contraddizioni . Inutile per noi occidentali, prenderlo a modello per dimostrare qualsiasi teorema.
https://www.scienzavegetariana.it/scelta-vegetariana.html
Questi sono in gran parte dei nutrizionisti, non dei fanatici indù.
Erano già sul web più di vent’anni fa, quando ancora il veganesimo era una parola pressoché sconosciuta
Winston
I vegani non ti vogliono costringere a non mangiare carne. Casomai sono i limiti del pianeta che ti costringeranno
Fanno solo girare le informazioni
che piacciono a loro.
Nella speranza che piacciano anche ad altri.
Io però non appartengo a nessuna associazione e non agisco per conto del veganesimo o di nessun’altra entità che complotta ai tuoi danni.
Ti sei accorto che vedi complotti dappertutto, così come la Baracetti vede invasori?
I blog sono un libro aperto sulla personalità dei commentatori
Non so le mie manie.
Il mio difetto è forse di pensare che l’essere umano si buono per natura (mi ritrovo bene in Kropotkin) quando in realtà le evidenze dimostrerebbero il contrario.
Poi tutti i difetti che potrei desumere da insulti vari….mah, su quelli non sono del tutto convinto.
Ma per motivi religiosi, non c’entra nulla l’ecologia.
Certo. Se cerchi storie di morti in nome dell’ecologia, leggi cosa fanno le guardie dei parchi del WWF in Asia e in Africa. Troverai stupri, torture, uccisioni, per la “conservazione”.
Non esiste ideologia immune: a determinate condizioni, siamo capaci di essere violenti in nome di qualsiasi cosa.
Non escludo che possano accadere fattaci del genere, ma avendo lavorato in Africa e vedendo alcune delle fonti di questo tipo di informazioni mi permetto di avere molto fieri dubbi. Che poi in molte regioni dell’Africa si discuta a schioppettate, è semplicemente un fatto che riguarda tutti e ha ragione chi spara meglio, Punto. Ed in molti paesi non da ora.
Jacopo perdona la reductio, ma abbiamo gli eredi degli ambientalisti della terra e del sangue a due passi, simili se non nei programmi nella testardaggine, nella rigidezza e nell’ottusita’. Il loro antico mentore a suo tempo era strettamente vegetariano e animalista.
Se ti riferisci ad Alternative Fur Deutschland, sono fieri negazionisti del global warming e di qualsiasi problema ambientale, e definiscono i Verdi “il partito più pericoloso per la la Germania”. E’ vero che Hitler era vegetariano e gli piacevano i cani, così come è vero che se n’è anche uscito con questa frase che condividerebbero milioni di persone libertarie e democratiche: “Lo Stato non può intralciare lo spirito di ricerca. La ricerca deve essere libera. I suoi apporti sono l’espressione della verità, e ciò che è verità non può essere nocivo. Il dovere dello Stato è di sostenere la ricerca scientifica e di incoraggiarla in tutti i modi, anche quando i suoi risultati, agli occhi degli umani, non portano applicazioni pratiche. Soltanto alla generazione successiva tali risultati potrebbero produrre il loro effetto e avere allora delle conseguenze rivoluzionarie”. Con il tuo stesso metro di giudizio, si dovrebbe dire che chiunque sia fautore della libertà scientifica è un nazista. Il nazismo che, più che per la difesa degli animali, è passato alla storia come società altamente industrializzata, capace di partorire tanti progressi tecnici.
Jacopo, si tratta di fatti ampiamente documentati, e non solo in Africa, di cui parlano anche media di ottima reputazione, e su cui ci sono interi libri, oltre che rapporti di ong. Non si tratta, come tu suggerisci con un po’ di razzismo, semplicemente del fatto che in certi posti “si discute a schioppettate”, ma di progetti finanziati da grossi capitali, spesso occidentali, e associazioni ambientaliste di fama internazionale. Ai popoli indigeni viene proibito di usufruire delle risorse con cui si sono sempre sostentati, in nome della creazione di parchi o di altre iniziative di “conservazione”, magari per ricchi turisti occidentali. O di discutibili progetti di riforestazione, cacciando i contadini da queste terre con la forza.
Mi sento un po’ offesa dal tuo liquidare una questione così seria dicendo “non ci credo, e poi là non è gente civile”.
Ho fatto ricerche su questo per il mio saggio, in cui faccio degli esempi. Mi stupisco che tu sia così scettico.
Ho precisato che non sono addentro alla situazione attuale e sicuramente accadono cose diverse in regioni diverse. Il mio scetticismo deriva dalla mia personale esperienza che però riguarda solo la Somalia degli anni ’80 e non è quindi generalizzabile. faccio però un esempio vissuto di persona:
Viene istituito un parco nazionale in una zona disabitata e perciò pullulante di animali e piante altro già estinti per una serie di fattori antropici. Passano gli anni e nelle zone circostanti la popolazione umana aumenta e con essa quella di bestiame domestico; volenterosi finanziano la trivellazione di pozzi che provocano il collasso della vegetazione cosicché la gente raccatta le sue carabattole e se ne va con il suo bestiame dove c’è ancora da mangiare, cioè nel parco nazionale. Le guardie cercano di cacciarli fuori e vengono prese a schioppettate. Ci sono un po’ di morti da entrambe le parti, ma i pastori sono molti di più e vincono. Altri volenterosi finanziano altri pozzi e si reitera la procedura finché non c’è più nulla: sabbia sassi e carcasse. La gente che non è morta di fame o di sete si è andata ad ammucchiare nelle baraccopoli periurbane o si è arruolata un una qualche banda armata che campa sul racket degli aiuti umanitari. Fine della storia. Domanda: Anno fatto bene o male a cercare di tenere i pastori fuori dal Parco o no? E se si, con quali sistemi?
PS. prima di dare del razzista a qualcuno pensaci bene. Su questo blog sono bene accette tutte le opinioni, ma non gli insulti a vanvera. Qualcosa che vedo invece diffondersi e su cui dovremo in qualche modo intervenire.
Dimenticavo, se hai scritto un saggio documentato, mandamelo, lo leggerò sicuramente.
Non si sa bene quanto vegetariano fosse Hitler
Sulla pagina di Wikipedia “hitler vegetariano” i dettagli
Pare avesse dei problemi di stomaco e si curasse su consiglio medico mangiando frutta e verdura
Boh.
Credo che per il movimento vegano non violento che si rifà principalmente a Tolstoj e Gandhi, il regime alimentare di Hitler non abbia nessuna rilevanza
Adesso non metterti a dire che Hitler era un non violento.
Stai tranquillo, nessun vegano non violento sta tramando contro di te.
Ci sono molte cose reali di cui preoccuparsi.
È che pare quasi che tu non le veda
Scusa, perché mi dici questo? Mai avuto il minimo interesse per la dieta di Adolf e mai espresso un’opinione negativa su vegetariani e vegani.
@gaia
l’ideologia e’ talmente forte che a volte per capire certe cose che le si oppongono, bisogna sperimentarle di brutto sulla propria pelle!
@fuzzy
quello che sta sulle balle e’ l’ostinazione: per quanto la si imbelletti, non ammettendo altro da se’ e interpretando ogni altro atteggiamento come uguale e opposto al proprio, e’ intrinsecamente sfidante, offensiva e aggressiva: il veganesimo, nel suo estremismo, rientra in questa categoria, al di la’ del fatto che il singolo vegano sia persona gentile e onesta: se lo e’, non e’ detto che sia un bene, perche’ la sua apparente gentilezza serve a fare da esca a ulteriori adepti.
L’innominabile dal suo punto di vista era proprio un “non violento”: lui poverino si stava solo difendendo da soprusi e stava difendendo altri deboli da soprusi altrui, dal suo punto di vista ovviamente. Personaggi che facciano il male con la consapevolezza di farlo non credo ce ne siano molti, credono (crediamo) tutti di fare il bene e/o di opporci al male (secondo noi ovviamente). Gli animali, non avendo la percezione del bene e del male in quanto tali, non hanno di questi problemi (forse, perche’ in fondo non lo possiamo sapere, e in fondo il giusto e lo sbagliato lo sanno anche loro).
@igor
mi riferivo ai movimenti pagani germanici dell’epoca, attorno al ‘900 e oltre, che non furono del tutto estranei alla formazione del nazismo, il che non significa che siano stati complici delle sue nefandezze: il punto e’ l’ostinazione e l’irriducibilita’, che quando sono presenti sono intrinsecamente aggressivi, implicano il mancato riconoscimento dell’altro da se’, qualunque costrutto teorico o atteggiamento sociale per quanto verbalmente altruista e gentile si possa esporre per infinocchiare il prossimo. Ne abbiamo un’infinita’ di esempi storici (e filosofici). Prova ad informarti sui movimenti del sangue e della terra e collaterali, e’ una storia interessante dal punto di vista culturale, oltre che ennesimo esempio di eterogenesi dei fini. E che qualsiasi costrutto teorico possa essere usato per fare qualsiasi cosa che piaccia fare, in fondo (di solito, opprimere il prossimo per ingrandire il proprio ego).
Viviamo in un’epoca stanno riemergendo ideologie e integralismi violenti di ogni genere ma se vuoi continua pure a immaginarli laddove non ce ne sono, che ti devo dire…
Li conosco e non hanno nulla a che vedere con l’ecologismo attuale, pur ammettendo che esistano frange che utilizzano strumentalmente la questione ambientale per portare avanti altre istanze.
Perché mi dici questo?
Mi sa che rispondevo a Winston ma mi sono accodato sotto il commento sbagliato.
È winston quello che teme la violenza dei vegani
È una colonna troppo lunga.
Casomai devo abituarmi a citare una frase del commento a cui rispondo
Non sempre lo faccio
“ma se vuoi continua pure a immaginarli laddove non ce ne sono, che ti devo dire…”
igor abbassa un po’ la guardia, neanch’io avrei nessunissima intenzione di far del male a nessuno
io immagino solo sciocchezze, e continuo, senza capire quanto sono stupido…
che sono l’ultimo dei cretini LO SO, ma qualcosina la so anch’io, se non altro perche’ probabilmente ho il doppio dei tuoi anni (ok, che non mi sono serviti a niente eccetera, lo so, non serve agitare il dito nella piaga)
Non sto alzando alcuna guardia, dico la mia.
Hai 92 anni? Comunque non importa, voi anonimi commentatori del Web siete eternamente giovani
“È winston quello che teme la violenza dei vegani”
i vegani mi fanno morire di paura, a Cuba hanno messo la pena di morte (il taglione) per chi mangia carne e destabilizza la nazione! (scherzo…)
consiglio cinematografico valido per tutti, e poi ognuno ne tragga quel che gli piace: “la pecora nera”, classificato numero 2 nel cinema spazzatura
in realta’ un simpatico film neozelandese a bassissimo costo (auto)ironico, salutare per chi si prende troppo sul serio
in questo caso il doppiaggio italiano e’ meglio dell’originale
it.wikipedia.org/wiki/Black_Sheep_-_Pecore_assassine
mi domando perche’ non l’avevo ancora consigliato alla Gaia, e’ perfetto
“Hai 92 anni? Comunque non importa, voi anonimi commentatori del Web siete eternamente giovani”
Forse era molto meglio che restassi anonimo anche tu: in fin dei conti cio’ che ci interessa discutere sono le idee, non le persone.
Fra l’altro sotto anonimato le persone sono piu’ sincere, il che lo considero un bene, e’ piu’ facile capire sia cosa pensa uno veramente, sia chi e’ stronzo e chi no.
Peraltro non e’ anonimato, e’ pseudonominato, che ce ne frega di sapere come si chiama “veramente” qualcuno? Un nome vale l’altro.
En passant fai di questi discorsi solo a chi ti sta sotto le palle, e’ come se tu dicessi “mi stai sui coglioni”.
Winston, guarda che non ho azzardato alcuna ipotesi circa la tua età che non mi interessa. Prego tutti di fare più attenzione a chi rispondono e ti attenersi al tema del post. Se qualcuno vuole proporre altri argomenti ben venga: Ci spedisce una bozza di post e se ne parla.
CERTO, COME NO!!!! Tutti questi fenomeni… di sincerità!
Di sicuro stando anomimo come blogger mi sarei evitato diffide legali e minacce di segnalarmi per indegnità a dirigenti scolastici e uffici distaccati del MIUR… mi sarei evitato non poche shitstorm, non avrei persone che ancora mi rinfacciano errori che c’erano in pezzi che ho scritto 10 o più anni fa… ma soprattutto, avrei la possibilità di rifarmi una verginità ogni volta che penso di averla fatta troppo fuori dal vaso. Un po’ come puoi fare tu, da Winston Tea ti trasformi in The Lipton e il gioco è fatto. Assumersi le proprie responsabilità ha un costo che nascondersi non ha.
Beh questo è vero, perché il valore di una persona lo possa capire abbastanza bene se si mette a fare il provocatore e il brillante di persona, a sana distanza di calcio in faccia, oppure se lo fa on line nascondendosi nell’anomimato e spesso addirittura senza fornire una email valida per registrarsi alla piattaforma commenti. In questi casi mi sembra chiarissimo chi merita rispetto e chi sia lo stronzo.
Io faccio questi discorsi solo a chi utilizza certi atteggiamenti, a prescindere dalle sue idee. Negli ultimi 4-5 anni, ho avuto più da dire con gente legata al ‘mio’ mondo che con altri, situazione peggiorata dopo l’invasione dell’Ucraina. Io non ho nulla contro l’anonimato in sé, talvolta lo uso anche io, mi fa fastidio quando se ne abusa per provocare, insultare e simili. Che sono comportamenti per me anche accettabili, ma mettici la faccia, soprattutto se lo fai in un paese come il nostro dove un reato come ‘l’eccesso di critica’ è facilissimo.
Premesso questo, sul discorso ‘stare sulle palle’ o ‘stare sui coglioni’ ti spingi un po’ troppo in là, perché Mario Rossi può starmi sui coglioni, ma per Winston Tea o UnUonoInCammino o Turbosborra non posso provare sentimenti particolari. Finché sono in questa dimensione on line del tutto fittizia non sono come persone reali, è come se mi inkazzassi con i bot con cui mi alleno a scacchi che fanno battute quando mi sconfiggono. Quindi nessuno stare sui coglioni (anche perché non farei tanti giri di parole e sottintesi: te lo direi, come ho fatto con altri), al massimo mi diverto a prendere in giro il fatto di lanciare il sasso e ritrarre la mano.
Chiudo dicendo che il Web è un posto dove devi tenerti stretti gli amici ma soprattutto i nemici, quindi tutti i rompicoglioni funzionali alla visibilità sono ben accetti.
@jacopo
“Winston, guarda che non ho azzardato alcuna ipotesi circa la tua età che non mi interessa. Prego tutti di fare più attenzione a chi rispondono e ti attenersi al tema del post.”
Ho risposto alla citazione che indico sempre chiaramente fra virgolette (omettevo il nick, nome anagrafico sul documento di identita’ che sia o no e’ un formalismo che non mi interessa) perche’ mi sembrava ovvio e pleonastico, non lo faro’ piu’.
Riguardo Trump, boh… e’ difficile se non impossibile leggerne qualcosa che non sia pregiudiziale e settario (vedi la vignetta che introduce questo post: il diavolo).
Forse e’ meglio sospendere il (pre)giudizio, e aspettare: lo scherzetto di Biden di alzare l’asticella dello scontro con la Russia proprio adesso, fa sospettare che se il diavolo c’e’, non siamo cosi’ certi da che parte stia.
Lo stesso riguardo le pendenze penali citate nel post: il popolo sovrano, in quanto sovrano, quando elegge un suo rappresentante, non e’ sottoposto alla legge, E’ la legge, cosa che abbiamo dimenticato dal lontano 1992 nella foga giustizialista pro domo propria. Non funziona cosi’, o meglio cosi’ non funziona. 😉
Per le intonazioni, ad esempio ironiche o scherzose, che si perdono nello scritto rispetto al parlato, il problema e’ stato risolto da tempo con le emoticons: basta usarle, funzionano al meglio con i soli segni di punteggiatura. 😉
A proposito dello “scherzetto di Biden”, mi ricorda molto quello fatto fa Obama, quando durante l’interludio approvò gli accordi sul clima di Parigi, che si era rifiutato di sottoscrivere finché non fu sicuro che3 avesse vinto, per l’appunto, Trump. perché? Secondo me perché era certo che Trump li avrebbe revocati prontamente cosicché nulla cambiava per gli oligarchi amici di entrambi, ma la brutta figura (o bella secondo i gusti) la faceva l’avversario. Con Biden ed i missili è la stessa storia. per due anni si è assicurato di lasciare ai russi un vantaggio strategico fondamentale, poi lo ha revocato sapendo benissimo che questo non cambierà le sorti del conflitto (gli ucraini hanno troppo pochi missili e troppo poco tempo perché cambi davvero qualcosa). Però farà fare a Trump la figura dell’amico di Putin ancor più di quanto davvero non sia.
NB. sembra che Putin l’abbia presa molto male perché uno dei primi obbiettivi colpiti da Kiev è stata una riunione di pezzi grossi particolarmente vicini a lui. Evidentemente non se lo aspettava (altrimenti sarebbero stati più attenti) e gli ucraini hanno un eccellente rete di spie per sapere dove certa gente si riunisce e dove. Viene da pensare che in Russia siano in parecchi a cercare di sbarazzarsi di Putina, ma sono solo illazioni.
@jacopo
“Prego tutti di fare più attenzione a chi rispondono e ti attenersi al tema del post.”
A mia volta invito tutti a scegliere bene i compagni di strada, se e quando si puo’ 🙂
https://www.youtube.com/watch?v=sp96riAmL1Y
Si, inizio una nuova colonna con i motivi per cui i vegani sono abitualmente malvisti
Robe profonde, da psicoterapia di massa
https://www.dire.it/17-10-2022/811201-lantipatia-verso-vegani-e-vegetariani-viene-da-lontano-ecco-la-storia-della-vegafobia/
Si chiama vegafobia.
Ma nel dibattito sul veganesimo raramente vien fuori che
l’umanità è sempre sopravvissuta con pochissimi alimenti di origine animale e che questa abbondanza che ora ci si concede come fatto naturale, è solamente un regalo del petrolio
Si può dire che la tendenza al veganesimo ha radici nella storia dell’umanità prima del petrolio
Quindi io sostengo il “quasi veganesimo” come “il più naturale” dei regimi alimentari.🙂
Cosa dice la Baracetti?
Boh
Parti dal veganesimo e ti confuta con i parchi naturali e il wwf….
No, per questa strada non si arriva a concludere niente
Magari, volendo fare delle critiche ci si potrebbe chiedere da dove arrivano gli avogadi, che ora sembrano andare di moda tra i vegani e non solo e certe verdure fuori stagione.
Sicilia. E poi?
Marocco? Africa? America Latina?
Avocado
Per la precisione
L’aumento della domanda e della produzione di avocado può causare carenza d’acqua in alcune aree di produzione di avocado, come lo stato messicano di Michoacán. Gli avocado possono anche causare impatti ambientali e socioeconomici nelle principali aree di produzione, deforestazione illegale e controversie sull’acqua. Il fabbisogno idrico per la coltivazione degli avocado è tre volte superiore a quello delle mele e 18 volte superiore a quello dei pomodori.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Persea_americana
No, no, l’avocado non va bene.
Le monocolture di avocado non vanno bene
Se lo inserisci magari nel giusto contesto può essere he sia una pianta valida
Basta
Fascisti veramente: le donne devono fare figli da mandare in guerra per la grandezza della patria: https://www.aljazeera.com/news/2024/11/20/russian-lawmakers-endorse-bill-banning-child-free
Forse dovrebbero farsi qualche domanda seria sul perché tante donne non fanno figli.
L’ultima cosa di cui il pianeta ha bisogno è di ulteriori umani, men che meno umani destinati a fare carne da cannone.
Jacopo, non ti ho dato del razzista come persona, lungi da me, ma secondo me la frase “in molte regioni dell’Africa si discute a schioppettate” lo è. Sottintende che il problema non è la situazione che si è venuta a creare, per tutta una serie di fattori, ma l’incapacità delle persone di risolvere le questioni civilmente come si fa altrove.
Se la mia interpretazione di quello che hai detto non ti convince, è un conto, magari mi sbaglio, ma non credo che da questo tu possa pensare che io ti abbia dato del razzista. Se è sembrato così, mi dispiace.
Si sentono spesso questo genere di spiegazioni per conflitti in cui magari noi abbiamo anche una responsabilità, che però non vogliamo vedere, idee che attribuiscono gli scontri a una cultura della violenza e non a ragioni oggettive o interventi esterni. Gli arabi non fanno la pace con Israele perché sono violenti, gli indigeni delle Americhe non si risollevano perché sono pigri o alcolizzati, eccetera.
Nel caso specifico: spesso salta fuori che le guardie che ammazzano i locali sono pagate da associazioni internazionali od occidentali, come African Parks o il WWF.
Poi per carità, entrambe le cose possono essere vere. Però la polizia violenta c’è anche qui: come ti sentiresti se un giapponese dicesse, leggendo degli scontri in val Susa: “là le cose si discutono a manganellate”? Non ti sentiresti delegittimato?
Ho sentito molte storie, su fonti che vanno da Survival International ad Al Jazeera, al Guardian, a Ruralpini (che immagino non ti piaccia molto), e altri ancora, di casi in cui si creava un parco dove la gente c’era, o viveva ai margini, e poi a queste persone veniva impedito di entrare per fare le cose che hanno sempre fatto, pena anche la morte. E magari per fare, nel territorio vicino, miniere, piantagioni, centrali a qualcosa, industrie, progetti di compensazione delle emissioni… non solo in Africa ma anche in Nepal, India… per cui si dava la colpa agli indigeni di un degrado abìmbientale attorno a loro con orgini molto più complesse.
Non nego che succedano anche cose come quelle che dici tu, sicuramente l’alta natalità è un ulteriore fattore.
Compensazioni di carbonio
Co-benefit positivi: alcuni progetti vanno oltre la riduzione delle emissioni, implementando attività che vanno a beneficio delle comunità locali e della biodiversità. Per esempio: se un progetto protegge una foresta, ma compromette il sostentamento delle comunità locali tagliando una fonte di reddito essenziale, si tratta di un progetto mal concepito e non in linea con gli SDGs.
Son qui a ragionare su una nuova colonna solitaria sulle distorsioni a cui vanno incontro le compensazioni di carbonio.
Quando hai a che fare con una grande multinazionale che vuole compensare le emissioni di carbonio, è possibile che il principio di cui sopra venga in qualche modo aggirato.
Su grain.org si trova una miriade di esempi concreti
Purtroppo il mondo non è stato fatto con la squadra.
Il fatto è che come occidentali vorremmo avere per esempio, la multinazionale di informatica senza i guai che combina in giro per il mondo.
Purtroppo mi sa che non sia possibile.
Quindi bisognerebbe spegnere il cellulare e il computer e andare a vivere sulla cima di un monte senza elettricità facendo segnali di fumo.
Non fa per me.
Però all’intelligenza artificiale, potrei benissimo rinunciare. Infatti non l’ho mai consultata. Io. Ma nella mia famiglia di gente che traffica con la giurisprudenza, ultimamente se ne fa un gran uso.
In generale diciamo che senza la comprensione dei meccanismi della finanza non si comprende un tubo.
C’è questo libro
https://www.ponteallegrazie.it/libro/o-la-borsa-o-la-vita-andrea-baranes-9788868339364.html
Chi riesce a leggerlo tutto vince un ricco premio e cotillons, ma io ho desistito al secondo capitolo.
Bisogna mettersi nella disposizione d’animo giusta. Bere molti caffè, fare molte pause, giretti in giardino,
ma sono comunque quasi trecento pagine di pura depressione.
Buona fortuna
Apocalottimista
In questo libro leggerai che due banche italiane hanno finanziato
lo sfruttamento delle fonti fossili
per circa 60 miliardi di dollari (negli anni a partire dalla firma dell’accordo di Parigi a oggi)
Una somma che sarebbe stata sufficiente per coprire per intero
gli investimenti per la transizione ecologica previsti dal PNRR, che dedica a questo scopo, al cambio attuale, 64 miliardi di dollari.
(Per una transizione low tech ne servirebbero la metà
della metà per avere un risultato sicuramente più ecologico. Ma questo lo dico io).
Vado a fare un giro in giardino
Giornata fredda ma soleggiata
Volendo essere ottimisti, si può ipotizzare che banche e investitori abbiano adottato criteri ESG (ambientali, sociali e di governance). Cioè che abbiano fatto riferimento ad accordi internazionali, convenzioni e best practices per accertarsi del fatto che i loro finanziamenti supportassero attività sostenibili per le foreste. I ricercatori della Forest & Finance Coalition sono andati a controllare e valutare queste politiche ESG su una scala da 1 a 10. Il risultato è sconfortante. Su duecento società bancarie e finanziarie, solo tre raggiungono o superano il 7: sono il fondo pensione norvegese e le due olandesi ABN Amro e Rabobank. Circa il 30 per cento degli istituti finanziari incassa un punteggio compreso tra 1 e 5, cioè ampiamente insufficiente. Il 59% non arriva nemmeno a 1. Esatto, meno di 1 su 10.
https://valori.it/banche-finanziamenti-distruzione-foreste/
Apocalottimista, nello stesso libro troverai il link a questo articolo.
A questo punto però ti conviene comprare il libro in versione digitale, per via della carta, ma lo trovi solo su Amazon.
Mah.
🙄
Apocalottimista, meglio che tu non ti chieda in quale banca hai depositato i tuoi sudati risparmi. Potresti avere delle amare sorprese
https://www.artberman.com/blog/energy-economics-and-the-limits-of-growth-what-trumps-victory-reveals-about-americas-challenges/
Ritornando a Trump, ne ho lette di ogni tipo, anche sui siti “fidati”, ma alla fine, seguendo questo articolo di Berman che a sua volta segue la traccia del petrolio, mi sono persuaso che Trump inevitabilmente farà soltanto del casino, se non peggio.
Il petrolio è già estratto al massimo. Più di così non si può fare. E il petrolio è l’economia.
Basta
“Il petrolio è già estratto al massimo. Più di così non si può fare. E il petrolio è l’economia.”
Fuzzy lo sai perche’ in Cina hanno deciso da subito di sviluppare la mobilita’ elettrica?
Perche’ elettricita’ ne fanno finche’ vogliono col carbone di cui sono ricchi, e quindi possono far andare i loro veicoli senza bisogno di importare petrolio.
A suo tempo, fu pianificato cosi’ dal governo centrale, motivo per cui adesso sono all’avanguardia in tutto cio’ che e’ elettrico.
La Cina, pur essendo senza petrolio, emette infatti piu’ CO2 da sola di india, usa ed europa messe assieme.
Per cui adesso come Europa gli stiamo mettendo, come nel nostro stile iperburocratico, dei complicatissimi dazi compensativi.
Dovrebbero avere riserve di carbone per un bel pezzo anche India e Usa, volendo. Molti anni fa, quando ancora lo si usava molto, leggevo che gli Usa ne avevano per almeno un paio di secoli.
Quindi “l’economia e’ il petrolio” non vuol dire niente, semplicemente non e’ vero, poteva esserlo, o si poteva crederlo, negli anni ’60, quando se ne introdusse l’uso massiccio perche’ costava un dollaro al barile, ma e’ una credenza che e’ durata poco, dall’ultimo dopoguerra fino alla crisi mediorientale del ’73. La rivoluzione industriale si e’ fatta col carbone e la macchina a vapore, carbone e acciaio (en passant le macchine a vapore avevano un rendimento dell’uno per cento o poco piu’!).
Magari anche di più, peccato che contino solamente le riserve energetiche a buon mercato, e quelle hanno i decenni contati.
Winston
Carbone
Tu dai per scontata una risorsa su cui io sono dubbioso.
Il carbone lo si deve estrarre con macchinari che usano il diesel, quindi il petrolio.
E’ complicato da trasportare.
Quello che è rimasto è di scarsa qualità.
Se bruci il carbone produce tante di quelle emissioni che il clima impazzisce e le attività economiche ne risentono. Assicurazioni, turismo, agricoltura ecc
Ma se devo dire la verità non ho mai trovato un articolo che fosse veramente convincente sulla crisi del carbone.
@fuzzy
“Il carbone lo si deve estrarre con macchinari che usano il diesel, quindi il petrolio.
E’ complicato da trasportare.
Quello che è rimasto è di scarsa qualità.
Se bruci il carbone produce tante di quelle emissioni che il clima impazzisce e le attività economiche ne risentono. ”
Volevo solo dire che forse e’ eccessivo affermare, come hai fatto citando chissacche’ guru, che “l’economia e’ il petrolio”.
Tutto qua.
Comunque, ci sono da tempo macchine da miniera elettriche, treni elettrici, e l’acciaio si fa col ferro e col carbone.
Dovremmo dunque dire che l’economia e’ il carbone, o il ferro, o l’elettricita’?
L’economia e’ un gran casino dove intervengono letteralmente miliardi di attori, che fra l’altro anche se singolarmente contano poco possono impazzire in ogni momento sotto l’influsso di chissa’ che moda (o che guru!), devastando qualsiasi programmazione o previsione sia stata fatta. A me sinceramente a fare paura e’ chi crede di avere la ricetta giusta da applicare a tutto e tutti. E se fosse sbagliata? E se, pur essendo giusta, desse reazioni inaspettate?
Art Berman (presto nuovamente su Apocalottimismo) è uno dei massimi esperti di questione energetica al mondo. E sa bene che l’energia è il vero motore del mondo, non la tecnologia (poi ovviamente basta chiamare qualcuno ‘prof. Pincopalla’ e diventa il primo cretino, ci mancherebbe). Il petrolio è ancora la materia energetica principale e il corso dei suoi prezzi si riflette pari sull’andamento dell’economia.
Il carbone e il ferro si estraggono usando macchine che impiegano derivati del petrolio, l’elettricità si produce o a partire da scarti della produzione petrolifera (sempre meno e in misura oramai marginale, per la verità) o da materie prime estratte da macchine mosse da derivati del petrolio. Se poi ci uniamo anche gli usi non energetici del petrolio… non c’è paragone con nessuna altra materia prima.
https://energyskeptic.com/2020/coal-powder-river-basin-just-40-years-reserves/
E dunque se TRUMP pensa di rifare grande l’America con i 250 anni di riserve di carbone, allora è meglio che si aggiorni.
Ma lo saprà sicuramente, immagino. Magari gli farà comodo farlo credere.
Basta.
Oggi ho imperversato più del necessario
@fuzzy
“TRUMP pensa di rifare grande l’America con i 250 anni di riserve di carbone”
Trump non credo.
Nel frattempo, nei prossimi anni, e’ in programma l’apertura di 1000 (mille) nuove centrali elettriche a carbone fra Cina, India, e sud-est asiatico. Sembrano, ma non sono molte: una ogni circa 4 milioni di persone. La Francia ha un reattore nucleare ogni milione di persone, come la Svezia.
La Svezia ha 10,5 milioni di abitanti e 6 reattori attivi e la Francia 68 milioni di abitanti e 56 reattori attivi. 1 reattore ogni 1000 abitanti era frutto delle previsioni energetiche degli anni 70 rivelatesi decisamente gonfiate e infatti solo la Francia ci è andata dietro, con conseguente sovrabbondanza di capacità.
“Jacopo, non ti ho dato del razzista come persona, lungi da me, ma secondo me la frase “in molte regioni dell’Africa si discute a schioppettate” lo è. Sottintende che il problema non è la situazione che si è venuta a creare, per tutta una serie di fattori, ma l’incapacità delle persone di risolvere le questioni civilmente come si fa altrove.”
Io pero’ sinceramente trovo piu’ razzista estendere il concetto dell’essere civili che abbiamo noi nel giudicare gli altri. O meglio il tic che ha una parte di noi occidentali, e che ha il brutto vizio di applicare anche agli altri occidentali con idee diverse dalle loro.
Lo facciamo continuamente anche nell’ambientalismo. Abbiamo ragione noi e basta. La mentalita’ di superiorita’ (coloniale) non l’abbiamo mai superata, temo.
Ok, e’ vero che anche gli altri fanno o farebbero lo stesso. 😉
Ma io sto parlando proprio di questo, di casi in cui a delle persone vengono imposte, colonialmente, delle iniziative di protezione ambientale che non tengono conto del contesto locale e della storia di queste persone, e poi chi si ribella viene zittito con la forza.
È solo una parte di un problema molto più grande, ma volevo far presente che sì, si può uccidere e perseguitare anche in nome dell’ambientalismo e della protezione di animali. Come di qualsiasi altra cosa.
Il rischio è che si ricavi una regola generale da alcuni casi particolari.
Se è per quello, si è purtroppo visto che ci si può uccidere anche senza motivo.
Per quanto riguarda il wwf non è stato specificato nemmeno il caso.
Ma è inutile insistere su questo argomento visto il richiamo ad attenersi a Trump
Rispondevo a colonialismo ambientale
Tornando a Trump
Come molti politici di bassa lega ha fatto promesse quasi irrealizzabili.
E quindi il risultato sarà probabilmente caotico.
Se gli Stati Uniti accetteranno le condizioni russe sull’Ucraina, allora
perderanno l’Europa, che entrerà nell’orbita Asiatica
(giusto o non giusto,forse le conviene)
E perché gli Stati Uniti tengono all’Europa?
Perché l’Europa mantiene l’industria che loro hanno oramai completamente smantellato.
Se continueranno a intensificare la guerra, il rischio di un conflitto nucleare diventerà sempre più reale.
Tra l’altro pare che pure la situazione interna tra i vari Stati sia oramai arrivata a un punto di rottura.
Eh… insomma…..Trump avrà pur vinto le elezioni, ma il difficile viene adesso
Ah, dimenticavo….il Medio Oriente
https://lesakerfrancophone.fr/il-ny-a-plus-de-guerres-faciles-a-mener-mais-ne-vous-meprenez-sur-le-desir-dun-avoir-une
Una guerra difficile.
L’Iran non è Cappuccetto Rosso.
E Israele è un piccolo stato oramai in crisi di nervi con la popolazione concentrata in uno spazio molto limitato e quindi vulnerabile a un eventuale attacco focalizzato a livello territoriale
Pare sia inevitabile, questa contro-contro risposta iraniana
Ahimé.
🤞
Mi pare che se gli USA volessero una guerra facile, non avrebbero avuto altro da fare che consegnare all’Ucraina quel che le Hanno promesso e sarebbe probabilmente bastato a ricacciare i russi oltre confine. Non lo hanno fatto, perché? Per imbecillità? Perché i loro arsenali sono in condizioni altrettanto pietose di quelli russi ed europei? Perché la Cina li ha avvertiti che in tal caso loro avrebbero sostenuto altrettanto la Russia? O una combinazione di questi? Non lo sappiamo, ma credo che anche i gatti invece sappiano che una guerra con l’Iran sarebbe un roba tosta dagli esiti incerti. Intanto la Cina di fatto sta già semi-assediando Taiwan e, se se la prenderà senza troppe distruzioni, acquisirà un vantaggio tecnologico insuperabile. per quanto tempo però resta da vedere perché i limiti dello sviluppo sono globali, anche se non uniformemente distribuiti.
@fuzzy
“Il rischio è che si ricavi una regola generale da alcuni casi particolari.
Se è per quello, si è purtroppo visto che ci si può uccidere anche senza motivo.”
La regola generale c’e’, ed e’ che ogni fanatismo ideologico porta ad uccidere, e non senza motivo, ma per il motivo che e’ il fanatismo stesso a indicare come motivazione fanatica.
SI e’ ucciso e tanto persino in nome del cristianesimo che e’ la religione del “porgere l’altra guancia”.
Quando non uccide nel corpo, il fanatismo puo’ fare anche di peggio, opprimere ed uccidere nella mente.
(per capire cosa intendo c’e’ ad esempio Koestler, Buio a mezzogiorno, che conoscerai gia’ senz’altro)
Winston
Con i nazionalisti indù al potere gli ultimi anni sono stati caratterizzati da atti di repressione nei confronti delle minoranze sia religiose che etniche, soprattutto musulmani, cristiani e dalit. Infatti dopo decenni in cui a governare è stato principalmente il Partito del Congresso, ispirato dagli ideali pacifisti e gandhiani, il partito confessionale filo-induista attualmente in carica propone l’ideale di una società per soli indù, lasciando alle altre comunità religiose la scelta tra discriminazione ed esilio qualora decidano di non convertirsi alla fede maggioritaria
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Nazionalismo_ind%C3%B9
Winston
Mannaggia, mi fai scrivere
Todd, nel suo recente libro La sconfitta dell’Occidente
parla del concetto di stato-nazione e scrive:
“Il sistema americano, sebbene sia riuscito a sottomettere l’Europa, soffre spontaneamente del suo stesso male: la scomparsa di una cultura nazionale condivisa dalle masse e dalle classi dirigenti”.
“A partire dagli anni 60′ ha generato un impero privo di un centro e di un progetto, un organismo essenzialmente militare guidato da un gruppo
privo di cultura (in senso antropologico), i cui ultimi valori fondamentali sono il potere e la violenza”
Vedi tu da che cosa dipende la violenza
Io non lo so. E comunque segnalo che ho fatto riferimento alla deriva culturale degli Stati Uniti per collegarmi a Trump.
Su questo argomento mi fermo qui e non ho intenzione di andare avanti.
@fuzzy
““Il sistema americano, sebbene sia riuscito a sottomettere l’Europa, soffre spontaneamente del suo stesso male: la scomparsa di una cultura nazionale condivisa dalle masse e dalle classi dirigenti”.
“A partire dagli anni 60′ ha generato un impero privo di un centro e di un progetto, un organismo essenzialmente militare guidato da un gruppo
privo di cultura (in senso antropologico), i cui ultimi valori fondamentali sono il potere e la violenza””
Interessante, di Todd tempo fa ho ascoltato una conferenza assieme a Barbero, mi era sembrata interessante ma non ne ricordo nulla. 🙂
Pero’ quelle sopra mi sembrano affermazioni troppo apodittiche: uno, l’europa si e’ sottomessa da se’, si e’ autodistrutta con le due guerre mondiali (che una intellettuale nigeriana che da bambina leggeva il bellissimo Speer, “Memorie del terzo Reich”, definisce splendidamente _guerre tribali europee_); due ,”impero privo di centro progetto e cultura”, ammesso che in tal caso si tratti di un impero, non mi sembra di per se’ un difetto: che ognuno ci metta del suo, sia di (poli)centro, che di progetto, che di cultura, mentre “soli valori fondamentali potere e violenza” sinceramente e’ una lapalissiana stronzata, NOI dopo la sconfitta nella II guerra mondiale che ad esso impero abbiamo dichiarata e persa, poi abbiamo fatto quasi tutto quello che abbiamo voluto, cosi’ come il giappone e la germania (ovest); la Francia nonostante sia stata totalmente sconfitta dai nazisti e’ stata dallo stesso impero reintegrata come se avesse vinto, non fa venire voglia di approfondire l’autore, troppo marchianamente ideologizzato e probabilmente impregnato di superiorita’ e altezzosita’ fuori luogo francese, che la guerra non solo l’hanno persa anche loro, ma con Petain sono stati anche piu’ spietati dei nazisti. Non te ne perdi uno…
Guerra facile
Come solito tiro in ballo Todd perché a parte questo autore e vari filmati su you tube, so ben poco di faccende militari.
Todd elenca una serie di sorprese riguardo la guerra in Ucraina.
L’ ottava sorpresa, la più…. sorprendente
Una serie di rapporti e articoli la cui fonte originaria è stata il Pentagono svela che l’industria americana è insufficiente.
La superpotenza mondiale non è più in grado di assicurare la fornitura di granate -o di qualsiasi altra cosa- al suo protetto ucraino.
Il fatto che risalta è che i russi con un 3,3
per cento del PIL occidentale producevano più armi di tutto l’occidente messo insieme. E questo ha messo in discussione come obsoleto, il concetto di prodotto interno lordo.
Ho riassunto, spero decentemente.
Adesso, non lo so, questi missili a lunga gittata.
Sono 50. Sono facilmente intercettabili. Già erano presenti sul terreno di guerra ma si potevano usare solo sul territorio ucraino.
Sarebbero un problema solo se colpissero la centrale nucleare di Kursk.
Ma sono gli americani a lanciarli, non gli ucraini.
Si spera che li usino con un certo criterio senza far scoppiare la terza guerra mondiale.
Poi ci sono gli analoghi missili inglesi e francesi, ma i francesi non hanno autorizzato a colpire nel territorio russo.
Certo è che se passa un gatto nero non si sa cosa possa succedere.
Qualcuno direbbe un cigno nero.
Qui rispondere nel punto preciso non è per niente facile. Comunque rispondevo a Simonetta.
Spero almeno che i miei due commenti siano contigui.
Prendo atto della non volontà di insultare, quando si scrive capire è sempre più difficile di quando si parla perché manca buona parte del messaggio (tono, espressione, ecc.). Il discutere a schioppettate è un dato di fatto che dipende dalla situazione in quel luogo ed in quel momento, non certo dal genoma delle persone. Sono stato in posti dove andare in giro con un fucile mitragliatore era necessario per arrivare a sera ed in altri dove bisognava invece girare disarmati perché altrimenti ti ammazzavano subito per rubarti l’arma. Dipende e cambia. Comunque vorrei ricordare che l’argomento del post è cosa ci aspettiamo da Trump, non l’ordine pubblico in regioni turbolente o la dieta vegana.
Giusto.
Personalmente io da Trump non mi aspetto nulla di particolare, naviga a vista e fa solo i suoi interessi. Forse il primo giro aveva più margini per fare lo spiritoso, adesso la situazione sta degenerando rapidamente e non basta la spacconeria per tenere a bada chi fa sul serio. Un’analisi interessante: https://crisiglobale.wordpress.com/2024/11/11/mosca-pyongyang-lasse-che-cambia-la-guerra-e-il-mondo/
@gaia
“link su nordcorea – russia-cina”
Riassumendo, un sacco di parole per dire che l’alleanza “antimperialistica” (!) nordcorea-russia puo’ preoccupare il “partito comunista capitalista” di Pechino che ci si trova in mezzo…
Con simili, solite, fruste categorie interpretative non la trovo un’analisi interessante.
Piu’ interessante mi parrebbe osservare che nordcorea e russia antepongono di gran lunga la superiorita’ del loro apparato militare al benessere del loro popolo, al contrario della Cina attuale e della sua tradizione dell’armonia confuciana (ricordiamoci che con lo sviluppo tecnologico recente hanno tolto dalla poverta’ lowtech assoluta gli ultimi 300 milioni di cinesi del “dollaro al giorno” solo pochisssimi anni fa, ci furono dei festeggiamenti in proposito).
Allo stesso proposito, Jacopo tempo fa ci ricordava una faccenda molto piu’ interessante e forse importante: il trattato “diseguale” it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Aigun
Gia’ da un pezzo di la’ dell’Amur l’economia e’ in mano ai cinesi, non ai russi.
Non sarebbe la prima volta che la Cina si allea ad esempio con Nixon per contenere la storica aggressivita’ imperialistica russa, come quest’ultima altrove tu stessa ci fai giustamente notare.
Spesso dimentichiamo che l’imperialismo colonialista fu un fenomeno non occidentale, ma europeo: gli Usa, che io sappia, ex-colonia anch’essi, sono sempre stati anticolonialisti (ad esempio quando bloccarono francesi e inglesi contro l’egitto “nazionalsocialista”** di Nasser che si era preso Suez, se non erro le successioni temporali).
** e’ nei paesi ex-colonizzati che il socialismo ebbe caratteristiche nazionaliste, per forza di cose, per l’indipendenza ritrovata e per naturale alleanza con lo stesso nemico dell’occidente, l’Urss
PS: ascoltavo un podcast in cui il relatore, non mi ricordo se uno storico o un economista, diceva che tempo fa si diceva che scava scava sotto il russo trovi il tartaro… l’avevate mai sentito? io no.
Se questo è quello che hai capito dell’articolo, non l’hai letto tutto. O con attenzione.
@gaia
“Se questo è quello che hai capito dell’articolo, non l’hai letto tutto. O con attenzione.”
Io ho cercato di spiegare quel che ho capito, dell’articolo e del meta-articolo, in quattro parole, tu potresti gentilmente fare altrettanto? 😉
Visto che ci si sente, sono capitato quasi per caso su una pagina di wikipedia che accenna alla questione russia/ta(r)tari, eccola:
it.wikipedia.org/wiki/Invasione_mongola_della_Rus%27_di_Kiev
In una nota c’e’ un accenno a Caterina.
Ho piacere che qualcuno abbia notato il ricordo del “trattato ineguale” con cui la Russia si prese la Manciuria non molto dopo che i portoghesi si erano presi Taiwan (allora Formosa). Io credo che il sig. Xi se lo ricordi bene. Ed è verissimo che l’Impero Russo fu ed è tuttora un impero coloniale a tutti gli effetti come quello inglese o francese. Anzi è l’unico degli imperi coloniali ottocenteschi che ancora in buona parte esiste e che combatte per recuperare le provincie perdute.
Non sono invece d’accordo affatto sul fatto che gli USA non sarebbero una potenza coloniale a loro volta. L’annessione di una buona fetta di Messico e la conquista della colonie spagnole cosa sono se non la creazione di un impero coloniale? Solo un poco diverso da quelli europei. L’operazione di Suez, secondo me, fa parte della politica USA postbellica di spolpare le carcasse degli imperi europei in deliquio.
Del resto, l’attuale espansione cinese ha anch’essa molto del coloniale, anche se molto più moderna ed intelligente perché fa pagare agli stessi stati sottomessi le spese per la loro sottomissione.
Dimenticavo: Lenin (a quel che ne so) non era nazionalista, ma da Stalin in poi il comunismo sovietico è sempre stato ad un tempo imperialista e nazionalista (vale a dire colonialista?) non meno e forse più dell’impero zarista. E forse proprio per questo oggi Putin riesce a piacere sia ai nostalgici dello zar che a quelli di Stalin in patria, così come a tanti ex comunisti e neo fascisti in Europa e USA.
“Ondate di carne”
Ah, ah! Ma chi è questo?
Va ben la propaganda filo occidentale, ma qui più che altro si ride.
Non ci sono e non ci sono state “ onde di truppe ” con cui l’esercito russo attacca le posizioni ucraine. Sfido tutti a trovarmi un video che mostri una simile “ onda ”.
Si tratta piuttosto di piccoli gruppi di soldati che si infiltrano nelle posizioni ucraine dopo che sono state devastate dal fuoco dell’artiglieria.
Io la sapevo così.
Ma mica l’ho visto con i miei occhi….semplicemente mi sembra più realistico
https://lesakerfrancophone.fr/joe-biden-va-envoyer-des-mines-antipersonnel-en-ukraine
E comunque, sempre restando sulla questione Ucraina, da cui Trump e alleati farebbero meglio a uscire di gran fretta, nel loro stesso interesse, non sono le masse di carne umana
a fare spavento, ma i missili, e le bombe telecomandate (su questo potrei non essere molto preciso, ma si tratta delle vecchie bombe sovietiche cui è stato applicato un semplice sistema tipo GPS che le rende estremamente precise una volta sganciate dall’aviazione) e i droni
Questi missilu ipersonici soprattutto sono quelli che potrebbero fare di gran lunga la differenza se armati con testate nucleari.
Non vorrei fare l’esperto di armamenti da bar, ma mi sa che all’incirca la faccenda è questa.
Quasi. In due anni la Russia ha perso il primato in materia di artiglierie, ma ha mantenuto quello dell’aviazione e di gran lunga. Così ha sostituito gli sbarramenti di artiglieria con le “glide bombs” che hanno e usano anche gli ucraini, ma molto meno per ovvi motivi. Si tratta effettivamente di vecchie bombe anni ’50 dotate di ali e di un sistema di guida rudimentale, ma relativamente preciso che le rende molto efficaci e, soprattutto, possono essere sganciate a distanza di sicurezza dai sistemi antiaerei a corto raggio del nemico. E questa è stata la questione dell’uso dei missili a lungo raggio perché l’unico modo per fermare questo tipo di attacco è bombardare le basi da cui i bombardieri decollano che sono tutte in Russia. Per quello che se ne capisce, la lenta ma inesorabile avanzata russa dell’ultimo anno (in alcuni settori), è dipesa proprio dalla disponibilità di una schiacciante superiorità numerica in materia di aviazione e di fanterie. Circa le effettive perdite vige da entrambe le parti il più stretto segreto (il che fa pensare che siano molto più alte di quel che si creda). Abbiamo però dei dati parziali, ma credibili sulle perdite di mezzi che da parte russa sono circa il triplo che da parte ucraina. Considerando che i russi combattono più spesso in attacco e che i una parte degli ucraini sono dotati di mezzi occidentali (che proteggono meglio i loro equipaggi) pare credibile che le perdite russe siano fra il doppio ed il triplo di quelle ucraine. Il che è coerente con il ricorso a rinforzi nord-coreani che certamente ha un prezzo che non conosciamo. A parte la magra figura di una Russia che chiede aiuto alla N. Corea.
Ho letto da qualche parte che la Russia stia setacciando tutti i carri armati possibili disponibili, compresi quelli che sono stati destinati per uso cinematrografico o comunque non militare. Sembra contrastare con la narrazione dei missili Oreshnik e delle altre diavolerie ipertecnologiche, ma in fondo anche la Germania nazista alla fine del conflitto aveva caccia Messerschmitt a reazione, missili V2 e poi difettava di molti armamenti decisamente più basici.
A quel che leggo, la stima è che si siano giocati circa i 2/3 delle scorte ereditate dall’Unione Sovietica. Il che fa pensare che per alcuni armamenti (mezzi corazzati e cannoni) siano abbastanza vicini al fondo del barile perché quelli rimasti sono certamente quelli messi peggio e probabilmente già cannibalizzati per rimettere in servizio gli altri. Ho letto anche io che sono andati a recuperarsi dei T55 (roba anni ’50) dalle case cinematografiche. Ma non è che gli ucraini siano messi meglio. Quanto al missile che hanno sparato, pare che fosse un prototipo unico di un progetto abbandonato anni fa per mancanza di fondi. Non un intercontinentale, ma un medio-raggio che da solo costa quanto un’intero battaglione corazzato. ha quindi senso solo se dotato di testate nucleari, come da progetto. nella fattispecie, lo hanno invece caricato con una testata “politica”, destinata a far più paura che danni.
E più ci si accanisce a continuare non si sa come questa guerra, più dall’altra parte verranno fuori armi micidiali. Perché hanno un tipo di istruzione che produce ingegneri, mentre da noi si producono economisti e avvocati
C’è poi questo pericolo dei gatti neri…
Aiuto dalla corea
https://youtu.be/Zv0dTy4tSXE?feature=shared
Dalla metà in poi del video non si parla altro che dei soldati nord coreani
Tipo
Sono ininfluenti
Non conoscono la lingua russa
Sono lì come tanti altri soldati per imparare sul campo come si combatte una guerra convenzionale
Come ie quanti riservisti ha arruolato la Russia
Ecc.
Ho letto l’articolo e dice cose sostanzialmente condivisibili. L’unico punto che mi pare veramente lacunoso è il fatto di sostanzialmente trascurare il fatto che la Russia è a sua volta un satellite della Cina da cui oramai dipende tanto quanto l’Ucraina dipende da USA ed EU. per cui sarei estremamente sorpreso se l’invio di truppe N-coreane non fosse stato concordato con il sig. Xi. Non dimentichiamo che dall’inizio, questa avventura Putin la ha lanciata con il placet e il sostegno della Cina. la mia personale idea (ribadisco: personale idea) è che Xi stia mandando avanti i sui satelliti per vedere cosa succede e fare i suoi conti su quando e come fare lui le prossime mosse. Una specie del proverbiale “vai avanti tu che mi vien da ridere”. per questo trovo che l’inadeguatezza della reazione occidentale nel 2022 e seguenti sia stato il prodromo di un’escalation che rischia fortemente di scappare di mano anche a chi la ha lanciata. In tutto questo, tornando a Trump, la sua promessa di mandare a quel paese tutti i principali alleati degli USA e, magari, scatenare contro di essi delle guerre commerciali rischia davvero di scatenare l’inferno.
Jacopo, a sentire gli esperti di Corea del Nord che sento io (tipo su nknews.org), e se ho capito bene, sembra che sia un po’ il contrario di quello che dici tu, e cioè che Kim Jong Un non voglia più essere troppo dipendente dalla Cina e per questo sta cercando di consolidare l’alleanza con la Russia, irritando non poco l’alleato cinese, che vorrebbe una Corea del Nord alleata ma non troppo spavalda e intraprendente. Anche perché una Corea del Nord aggressiva potrebbe spingere la Corea del Sud a dotarsi dell’atomica, o gli USA a intervenire.
La Cina è potentissima, ma, come tutti gli imperi, non onnipotente. Guarda il Myanmar.
Si, lo ho letto anche io e magari hanno ragione loro che conoscono la questione assai meglio di me. Io non conosco le coree e faccio solo un ragionamento logico. Visto che Putin è andato personalmente a chiedere a Xi il via per la sua “operazione speciale” e che da allora sempre dipenda da lui per sopravvivere (la Russia dipenda dalla Cina in modo diverso, ma altrettanto forte che l’Ucraina da USA e EU). E visto che da un anno almeno va crescendo il coinvolgimento N-coreano nel conflitto senza che, apparentemente, la Cina ci abbia da ridire (altrimenti avrebbe preso Putin per la cravatta) mi sembra molto strano che una roba così grossa sia stata fatta senza il placet del sig.Xi. Anzi, perfino contro il suo parere. Sarebbe come se domani truppe polacche andassero a combattere in Ucraina senza l’accordo degli altri europei e degli americani. Ci crederesti? Io no, anche se magari sarebbe vero.
Secondo me, ma è giusto un’idea mia, dal punto di vista di Xi tutto questo è una prova generale per saggiare la volontà e capacità di reazione degli occidentali ad un’aggressione militare. per ora direi che gli va bene, ma non abbastanza, il che è buono perché quando giudicherà che siamo abbastanza divisi e deboli, si farà un boccone di Taiwan. O, perlomeno, ci proverà. Non è detto che gli riesca, Putin docet.
Firmato Winston, sono paginone di analisi dettagliata di sviluppi geopolitici molto significativi, se potessi riassumerlo in poche battute, non sarebbe stato necessario mettere il link! È un sito che seguo, scrivono di rado ma con cognizione di causa e un’enorme mole di documentazione. Non significa che sia d’accordo su tutto, ma sanno di cosa parlano.
>>è come se mi inkazzassi con i bot con cui mi alleno a scacchi che fanno battute quando mi sconfiggono.
Ci gioco anch’io, Igor, ma con le battute disattivate, preferisco concentrarmi sulla partita.
Qui purtroppo la profluvie di messaggi e battibecchi impedisce di seguire e articolare un discorso, anche per come vengono impaginati (o dovrei dire “impilati”) i commenti. Comunque grazie per l’impegno, sempre.
“fa pagare agli stessi stati sottomessi le spese per la loro sottomissione.”
Questo lo fanno tutti gli imperi, non solo i cinesi. È così che si finanziano ed è quello il senso di averne uno.
Inaugurò una nuova colonna
Ho letto da qualche parte che la Russia stia setacciando tutti i carri armati possibili
Per quanto ne so, questa è una guerra convenzionale
Le due Coree sono così ambite dall’una e dall’altra parte perché hanno arsenali
di munizioni convenzionali che tra l’altro scadono e piuttosto che smaltirle, le forniscono, non so a quali condizioni, a Russia e Ucraina a seconda degli schieramenti.
Poi sui missili ipersonici che se ho capito bene sono micidiali anche senza la testata atomica e sono in produzione
“di serie” con tutti gli optional, mi sembra di poter dire che rispetto alle vecchie V2 dovrebbero avere perlomeno il vantaggio di essere estremamente precisi. Quindi se vuoi far saltare in aria una centrale elettrica o una base militare specifica, non c’è problema.
Ma se ne è appena iniziato a parlare
Tra non molto arriveranno i dettagli.
C’è da capire bene anche la parte che gioca l’Europa
Sembrerebbero missili tagliati su misura per una guerra contro i paesi europei.
Per fortuna finora nessuno ha minacciato l’Italia.
https://lesakerfrancophone.fr/ces-nouveaux-missiles-russes-changent-vraiment-la-donne
Ah, e il bello è che se una guerra nucleare per procura si svolgesse sul terreno europeo, gli Stati Uniti e la Cina probabilmente non ne sarebbero immediatamente coinvolti.
Poi, in seconda battuta, non si sa.
Certo è che l’Europa con la sua totale sudditanza e passività nei confronti dell’alleato di oltreoceano, resta incomprensibile.
Aggiungo.
Spero che le dinamiche in atto non siano quelle del gioco degli scacchi, dove a volte sacrificare certi pezzi è abbastanza conveniente
Ma forse sto solo facendo ipotesi per “scrupolo” personale.
Dove sta l’AI in tutto questo?
Brrr.
Nella sua ultima versione è abbastanza inquietante.
A parte il fatto che parla meglio di un essere umano, se le si chiede di fare dei calcoli anche molto complessi, li fa in un attimo
Secondo fonti russe, le munizioni nord-coreane fanno talmente schifo da essere pericolose per chi le usa. Ci credo perché probabilmente gli hanno rifilato le rimanenze degli anni ’50. I sudcoreani, invece, hanno fornito munizioni agli USA, in cambio di una parte di quelle che i gringos hanno ceduto agli ucraini.
I missili ipersonici sono una roba tutta diversa dal missile in questione. I Kinzhal sono effettivamente in produzione di serie, anche se molto lentamente per le difficoltà nel procacciarsi i componenti occidentali essenziali. Ne hanno già sparati parecchi, ma sono risultati relativamente facili da abbattere da parte del meglio della contraerea nemica. Paradossalmente, i più difficili da abbattere sono risultati proprio i vari modelli di missili balistici che sono, concettualmente, anche i più vecchi. La V2 è la nonna di tutti i balistici.
Compreso il famoso missile dell’altro giorno che, pare, fosse il prototipo unico di un progetto abbandonato qualche anno fa per mancanza di soldi e dall’inizio pensato per colpire l’Europa o il Giappone, non gli USA, per colpire i quali hanno altri giocattoli in saccoccia. Si tratta comunque di un missile balistico classico, per l’occasione dotato di una testata puramente politica perché non conteneva neanche esplosivo, solo ogive da una trentina di kg l’una che, comunque, venendo giù a mach 5 o 6 (le ogive sono ipersoniche, non il missile) hanno comunque fatto dei danni.
Una notizia di cui si è invece parlato poco è che PARE che poche ore dopo la base da cui è stato sparato il missile sia stata attaccata da uno sciame di droni, con quali effetti non si sa.
La Corea del Sud NON sta dando armi all’Ucraina.
La Corea del sud…
https://avia-pro.it/news/yuzhnaya-koreya-nachala-postavki-boepripasov-na-ukrainu-kiev-mozhet-poluchit-analogi-atacms
Siamo sicuri?
Adesso si spiegano tante delle cose che dici! Leggi siti di propaganda russa con informazioni false e senza fonti (nell’articolo che hai segnalato non ci sono dati, prove, link, foto, niente).
La verità (a meno che tu non sappia qualcosa ignoto a tutti gli altri, ma devi avere le prove), è che la Corea del Sud NON sta mandando armi all’Ucraina; sta pensando di farlo da quando la Corea del Nord ha iniziato a mandare i soldati, ma sarebbe una politica molto impopolare nel paese: https://www.aljazeera.com/news/2024/11/7/south-korea-says-not-ruling-out-supplying-weapons-to-ukraine
https://www.limesonline.com/rubriche/il-mondo-oggi/le-armi-della-corea-del-sud-per-l-ucraina-e-altre-notizie-interessanti-14717534/
Leggo un po’ di tutto
Ascolto persino i telegiornali…
Poi vedo cosa mi sembra vero o falso.
E come vuoi fare altrimenti?
Ma l’hai letto l’articolo? La Corea del Sud POTREBBE fornire armi all’Ucraina. Ma per ora non lo sta facendo.
Guarda la data e mettila a confronto con la tempistica del prima o dopo l’invio di truppe dalla Corea, del tuo precedente commento.
Comunque vorrei specificare
1 delle truppe della Corea del nord non mi preoccupo minimamente, perché sono poche, rispetto alle truppe russe impegnate in questa guerra, che poi sono tutti riservisti.
2 mi preoccupa la possibilità oramai concreta che l’Europa venga coinvolta in questa assurda guerra che nessuno, a parte pochi fanatici ha in mente di continuare contro la Russia. E questo mentre cina e Stati Uniti se ne stanno fuori a guardare.
L’ultimo discorso di Putin parla chiaro
https://www.limesonline.com/rubriche/il-mondo-oggi/putin-russia-cina-peru-usa-giappone-corea-del-sud-mali-17789884/
E con questo chiudo la questione
https://www.remocontro.it/2024/11/26/biden-non-stravolge-le-opzioni-di-trump-sullucraina/
E adesso la riapro
Da un articolo molto equilibrato che riprende un altro articolo ancora più equilibrato apparso su Limes, vien fuori che la situazione nella regione “invasa” della russia, il Kursk, è tenuta minuziosamente sotto controllo dagli Stati Uniti, per evitare “brutte” ritorsioni da parte della Russia. E mi pare logico.
Gli “invasori” ucraini (seee, fame ride…) insomma, gli invasori che son pochi, probabilmente finiranno accerchiati da un contingente
di 50.000 soldati russi con forse dei nord coreani in aggiunta, ma non c’è finora nessuna prova che questi ultimi faranno la carne da cannone, (a Kim servono delle truppe che siano formate per combattere una guerra vera, poi le riporta a casa e se le tiene da parte. Infatti si dice “impara l’arte e mettila da parte. Ma neppure questo è certo)
E a quel punto si sarà già insediato Trump di cui non si conoscono i piani, ma ci sono alcune ipotesi molto probabili
“Di certo si sa che Trump non intende abbandonare Kiev, ma usare nuovi incentivi e pressioni per portare sia gli ucraini sia i russi al tavolo negoziale”
Indirettamente si. Ha ceduto munizioni agli USA in cambio di partite che questi hanno ceduto all’Ucraina. E adesso hanno detto che gliele cederanno anche direttamente. Poi chissà? Forse vedremo 10.000 soldati sud-coreani presidiare una città ucraina? A questo punto può accadere di tutto.
Jacopo, secondo questa logica, allora tutti stanno armando tutti! Tra l’altro la Corea del Sud vende armi a mezzo mondo, è uno dei principali esportatori, quindi la vera notizia è che finora *non* l’abbia voluto fare anche per l’Ucraina, non viceversa.
La Corea del Sud ha appositamente evitato di aiutare troppo l’Ucraina, che pure ufficialmente sostiene, proprio per non inimicarsi la Russia e non scatenare la Corea del Nord ancora di più.
Una cosa che ho notato essere tipica del giornalismo italiano, ne parlavo anche sul mio blog, è dare per successe cose che devono ancora succedere. Questo aumenta la confusione e il complottismo tipico dell’informazione italiana.
La realtà è molto semplice: al momento la Corea del Nord sta armando la Russia, e la Corea del Sud, dove a differenza dello stato vicino il governo deve rendere conto all’opinione pubblica, non sta armando l’Ucraina. Se le cose cambieranno se ne parlerà, ma spacciare il bianco per il nero è disonesto.
E’ vero che la Corea del sud ha tenuto un profilo basso per evitare il coinvolgimento di quella del nord. Invano e probabilmente questo cambierà qualcosa. Ma lo scambio di munizioni citato è già avvenuto. Al contrario di molti altri aiuti militari e non. Pare che circa il 20% di quanto promesso dai vari “alleati” dell’Ucraina abbia finora raggiunto il fronte. Se questo fosse vero, se ne dovrebbe dedurre che l’esercito russo è in condizioni estremamente precarie.
Scusa se insisto sul punto specifico, ma quale “scambio di munizioni”? Se intendi da USA a Ucraina e da Corea del Sud a USA, questo non è per niente equivalente ad armare l’Ucraina, Secondo questa logica probabilmente potrebbe saltare fuori che anche Israele, l’India, o che so io, armano l’Ucraina… ma non funziona così.
Tanto più che, come dicevo, la Corea del Sud è uno dei maggiori produttori di armi del mondo, quindi le sue armi sono ovunque – ma la consegna diretta all’Ucraina finora non c’è stata.
Per le notizie dal fronte io seguivo l’ISW (finché non sono stato troppo depresso per farlo):
https://www.understandingwar.org/backgrounder/ukraine-conflict-updates
https://www.open.online/2024/11/24/russia-soldati-yemeniti-houthi-confine-ucraino/
Ormai Putin cerca dove può nuova carne da cannone.
Da un pezzo. Il fatto terribile è che ne trova.
Sì, ci vanno di mezzo davvero i poveracci. Certo non lui.