E’ da un po’ di tempo che, sui social network e in generale sul Web, vedo i negazionisti climatici sostenere tesi spuntate, insistendo su di un fragile cospirazionismo. Ecco quindi una piccola guida per venire in loro soccorso; innanzitutto, l’aspetto più importante è capire quale tipo di negazionismo si intenda portare avanti, per costruirci sopra le argomentazioni opportune.
“La Terra non si sta riscaldando”
Per corroborare quest’affermazione, dovete dimostrare che i dataset delle temperature medie della Terra elaborati da NASA, NOAA, Met Office Hadley Center ecc. siano errati o falsificati.
Così facendo vi accollate oneri enormi, in quanto difficilmente disporrete della sofisticata tecnologia necessaria per misurazioni alternative (il termometro in giardino potrebbe non bastare), inoltre fenomeni come l’assottigliamento della calotta polare o il ritiro dei ghiacciai non vengono in sostegno della vostra tesi. Se vent’anni fa era ancora proponibile, oggi sconsiglio decisamente questo approccio.
“La causa del global warming non è la CO2”
Rispetto all’ipotesi precedente, non si nega l’evidenza del riscaldamento planetario, rendendovi il compito molto più agevole; forse, per sembrare ancora più credibili, è meglio limitarsi a un più vago “esistono molti dubbi sul ruolo della CO2 nel global warming”; così, invece di ostentare dogmatica perentorietà, mostretere un ragionevole ‘scetticismo’ (il dubbio metodico non è forse il cardine del pensiero scientifico?). Se vi chiedono di illustrare i possibili fattori alternativi, vi consigliamo di puntare sul caro vecchio Sole, c’è chi ha tentato spiegazioni più bizzarre tirando in ballo ad esempio i raggi cosmici, venendo smentito senza troppe difficoltà.
Se il San Tommaso di turno andasse a consultare l’andamento storico dell’intensità solare, ricordate che esso è ricostruito tramite modellizzazioni sulle quali è possibile polemizzare a oltranza, secondo una modalità che vi spiegheremo in seguito. Difficilmente sarete così sfortunati da trovare interlocutori che si prendano la briga di confrontare i principali modelli dell’attività solare scoprendo che, nonostante le discrepanze sui valori, riportano tutti dei trend che cozzano decisamente con l’andamento reale delle temperature (in particolare concordano nell’indicare un calo di intensità media negli ultimi vent’anni rispetto ai decenni precedenti).
Fonte: Matthes & Funke 2015
“Le previsioni non sono credibili”
Se siete tanto iellati da incappare in pedanti pignoli guastafeste, tranquilli, mantenete la calma perché non avete ancora esaurito le risorse dialettiche, anzi!
Non essendo possibili i tradizionali esperimenti di laboratorio, gli studiosi sono costretti a formalizzare il funzionamento del clima – cioé un sistema caotico dove interagiscono molteplici variabili – in modelli al computer, per cui errori nelle previsioni sono sempre dietro l’angolo; inoltre, i climatologi stessi sono talmente ingenui da ammettere candidamente in dichiarazioni pubbliche la necessità di perfezionare tali elaborazioni (enfatizzate a dovere simili affermazioni con del sano cherry picking).
Ovviamente, lo scopo della vostra critica consiste nell’instillare il dubbio ‘previsioni sbagliate = fallacia dell’influenza antropica nel global warming’. Più carne al fuoco mettete – quindi non solo imprecisioni riscontrate sulle temperature medie del pianeta e sulle concentrazioni di CO2, ma anche sullo scioglimento della calotta artica, sulle modificazioni del jet stream ecc – più possibilità avete di essere creduti.
Attenzione però ad agire con cautela per non darvi la zappa sui piedi da soli. Vi riportiamo un commento sul Web dove un valido negazionista è scivolato su di una pericolosa buccia di banana:
Se qualcuno avesse consultato la ricostruzione dell’attività solare nel nuovo modello CMIP6, esposta nel paper linkato, avrebbe scoperto il seguente grafico, confrontante le elaborazioni di CMIP5 e CMIP6:
E’ evidente come CMIP6 delinei un’attività inferiore rispetto alla versione precedente, rendendo quindi più spiegabile il rallentamento del riscaldamento globale tra il 2000 e il 2010 e convalidando ulteriormente l’ipotesi antropica (il quinquennio dal 2010 al 2015, nonostante l’irradiazione relativamente bassa, è stato contrassegnato da alcune delle temperature medie più elevate mai registrate). Quindi date addosso ai modelli, ma con prudenza.
“Esigo prove”
Facendo il verso a Winston Churchill, il vostro compito è dimostrare che la spiegazione antropica per il global warming è la peggiore (a eccezione di tutte le altre, ma non importa). Del resto, se qualcuno avesse scoperto una causa davvero capace di chiarire meglio il fenomeno, questi non perderebbe il suo tempo pontificando su youtube o blog poco visitati: diventerebbe infatti una delle persone più influenti del pianeta, corteggiato da politici, think thank e corporation che da anni investono milioni di dollari nelle campagne anti-global warming assoldando scienziati capaci di fare capolino sui media con qualche dichiarazione a effetto prima di essere miseramente sbugiardati.
Detto ciò, vi rimane un importante asso nella manica: la richiesta di una prova definitiva. Così facendo andate sul sicuro per la semplice ragione che essa non esiste e , soprattutto, non può esistere. La scienza, specialmente quella impegnata nello studio dei sistemi complessi, non contempla prove ‘definitive’ o ‘finali’, ma solo spiegazioni migliori delle alternative riguardo il comportamento di un determinato fenomeno, capaci quindi di mostrare maggiori evidenze; nulla da spartire con la definitezza di teoremi matematici o enunciati della logica formale. Con il tempo forse diventeranno più precise le modellizzazioni del clima, ma il suo comportamento caotico non potrà mai essere predetto con esattezza; potrete quindi ripetere a squarciagola che l’influenza antropica “è solo una teoria” (“grazie al c****!”, rosicherà qualcuno!).
Fate attenzione però a utilizzare tale pretesa limitatamente al global warming, altrimenti si rischia un gran casino: se mutatis mutandis vi chiedessero, ad esempio, la ‘prova definitiva’ che fumare provochi il cancro, vi trovereste in grande imbarazzo. Voi siete scettici ragionevoli, mica insensati nichilisti!
Non indugio sulle argomentazioni familiari a qualsiasi negazionista, del tipo “il clima è sempre cambiato”, “più caldo fa bene al pianeta”, ecc. per non tediarvi inutilmente. La causa del negazionismo climatico può essere avara di soddisfazioni scientifiche, ma è stimolante sul piano dialettico e, notoriamente, le parole sono pietre; per lapidare intellettualmente qualcuno, la verità è un optional.
(anni di esperienza sul Web mi convincono che forse è meglio precisare che tutto il discorso è ironico)
Ciao Igor,
sono il noto negazionista che ha scritto quanto da te riportato sopra… vedo che non hai capito una mazza neanche questa volta….
Sei senza speranza.
P.S.: scrivo qui solo perche’ mi hai chiamato in causa, sia chiaro…
————-
Toh… bonus, fatti i dentini con questa ulteriore valutazione negativa delle capacita’ predittive dei modellini farlocchi, per quel che riguarda l’Africa, e l’espansione del Sahara:
“Twentieth-Century Climate Change over Africa: Seasonal Hydroclimate Trends and Sahara Desert Expansion”,
https://www.atmos.umd.edu/~nigam/JCLIM.African.Sahara.Desert.Expansion.published.29March2018.pdf
… dove, a proposito della accuratezza dei modellini farlocchi dicono che…
“Finally, we show the twentieth-century historical simulations produced by several climate system models whose climate projections informed the IPCC AR5 assessment in 2013 to be devoid of realistic centennial trends in regional hydroclimate over the African continent.
Projections of African climate change from these models need to be interpreted with caution.
…
The challenge is patent as observational records, especially of near-surface (e.g., 925-hPa) winds, evapotranspiration, and soil moisture are sparse over the African continent while the current IPCC-class climate system models are unable to simulate the hydroclimate trends in historical simulations, precluding the use of models in attribution analysis.”
Caro Kersevan,
capisco che dopo essere stato bannato per un anno da Climalteranti hai bisogno di nuovi luoghi luoghi per sfogarti. Però – a parte complimentarmi con te per esserti riconosciuto in un commento cancellato mesi fa dopo un paio d’ore – vorrei che capissi che:
– nel tuo commenti si lasciava intendere che CMIP 6 rispetto alla versione precedente avrebbe lasciato intendere che la variabile solare avrebbe potuto avwere un ruolo maggiore nel GW. Invece non è così;
– non ho mai parlato di modellizzazioni del Sahara e non sono interessato a iniziare una discussione al riguardo;
– è il 14 agosto, mi stavo preparando per festeggiare la serata in spiaggia. E allegria, gioia e simpatia non fanno rima con Kersevan.
Ci si ribecca quando mai avrò voglia di parlare di Sahara.
Ciao
Igor
@igor
“capisco che dopo essere stato bannato per un anno da Climalteranti hai bisogno di nuovi luoghi luoghi per sfogarti.”
Certo!… perche’ anch’io come te, con 18 pesantissime ore di lavoro settimanale a scuola e 3 mesi di vacanze d’estate ho tanto tempo libero, e se non vado su climalterati a farmi rampognare dall’ingegner caserini non so cosa fare. Ahahahaah…. certo che sei forte, eh?
“nel tuo commenti si lasciava intendere che CMIP 6 rispetto alla versione precedente avrebbe lasciato intendere che la variabile solare avrebbe potuto avwere un ruolo maggiore nel GW. Invece non è così;”
Neanche per idea!… hai (fra)inteso male, come previsto.
La luna, Igor!… non il dito!… Quello che volevo dire, ma ovviamente non sei riuscito a capire, e’ che tutte le fantastiche e precisissime previsioni fatte con i CMIP5 valgono zero.
Il link al lavoro sull’estensione del Sahara era solo l’ennesimo esempio, appunto, di uso di modelli CMIP5 che cannano alla grande anche in hindcasting, figurarsi le previsioni a fine secolo.
Disegnino a richiesta.
Ah!… buone vacanze in gioiosa compagnia… sarai mica con altri decrescionisti depressi? Da spaccarsi in due dalle risate, immagino. Pane e acqua, mi raccomando… e tutto bio.
Ciao… e soprattutto ricorda che se non mi chiami in causa su questa chiavica di blog che hai io non ci metto piede.
– sei molto ingiusto a diffondere stereotipi contro gli insegnanti, anche perché ce ne sono di nuclearisti e contro l’AGW. Comunque ho finito le maturità il 6 luglio, il 23 agosto ritorno per gli esami di saldo debito delle promozioni congelate… eh sì, fanno proprio tre mesi giusti giusti;
– i ‘decrescionisti’ come li chiami tu, sono gente piena di vita che pensa che non ci sia bisogno di stupidi status symbol per essere felici, le rimpatriate sono sempre molto conviviali e all’insegna del buon umore. E il mio ferragosto romagnolo a base di piadina, Sangiovese, mare e donne in bikini è stata decisamente soddisfacente! 😀
– il dito indicava il sole, non la luna. Anche la modellizzazione dell’attività solare di CMIP6 smentiscono che il sole possa essere il driver principale del GW. In realtà tutte le principali modellizzazioni del sole malgrado ricostruzioni differenti nei valori presentano trend simili e fanno ancora dubitare di più sul ruolo del sole. A me era questo che interessava, poi tu prosegui pure con le tue elucubrazioni sui modelli farlocchi;
– puoi non crederci, ma questa volta non volevo proprio chimarti in causa, avevo bisogno sul momento di un buon esempio e c’era il tuo, come vedi non c’era alcun riferimento a te. Anzi, dopo averti invitato qua tra il serio e il faceto per approfittare della morbosa voglia di flame del pubblico, devo essere sincero che se non ti facessi più vivo non sentirei poi così tanto la tua mancanza. Non ti offendere, lo dico solo nel nome del disprezzo reciproco che ci unisce da anni, ci mancherebbe