Come accennato nella prima parte del contributo, uno degli scopi principali dell’attuale propaganda nuclearista consiste nello screditare la Germania, che sta affrontando il primo anno completo senza atomo dal 2011, quando è stato deciso il suo abbandono graduale (‘phase out’). Il mantra più gettonato è “tanti sforzi solo per ridurre le emissioni del 20% in quindici anni”. A chi copia+incolla compulsivamente questo refrain in giro per il Web, pongo sempre una domanda molto semplice e diretta: quale paese di taglia vagamente commensurabile alla Germania (almeno sui 15-20 milioni di abitanti, per capirci) è stato in grado di raggiungere il medesimo obiettivo o fare addirittura meglio con un programma energetico incentrato sulle odierne tecnologie nucleari?
E’ bene enfatizzare l’attualità perché, non potendo tornare indietro nel tempo, l’eventuale alternativa alla via tedesca va proposta facendo riferimento ai mezzi di oggi, non del passato. Solo una persona su Facebook ha provato a soddisfare il mio interrogativo, citando la Gran Bretagna; suggerimento decisamente bizzarro, perché i britannici hanno varato l’ultimo reattore nel 1995 dismettendone in compenso ben ventisei negli ultimi venticinque anni! Su 13,5 GW di potenza complessivamente installata, ne sono sopravvissuti 5,8. Di fatto, è stata seguita la strategia del phase out tedesco, lasciando terminare la vita operativa dei reattori esistenti per sostituire il loro apporto con le rinnovabili, oltre a dipendere fortemente dalle importazioni elettriche dal continente, che nel 2023 sono state pari al 7,4%. Si è preferito però non rinnegare l’atomo e invischiarsi nell’affaire EPR (qui per i dettagli).
Fonte: IEA
Non ricevendo suggerimenti validi, in stile Marzullo dopo essermi fatto la domanda ho cercato pure di darmi la risposta. Non ho dovuto passare al vaglio tanti candidati, perché negli ultimi trent’anni hanno varato piani atomici di una certa entità solo Cina, Russia, India e Corea del sud. La scelta è ricaduta su quest’ultima, trattandosi di un paese che presenta diverse affinità al di là delle politiche energetiche: infatti, al pari della Germania, si tratta di una società liberaldemocratica e non caratterizzata da uno stato dirigista come Cina o Russia; con i tedeschi condivide inoltre un indice di sviluppo umano quasi analogo, l’assenza di una filiera atomica militare e l’impossibilità di sviluppare fattivamente l’energia idroelettrica, elemento che ha costretto a una forte dipendenza dal carbone.
Inoltre, nel 2008 lo stato coreano ha varato il progetto National Green Growth Strategy che, tramite la generazione nucleare, le rinnovabili e varie forme di efficientamento, permetta una decarbonizzazione programmata e graduale fino al 2050, un piano in qualche modo affine alla cosiddetta Energiewende, la politica energetica approvata dal Bundestag nel 2010. Dal canto loro, i nuclearisti non dovrebbero obiettare alla mia scelta essendo, tra le nazioni prima citate, quella dove l’atomo incide di più sul fabbisogno elettrico: per la precisione per il 31,5%, contro il 18,4% della Russia, il 4,9% della Cina e il 3,1% dell’India (dati IAEA riferiti al 2023).
L’esperienza atomica coreana inizia già negli anni Settanta (la prima centrale, quella di Kori, venne avviata nel 1977), dapprima servendosi di tecnologia statunitense e francese, poi sviluppando una propria industria. Ai sedici reattori avviati nel XX secolo se ne sono poi aggiunti altri dodici per una potenza atomica installata complessiva di 25,8 GW (altri 2,6 GW sono attualmente in costruzione). Nel 2012 è stato intrapreso il primo progetto per l’esportazione, la costruzione della centrale di Barakah (Emirati Arabi Uniti) dotata di quattro reattori da 1,3 GW ciascuno. I lavori sono durati dodici anni per una spesa complessiva di 24 miliardi di dollari, rinfrancando il morale dei fan del nucleare, demoralizzati dagli inconvenienti che hanno attanagliato gli ultimi piani atomici occidentali.
Forse qualcuno si è ringalluzzito un po’ troppo, ad esempio chi ha ipotizzato che l’Italia entro il 2050 possa dotarsi di tredici centrali analoghe (tranquilli, ha pensato anche a un piano B più conservativo di ‘sole’ otto!). Al di là delle sparate, per tutti quegli stati desiderosi di abbracciare l’atomo ma insofferenti alla lievitazione dei preventivi e poco propensi ad aspettare le calende greche, la Corea del sud sulla carta potrebbe rappresentare l’unica seria alternativa alla Russia di Putin. Insomma, forse è esagerato definirla la Francia del XXI secolo, ma entro certi limiti non è un paragone troppo azzardato, per cui confrontiamola finalmente con la Germania riguardo alla capacità di contenere le emissioni di CO2.
Sul piano dei numeri, emerge una chiara supremazia tedesca. Nel 2023 le emissioni erano infatti inferiori del 39% rispetto al 2000, seguendo una traiettoria chiaramente declinante, mentre quelle coreane rispetto al 2000 sono calate solo del 10%, avendo raggiunto il picco decisamente più tardi, nel 2018. I dati relativi al 2023 descrivono una produzione elettrica coreana ancora caratterizzata per il 61% dai combustibili fossili, dove il carbone primeggia con il 32,8%, mentre le fonti a basse emissioni si attestano al 35,1%, totalmente monopolizzate dall’atomo (29,2%).
In Germania, invece, nel 2023 il carbone è sceso ai minimi storici (27,4%), mentre le fonti a basse emissioni hanno generato il 44,2% del fabbisogno (il contributo delle ultime centrali atomiche superstiti è stato trascurabile, l’1,7%). Queste le cifre diffuse da LowCarbonPower; leggermente differenti quelle di DeStatis, secondo cui sarebbe avvenuto uno storico sorpasso dell’eolico ai danni del carbone (137,8 TWh vs 131,9 TWh). Dati molto promettenti, pensando allo sviluppo ancora limitato dei i sistemi di accumulo, che possono ulteriormente migliorare tali performance.
Se il mio interesse fosse limitato alla querelle nucleare vs rinnovabili per portare acqua al mulino di queste ultime, potrei chiudere sentenziando che i tedeschi sono riusciti a decarbonizzare prima e meglio. Ancora una quindicina di anni fa, prima cioè che mi appassionassi allo studio dei limiti dello sviluppo, non avrei sentito alcuna esigenza di approfondire, mi sarebbe parso tutto estremamente chiaro ed evidente. Oggi, invece, so bene che i meriti attribuiti alla tecnologia sono quasi sempre conseguenza di altre variabili più strutturali ma meno considerate, quali demografia, consumi e crescita economica. Anche questo caso non fa eccezione: Germania e Corea del sud, infatti, sono molto più diverse di quanto possa sembrare superficialmente.
La Germania, come tutto l’Occidente, dal dopoguerra ha conosciuto una fase economica ‘giovanile’, contrassegnata dagli alti tassi di crescita del periodo del boom; dopodiché è entrata in un periodo ‘maturo’ che l’ha vista tra i maggiori protagonisti (favorita dalla riunificazione successiva al crollo del muro di Berlino) della ‘ripresina’ iniziata negli anni Ottanta e terminata con il crack finanziario del 2007-08; da allora, si trova in una ‘senilità’ dove exploit occasionali nei tassi di crescita sono per lo più un effetto-rimbalzo di un crollo precedente. Esaminando i due grafici precedenti si nota come, al passaggio ad una nuova fase, i consumi energetici si stabilizzino per poi decrescere.
La Corea pare seguire la medesima traiettoria economica/energetica della Germania ma con venticinque anni di ritardo, con la crisi delle ‘tigri asiatiche’ del 1997 che apparentemente ha svolto un effetto analogo a quella del 1973 per gli occidentali. Se l’ipotesi fosse corretta, allora questa nazione starebbe vivendo gli ultimi anni della fase matura. Anche il parametro dell’indebitamento avvalora tale interpretazione: quello pubblico oggi si attesta intorno al 50%, similmente alla Germania di metà anni Novanta, ma quello privato si si aggira intorno al 100% del PIL, con tutti i rischi che ciò può comportare in un contesto di bassa crescita.
Se allarghiamo la panoramica a livello internazionale, i vecchi paesi occidentali, anche quelli che non intendono intraprendere il phase out e anzi rimarcano l’importanza dell’atomo, stanno pesantemente arrancando nel tentativo di conservare la loro potenza nucleare; problema patito anche da tante nazioni che si sono dotate dell’energia atomica prima del 1990. Con i progetti attualmente in cantiere e anche immaginando di allungare il più possibile il servizio dei reattori di seconda generazione, nel 2050 lo scenario più probabile è che in tutti questi stati complessivamente rimangano 67 unità superstiti per un totale di 70,2 GW.
Dati database IAEA PRIS
In fondo, sarebbe il naturale decorso di una risorsa che in questi paesi ha raggiunto il picco produttivo poco dopo l’inizio del nuovo millennio (facendo riferimento ai membri dell’OCSE, nel prossimo grafico la decadenza è leggermente calmierata dal dato della Corea del sud).
Fonte: IEA
A questo quadro a tinte fosche fa da contraltare il ‘nuovo atomo che avanza’:
Dati database IAEA PRIS
I primi quattro paesi sono soggetti ‘attivi’, capaci cioé di produrre autonomamente tecnologia nucleare, che hanno introdotto all’atomo i restanti: la parte del leone l’ha fatta la Russia, che ha iniziato Bielorussia, Iran, Turchia, Egitto e Bangladesh, mentre i cinesi hanno fornito materiale al Pakistan e si è già detto dell’intesa tra Emirati Arabi e Corea del sud. Per il resto, si può notare come siano tutti stati accomunati dal fatto di essere dei BRICS o ’emergenti’, comunque nazioni che negli ultimi tre decenni hanno vantato tassi di crescita economica (e quindi anche dei consumi) superiori a quelli occidentali; fatta eccezione per la Russia, non sono gravate dal peso del vecchio nucleare in dismissione.
Alla luce di tutte le considerazioni espresse, mi sento di formulare alcune riflessioni conclusive.
- Si conferma il principio del Paradosso di Jevons, per cui la vera discriminante per la decarbonizzazione e più in generale per qualsiasi politica improntata a una visione ecologica è rappresentata dai consumi energetici, non dalle fonti impiegate. Ciò non significa che fossili e rinnovabili siano la stessa cosa, ma che la crescita dei consumi vanifica o comunque sminuisce decisamente l’apporto della tecnologia.
- Il nucleare è roba per ‘giovani’ e per ‘maturi’ che abbiano già conosciuto l’atomo nella giovinezza, non è adatto ai ‘senescenti’, condizione testimoniata dai pesanti inconvenienti nella costruzione dei reattori di terza generazioni in Francia, Gran Bretagna, USA. Il fatto che unità analoghe in Cina siano state completate in maniera più o meno regolare conferma tale criticità.
- Non ha senso ricercare un programma di decarbonizzazione basato sull’energia atomica perché il suo impiego rivale una condizione almeno simile a quella degli stati occidentali tra gli anni Ottanta e Novanta, quindi si ritiene realistica una crescita costante da manuale di economia, ossia intorno al 3%: tale obiettivo richiede però consumi energetici incompatibili con un consistente taglio delle emissioni. Un caso particolarissimo è la Russia: più che uno stato maturo, mi ricorda un atleta oramai lontano dagli anni migliori che riesce a mantenere prestazioni elevate bombandosi di steroidi e altre sostanze dopanti.
- Alla prova dei fatti, lo sviluppo delle rinnovabili sembra alla portata dei ‘vecchi’. Le note limitazioni intrinseche a queste fonti possono favorire un processo di riduzione dei consumi compatibile con la decarbonizzazione: la scelta della Germania di recidere ogni legame con l’atomo potrebbe rappresentare una sorta di ‘ritorno al futuro’ per tutto l’Occidente. L’importante è non farsi traviare da vertigini da successo e/o scambiare i mezzi con i fini, atteggiamento che vedo purtroppo molto diffuso.
Infine, una nota a margine ma non meno importante. Il settore dell’energia, così come l’informatica, la microelettronica e tanti altri, prospera grazie a collaborazioni e joint venture internazionali le quali rischiano di rimanere vittime delle crescenti tensioni politiche tra stati che stanno creando una frattura profonda tra l’Occidente e i paesi afferenti ai BRICS. Ad esempio, la Cina ha consolidato la leadership nel settore dei pannelli fotovoltaici monocristallini, mentre la UE ha da poco confermato l’intenzione di non sanzionare l’azienda russa ROSATOM a causa della forte dipendenza del comparto atomico europeo nei suoi confronti.
Se davvero Putin sta uccidendo il Leviatano, cioé il sistema economico integrato a livello globale, potrebbe risultare molto complesso se non impossibile rilocalizzare efficacemente filiere produttive articolate in tutto il mondo, con pesanti ripercussioni per il mantenimento di tecnologie ritenute oramai ampiamente acquisite. E mentre all’umanità urge approntare risorse utili prima di schiantarsi definitivamente contro gli scogli dei limiti dello sviluppo, è davvero triste che la priorità venga accordata ad armamenti e altri strumenti utili solo per aggravare il disastro.
” è davvero triste che la priorità venga accordata ad armamenti e altri strumenti utili solo per aggravare il disastro” – come dico spesso, non può esserci decrescita senza possibilità di autodifesa, e questo purtroppo significa armi. Altrimenti fai la fine degli indiani d’America, degli aborigeni, dei palestinesi e dei tanti altri popoli che, per quanto sostenibili, sono stati spazzati via o sono a rischio costante di esserlo.
Ho precisato per l’appunto il problema che produrre armi diventi una ‘priorità’, non ho auspicato disarmi unilaterali, anche perché consapevole di cosa è successo all’Ucraina avendo restituito tutte le testate atomiche ex sovietiche. Anche perché, soprattutto per i ‘senescenti’, la coperta è corta e dedicarsi così tanto alle armi significa ridurre i propri margini di manovra in tutto il resto.
C’è poi una differenza tra armarsi per l’autodifesa e al limite aiutare un paese a difendersi, e armarsi per esportare o vendere armi ad altri solo per soldi.
Mi piacerebbe un commento sul recente discorso di Draghi – anche se, al tempo stesso, sono stufa di sentirne parlare. Non ho mai capito e continuo a non capire perché Draghi sia trattato come una specie di messia che ogni tanto ci fa la grazia di dire la sua.
Vicino all’Italia abbiamo soprattutto reattori “vecchi” con un’età di circa quarant’anni.
Sono reattori che oramai dovrebbero essere mandati in pensione perché col passare del tempo i problemi di sicurezza diventano sempre più complessi.
(Radioattività e alte temperature indeboliscono i materiali e gli impianti).
Arrivati a 50 o al massimo a 60 anni dovranno comunque venire dismessi con una non indifferente aggiunta di spesa che naturalmente verrà “socializzata”.
Se non erro importiamo energia nucleare dalla Slovenia. Dalla Francia non so, ma immagino di sì.
Tutte le nazioni limitrofe hanno momenti di import ed export tra di loro. Per le nazioni con una forte incidenza dell’atomo sul fabbisogno le esportazioni sono fondamentali perché una centrale atomica può rimanere operativa anche per l’85%-90% del tempo ma non hai flessibilità di impiego, quindi se sovraproduci nei periodi di bassa domanda o esporti o accumuli o butti via quanto generato. Questo significa un’altra cosa, che anche nel mondo ipotetico dove le fossili sono state sostituite dal nucleare, siccome sarebbe possibile costruire un numero limitato di centrali sarebbero comunque necessari i sistemi di accumulo per i picchi di carico.
Perché, come diceva Totò, “è intelligente a prescindere”. Bisogna commentare il suo rapporto ma francamente questa grana vorrei sbolognarla a Jacopo.
Beh, Draghi propone meno servizi pubblici e più industria degli armamenti.
La famosa economia di guerra.
Finanziata con i soldi degli europei.
Per fare la guerra alla Russia?
Non credo.
Secondo me guardano al nord Africa
Lo scriveva Turiel alcuni mesi fa.
Solo che l’Africa non è più quella di una volta. Ora sono più in grado di difendersi.
Circa.
Macché, gli eserciti africani non riescono neanche a difendersi dai jhadisti e dai beduini, devono chiedere aiuto alla Wagner e non riescono neanche così. Quelli del Nord Africa forse sono più forti, non so, ma sono completamente venduti: guarda come lasciano massacrare i palestinesi per paura dell’America e di Israele.
Mi preoccupano molto di più i flussi migratori, contro cui non puoi usare le armi.
L’idea di avere armi per non fare la fine dell’Ucraina non è sbagliata, ma quello su cui vorrei un commento (Jacopo fallo!) è la fissazione totale e religiosa che Draghi e tutta quella gente ha per la crescita, crescita, crescita a tutti i costi…
Perché ti aspettavi che Draghi parlasse di decrescita?
Comunque.
Per tutti
https://youtu.be/HkXuIi3R1Og?feature=shared
“la fissazione totale e religiosa che Draghi e tutta quella gente ha per la crescita, crescita, crescita a tutti i costi…”
prima che vi lanciate in prevedibili ragionamenti 😉 , considerate che:
– gli economisti per crescita intendono crescita del valore che passa attraverso le maglie che loro possono misurare col denaro: crescita del valore non equivale di per se’ a crescita quantitativa (ad esempio le superquotate gafam americane hanno pochi addetti e spostano molta meno materia ed energia di un’industria pesante, rispetto al fatturato)
– il valore non e’ una quantita’ oggettiva, dipende dalla preferenze individuali e sociali, puo’ cambiare dall’oggi al domani
– gli economisti misurano il valore attraverso il suo simbolo che e’ il denaro, che viene emesso dalle banche centrali ad interesse: ecco forse la ragione per cui il sistema si regge sulla crescita del valore di cui sopra, ed e’ in corso una strategia totalitaria allo scopo di far passare ogni minima transazione reciproca attraverso lo scambio di denaro che a sua volta deve essere tracciabile e tassabile (e qui subentra il conflitto di interessi stato-banca: se avete notato a legislature alterne alla presidenza del consiglio ci ritroviamo con un grande banchiere o un suo emissario, non occorre grande perspicacia per porsi delle domande).
Considerate questo esempio sul quale peraltro c’e’ grande battage propagandistico sebbene indiretto, il lavoro domestico informale e la strombazzata “partecipazione al lavoro”: due persone che fanno lo stesso identico lavoro domestico se lo fanno per se stesse secondo la ragioneria dello Stato non producono niente, mentre se lo fanno una per l’altra con lo scambio ufficiale di denaro attraverso banche, commercialisti, esperti paghe, sgherri dell’AdE (il lavoro informale e’ un reato e un’infamia, chi fa il “nero” va alla gogna pubblica), diventa ricchezza e PIL. Ma l’unica ricchezza che cambia non e’ quella generata dal lavoro domestico suddetto, e’ quella che si mettono in tasca i molti e sempre piu’ famelici intermediari che si interpongono attraverso l’uso della legge e in ultima istanza della forza pubblica.
Secondo me questo e’ un argomento di cui bisognerebbe acquisire coscienza e che andrebbe approfondito, e ho pure la sensazione che molti degli argomenti che riempiono le cronache servano a distogliere l’attenzione su stronzate (si’, anche il GW e green washing sono usati per lo stesso scopo, col terzo attore del conflitto di interessi stato-banca: il sistema mediatico).
Personalmente credo di avvertire tale presenza perche’ il passaggio e’ avvenuto durante il corso della mia vita, l’ho vissuto, e ci ha trasformato da un paese libero, felice, fiducioso nel futuro e in vera crescita qualitativa percepita, in un paese triste, ansioso, rabbioso, recriminatorio e plumbeo che sembra governato dalla STASI.
Non so se avete presente quel tormentone che girava in rete e che oggi sarebbe considerato di estrema destra e politicamente scorretto, “come si viveva quando ero piccolo” (stiamo parlando del dopoguerra del miracolo economico, che i piu’ anziani dei frequentatori del blog hanno vissuto, non del fascio). Poi e’ successo qualcosa che un po’ alla volta ha rovinato tutto, di cui non riconosciamo le cause, nel mentre attraverso il martellamento mediatico e l’uso della gogna ci fanno scagliare contro dei veri e propri straw-man e l’uno contro l’altro.
Graditi precisazioni, critiche e approfondimenti, che potrebbero essere utili a capire perche’ l’istanza ambientalista sia fallita in burocratismo, affarismo, oppressione normativa, fiscale e poliziesca.
Riguardo al clima di speranza del periodo del boom economico è tutto vero, il principale elemento al riguardo è stato il cosiddetto ‘ascensore sociale’. E’ qualcosa che nella mia famiglia conosciamo piuttosto bene, dal momento che mio padre nasce nel 1946 da una modesta famiglia milanese operaia sfollata a seguito dei bombardamenti: 25 anni dopo era laureato e ha potuto offrire ai suoi figli una infanzia ben diversa dalla sua.
Penso che quel sistema, dove la possibilità di partire dalla base della piramide sociale e arrivare al vertice era concreta, fosse anche il miglior sistema possibile di legittimazione per il Potere, perché il fatto che uno potesse concretizzare i propri meriti (alti titoli di studio garantivano un lavoro molto ben remunerato) creava un senso di giustizia e uguaglianza riducendo di molto tutti i rischi legati all’invidia sociale e alla sperequazione. Creare, come era stato fatto prima della guerra e come si sta cercando di fare di nuovo oggi, un legame sociale basato su cose come nazionalismo ed etnismo è molto più pericoloso, è una bomba che ti può esplodere facilmente nelle mani.
Pensare quindi che la società keynesiana-socialdemocratica sia decaduta per una sorta di complotto è pensare alle élite come dei crudeli villain dei fumetti. Tra le altro le élite di quel periodo, i Rockfeller o gli Agnelli di casa nostra per capirci, avevano i loro lati criminali ma erano tuttaltro che stupide.
Il ‘30 gloriosi’, come li chiamano in Francia (1935-1975) sono stati una combinazione unica di diversi fattori: pianeta dentro la capacità di carico (fino al 1975 c’erano meno di 4 miliardi di abitanti), risorse naturali a buon mercato e anche umanità a buon mercato (più di qualcuno al mondo nel boom si è divertito poco). E in tutto questo il clima di riscatto dopo le distruzioni belliche e il ritorno alla democrazia dopo la fine dei nazifascismi. I BRICS, che oggi (o forse meglio dire ieri) stanno vivendo il loro boom, stanno godendo in realtà di un suo parente povero, perché troppe variabili sono cambiate.
Fine degli alti tassi di crescita economica, fine della faccia buona del Capitale ed ecco la finanziarizzazione (per ovviare alla bassa crescita reale) e il neoliberismo, che non voleva dire ‘meno stato’ bensì uno stato che lasciava il settore sociale e quindi anche lui cominciava a riprendere una faccia sempre più cattiva.
Ovviamente si può rimanere nostalgici di quella epoca e pensare appunto che sia stato un complotto, che gente come gli ecologisti siano solo fascisti in combutta con gruppi di villain (effettivamente, al marcescirsi della situazione sono peggiorate anche le élite, diventate sempre più arraffone intenzionate a grattare ogni centesimo senza un minimo di lungimiranza. I migliori paradossalmente sono quelli più odiati, come Soros, che metterei nella categoria dei criminali ma non stupidi). Che quindi GW e tutto il resto siano solo cazzate per spaventare la gente (cosa che sta funzionando malissimo, dal momento che nella priorità delle masse l’ambiente non compare certo nella top ten)
L’ambientalismo, tra l’altro, nasce da una costola della New Left americana che come primissimo scopo aveva non tanto la conservazione della Natura, ma la difesa dell’esistenza individuale dall’ingerenza continua dei vari apparati (perché lo stato keynesiano ti curava dalla culla alla tomba ma era effettivamente abbastanza invadente). Quello che dici, i divieti, la burocratizzazione, ecc. nascono quando diventa ambientalismo di stato, perché lo stato solo così sa agire. La lotta per i diritti delle donne e contro la discriminazione sessuale, per dirne una (mi auguro che non siano stronzate per te) con lo stato diventa la gabbia del politicamente corretto. Anche a scuola sono sempre molto restio a trattare di cause che condivido, perché so che c’è il rischio di fare Re Mida al contrario, che tutto diventi merda agli occhi degli studenti. Quando lo faccio, cerco di agire nel modo meno istituzionale possibile.
E comunque, libertà e democrazia sono state brandite come vessilli per i peggiori imperialismi, dovremmo concluderne quindi che la liberazione umana passa per l’autoritarismo? Non penso proprio. Certo, più si perde tempo a negare i probemi e più la situazione diventa realmente emergenziale, più saranno necessarie misure drastiche e quindi più probabile sarà una sorta di ecofascismo.
Attenzione, non voglio negare che ci sia genta che cavalca la causa ecologista per dare lustro ai suoi bassi estinti. Un esempio è il signor UnUomoInCammino, che per se stesso si arroga la dignità umana ma poi parla di ‘mandibolatori’ o ‘cancri’ quando gli umani hanno pelli scure o giallognole, e lascia intendere che ogni problema si potrebbe risolvere con un mega olocausto di africani e asiatici.
Di certi problemi all’interno della decrescita me ne occupai già nel 2018 http://www.decrescita.com/news/decrescita-mettiamo-qualche-paletto/ e negli ultimi anni ho avuto skazzi molto più gravi con gente che fiancheggia quel mondo che dai ‘crescisti’. E bada bene, non parliamo di flame da Web, ma di querele legali, diffusione di calunnie, finanche minacce fisiche. E quindi forse puoi capire perché mi inkazzo tanto con te quando mi attribuisci sentimenti politici che non mi appartengono. Perché mi va bene ricevere le botte ma passare per quello che non sono proprio no.
Winston
Te lo dico con parole quasi testuali di Volpi.
È in atto una transizione molto rapida, che in diverse realtà in giro per il mondo è già avvenuta, dai modelli sociali del Welfare a forme di privatizzazione della cittadinanza in fruitrice della finanza globale.
Insomma, non prendi la pensionedallo Stato, ma ti paghi un fondo pensioni. Ti paghi l’assicurazione sanitaria ecc
E i tuoi soldi vengono gestiti dalla finanza.
Draghi si inserisce in questo processo o cerca di inserirvisi, proponendo una simile finanza dove i soldi non vadano a finire negli attuali fondi d’investimento degli Stati Uniti, ma restino in Europa per finanziare dei titoli che vadano a beneficio dell’industria degli armamenti.
Direi che alla fine si parla proprio di industria (quella materiale con tanto di munizioni e roba del genere anche traquagli da acciaieria), non di soldi su soldi.
Draghi si rivolge a chi ha i soldi. Se tu sei un povero hai finito di essere tutelato dallo Stato.
Per quanto riguarda l’ambientalismo, Draghi dice che passa in secondo piano,
Comunque si sa che la finanza specula anche su quello, ma è un ambientalismo di comodo che non soddisfa chi invoca una decisa decrescita prima di tutto.
È inutile che tu continui a fare di tutti gli ambientalisti un fascio.
Il progetto di Draghi alimenta
la conflittualità sociale e la diseguaglianza.
Difficilmente andrà avanti in maniera liscia e democratica, penso. Vedremo.
fuzzy-volpi:
“una transizione molto rapida, che in diverse realtà in giro per il mondo è già avvenuta, dai modelli sociali del Welfare a forme di privatizzazione”
Ho provato ad ascoltare Volpi, ma parte male, e credo che il tuo riassunto sia fedele e mi risparmi la fatica.
L’europa, come la cina, non puo’ permettersi modelli di welfare di pura e gratuita redistribuzione da paesi ricchi di materie prime tipo l’arabia o la russia o la libia di gheddafi: da noi la ricchezza, welfare nostro e dei paesi ricchi di materie prime compreso, per poterla redistribuire bisogna prima produrla, col sudore della fronte!
L’indebitamento serve allo scopo: chi e’ indebitato deve correre nella ruota del criceto per ripagare il debito o almeno l’interesse, da cui il prevalere delle istituzioni bancarie e finanziarie nei nostri peraltro ricchi sistemi.
E’ per questo che i soldi non basta stamparli per creare ricchezza (creerebbero solo inflazione), ma bisogna prestarli, che e’ quello che fanno, apposta, le banche centrali dello stato e della BCE, modulando il tasso di interesse! 😉
Col sistema a debito/credito, creare ricchezza per l’indebitato non e’ un optional, e’ un obbligo, una condanna esistenziale, non puoi mai tirare i remi in barca.
Quindi l’idea di indebitare gli europei per ulteriori 800 miliardi all’anno e’ perfettamente logica e coerente nella mente di un politico-banchiere welfarista e crescista, e lo e’ anche nella prospettiva di aumentare il welfare, pubblico o privato che sia (non cambia nulla, basta che rendi obbligatorie le assicurazioni private come in svizzera o Usa, con lo stato che interviene a pagare il premio per i poveri – il che peraltro produce un enorme aumento dei costi, perche’ crea un monopolio privato con la garanzia dello Stato, vedi le nostre RC auto e il costo esorbitante della sanita’ in svizzera e usa).
Inoltre, rendere obbligatoria per legge l’adesione a un servizio privato a pagamento e’ una tassa nascosta, sotto falso nome.
E’ per questo motivo che la tassazione reale in italia, quella che fa correre tutti come matti nella ruota del criceto per non fallire, se vi comprendi le spese obbligatorie e’ ben oltre l’80 per cento (Ricolfi la chiama “intermediazione dello stato”)
Il gioco dell’economia non e’ poi cosi’ complicato e complottistico, e’ come la narrazione del fascismo: viene reso narrativamente incomprensibile apposta perche’ ognuno, politici compresi, possa giocarci e raccontare le balle che preferisce, a se stesso per primo.
Che la nostra economia funzioni a debito da ben prima della finanza internazionale speculatrice, e che a prestare i soldi a credito e a interesse prima della BCE sia sempre stata la banca centrale dello stato italiano, non e’ mai stato un mistero, era il suo compito istituzionale scritto e manifesto.
PS: perche’ non distribuire gratis soldi stampati di fresco, con tutti stipendiati statali? Perche’ altrimenti la gente non si dannerebbe a creare ricchezza e welfare, vedi i regimi iperinflazionisti, dittatoriali e miserabili del’america latina, che credono di essere furbi a fare cosi’. Non vorrei che al professor Volpi citato, sotto sotto, piacerebbe cosi’, gli intellettuali stipendiati dallo stato tendono molto facilmente a credere che se funziona per loro, funzionerebbe per tutti. Non e’ cosi’ e ci sono tanti e soli controesempi. La Cina comunista attuale NON da’ welfare al proprio popolo APPOSTA perche’ non si rammollisca nel dolce far nulla, e perche’ sia indotto a darsi da fare per guadagnare e risparmiare per la sua salute, la sua istruzione e la sua vecchiaia.
Il problema e’ trovare un equilibrio, le economie miste pubblico/privato come le nostre ci si avvicinano, ma non sono mai nemmeno loro in equilibrio: o troppa inflazione, o troppo debito, o troppe tasse, o troppa crescita o troppa decrescita reale. Se si e’ stati bene nel dopoguerra temo fosse solo perche’ la gente era talmente disastrata dalla guerra che, piuttosto, gli andava bene tutto, era contenta di tutto, era abituata a farsi bastare poco e bastava un altro poco per farla felice. Il contrario di noi fighetti di adesso.
Winston
Spero che il commento si posizioni nel posto giusto, sotto il tuo ultimo.
Et voilà!
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0921800923002318
Come solito metti moltacarne al fuoco (male, la carne) e ti spingi ai confini dell’universo.
Il problema è che per ripagare i debiti ci vuole la crescita. Con la finanza si è visto che si generano solo bolle finanziarie.
In Occidente la crescita oramai è diventata irraggiungibile. E allora c’è chi teorizza la decrescita
Adesso, questo Hickel a me non dispiace, ma la mena un po’ troppo con le tecnologie verdi. Forse non c’è alternativa,, o forse si. O forse ci potrebbe essere una via di mezzo. A me piace pensare che ci sia una via di mezzo.
Penso io, ma poi le cose vanno per conto loro.
Qui sembrano tutti impazziti con le guerre. Ma veramente sono fuori di testa. Potrebbe finire molto male. (Attento, non tirare fuori i soliti discorsi sul falso allarmismo perché ti do una bastonata sui denti e vorrà dire che te la sei cercata). (Si fa per dire, bastonata, io sono pacifista
Adesso i pacifisti ghandiani li mettono in galera).
La decrescita ‘felice’ o ‘serena’. Perché appunto l’alternativa è quella infelice, la decrescita ottenuta ricercando la crescita a tutti i costi.
> Un esempio è il signor UnUomoInCammino, che per se stesso si arroga la dignità umana ma poi parla di ‘mandibolatori’ o ‘cancri’ quando gli umani hanno pelli scure o giallognole, e lascia intendere che ogni problema si potrebbe risolvere con un mega olocausto di africani e asiatici.
Beh, sarebbe buffo pure, leggere le proiezioni e le congetture del tutto personali.
In un luogo come questo mi aspetterei un po’ piu’di serieta’ e onesta’ intellettuale.
Dovrei avrei mai scritto di olocausti di africani o asiatici?!
Forse perche’ indicare la demografia del tutto fuori controllo di alcune aree del pianeta (Africa e Asia islamica) o la stessa impronta spaventosa, insostenibile dell”Europa e’ diventato tabu’, in quanto politicamente scorretto (il solo tumore puo’ essere quello europeo, gli altri sono buoni e giusti)?
Forse l’olocausto e’ indicare cosine come questa (solo uno degli effetti del modello “antibiotico si’ – pillola no”) come problema, come l’elefante nella stanza, per dirla alla Paul Chefurka?
Bah, allora, con un po’ di fantasia e di estensioni personali alla logica, allora indicare la demografia responsabile sulla propria terrra diventa “olocausto” (oppure [qualsiasi altro grave crimine, a propria scelta]).
Perche’, signor Igor Giussani, potete pure credere che io sia un violentatore di bambini o ne apologizzi l’infibulazione di bambine e ragazze etc. .
Uno puo’ pensare mille cose, forse meglio non pubblicare quel che passa per la testa.
A meno che non vogliate smentirmi indicando dove io abbia mai indicato “soouzioni finali”.
Fatemi sapere, nel caso.
Grazie
Il ‘politicamente corretto’ non c’entra proprio nulla e su questo blog a più riprese si parla del problema demografico, con la differenza che:
– non puntiamo il dito della sovrappopolazione in una sola direzione presentandolo come unico problema in qualsiasi post, anche che non si occupa di demografia
– non arroghiamo per noi stessi la qualifica di umani degrandando chi è diverso esteriormente da noi a ‘mandibolatore’ o ‘tumore’
– non simpatizziamo per uomini politici magari capaci di indicare il dito della sovrappopolazione per convenienza ma poi minimizzano o persino negano la problematica ecologica ed incitano al ripopolamento delle culle autoctone
Infatti ho detto ‘lasciare intendere’. Perché, da quello che scrive lei nella nostra piattaforma di commento, sembra che basti reprimere il ‘tumore afro-asiatico’ con la giusta dose di chemioterapia e tutto si risolva.
Innanzitutto il signor Giussani, a differenza degli anonimi commentatori del Web, su quello che scrive ci mette la faccia assumendosi la responsabilità morale e penale. In secondo luogo, non penso che lei sia niente del genere, bensì uno dei tanti che si riempono la bocca del ‘politicamente scorretto’, che descrivono se stessi come persone anticonformiste, che dicono pane al pane vino al vino alla faccia di qualunque buonismo, che amano esprimere giudizi pesantissimi e fare illazioni, ma che appena appena ricevono contro un po’ della loro stessa medicina gridano alla lesa maestà. Come Vannacci, che perora il diritto universale all’espressione di odio e disprezzo e poi querela Bersani solo perché gli ha dato del coglione.
Io stesso ho parlato di ‘lasciar intendere’, che significa appunto fare allusioni senza dirle esplicitamente. Invece di esplicito, da questo post del suo blog https://unuomoincammino.blogspot.com/2024/09/povera-piccola-retroguardia.html , trovo la frase: “La Germania subisce ancora le pesantissime conseguenze del suo collasso militare e culturale del 1945, il definitivo annientamento di una ultima resistenza al sinistro ugualismo.”
Ora, non mi pare di fare troppa dietrologia se penso che qui si stia facendo della palese apologia del nazismo, definendolo ‘ultima resistenza’.
Ancora più esplicita in direzione di una qualche simpatia per soluzioni in stile olocausto è questa frase da questo post https://unuomoincammino.blogspot.com/2015/09/se-ce-la-fai-e-fatta.html : “Io non sono ipocrita, ogni invasore in meno, per me, è un problema in meno e ad ogni notizia di morti è un piccolo sollievo. Cattolici e sinistri, implementatori della shoah europea, del prossimo genocidio europeo, sono persone di alcuni ordini di grandezza più pericolose rispetto ai cattivoni nazisti.”
Poi, per carità, prima che tiri fuori ancora il pippone del politicamente corretto: io non sono Vannacci e nella libertà di espressione ci credo veramente ed è suo diritto scrivere quello che vuole, anche augurare la morte di interi popoli. Esprima liberamente il suo odio e disprezzo ma, se permette, lo faccio anche io.
Prego
Vannacci, i nazisti, la riduzione ad Adolfo, l’olocausto, lo odio. Manca l’omotransfobia e il sessismo, il patriarcato.
Respiro un po’, risponderò. Supposto che possa avere qualche senso, visto che le persone non si schiodano dalle loro credenze e dalle fedi che le sostengono.
Ad iniziare da questo luogo che dovrebbe il CdR, i limiti alla crescita come primo raziocinio.
Per cocomeri e masosadici, oikofobici, la crescita fasciopatriarcale è solo quella propria, quella degli altri è emancipazione, diritti, etc. .
Povero Peccei.
“Respiro un po’, risponderò. Supposto che possa avere qualche senso, visto che le persone non si schiodano dalle loro credenze e dalle fedi che le sostengono”
Oddio, se deve essere l’ennessima giaculatoria vittimistica della povera mente eretica vessata dalla ‘cultura woke’ anche no. Anche perché alla fine tutto il casino è nato perché non ha gradito le mie illazioni su di una sua eventuale simpatia per soluzioni del problema migratorio in stile olocausto, idea ispirata da certe sue ripetute uscite. Può semplicemente dire “mi piace sapere che la gente nei barconi muore ma non sosterrei una nuova soluzione finale” e basta. Il riferimento a Vannacci era solo perché vedo in azione lo stesso meccanismo, usare certi atteggiamenti che però dà fastidio quando ricevuti contro, tutto qui.
Non so a cosa si riferisca di pertinente a questo blog, è solo il classico repertorio sloganistico che utilizza praticamente per parlare di qualsiasi cosa. E’ poi è quello che si lamenta delle ‘reductio’…
Peccei è stato un partigiano di giustizia e libertà che ha scritto parole molto dure contro il colonialismo e le disuguaglianze. Posso sbagliarmi, ma non mi risultano sue dichiarazioni dove dice che è contento quando muore la gente, meno che mai dove sostiene che il nazismo è stata “una ultima resistenza al sinistro ugualismo”. Questa visione di Peccei come una specie di nazista è tipica semmai della propaganda complottista contro il Club di Roma
> palese apologia del nazismo, definendolo ‘ultima resistenza’.
E’ semplicemente un fatto storico che il regime nazista, per ideologia, insieme con altre poche culture dei tempi recenti (mi viene in mente l’induismo vedico) era antitetico all’ugualismo (prima dei monoteismi, quindi dell’illuminismo, delcomunismo, etc.) . Altrettanto ovvio che se io considero il falso ideologico delle “uguaglianze” una delle assurdita’ e delle maggiori ipocrisie che vengono imposte come dogma un enorme problema consideri resistenza ogni cosa che reagisca a questo problema.
Vedete, Giussani, NON avete citato, ad esempio, lo sterminio di milioni di contadini “menscevichi” russi e ucraini effettuato dai comunisti sovietici. C’e’ una differenza importante: i nazi portarono agli estremi la loro gestione della diversita’ e non solo: ne fecero un cardine del loro pensiero. I comunisti afferma(van)o presunte uguaglianze ma, nella prassi, si comportavano eliminando coloro che non erano sufficientemente puri comunisti. Non solo, hanno sterminato i differenti, i non-uguali o sub-uguali, la “feccia non-comunista” in giro per il mondo, molti di piu’ e molto piu’ a lungo dei nazi e lo hanno fatto contraddicendo, nei fatti, le loro strampalate teorie. Solo che non citate Stalin o Mao, arrivate alla solita solfa di Hitler che, in confronto, fu un problema minore in intensita’ e durata.
Non so neppure che termine usare: in logica non esiste il contrario dell’assurdo, quindi non saprei neppure come definire il contrario dell’ugualismo. Considerato il tentativo di rimanere nel reale, usiamo il termine di realismo.
Faccio apologia del realismo? Noto che vi turba, pazienza.
Finita la pausa, ci sarebbe la questione “olocausto”.
Grazie, lo sapevo già questo: quello che si discuteva era la sua simpatia per il nazismo e per l’Olocausto. Vorrei che si esprimesse in modo più chiaro al riguardo, viste le sue lagnanze.
Dell’Holodomor io e Jacopo abbiamo parlato non solo nel blog ma anche nel La caduta del Leviatano, dove ipotizziamo che questo evento possa essere servito di ispirazione a Hitler per la Shoah.
Queste cose le vada a raccontare a Marco Rizzo o altri apologeti di Stalin, noi non siamo certo tra questi. Mi sa che con questa dialettica in stile ‘allora le foibe?!’ stia solo cercando di divagare.
Guardi che l’unico turbato è stato lei che si è mostrato risentito dalle mie illazioni su sue eventuali simpatie per soluzioni in stile Olocausto, per il resto mi sono comportato come con qualunque altro commentatore del blog. Non pensi di essere il primo ‘realista’ che si compiace di gente che muore o roba simile. Ho avuto a che fare anche con gente che si esponeva anche con tanto di nome e cognome, senza il minimo problema. Non è così speciale come forse crede di essere.
Veramente questa sarebbe l’unica questione, perché, ripeto per l’ennesima volta, tutto questo putiferio nasce dal fatto che lei non ha apprezzato le mie illazioni su di lei riguardo allo sterminio come soluzione del problema migratorio. Se lei si esprimesse una volta per tutte e chiaramente su questo tema, invece di divagare con lezioni di storia e di ‘realismo’, sarebbe tutto chiaro una volta per sempre.
Del tutto ribaltata, immorale la visione. i non xenofili che subiscono la guerra migratoria, l’invasione (dal punto di vista sistemico il risultato di demografie impazzite, come da sempre, anche se vorreste abolire la storia quella rimane cio’ che e’) come disadeguante vengo additato come caccadiavolonazibrutticattivo perche’… non partecipo con entusiasmo e invece cerco, cerchiamo di evitarla come la peste.
Ma devono essere tutti pazzi masochisti, secondo voi!?
Ebbene, si’, provo un piccolo sollievo quando un criminale ci lascia le penne mentre delinque. Non sara’ molto cristiano / buono / etc. ma dal punto di vista razionale… diminuisce la capacita’ criminale assoluta, dopo domani non me lo trovero’ piu’ con l’accetta sotto casa o con la katana in autobus. Perche’ diamine dovrei dispiacermi!?
Olocausto.
Supponiamo che il ladro che viene dalla Bostrazia crepi infilzato sulla inferriata della casa che si accingeva a rapinare. Forse voi non riuscite a capirlo, ma il problema e’ la nocenza criminale del ladro, non il fatto che venga dalla Bostrazia. Certo e’ che alla ventiseiesima notizia di rapina commessa da un bostraziano, e’ altrettanto logico che io cerchi ogni azione politica che tenga i bostraziani piu’ lontani possibile: nella loro terra si autodetermineranno insieme col loro codice penale. Questo e’ il ragionamento che fa ogni persona razionale, sana non affetta da xenofilia o determinata da pulsioni masosadiche. Ogni animale superiore usa la statistica come prima prevenzione, orientamento di comportamento e difesa.
Noto il rancore provocatovi dai miei pensieri.
Cosi’ escono le paroline odio e disprezzo (mai usato qui questi termini, non me ne fotte nulla, l’odio e’ del tutto umano, gli odiofobi sono come gli omofobi, sono odiatori repressi) nei miei confronti. Lasciate intendere, per usare il vostro approccio, sia un nazi, mi considerate eticamente, moralmente, umanamente inferiore.
Mi dispiace per voi. Passera’.
Questa menata dell’olocausto. e’… indicativa.
Abusare di questo termine e’ offensivo per coloro che hanno subito genocidi, come armeni, aborigeni, ebrei, pellerossa, etc. (peraltro nelle loro terre natali, particolare omesso).
Solo il pensare di resistere alle invasioni violente, per voi, sarebbe “olocausto”.
Insomma, se uno ladro mi rapina e io lo facessi fuori, in casa mia, mentre egli e’ penetrato nel mio nido per farmi male, economico, morale, esistenziale, per voi sarebbe “olocausto”.
Con questo uso della neolingua, io ci incarto le cozze. Non voglio perdere tempo a dover ribadire che l’acqua e’ bagnata e a smentire questa scemenza dell’olocausto: mai pensato di andare in Tunisia o in Pachistan ad eliminare tunisini o pachistani perche’ inferiori. Per i cocomeri il concetto di madre terra, patria, territorio non esiste o e’ ribaltato. Ci sono i terrapiattisti, gli ugualisti e pure i no-border. oikofobici.
Solita inversione del nessuno tocchi caino [in casa tua] (che significa lasciate caino libero di fare quel che fa [in casa tua], visto che caino non si ferma con i fiori di Bach, le genuflessioni o il mediatore culturale e il foglio di via lo straccia appena uscito dal tribunale o dalla questura). Ecco la neolingua che svuota i termini della loro semantica e la sostituisce con accezioni arbitrarie, fasulle, la non-verita’.
Voglio l’olocausto e infibulo le bambine.
Va bene. Avete ragione.
Infine, per tornare a tema, alla radice dei problemi, bisogna ritornare a Il Problemi, la demografia tumorale,
Quando i toni vittimistici e quelli passivo-aggressivi si sommano insieme è veramente un mix incontenibile… Lo ripeto per l’ennesima volta: lei può odiare e disprezzare quanto le pare (non avra mai usato i termini ‘odio’ e ‘disprezzo’ ma emerge chiaramente dai giudizi espressi su chi la pensa diversamente da lei qui e sul suo blog), francamente non me ne frega nulla, poi io come lei e chiunque altro ho il diritto di farmi sulla gente i giudizi che più mi aggradano. E’ LEI CHE SI E’ RISENTITO PER UNA MIA ILLAZIONE NEI SUOI CONFRONTI ACCUSANDOMI PER QUESTO DI ESSERE POCO CORRETTO. A me interessa risolvere questa cosa qua e basta, non è questione né di rancore né altro.
E’ difficile additare qualcuno che si nasconde sul Web dietro l’anomimato e, volendo, può distruggere ogni riferimento a questa personalità digitale e fare una propria palingenesi. Ho cercato sul suo blog riferimenti alla sua reale identità e non li ho trovati, se per caso ci sono e non li ho trovati chiedo venia.
Ma se invece il governo facesse un rastrellamento degli ‘inferiori’ in Italia allo scopo di eliminarli fisicamente le farebbe piacere? Io ho insinuato di sì e a lei questa cosa non è piaciuta. Quindi, se invece di tante metafore risponde direttamente all’interrogativo, tagliamo la testa al toro. E se non lo vuole fare amen, però se non altro abbia il buon gusto di non darmi lezioni di correttezza.
Beh,essendo lei dichiaratamente contro “l’ugualismo” ed esprimendo chiari giudizi di inferiorità verso altri, non avrà alcun problema al riguardo e lo considererà un trattamento assolutamente corretto e legittimo(questo ripetere in continuazione ‘non me ne frega niente’ non depone troppo a suo favore, mi ricorda gli studenti che ripetono sempre ‘non me ne frega nulla delle note, dei brutti voti, dei debiti, delle bocciature, ecc e invece rosicano come castori). Quanto al nazi, esistono effettivamente sue affermazioni che suonano come simpatizzanti per il Terzo Reich. Anche qui: se le vuole chiarire, visto che sembrano darle tanto fastidio, bene, altrimenti francamente frega kazzi. C’è solo una cosa che mi ha sinceramente fatto incazzare, quando ha tirato fuori in modo del tutto strumentale Peccei. Il resto è libero di pensarlo.
Anche questa è una classica reazione adolescenziale e, da come si descrive in rete, lei dovrebbe avere più di 50 anni. Ma è anche vero che il Web risveglia la parte giovane che è in noi! 🙂
Ma Hoxha non aveva un impero coloniale e non aveva invaso l’Etiopia (sempre che nel suo idioletto le invasioni si facciano solo con barconi sovraffollati e non con mezzi militari). Non è esattamente la stessa cosa.
La Kyenge non poteva controllare la prolificità di suo padre ma l’ha fatto con la sua stando dentro al tasso di sostituzione (due figli)
Beh la veda così, magari potrebbe essere utile anche per mantenere i server di certi sitarelli con cui ama trasullarsi, non crede? 😀 https://unuomoincammino.blogspot.com/2011/12/anus-terribilis.html
> lei può odiare e disprezzare quanto le pare
Mah, continua ‘sta menata dell’odio e del disprezzo. Francamente, ‘sta roba, non so da dove.
Se in autobus uno mi prende a gomitate e pure alza la voce se mi lamento, si’, inizierei a reagire. E’ odio? Certamente non sara’ una emozione amichevole. Dell’odio non mi interessa, mi interessa che non mi prenda piu’ a gomitate. Si capisce?
> nasconde sul Web dietro l’anomimato
Interessante: soppesare idee e concetti interpretando in funzione della fonte. Il teorema della conservazione della massa chimica e’ cosi’ perche’ lo disse Lavoisier.
Se dico che 24568 e’ un numero pari, e’ compito vostro dimostrare che non e’ vero. Deviare sul fatto che io sia Tizio o Caio o Sempronio non ha alcuno rilevanza logica, oggettiva.
Cosa diavolo c’entra la mia identita’ sul fatto che le uguglianze non esistono e che la demografia tumorale e’ il problema numero 1 (il numero 0 e’ il miscuglione di ideologia e di disonesta’ intellettuale)?
Questo non e’ una pagina su UUiC che brutto non sappiamo chi sia, questa e’ una pagina su uno dei problemi senza soluzione, ‘sto cazzo di nucleare che e’ solo una risposta problema dovuto a una colossale, tumorale, oscena crescita demografica che ora, piaccia o non piaccia, oltre ad avere reso la scatola di sardine europea una patologia che consuma risorse ciucciandole dal resto del pianeta e produce rifiuti, spesso scaricandoli sul resto del pianeta, sara’ una scoreggia rispetto al tumore demografico africano (la sola Nigeria si avvia a superare la meta’ della popolazione di tutta Europa).
Peraltro problema che produce la guerra migratoria.
Giussani, vogliamo parlare della (autenticita’) mia identita’ personale?
> il governo facesse un rastrellamento degli ‘inferiori’
Ecco il linguaggio dei razzisti anti.
Se un tale sfonda la porta di casa mia e ci si installa con il suo clan, che sia inferiore, superiore non ha alcuna importanza. Solo un mentecatto, mentre entra in casa con il simpatico clan nel suo letto, dpo averlo scoperto,. si fermerebbe in corridoio iniziando a riflettere sul fatto che quelli nel letto sono inferiori o pari o superiori o altre stupidaggini del genere del tutto ininfluenti.
Una persona ragionevole chiamera’ le forze dell’ordine perche’ il delinquente venga cacciato (in un paese civile finirebbe al gabbio con obbligo di lavorare per ripagare i danni sociali che ha fatto).
Se l’ordine di grandezza aumenta la violazione imposta e la violenza subita non solo non diminuiscono ma peggiorano coll’aumentare della scala.
Certamente sono favorevole ad ogni azione, via via piu’ intensa, anche coercitiva, per cui gli invasori vengano confinati e non siano liberi di nuocere, delinquere, di sfasciare il treno su cui viaggio come pendolare o che prendano a colpi di ascia il controllore che chiede loro i titoli di viaggio. Sempre liberi di ottenere un rimpatrio.
E’ necessario spiegarvi questi fondamentali della convivenza civile che non e’ la giungla in cui il penetratore tenta di insultare la donna che non collabora abbastanza appellandola come razzista.
In altre parole si tratta di certezza della pena che, ogni persona che si approcci a elementari studi di sociologia e giurisprudenza (e pure ogni persona ragionevole) sa essere la piu’ efficace prevenzione del crimine.
In poche parole deve essere veramente sconveniente, e MOLTO sgradevole il penetrare senza visto, permesso, in modo truffaldino, violento in in Europa. Esistono decine di nazioni (Cuba, Australia, Qatar, Giapppone, Polonia, Qatar, Ungheria, Cina, etc. – vi dara’ fastidio, portate pazienza) che funzionano proprio cosi’.Parlo da alpinista: Giussani, provate pure ad ascendere un ottomila himalaiano dal lato cinese senza permesso e visti e contate quanti giorni od ore rimarrete liberi. Prego.
> lei dichiaratamente contro “l’ugualismo” ed esprimendo chiari giudizi di inferiorità
Veramente faccio fatica a credere come si possa arrivare a negare la logica. Polarizziamo e diciamo cosi’: voi tifate per le uguaglianze, io per il realismo.
Non riuscite ad accorgervi della cortocircuitazione del VOSTRO assurdo paradigma ugualistico nel VOSTRO considerarmi un bruttonazimaleficosatanacacca inferiore: io dovrei essere nel VOSTRO paradiso delle uguaglianze accanto a voi. E’ il vostro modello, non il mio che e’ irreale,illogico. E’ nella friggitrice dal 1789.
Il vostro modello frigge, non il mio.
Io, fortunatamente, mi tengo la mia realta’ di differenze e di diversita’, anche nel valore e qualita’ delle persone, dei loro pensieri e logica.
Uno straniero, un ospite ha meno doveri e meno diritti, che vi piaccia o meno.
Un criminale ha ancora meno diritti e meno doveri.
> La Kyenge non poteva controllare la prolificità di suo padre
Pero’ i poveri cretini di italiani la devono subire. Ed e’ ovvio, scontato.
Beh, non male come sillogismo.
> classica reazione adolescenziale
Se dovessi mettermi sullo stesso piano dovrei rispondere “Giussani, ho saputo che ha visto Monza – Milan alla TV”.
Mbeh, che caxxo c’entra col nucleare e con la demografia!?
E’ inutile che applichiate qui le tecniche per le scolaresche: il fatto che mi sia visto un pornazzo, cosa del tutto normale per un maschio sano adulto, ha QUI la stessa rilevanza del fatto che abbiate visto Monza – Milan in TV o allo stadio.
Forse bisognerebbe fare qualche grafichino per spiegarvi quanta energia consuma un SUV elettrico da 2.5t usato in citta’ (sigh) usato, il piu’ delle volte quasi quotidianamente, due volte al giorno, e quanto consuma guardarsi una bella trombata una tantum.
E’ tutta roba pubblica, in un diario personale, e’ come andare in Riva degli Schiavoni e indicare il Ponte dei Sospiri.
Se vi fa piacere, fate pure.
Colle vostre parole: direi che come argomentazione e’ un po’ adolescenziale.
Non sia mai! Ovviamente no, quando definisce chi la pensa diversamente da lei “cocomeri e masosadici, oikofobici ” o parla di “inferiori” e altre carinerie non c’è alcun accenno di disprezzo, immagino che si tratterà sempre della ‘logica’.
L’unica ‘rilevanza logica e oggettiva’ è che io ho devo rispondere di quanto scrivo e che c’è ancora gente che me la mena per cose di 20 anni fa o che ho scritto con imprecisioni o in momenti di rabbia, oltre al fatto che può farmi le pulci per la mia vita personale. Lei invece, se ritiene che le cose siano andate troppo oltre, può chiudere tutto e da UnUomoInCammino diventare UnUomoInPoltrona o altro e rifarsi una verginità. Per carità, non ho nulla contro chi ricorre all’anonimato in Rete, mi fa solo ridere quando a farlo sono quelli che si vantano di essere ‘politicamente scorretti’, dal momento che probabilmente non c’è nulla di più perbenista di lanciare il sasso e ritrarre la mano.
Ma è lei che ha cominciato a parlare di “inferiori”, ed è sempre lei che scrive apertamente di essere felice alla notizie di migranti morti o che definisce il nazismo ‘ultima resistenza culturale”!!! Quindi è inutile che voglia far passare per cretino qualcuno che, banalmente, usa la sua tanto blaterata ‘logica’ facendo deduzioni su delle affermazioni abbastanza chiare e sulle quali non c’è granché da interpretare. La prossima volta vadra drito alle questione invece di questo continuo vittimismo passivo aggressivo sul fatto di non essere capito.
“In altre parole si tratta di certezza della pena ”
Quindi lei è da due settimane che se ne esce con discorsi fumosi e metafore traballanti quando bastava subito dire “no, io non sono per nessun olocausto, sono per la certezza della pena”. Allora chiedo scusa io per le mie illazioni maligne, però magari lei la prossima non faccia tante circonlocuzioni e manifesti chiaramente il suo pensiero.
“Parlo da alpinista: Giussani, provate pure ad ascendere un ottomila himalaiano dal lato cinese senza permesso e visti e contate quanti giorni od ore rimarrete liberi. ”
In compenso negli ultimi anni è in costante aumento il numero di cinesi che emigrano illegalmente…
“voi tifate per le uguaglianze, io per il realismo”
Io la penso come il ‘povero Peccei’. E lei è liberissimo di pensarla come vuole e, come le ho già detto, non mi scandalizzo affatto anche perché conosco persone che dicono le sue cose avendo però il coraggio di esporsi apertamente. L’importante, ribadisco, è che non metta in bocca al ‘povero Peccei’ cose che non si è mai sognato di pensare.
“Io, fortunatamente, mi tengo la mia realta’ di differenze e di diversita’, anche nel valore e qualita’ delle persone, dei loro pensieri e logica”
Una bellissima espressione del concetto libertario della ‘eguaglianza dei diseguali!’. Complimenti, non avrei saputo renderlo meglio. Cozza con tutto il resto che dice, ma amen.
‘Pero’ i poveri cretini di italiani la devono subire’
Non so a lei, ma a me personalmente la Kyenge non ha fatto nulla (non la voterei mai, ma questo è un altro discorso). Ho dovuto subire molto di più altri politici, francamente, ne abbiamo avuto che hanno collaborato a stragi o cose del genere. Saebbe stato meglio avere la Kyenge anziché la gente dietro a Gladio, mafia e simili.
Sa com’è, quando uno dice che è felice di sapere che uomini, donne e bambini muoiono in mare o definisce il nazismo una ‘resistenza culturale’ qualche dubbio sul suo concetto di ‘fondamentali della convivenza civile’ viene. Comunque alla fine abbiamo risolto scoprendo che la caccacattivamalpensante in realtà ero io.
Aridaje… No, io non la ritengo inferiore, proprio perché credo nell’uguaglianza ritengo che abbia i miei stessi diritti soprattutto quello di manifestare le sue idee, perché finché non si passa dalle parole ai fatti anche offesa, odio e disprezzo vanno accettati. Al più la ritengo un pavido per il fatto di nascondersi nell’anonimato, tutto qui, ma la vigliaccheria non è certo un reato.
Sono juventino.
I SUV sono esecrabili, però leggo che Hamster, il sito su cui lei è solito spippettarsi, ha più di 5 milioni di video, quindi avrà un datacenter altamente energivoro probabilmente posto in qualche zona del circolo polare artico per ovviare ai problemi di raffreddamento dei server. Se accetta un consiglio, forse farebbe meglio a scaricarsi qualche foto o video per vederselo offline, le si rizzerebbe ugualmente ma impattando molto meno. Segaioli sì ma con coscienza ambientale.
Sulla ‘roba pubblica’ di un anonimo si potrebbe dire molto ma, come ho più volte ripetuto le uniche cose che mi interessavano erano le sue critiche alla mia correttezza per le illazioni che ho fatto e non fare strumentalizzazioni su Peccei accostandolo a idee che non gli appartenevano. Non ho proprio intenzione di insinuarmi nelle sue opinioni personali e meno che mai nelle sue seghe.
@tutti
“La decrescita ‘felice’ o ‘serena’. Perché appunto l’alternativa è quella infelice, la decrescita ottenuta ricercando la crescita a tutti i costi.”
Pero’ attenzione che in economia per crescita si intende crescita del valore, e per crescita del valore si intende crescita di cio’ che le persone desiderano e considerano, appunto, di valore. Per misurare la cosa in questione, si usa la moneta, che si suppone rappresenti cio’ che gli uomini considerano misura del valore.
Quindi, o c’e’ qualcosa di sbagliato nel discorso della descrescita (che in tal caso peraltro sarebbe per definizione infelice in quanto diminuzione del valore, che si sottintende sia percepito, e forse e’ per questo che non ci si capisce), o c’e’ qualcosa di profondamente sbagliato nell’economia e nella sua misura del valore, oppure ci sono dei problemi negli economisti che oggi la dirigono, la rappresentano, e ne sono i “ministri” (nel senso della religione).
Vi invito a esaminare la questione e ragionarci sopra al di la’ dei nervosismi tipici delle nostre discussioni, quindi possibilmente senza considerarla un’aggressione ideologica al modo delle sette, cosa che non vuole assolutamente essere, tutt’altro.
Detta in altro modo: perche’ in pratica diamo valore alle cose sbagliate nel mentre in teoria vorremmo costringerci a dare valore a quelle giuste (non so se si coglie la contraddizione intrinseca nella frase: come si fa a dare valore alle cose sbagliate, se per definizione il valore e’ una misura di quello che per noi e’ giusto? Da dove esce questa schizofrenia di cui peraltro i risultati si vedono, vista la situazione weimeriana/da tardo impero in cui viviamo? – coi probabili prevedibili esiti finali, alla prima seria crisi o anche senza).
l’agenda di questi grandi burocrati apicali penso sia piu’ facilmente deducibile in modo indiretto, ad esempio da qui (e non ci sarebbe per nulla da stupirsi se, mentre fingono il contrario, progettassero di cementare il superstato europeo, che tale e’ senza dubbio l’obiettivo, attraverso una crisi con un nemico esterno, nulla di piu’ classico e tradizionale):
https://www.radioradicale.it/scheda/714514/mario-draghi-presenta-il-libro-di-aldo-cazzullo-quando-eravamo-i-padroni-del-mondo
Infatti. Rispondo a te, e a Fuzzy sopra: chiaro che Draghi fa il suo mestiere, ma a me interessa molto questa strisciante perdita di sovranità che ci viene imposta senza chiederci cosa ne pensiamo, e anche questo curioso gioco per cui i partiti antisistemici diventano europeisti, atlantisti, austeritisti, una volta al governo, per poi ricominciare a protestare quando sono all’opposizione (vedi FdI, 5Stelle, Lega…) Come in Francia, puoi votare chi vuoi, ma alla fine il risultato è sempre lo stesso. A me questo fa rabbia e paura.
Su questo sito ufficiale di Terna trovi i dati precisi del consumo elettrico e della modalita’ di generazione, questa e’ la pagina dello scambio con l’estero (che non e’ MAI in attivo, e’ sempre di importazione, persino dalla slovenia, ma soprattutto francia):
https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/transparency-report/scheduled-foreign-exchange
L’importazione dalla svizzera che io sappia e’ di transito e proviene dalla francia, come vedi attualmente siamo sui 4-6 GW di importazione, l’equivalente di 4-6 reattori nucleari dei 56 francesi (reattori, non centrali). Se non sbaglio in media importiamo il 10-15 per cento del nostro consumo.
Si dice che nei decenni una congrua parte del parco nucleare francese l’abbiamo pagata noi attraverso l’importazione, ci sono i dati precisi ma non li ricordo, ricordarlo e’ tempo perso.
Qua c’e’ un documento meraviglioso da scorrere, da salvare e archiviare, che vi ho gia’ citato in passato:
“Produzione e richiesta di energia elettrica in Italia dal 1883 al 2022”:
https://download.terna.it/terna/7%20-%20DATI%20STORICI_8dbcf15b32ba0bd.pdf
(le importazioni si vede che si attestano a circa un settimo del nostro consumo dagli anni ’80, cioe’ dall’epoca del piu’ economico nucleare estero in surplus)
Forse dovresti guardare con un po’ più di cura il sito di Terna. Scopriresti che la potenza elettrica installata nel nostro paese ammonta a 118,40 TW di cui 81,6 GW di generazione continua (in passato il dato è stato anche maggiore https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/transparency-report/installed-capacity Il picco massimo di richiesta nella storia italiana è stato nel 2015 di 60,5 GW, mediamente in estate quando la richiesta è più alta oscilla tra i 50-58 GW. Ergo: se lo volesse, l’Italia sarebbe pienamente autosufficiente senza dipendere dalle importazioni estere. Questa è la prima considerazione da cui partire: se si importa elettricità è perché è meno costosa di produrla.
C’è una perfetta cartina al tornasole per verificare se questa operazione è tanto redditizia, ossia verificare la salute economica dell’azienda che la mette pratica. Come noto, EDF è stata salvata lo scorso anno con la nazionalizzazione completa per evitare la bancarotta.
Questo meraviglia testimonia, tra le altre cose, del do ut des tra Francia e Italia dove, obiettivamente, a guadagnarci di più è stato il nostro paese (vantaggio che ha poi sprecato costruendo centrali termiche o a gas totalmente sottoutilizzate per qualche ragione affaristico-politica, ma questo è un altro discorso). Non avessero l’Italia e gli altri paesi importatori (cioé se questi, per dirla come certa retorica, “avessero fatto come la Francia!”), sarebbero rimasti con il cerino in mano a bearsi della loro sovracapacità atomica (o più probabilmente a maledirla).
E’ meno bravo invece chi continua a presentare la Francia, anomalia totale tra i paesi nucleari, come un modello da seguire e non altri in qualche maniera più realistici, dove l’atomo conta per il 25-35% del fabbisogno. E lì però non ci sono esportazioni record a prezzi stracciati e bollette leggere leggere.
Grazie per la lezione di geologia (anche se forse qualcosa la sapevamo già) il fatto è che il nucleo della Terra si trova tipo a 3000 km dalla superficie, non credo che seppellire plutonio e altri elementi radiattivi a 500-600 metri di profondità sia la stessa cosa.
“Forse dovresti guardare con un po’ più di cura il sito di Terna. se si importa elettricità è perché è meno costosa di produrla”
Guarda che e’ ovvio, e non l’ho scritto proprio per questo (anche se ho scritto “surplus”, ed e’ pure chiaro che il surplus lo produci lo vendi e lo compri solo se conviene a tutti, un surplus di solito vale meno per chi lo produce, per definizione).
Sapevo infatti che l’acquisto avveniva soprattutto di notte durante la sovrapproduzione nucleare francese, ma questo non l’ho scritto perche’ dai dati attuali non mi pare, stranamente, che succeda, adesso importiamo anche di giorno, a produrre negli altri modi dovrebbe costare uguale qui come la’.
“Francia e Italia dove, obiettivamente, a guadagnarci di più è stato il nostro paese”
Dillo ai francesi che almeno fino a ieri l’altro andavano in pensione 5 anni prima di noi pur con meno debito pubblico.
E guarda i debiti di enel… giravano fra i 50 e i 100 miliardi prima dell’esplosione tariffaria del mercato spot di amsterdam che si e’ tirata dietro anche le nostre bollette comunque costasse e fosse prodotta l’elettricita’, adesso non lo so
“Grazie per la lezione di geologia (anche se forse qualcosa la sapevamo già) il fatto è che il nucleo della Terra si trova tipo a 3000 km dalla superficie, non credo che seppellire plutonio e altri elementi radiattivi a 500-600 metri di profondità sia la stessa cosa.”
prego, ma 1) gli elementi radioattivi non sono solo concentrati nel nucleo, sono anche dappertutto (l’uranio per le centrali lo andiamo a prendere nel nucleo? no! – e il radon e’ una delle prime cause di cancro ai polmoni) e 2) le scorie che possiamo produrre noi sono uno sputacchio irrilevante rispetto a quello che c’e’ gia’ in giro in natura (e poi mi sono sempre chiesto ma non le possiamo rimettere da dove abbiamo preso l’uranio visto che la radioattivita’ li’ c’e’ gia’?)
Comunque il senso del mio discorso e’ “non facciamo un dramma di tutto”………….. che non se ne puo’ piu’. Ma senza farne un dramma chi ti cagherebbe? Est modus in rebus…
Mi auguro che non vi succeda mai qualcosa di cui valga davvero la pena di preoccuparsi.
Perché il fabbisogno elettrico francese dal 2010 in poi è calato e quindi adesso hanno sovraproduzione a tutte le ore del giorno. Per inciso, mentre le esportazioni agli altri paesi sono notevoli ma non vitali per loro, le poche importazioni francesi sono invece fondamentali, specialmente per i picchi di richiesta nel periodo invernale.
Altra cosa interessante, nel 2022 vennero fermate alcune centrali per lavori di revisione e manutenzione e, sebbene la potenza disponibile fosse rimasta notevole, la Francia divenne un importatore netto. Questo per rimarcare il fatto che le ingenti esportazioni, che vengono presentate come un fatto intrinseco dovuto all’uso dell’atomo in sé, sono in realtà conseguenza del particolarissimo caso transalpino.
Il sistema energetico italiano è stato gestito molto male e con logiche probabilmente affaristiche, l’ho scritto prima, non lo prendo certo a modello. Semplicemente siamo stati furbi nel venire incontro a questa necessità dei francesi. Per il resto “più nucleare = età pensionistica anticipata” mi pare una correlazione un tantino dubbia.
Anche le emissioni di un auto sono uno sputacchio rispetto a quelle presenti in atmosfera, ma se accendi il motore e lo lasci andare a vuoto in un garage chiuso diventeranno talmente concentrate da ammazzarti. Lo stesso discorso vale con gli scarti della fissione, se i Curie li avessero manipolati come hanno fatto con l’uranio naturale il loro contributo alla scienza sarebbe finito prima di subito.
Mi fa un po’ ridere l’idea di trasportare le scorie per migliaia di chilometri con navi e furgoni per riportarle in qualche posto del deserto dell’Australia, del Niger o del Kazakistan, ovviamente con una scorta militarizzata in quanto si tratterebbe di bersagli ultra-sensibili. Comunque no, per estrarre l’uranio le miniere vengono inondate di acqua e acido solforico, quindi sono il posto meno adatto per contenerle. La legge internazionale tra l’altro lo vieta, le scorie che produci te le devi tenere sul confine nazionale, e questa cosa ha valore retroattivo (per cui anche in Italia bisogna creare un deposito permanente). Si possono trasportare oltreconfine solo per operazioni di riprocessamento, è forte il dubbio che tante scorie mandate dalla Francia in Russia in realtà venissero mandate per essere smaltite e non riprocessate.
Veramente tu mi caghi quasi sempre! Ma lo so, lo fai come D’Alema imitato dalla Guzzanti che guardava la TV per vedere quanto era stupida, mica per altro.
Scusami Sir Winston Tea, ma tu che cazzo ne sai della mia vita e dei dolori e delle sofferenze e preoccupazioni che ho provato? Per favore, scrivi quello che ti pare ma evita questo tasto. Lo so che agli anonimi commentatori del Web non si può chiedere rispettoe e correttezza, ma così si scade davvero nel cattivo gusto.
“Scusami Sir Winston Tea, ma tu che cazzo ne sai della mia vita”
Come sempre rispondi in modo saccente, sgarbato e aggressivo, sembri boldrin, dev’essere l’insegnamento che vi riduce cosi’.
Ovviamente intendevo non cose personali, ma tipo di rivivere in un periodo come il fascismo e la guerra, come la generazione che mi ha preceduto. O una situazione tipo quella ucraina di oggi.
Ma non era un augurio, anzi proprio il contrario, come ho detto letteralmente.
Il senso era: vi preoccupate di queste stronzate solo perche’ avete avuto il grande privilegio di vivere in un momento eccezionalmente ricco, sano e pacifico della nostra storia, probabilmente unico.
Datti una calmata, che neanche la mia pazienza e’ infinita.
E se perdi la pazienza cosa fai, cominci a scrivere in maiuscolo? Comunque devo dire che la tua replica mi ha decisamente soddisfatto, perché confermi l’atteggiamento sprezzante-paternalista che hai fin dal primo giorno che commenti qui, “vi occupate di stronzate perché tanto siete privilegiati”.
La differenza è che allora lo facevi trattandoci con sufficienza e con toni perculatori, adesso invece vedo che ti inkazzi. Ti sei scottato con la fiamma della tua stessa provocazione, per me basta e avanza così.
Nel nostro paese, nonostante i proclami pro-nucleare, non sono ancora stati capaci di dichiarare dove intendono piazzare il deposito nazionale delle scorie.
È una farsa, come il ponte sullo Stretto. Peccato che certe farse riescano comunque a costarci parecchio.
Che sia una farsa è sicuro. E non fa nemmeno ridere.
Ma di depositi dove seppellire la scorie per l’eternità non ce ne sono proprio.
Nelle profondità della terra, che ci sia roccia o che ci siano argille o altro, tutto è sempre in movimento.
Poi la scoria la metti in un sarcofago e quello si scalda, si corrode, diventa radioattivo pure lui, cioè un’altra scoria. E così via.
Lo sai vero che c’e’ la vita sulla terra solo perche’ le sue profondita’ sono calde e fuse grazie al decadimento degli elementi radioattivi che vi risiedono.
Il radon, che affiora in superficie ed e’ dannoso nei piani bassi delle case, e’ un prodotto del decadimento di quell’uranio che tiene caldo e vivo il pianeta per il processo qui sotto descritto.
Se la terra non fosse calda al suo interno (e non lo sarebbe, si sarebbe raffreddata completamente per irraggiamento entro il suo primo miliardo di anni) non ci sarebbe vulcanismo, senza vulcanismo niente immissione di CO2 in atmosfera, senza CO2 in atmosfera niente piante fotosintetiche e quindi niente vita (a prescindere dalla temperatura e dall’effetto serra: con una concentrazione di CO2 sotto le 150 ppm, cioe’ un po’ meno della meta’ di quella attuale, le piante fotosintetiche, il primo gradino della vita sulla terra, non prosperano, non ce la fanno)
C’è un fondo naturale di radiazioni.
Ma questo è un altro discorso.
Cerca: Germania ex miniera di salgemma di Schacht Asse II in Bassa Sassonia.
Deposito di residui radioattivi dal 1967 al 1995, poi riempita di sale (2004). Risultato: acque superficiali contaminate. Cavità collassate. Ora si prevede di estrarre le scorie ma non è per niente facile e costa un patrimonio.
Mi fermo qui.
Lascia stare Onkalo e Bure. Soldi spesi per niente. Nessun geologo è in grado di garantire che restino sigillate per millenni. Si, perché hanno un’entrata e quello è il loro punto debole, (mi pare di aver capito).
a proposito di pasticcioni dell’area ex-sovietica, se vuoi divertirti leggi questo:
Il Lungo Viaggio della Monazite Russa Verso la Cina (Brussato)
http://astrolabio.amicidellaterra.it/node/2610
Ma molti anni fa girava la storia, non so quanto verosimile, che da qualche parte in russia degli operai o dei soldati pensarono bene di scaldarsi mettendo nella stufa del materiale talmente radioattivo da essere bollente.
Dopo un po’ morti tutti, naturalmente… ma al caldo.
Non c’e’ sempre la stessa percezione del pericolo, e non dipende solo dall’ignoranza, perche’ cambiano le priorita’ esistenziali, e se hai un’aspettativa di vita precaria o inesistente dei pericoli possibili o probabili a lunga scadenza te ne freghi, il tuo problema e’ risolvere quelli presenti e sicuri subito. Se stai morendo assiderato adesso, va bene anche una stufa radioattiva, mal che vada vivrai qualche giorno in piu’.
Non e’ cosi’ strano e lontano: se c’e’ una malattia mortale in corso, mandi in televisione un po’ di fanatici, usi un vaccino poco sperimentato, e poi si vedra’. Mal che vada in seguito, distrarrai l’attenzione con un altro pericolo mortale, reale o immaginato, e vai con un altro giro di giostra. 😉
Scrivendo questo mi rendo tristemente conto che percio’ l’ambientalismo che pensa in termini di preservazione plurimillenaria del pianeta non ha senso, cosi’ come non ha senso alcuna escatologia, sebbene ogni volta ci si illuda.
Che poi e’ la ragione per cui non capiamo istintivamente gli esponenziali, con grande scandalo dei nostri saccenti scienziati ed economisti dello zero virgola: perche’ in un mondo caotico e precario non e’ mai servito a nulla.
Un altro corollario, altrettanto nefasto, del discorso, e’ che l’ambientalismo a lungo termine avrebbe senso solo in presenza di un futuro sociale rigidamente progettato, pianificato e controllato, con tanti saluti per qualsiasi liberta’ umana.
Ma questo non e’ ancora il peggio: il peggio e’ che per quanto si controlli tutto e si tolga ogni liberta’ come del resto si sta facendo, comunque sul lungo termine sara’ assolutamente inutile dal punto di vista degli scopi ambientali prefissi: diventerebbe una religione senza senso e transeunte come tutte le faccende umane, e neanche la credenza fideistica in qualche fato durerebbe per sempre: per non dire che di solito basta la generazione dopo perche’ essa decida di fare il contrario, foss’anche solo per dispetto.
Vale anche per la generazione ambientalista attuale, e’ anch’essa “una generazione dopo”.
Oggi non e’ la mia giornata ottimistica (e neanche ieri e neanche domani, a dire il vero)
🙂
Ma quindi adesso le scorie dove sono?
Se ne parlava ieri sul Post:
“… attualmente i rifiuti nucleari italiani si trovano all’interno di una ventina di depositi sparsi sul territorio, con costi di manutenzione altissimi. In gran parte furono prodotti nei 32 anni di funzionamento delle centrali nucleari, ma sono anche scarti di tante altre attività: per esempio l’industria e la medicina nucleare, dove vengono utilizzate sostanze radioattive a scopo diagnostico, terapeutico e di ricerca.”
https://www.ilpost.it/2024/09/09/governo-nucleare-italia/
È un problema in sospeso da decenni.
Grazie. Però non dice dove! Probabilmente perché se la gente lo venisse a sapere scoppierebbe un putiferio. In Italia quasi ogni metro quadro c’ha qualcuno che ci vive vicino, e nessuno vuole abitare nei paraggi di un deposito di scorie.
In realtà sappiamo dove sono (dati ufficiali):
https://www.depositonazionale.it/rifiuti-radioattivi/pagine/quanti-sono-i-centri-italiani-che-producono-rifiuti-radioattivi.aspx
Grazie. Scusa, mi sono espressa male: immaginavo che da qualche parte ci fosse scritto dove sono, ma anche che non ci fosse molto interesse a pubblicizzare la cosa. Ma forse mi sbaglio!
Credo proprio nella materia grigia (residua) di chi ci governa…
Gaia Baracetti ha posto la questione della crescita che è la chiave di volta del problema (non della soluzione): non esiste né esisterà alcuna tecnologia (tecnoteisti, lo so, vi crolla il mondo addosso) capace di risolvere i problemi dovuti alla crescita esponenziale della (impronta ecologica della) popolazione.
Winston accennava alla crescita delle transazioni economica, anch’essa dovuta solo alla crescita demografica.
Non c’è alcuno scenario ragionevole per ciò che deriva dal tumore demografico africano e quello asiatico.
Il nucleare può solo alimentare il tumore. Anche questo, nello spazio del problema, quindi.
UUiC
Consolati con la progressiva fine del tumore occidentale
Wiston e Igor, sopra.
La crescita del dopoguerra ha dato “benessere” ma anche distrutto l’ambiente, la bellezza e la società tradizionale italiana. Il prezzo da pagare è stato altissimo e gli errori fatti enormi. Inoltre tutto questo era possibile quando si era uno dei pochi paesi industriali al mondo: ora siamo in concorrenza con molti altri, che vogliono lo stesso “benessere”, e non ce n’è per tutti.
Riguardo all’ascensore sociale, è un concetto che detesto: accetta che ci sia un “su”, che è meglio, e un “giù”, per chi non ce la fa, e per di più pretende che tutti vadano “su”, e nessuno “giù”. La conseguenza inevitabile è quella attuale: una società “signorile di massa”, come l’ha definita Ricolfi, arrogante, viziata e inetta, sovraistruita eppure ignorante, in cui tutti i lavori considerati indesiderabili sono fatti da immigrati e dai pochi veri poveri rimasti.
Per quanto mi riguarda, l’utopia a cui dovremmo tendere è molto più egualitaria, in cui tutti i lavori sono remunerati dignitosamente, senza troppe differenze, in cui ognuno contribuisce alla società in qualche modo, e in cui stiamo entro i nostri limiti e impariamo ad apprezzare cose diverse dall’arricchimento materiale. Imparando un po’ dai popoli indigeni del mondo e dalle nostre antiche tradizioni contadine.
L’Italia del boom è stata quella delle palazzine e villette sovradimensionate sui terreni verdi di un tempo, della distruzione della campagna, dell’automobile, degli allevamenti intensivi che sostituivano quelli familiari, dell’industrializzazione e migrazione di massa dal Sud, della perdita delle tradizioni, delle vacanze sempre più obbligatorie, dello snobismo sempre più diffuso, del crescente disprezzo per i contadini e i lavori che fanno, eccetera eccetera. E ha gettato le basi per gli squilibri attuali, tra cui il debito e delle pensioni insensate.
Averlo fatto una volta ci basti, adesso pensiamo a fare qualcos’altro.
Ha ragione Gaia, e non sono ragionamenti smontabili con giudizi moralistici “sputate nel piatto che vi ha permesso questo e quell’altro” bla bla bla gne gne gne. Anche perché, come hai fatto notare, il boom economico all’italiana ha avuto ulteriori aspetti discutibili.
” in cui tutti i lavori considerati indesiderabili sono fatti da immigrati e dai pochi veri poveri rimasti.”
Ancora negli anni Ottanta, quando vivevo nell’hinterland novarese, ricordo cartelli ‘non si affitta ai meridionali’ e risse tra ragazzini o anche adulti per un ‘terrone’ o altre espressioni offensive.
Pare che in Cina dovranno già aumentare l’età pensionabile, il loro di boom pare si stia già esaurendo.
L’Italia ha trovato una soluzione all’italiana per l’insostenibilità delle pensioni. Ogni tot anni si mette su un governo tecnico che faccia quello che nessuno che debba presentarsi alle elezioni avrebbe il coraggio di fare, poi il governo tecnico va via e tutti ricominciano a dire che loro non erano d’accordo, sperando che la gente si sia dimenticata.
“Pare che in Cina dovranno già aumentare l’età pensionabile, il loro di boom pare si stia già esaurendo”
Se date un’occhiata alla piramide demografica cinese, c’e’ _una_ delle ragioni per cui il boom c’e’ stato, e si sta esaurendo: hanno il grosso della distribuzione nelle eta’ da lavoro, e il minimo della distribuzione sia fra gli anziani che fra i giovanissimi, le due categorie che consumano senza produrre (che fanno pil, ma non ricchezza reale, la consumano e basta).
Unl’altra delle ragioni del loro boom simile al nostro del dopoguerra, oltre che l’anarchia economica, e’ che per pagare i pochi servizi pubblici che da’ lo stato (non sono tanto sicuro che dia una pensione ne’ una sanita’ degni di tale nome, li’ bisogna arrangiarsi, e il partito comunista lo fa apposta come detto sopra, per non creare la societa’ signorile di massa che dice Ricolfi), ha venduto le terre, che erano tutte di proprieta’ dello Stato, a caro prezzo ai costruttori edili che poi le hanno a loro volta vendute, con le abitazioni costruite sopra, ai cittadini. Sentivo che gli enti locali per lustri si sono finanziati, e hanno finanziato i servizi, cosi’. Un po’ come la nostra IMU-ICI pensata a suo tempo da amato/ciampi, che pero’ da noi si era aggiunta e avrebbe dovuto servire a finanziare tutte le spese locali, ad esempio le immondizie e forse l’acqua (cosa che non e’ successa). Quindi per un bel po’ di tempo i cittadini cinesi hanno finanziato lo stato comprando la casa di abitazione. Adesso che la casa ce l’hanno il sistema fiscale sta entrando in crisi, e devono cominciare anche loro con le tasse.
L’Italia e’ un paese fasullo tenuto insieme con lo sputo e il clientelismo elettorale piu’ sfacciato, lo vediamo ad ogni singola elezione anche adesso, e’ il mercato delle vacche, vince chi promette di piu’, a debito, da cui i periodici governi tecnici dei banchieri che quel debito hanno finanziato e passano all’incasso. C’e’ chi promette pensioni a gogo, chi zero tasse, chi welfare infinito e energia green non importa quanto costi e se resti qualcuno a produrre qualcosa per ripagarli. Non sono solo le pensioni il problema, il problema e’ la guerra per bande nell’elettorato stesso, nella quale ognuno pensa solo ai cazzi propri o, qualora gia’ ben garantito, alle proprie manie.
En passant, la vera speculazione edilizia, in italia, e’ cominciata con l’abolizione dello jus edificandi del 1970, che ha reso le terre edificabili rare e quindi oggetto di speculazione da parte sia dei privati che degli enti locali (il 60 per cento dei comuni italiani si regge sui proventi degli oneri di urbanizzazioe e dell’imu sui terreni resi edificabili dall’inizio degli anni ’90 – non so se avete notato, ma fino ad allora prima di asfaltare una strada aspettavano che avesse delle buche cosi’, adesso non sanno come buttare i soldi, riasfaltano strade perfette, buttano via i soldi pubblici facilmente incassati solo per dar lavoro alle imprese ammanicate e per clientelismo).
Se guardate i bollettini della banca d’italia, dal 1970 comincia la salita verticale dei prezzi delle case che si interrompe solo con la grande crisi del 2010: da allora, dalla fine degli anni 70, chi compra casa fa un mutuo che finisce di pagare quando va in pensione, sulla casa ci mangiano sopra tutti.
Questo è un tuo pallino ma ti sbagli, nei paesi in cui si limita più che in Italia il diritto a costruire le case valgono molto di più. In molte zone d’Italia ci sono migliaia e migliaia di case completamente invendibili, perché ne sono state costruite troppe e per giunta in posti in cui poca gente vuole vivere.
“Questo è un tuo pallino ma ti sbagli, nei paesi in cui si limita più che in Italia il diritto a costruire le case valgono molto di più. In molte zone d’Italia ci sono migliaia e migliaia di case completamente invendibili, perché ne sono state costruite troppe e per giunta in posti in cui poca gente vuole vivere.”
E’ un mio pallino perche’ conosco bene la storia della faccenda, e perche’ e’ un ottimo esempio di eterogenesi dei fini, che dovrebbe consigliarci di essere molto piu’ modesti e attenti quando chiediamo provvedimenti legislativi di escatologica salvazione del mondo (che peraltro quasi sempre nella storia, se non sempre, e’ stata l’arma dei truffatori del popolo). Ne sappiamo qualcosa, per restare nella cronaca piu’ recente, col green washing…
Hai perfettamente ragione in quello che dici: piu’ rendi scarso un bene, per la legge della domanda/offerta piu’ diventa caro e quindi ambito! Non so se l’avevo gia’ detto sopra o se lo davo per sottinteso o se mi sono spiegato proprio male, non ho neanche voglia di rileggere, tanto sono scoraggiato dall’inutilita’ di ogni tentativo di ragionamento e di comunicazione (non con te, in generale).
Altra cosa che non so se avevo specificato o almeno adombrato e su cui hai ragione, e’ che dagli anni ’70 proprio per il suo aumentato valore, e soprattutto perche’ era diventato impossibile risparmiare a causa della montante inflazione, e’ partita la corsa al “mattone” come unica forma possibile di risparmio, chi per i figli, chi come integrazione alla pensione, eccetera. Di fronte a questa travolgente, e tutto sommato sana e legittima volonta’ generale, non potevano esserci argini, visto che chi decide cosa e dove costuire comunque era gente del popolo con gli stessi problemi e aspirazioni. Da li’ la cementificazione, inutile se non come forma di tentativo di risparmio, dell’italia (che poi, da amato ciampi in poi, 1992 circa, sono arrivate le patrimoniali punitive)
Ci sono voluti decenni di crolli di valore e bastonate fiscali per far capire agli italiani che, senza inflazione, ci sono altri modi di accantonare i propri sudati risparmi.
Ma come vedi, con le ultime novita’ nella gestione europea, in poco tempo siamo tornati dalla “cura Monti” di deflazione monetaria e di castigo del settore edilizio, al passato di inflazione e ai superbonus di stimolo dell’edilizia, che sono oggettivamente il piu’ grande trasferimento di ricchezza dai poveri ai ricchi della storia della repubblica (per poterne usufruire bisogna intanto avere la casa, e poi la cultura, i mezzi e le possibilita’ per approfittarne). Tutti i professionisti che conosco ne hanno approfittato per le loro villette, oltretutto guadagnando pure dalla parcella emessa a se stessi e pagata dall’erario. Conosco direttamente gente che si e’ messa un impianto fotovoltaico sulla sua casa di campagna con un valore di 50.000 euri di sole costose batterie cinesi al litio, senza tirare fuori un centesimo di suo. La disputa sugli extraprofitti delle banche ha un aspetto che i giornaloni controllati dalle banche “dimenticano”: che le banche per i prossimi anni pagheranno pochissime tasse perche’ hanno acquistato i crediti fiscali dei superbonus. E chi le paga le tasse che servono a coprire i deficit dello stato, al posto loro?
Guarda che ti stai contraddicendo. Se si è sovracostruito le case dovrebbero valere di meno, non di più. E infatti in tante zone è così. In altre le case hanno prezzi assurdi, ma questo è per due motivi: 1. tanta gente ci vuole vivere 2. ci sono molti alloggi vuoti causa speculazione e bassa tassazione, quindi tassare le case vuote sarebbe una soluzione al problema, contrariamente a quanto dici tu.
https://youtu.be/21j_OCNLuYg?feature=shared
Già Thoreau aveva capito la fregatura, ma abbiamo continuato, per inerzia a farci fregare. Il primo vettore di fregatura è la casa.
(Per non parlare dei famigerati cappotti).
Vuoi consumare un decimo per scaldare? Scaldi una sola stanza. Ma che cce vo’?
Anni 50′ e anche 60′ , fino all’avvento dei termosifoni, con le maledette caldaie da sostituire perché invecchiano, pulizia della caldaia, caldaia a condensazione perché più efficiente alrrimenti non ti fanno la certificazione energetica con la faccina sorridente, tubi del gas, contratti del gas, e così via con la schiavitù dei termosifoni.
Niente di irreparabile. Tutto ciò che compone una casa può essere riciclato.
Più riciclo, meno materiale da estrarre.
🙂👍
https://www.remocontro.it/2024/09/16/gas-e-petrolio-russo-a-tutta-europa-basta-cambiargli-nome/
Che poi col gas è tutta una presa per i fondelli. Personalmente non ho ben capito che giri faccia il gas russo sotto mentite spoglie, ma alla fine continua ad arrivare mi pare tramite l’Ucraina e sicuramente tramite la Turchia.
Rigassificatori?
Per me un mistero.
La nuclearizzata nonché guerresca Francia ne importa in quantità scandalose.
https://www.rinnovabili.it/mercato/politiche-e-normativa/gas-dalla-russia-gnl-europa/
Ah, ecco, svelato il mistero del Gnl russo
un’analisi di Reuters, sottolinea come lo slittamento da gasdotto a Gnl via mare permetta di nascondere l’origine del gas che arriva in Europa. I cargo che attraccano nei porti europei, infatti, possono dichiarare soltanto l’ultimo porto da cui sono salpati, che non è necessariamente quello di provenienza del carico. Si tratta di una strategia utilizzata da Mosca per ammortizzare l’ammanco di proventi energetici, basata sull’offerta di Gnl a prezzi scontati e sui meccanismi che regolano il mercato del Gnl.
Si. Ripeto, presa per i fondelli.
“Vuoi consumare un decimo per scaldare? Scaldi una sola stanza. Ma che cce vo’?”
Infatti. Ma le leggi che passano alla fine sono solo e quelle che massimizzano PIL, economia formale, ricchezza formale, lavori inutili, rottamazioni pro-industria, rottamazioni edili, e business della maggioranza degli elettori che ormai vivono solo di burocrazia e di servizi farlocchi e, quando serve, ammuina ambientalistica.
Riguardo al gas liquefatto un vantaggio comunque ce l’ha, anche se in parte fa il giro e arriva comunque in parte dalla russia: che non sei legato al tubo del gas, puoi diversificare il fornitore che quindi puo’ prenderti meno per il collo. Magari costa un po’ di piu’, ma la liberta’ e il rendersi meno ricattabili vale il prezzo. Rendersi cosi’ dipendenti da un solo fornitore e’ stato un errore, ma i tedeschi a suo tempo non vollero sentire ragioni. Oltretutto, sabotarono il nostro progettato south stream che sarebbe passato per l’italia, pur di essere loro, attraverso la russia, il principale distributore di gas in europa e dominare ancora di piu’ il continente. Che gli sia stato sabotato il north stream non dovrebbero dunque lamentarsi.
Un’altra cosa “divertente” da ricordare e’ che abbiamo appena terminato di costruire una costosissima e capillare rete di distribuzione del gas in tutto il paese per motivi ambientalistici (il gas inquina meno degli altri fossili e fa meno co2), che contrordine compagni non serve piu’ a nulla perche’ adesso e’ imperativo moltiplicare la rete elettrica perche’ ultimo grido bisogna passare al tutto elettrico, col gas che un po’ alla volta dalle caldaie alla cottura diventera’ proibito e fara’ la fine del gasolio, che a sua volta sostitui’ per legge e per gli stessi motivi l’olio pesante che sostitui’ il carbone, sempre con gli stessi pretesti, che ogni volta vengono presentati come risolutivi e dopo un po’ non vanno piu’ bene… tipo le ennesime rottamazioni automobilistiche degli ultimi 30 anni.
Ma come si fa ad andargli ancora dietro a quella gente? Quanto fessi siamo? Sempre con lo stesso identico trucchetto… E’ business furbesco, economico e politico, a spese degli umili e dei poveracci che si accontenterebbero di poco.
En passant io uso solo la mia legna (e me ne basta poca perche’ scaldo il minimo e mi vesto bene, gia’ con gli alberi e i rami morti ne avrei in sovrappiu’): confesso che sono un delinquente, perche’ pur trovandomi in aperta campagna nel mio comune sarebbe vietato: inquina! E uso pure una stufa non certificata vecchia di 40 anni… orrore! Non resta che togliersi di mezzo fisicamente, ma davvero, e che sia finita questa tortura, non si puo’ vivere in un paese cosi’, non ne vale la pena.
Peraltro l’avete sentita l’ultima? Obtorto collo, ammettono che il disinquinamento atmosferico sta aumentando il riscaldamento globale, perche’ viene meno l’effetto sia delle particelle che dell’ossido di zolfo che e’ un potente catalizzatore della formazione delle nubi fungendo da nucleo di condensazione dell’umidita’, entrambi schermanti la radiazione solare in entrata.
Apprendisti stregoni.
“Più riciclo, meno materiale da estrarre.”
E’ un bello slogan, ma dipende, certi ricicli, tipo quello della plastica, sono pressocche’ impossibili per l’eterogeneita’ del materiale, a meno di richiedere molto piu’ materiale ed energia di quelli che fanno risparmiare.
Il vetro viene frantumato, anche ammesso che si potesse rifondere costerebbe energeticamente molto di piu’ della plastica usa e getta a parita’ di servizio, pero’ la gente continua a preferire la bottiglia di vetro perche’ e’ piu’ ecologica.
La loro raccolta differenziata non e’ utile.
Il riciclo che ha piu’ senso probabilmente e’ quello che si fa meno, l’alluminio, perche’ non essendo ferromagnetico e’ difficilmente separabile da cio’ che va, non crediate altrimenti, all’inceneritore. Magari in germania, austria e olanda, ma alla fine li’ finisce, dopo innumerevoli giri per far perdere le tracce. A parte che anche la “termovalorizzazione” e’ considerata un riciclo, infatti nei paesi dall’austria in su’ fanno cosi’, riciclano termovalorizzando, e sono a posto con le normative europee. Noi no, noi +1, anche se e’ solo ammuina ambientalistica.
L’unica cosa che funzionerebbe veramente per consumare meno, e’ il meno consumo 😉
Ma se la gente risparmia da una parte, lo fa per spendere di piu’ dall’altra, tipo andare a singapore che sta a 10.000km e 24 ore di volo fra andata e ritorno, non cambia niente.
Sono tutte stronzate.
Io mi riscaldo con un normale termosifone da quest’anno con caldaia a condensazione. Tengo la temperatura a 17 gradi e ogni grado in più comporta un significativo aumento nei consumi. Avendo una decina di alberi da frutto e potandoli regolarmente, vedo quanta legna ne risulta, ma non so se quei rami così sottili andrebbero bene per riscaldare. Magari per cucinare Noto che il nocciolo tende a rigenerarsi ogni 3 anni circa e a differenza degli altri alberi, nel triennio sviluppa rami di un diametro considerevole. So che può essere coltivato a ceduo per ricavarne legna da ardere e in effetti ho constatato che sarebbe fattibile.
Il giochino si potrebbe fare pure con l’acacia, ma di questa non ho esperienza diretta. Il fatto è che più poti un albero, più gli allunghi la vita, quindi in effetti sarebbe una perfetta macchina da legna.
Il problema è che finché sei quasi costretto a riscaldarti col gas non si possono sperimentare le alternative.
In più se non c’è la volontà politica di andare in una certa direzione, dal basso si può far poco, a meno che non avvenga una vera e propria rivoluzione.
Ma non è più tempo di rivoluzioni. Gli italiani sono un paese di vecchi. I giovani sono pochi e vivono in un mondo virtuale. Per altro certi minori stanno diventando anche piuttosto problematici a causa di comportamenti non proprio civili e responsabili. Mah.
Uomo in cammino
Mi pare di ricordare che la popolazione africana sia cresciuta più che altro per
la minore mortalità infantile.
Non è che si affannano a fare il record dei figli.
Per quanto riguarda l’Asia direi che la situazione sia completamente diversa.
https://www.itasean.org/il-continente-asiatico-si-avvia-verso-una-decrescita-demografica/
Ma la questione consumi e inquinamento riguarda soprattutto i ricchi e come la finanza (dei ricchi) condiziona le scelte della politica.
https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/ecco-perch-lindia-diventato-il-paese-pi-popoloso-al-mondo
Per quanto riguarda l’India qui dice che si, sono in tanti, ma si spostano all’interno dei propri confini e sono autosufficienti dal punto di vista alimentare, con pratiche agricole anche ecologiche e addirittura esportano alimenti.
C’è anche una emigrazione di alto livello complessivamente positiva.
Veramente gli indiani emigrano tantissimo… per non parlare dei bengalesi, pakistani, nepalesi, thailandesi…
Sì, gli africani hanno il record dei figli per donna. Guarda qui: https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_total_fertility_rate
Alcune arrivano anche a una *media* di oltre sei figli per donna…
Che io sappia i molti figli per donna è una consuetudine ancestrale ma in Africa non ha mai dato origine a sovrappopolazione finché c’era molta mortalità infantile.
Ancora adesso la densità di popolazione dell’Africa è bassa.
Anche qui da noi fino ad alcuni decenni fa le famiglie erano numerose, ma c’erano ragioni anche pratiche, non solo esibizione di virilità.
Diciamo che i figli supplivano al sistema pensionistico e nelle campagne fornivano l’indispensabile mano d’opera.
Poi serviva il figlio maschio, non so bene perché, ma suppongo per questioni patriarcali.
Sull’India non so che dire.
Qui da me si vedono pakistani, più che altro. Muratori pakistani ecc. I muratori italiani mi dicono, sono praticamente in estinzione.
Ah, ricordo che durante un viaggio in bicicletta che feci lungo il Po, passai per Guastalla. Là in effetti c’erano molti indiani di quelli col turbante. Sikh. Lessi che lavoravano principalmente nelle stalle per accudire il bestiame.
Ma gli africani continuano a fare tanti figli anche adesso che la mortalità infantile è bassa.
Riguardo alla densità, dipende anche da com’è l’ambiente: non puoi mettere lo stesso numero di persone nel Sahara e nella pianura padana. Senza contare che l’espansione umana in Africa sta mettendo a rischio moltissime specie e alcuni degli ultimi ecosistemi selvaggi del pianeta.
E comunque dato che gli africani stanno venendo qua in massa, il fatto che ci sia spazio là non ci aiuta e non aiuta neanche loro, evidentemente.
https://youtu.be/GU0MZsopFco?feature=shared
Il Sahel
Rosling diceva che l’equilibrio naturale della popolazione e’ l’equilibrio della morte: si fanno tanti figli dove c’e’ un’alta mortalita’ infantile (che pero’ a sua volta dipende da troppa popolazione troppo densa per la medicina corrente, sospetto…).
Quando la mortalita’ diminuisce per l’arrivo della tecnologia moderna occidentale, ci vuole una generazione prima che il numero di figli per donna diminuisca.
E’ successo dappertutto, anche in europa e in italia, nel corso dell’800 la popolazione italiana e’ quasi quadruplicata finche’, a cavallo del 900, emigrava un milione di persone l’anno su 40 milioni di abitanti… perche’ si era in troppi!
Se non sbaglio ormai in tutto il mondo l’aspettativa di vita media e’ di almeno 70 anni, da questo punto di vista il progresso e’ stato enorme (a cavallo del 900, se non erro il posto dove l’aspettativa di vita media era maggiore erano gli Usa: 40 anni!).
C’e’ pero’ da osservare che il crollo della aspettativa di vita sembra sia avvenuto nel neolitico, col passaggio dall’economia di caccia e raccolta alla pastorizia ed agricoltura, che ha permesso un addensamento demografico, e di conseguenza uno sviluppo delle malattie e percio’ della mortalita’, non risolvibile dalla medicina dell’epoca. Sembra anche che le donne che vivono in situazioni di caccia e raccolta, figlino molto meno (anche perche’ muovendosi in continuazione, non si possono portare dietro troppi bambini piccolissimi).
Pare che i cacciatori-raccoglitori fossero mediamente piu’ sani e piu’ longevi di tutti gli agricoltori-pastori seguiti dopo, fino alla rivoluzione scientifica-tecnologica dal diciassettesimo secolo.
Vi consiglio per l’ennesima volta i video di Rosling, che era espertissimo di queste cose, e ha passato la vita a cercare di sfatare i pregiudizi delle persone colte occidentali in proposito, che credono ancora di essere le uniche che stanno bene, inquinando e consumando tanto: non e’ piu’ cosi’ e da un bel pezzo.
Rosling, vale la pena.
Il suo sito e’ gapminder, i suoi video sono tutti sottotitolati bene (e parla un’inglese da svedese, abbastanza comprensibile anche per chi lo sa poco).
Uno dei suoi video piu’ in tema con l’argomento dev’essere questo, e’ vietato ai minori nei social americani perche’, invece di mostrare gente che si sbudella e trascorre la vita a cercare di sopravanzare e truffare gli altri, parla di educazione demografica.
Guardatelo, e’ molto informativo, che senno’ si gira sempre in cerchio, ci si riferisce ad un mondo che non esiste piu’, e si parla a vanvera, ripetendo sempre gli stessi pregiudizi (che poi avere informazioni sbagliate spesso serve proprio allo scopo di non intaccare i propri pregiudizi).
Il bello delle sue indagini, fra le altre cose, e’ che mostrano che ad avere le idee piu’ sbagliate sul resto del mondo, in occidente sono le classi piu’ colte, quelle che credono di sapere tutto e, in fondo in fondo, di essere la crema della crema, da cui a volte l’arroganza di stampo coloniale che tuttora le contraddistingue (anche nei temi ambientali): crediamo di essere gli unici a sapere come dovrebbero vivere tutti, volenti o nolenti, e in questo non siamo cambiati 😉
Nel caso Usa, sono passati nel giro di un decennio dall’essere un paese pesantemente discriminatorio verso qualsiasi minoranza, ad essere un paese che condanna ogni minima forma di (secondo loro) discriminazione in qualsiasi altra area del mondo, da raddrizzare a suon di bombe… hanno sempre ragione loro – e noi non siamo tantissimo diversi, diamo la precedenza al togliere la liberta’ di vivere come si vuole agli altri, piuttosto che a reclamarla per noi. Lo facciamo anche fra di noi.
DON’T PANIC — Hans Rosling showing the facts about population
https://www.youtube.com/watch?v=FACK2knC08E
Numero di figli per donna (notate la cina!)
https://ourworldindata.org/grapher/children-per-woman-un?time=2023
Firmato Winston, neanche Hans Rosling è il Vangelo.
https://populationmatters.org/news/2018/04/population-factfulness-where-hans-rosling-goes-wrong/
Ma certo, e neanche il vangelo e’ vangelo, tutto e’ narrazione, ma date un’occhiata al link di cui sopra, mi sono accorto adesso che andando sopra col mouse c’e’ anche lo storico, rimetto il link:
https://ourworldindata.org/grapher/children-per-woman-un?time=2023
Probabilmente e’ la prima volta non nella storia, ma in assoluto, che c’e’ un riflusso demografico senza cause di forza maggiore.
Non e’ abbastanza apocalittico, mi dispiace. CI vogliono leggi e punizioni piu’ severe.
Cosa intendi per riflusso demografico? La popolazione umana sta ancora crescendo di decine di milioni di persone all’anno.
https://www.focus.it/scienza/scienze/previsioni-onu-popolazione-mondiale
Evvai col mitico Focus!
Che però si limita a riassumere un recente rapporto ONU.
Al 2100 è meglio non pensare.
Il 2050 è più realistico
C’è un po’ quello che ho provato a scrivere nei commenti precedenti.
In più aggiungo che se mai in africa si vogliono pianificare le future nascite, occorre alfabetizzare le donne e in più concedere loro del credito affinché possano diventare più autonome.
Non andare là solo per interessi neocolonialisti e fame di risorse.
Ma mi risulta che da quelle parti la situazione stia rapidamente cambiando.
“Cosa intendi per riflusso demografico? La popolazione umana sta ancora crescendo di decine di milioni di persone all’anno.”
Pochi anni fa cresceva di un’ottantina di milioni l’anno, per l’esattezza, ma era gia’ dovuto esclusivamente o quasi all’aumento dell’eta’ media, nella media planetaria.
Un’altra pessima notizia insomma, l’aumento dell’eta media, di cui dovremmo indignarci… (ve li ricordate gli “indignati”? pure in piazza a manifestarlo andavano… un segno dei tempi)
Scusate il sarcasmo, ma visti dall’esterno, dalla gente “normale”, siete cosi’.
E ve lo dice uno che e’ di un pessimismo inarrivabile (ma non – solo – per queste stronzate 😉 )
E comunque mettiti d’accordo con te stessa: se parli con UUIC non e’ vero che la popolazione sta esplodendo dappertutto, se parli con me non va bene far notare che tranne alcune parti dell’africa saremmo all’equilibrio demografico se non fosse perche’ la gente, mannaggia a lei, non ne vuole sapere di morire anzitempo.
Non va mai bene niente.
Se non mi sembrasse ridicolo sentirlo dire da me, ti direi “pensa positivo”. E sii piu’ tollerante con chi preferisce uno stile di vita diverso dal nostro, e’ gente con tanti difetti ma che magari, in media, e’ anche meno rompicoglioni.
Che poi se tutti consumassero poco, mi sa che noi “lotteremmo” per consumare di piu’.
Io se tutti andassero in bici probabilmente andrei in macchina.
Essere bastian contrari e’ cosi’.
Il nocciolo del problema e’ il carattere rompicoglioni e mai contento degli esseri umani, che non ha eguali in nessun’altra specie, credo. Non importa se attraverso l’ambientalismo o meno: i pretesti vanno bene uguali.
Rilassiamoci.
Mi torna in mente il refrain dello zio Alex in “Cronosisma” di Kurt Vonnegut, considerazioni ellittiche sul libero arbitrio mescolate alla sua autobiografia:
“L’estate scorsa ho sentito una conferenza del poeta Robert Pinsky in cui si scusava per avere avuto un’esistenza molto più felice del normale.
“Mio zio Alex Vonnegut, un assicuratore che aveva studiato ad Harvard e che abitava al 5033 di North Pennsylvania Street, mi insegnò una cosa molto importante. Disse che quando le cose vanno davvero bene dovremmo fare in modo di accorgercene.
“Non parlava di grandi trionfi bensì di semplici epifanie: bere una limonata all’ombra in un pomeriggio afoso, sentire il profumo di una panetteria vicina, pescare e fregarsene se si pesca qualcosa o no, ascoltare qualcuno che suona bene il piano nell’appartamento accanto al nostro.
“Zio Alex mi suggeriva, in tali occasioni, di dire a voce alta:
“Se non è bello questo, cosa mai lo è?'”
Assomiglia un po’ a Fuzzy, ma probabilmente come lui ogni tanto sara’ stato anche polemico e acido (magari per la mancanza di carne 😉 ).
Immagino che anche il tacchino induttivista di Bertrand Russell pensasse che il suo problema per il futuro sarebbe stata la dieta dimagrante che aveva in programma di iniziare verso fine novembre, essendosi accorto di essere diventato un po’ troppo corpulento.
La ‘gente normale’ non si mette a commentare sui blog alle 23:24 per giunta di un mercoledì di Champions League. Per fortuna, il trolling sta diventando sempre meno ‘normale’, soprattutto tra i giovani, al massimo si sfottono quando giocano on line, che a suo modo ha più senso. Quando si diffuse l’uso del telefono, era prassi diffusa fare scherzi telefonici alle centraliniste, poi sparita quando il telefono era diventato diventato la normalità fin dalla nascita.
Con il Web è la stessa cosa: a quelli che hanno conosciuto il Web dai 30 anni in su non è sembrato vero di poter fare quello che nella vita reale non si sarebbero mai sognati, tipo di partecipare a una riunione di gente che gli sta sulle balle provocandoli, perculandoli e/o prendendoli a male parole. Agli adolescenti i boomer che si scannano sul Web sembrano solo patetici, e hanno perfettamente ragione. E’ anche un problema però, perché Internet è un mondo dove devi tenerti stretti gli amici ma soprattutto i nemici, perché sono questi a contribuire principalmente alla tua visibilità. E’ quando scrive gente come te che capisco che questa baracconata on line, nel suo infimo funziona, non tanto per i Fuzzy o Gaia (con tutto il rispetto per loro, chiaramente).
Ci sono soggettini che parlano di esseri inferiori e sembrano rimpiangere il III Reich ma l’intollerante è Gaia rea di esprimere opinioni argomentate, per altro stando nel suo (non mi risulta che sia solita portare battaglia nei siti ‘crescitari’, anche perché gli amanti del Progresso hanno il ban facile, vedi Avvocato dell’atomo, Bressanini, ecc.)
Se Apocalottimismo non ti rilassa abbastanza ci sarebbe il suggerimento del sig. Camminatore ( https://unuomoincammino.blogspot.com/2011/12/anus-terribilis.html ). Ma eviterei perché xhamster è notoriamente una cornucopia di malware. Nel 2024 con PornHub si va sul sicuro.
Dai che cosi’ aumentiamo il traffico.
Mi troveresti un solo riferimento su questo blog dove avremmo accennato a ‘leggi e punizioni più severe’? grazie
Si sono abbassati i tassi di crescita, che però nel 1974 moltiplicavano per quattro miliardi, oggi per il doppio. Per questo non c’è un reale reflusso, anzi un ulteriore aumento. Per quanto riguarda noi, speriamo in una sensibilizzazione per evitare provvedimenti in stile cinese. Al riguardo ci sono esempi virtuosi da contesti abbastanza sorprendenti.
“Per quanto riguarda noi, speriamo in una sensibilizzazione per evitare provvedimenti in stile cinese. Al riguardo ci sono esempi virtuosi da contesti abbastanza sorprendenti.”
Ma infatti, tendenzialmente, fra un secolo o due, potrebbe esserci davvero il problema della denatalita’ (a livello planetario si intende, in paesi come l’italia, il giappone e la cina e’ gia’ una realta’, ma piu’ che un problema e’ la conseguenza dell’incontinenza demografica del passato).
Affrontarlo richiedera’ un ripensamento del modo in cui facciamo il calcolo economico, calcolo che spesso scambiamo con la realta’.
Ho trovato un breve video emblematico sulla “crescita”: e’ interessante perche’ espone tutti i presupposti causali per i quali e’ quell’incudine appesa alle palle che e’ il debito, pubblico o privato, a far correre la gente come trottole nel tentativo di ripagarlo, ma il video si ferma a un passo dal riconoscerlo esplicitamente.
Il debito pubblico e’ peggio di quello privato, perche’ oltre a non essere consensuale e’ pure transgenerazionale.
La moneta e’ emessa sotto forma di debito dalle banche centrali di stato.
Tutto il sistema monetario e’ basato sul debito e per questo sta in piedi solo con la crescita, costringendola a tutti i costi, pena il suo collasso.
Non e’ un problema che nasce con la “finanziarizzazione”, o il capitalismo (globalizzato), era gia’ quella che c’era, la finanza degli stati, una “finanziarizzazione”.
Ecco perche’ e’ da 50 anni, dal tempo in cui termino’ quella tumultuosa del “miracolo economico” (e la convertibilita’ della moneta-debito in oro), che non si parla altro che di “crescita”, tasso di interesse, tasso di sconto, debito pubblico, zeri virgola esponenziali (lo stesso schema interpretativo, lo stesso “frame”, peraltro esteso ai temi ambientali col corollario pavloviano di “incentivi” e “disincentivi”).
Come fare altrimenti non ne ho idea: distribuire la moneta “gratis” e’ peggio, induce tutti a consumare senza produrre il che fa esplodere l’inflazione e la miseria. L’inflazione e’ uno dei driver del disordine sociale, e ce ne stiamo accorgendo di nuovo.
Non so se la guerra, fra stati o civile, sia meglio della crescita, non credo.
E’ un video molto ingenuo, ma proprio per questo puo’ essere utile a capirne qualcosa (come dice Mario Fabbri, la finanza e l’economia sono presentate apposta come un casino, altrimenti finirebbe subito il giochino dei tre bussolotti)
Ecco come l’economia può crescere all’infinito | Clara Morelli | TEDxSaronno
https://www.youtube.com/watch?v=t5_tsDWhRCI
https://www.jasonhickel.org/blog/2020/9/10/degrowth-and-mmt-a-thought-experiment
(Akcyni giorni fa ho linkato lo studio).
L’economia può decrescere senza collassare.
Ma devi tassare i ricchi.
A questo punto il problema inflazione non si pone più.
Altrimenti l’economia finirà per collassare malamente.
Ci sono già guerre mondiali impostate dove a morire non saranno i ricchi, ma i poveracci. Del tipo armiamoci e partite come hanno fatto con gli ucraini.
Oggi sono gli ucraini, domani potrebbero essere i poveracci europei.
L’idea di fondo che cercano di far passare è quella di mantenere la centralità delle classi dominanti.
E i vecchi, se poveri, non avranno l’assistenza sanitaria e quindi verranno lasciati morire anticipatamente.
A meno che non facciano come quel vietnamita del ‘ted’ che ho linkato che diceva “pensa a cosa ti fa ammalare’. I poveri devono affrettarsi a pensare, perché stiamo entrando nell’era degli stermini.
Winston
Considera questo commento una badilata sui tuoi denti, perché te la meriti.
Come mi sento acido….
“Ma devi tassare i ricchi.”
La ricchezza dei ricchi, quella dell’uno per cento mitico che possiede il 90 per cento di tutto, e’ ricchezza finanziaria, fasulla, sono bit su una memoria magnetica.
Se la enorme massa monetaria che le banche centrali hanno sfornato prodotto in questi ultimi decenni nel tentativo di sostenere l’economia non e’ andata in inflazione galoppante, e’ proprio e solo perche’ si e’ immobilizzata in quella “ricchezza finanziaria dei ricchi”.
Se quella ricchezza venisse mobilitata in acquisto di beni reali, creerebbe un’ondata di inflazione quale mai si e’ vista al mondo e nella storia.
Non e’ grano per sfamarsi, case per abitare, ospedali e medicine per curarsi.
C’e’ un sacco di gente del mestiere che lo sa e che aspetta il botto.
Se efosse cosi’ come dico, pensa a quanto sono coglioni quei personaggi che pensano di risolvere i problemi facendo crollare l’intero sistema economico che Weimar in confronto sarebbe un giochetto. E inducendoti, siccome grazie a loro hai capito tutto, a dare le bastonate sui denti a me. Guarda che io ne capisco poco, ma non tanto poco da non accorgermi di chi ne capisce ancora meno.
Tassi i ricchi che comunque sono quelli che hanno un patrimonio dai 500.000 euro in su, e quelli che veramente consumano il superfluo
Non dico mica di ridurli sul lastrico Li tassi.
Se pensi di ridurre i consumi, avrai meno domanda di risorse e quindi l’inflazione,ione non può che calare.
Con i proventi della tassazione finanzi la sanità (che comunque così come è adesso è insostenibile, i trasporti pubblici lenti ma pervasivi, insomma, quel che serve per un’economia stile anni 60 plus (ebbene sì, adesso ci sono cose utili che nei mitici 60 non c’erano
).
Basta. Il problema non da poco è che i ricchi non si lasceranno mai tassare. E sono loro che comandano E i poveri aspireranno sempre a diventare ricchi, anche se è impossibile
Mitologie. Cultura
Io poi metterei una tassa astronomica sulla carne così il ricco per comprarla si deve svenare e il povero compra l’hamburger di soia che è molto meglio e si mastica pure che è un piacere dopo che ti hanno rotto i denti con una badilata .
🙂
Winston mi dispiace di essere violento a parole, ma di tanto in tanto si deve pur ridere…
Igor, il nostro tasso di fertilità è già sufficientemente basso. Il “problema”, in questo senso, è solo l’immigrazione: è quella che tiene la popolazione italiana costante e così alta.
La transizione demografica occidentale, ma in particolare italiana, è avvenuta in gran parte sfruttando risorse altrui, non si può fare finta di negarlo. Il discorso “più diventi autarchico, più hai diritto di rifiutare l’immigrazione’ ha un senso. Fingere che questa gente venga da Marte invece no. Non puoi avere la moglie piena e la botte ubriaca, una politica seria sull’immigrazione deve per forza tenerne conto, se non vuole essere solo demagogia e/o espressione di bassi istinti.
Per adesso, rispetto allo scorso anno, si direbbe che i danni siano meno diffusi ma più concentrati nella zona appenninica e di Faenza-Lugo. Qui a Ravenna e nelle strette vicinanze per ora la situazione sembra sicura, la pioggia sta calando di intensità e dovrebbe finire verso le 17. Sarebbe stato un bel banco di prova per la città, vista che in un anno è stata ulteriormente cementificata. I miei pozzetti sono una buona cartina al tornasole di quello che accade a Ravenna e dintorni, essendo collegati direttamente alla fogna comunale: nel 2023 la cantina era quasi sempre allagata a causa del suo intasamento, quindi se adesso è a posto significa che il livello fognario è ancora nella norma.
Fare diversamente… dovresti fare cose molto drastiche come ridare un alveo naturale ai principali fiumi (che non sono esattamente il Volga e il Danubio, è un po’ tragicomico che qualcuno ci debba rimettere finanche la vita per corsi d’acqua decisamente modesti) in modo che potessero sfogare l’acqua in eccesso. Evidentemente Winston non è l’unico a pensare che in fondo siano solo stronzate.
Vedremo cosa succedera’ fra qualche anno, quando cominceranno a morire i baby boomers, traformandosi in deady boomers.
Il milione di nati all’anno dell’epoca, diventera’ un milione di morti all’anno. Con 400.000 nascite (che poi se togliessimo quelle degli immigrati sarebbero ancora meno), significa un calo di 600.000 abitanti all’anno, 6 milioni in dieci anni, e sempre meno gente in eta’ da lavoro per mandare avanti la carretta.
Avete presente un figlio unico che, per quanto welfare ci sia, deve provvedere per due genitori anziani e magari pure un figlio, in una condizione di decrescita economica cronica?
E’ dura…
Se poi togliamo, per ipotesi ucronica, dal numero degli abitanti gli immigrati arrivati qui nel frattempo, che devono essere piu’ di 5 milioni, forse 7, significherebbe una popolazione abbondantemente sotto i 50 milioni nel giro di dieci anni, contro i 60 circa di adesso.
Figuratevi il disastro per la fiscalita’ nazionale, che gia’ va in crisi per uno zero virgola.
Crollerebbero i prezzi delle abitazioni per la loro sovrabbondanza e l’impossibilita’ dei proprietari di far fronte alla fiscalita’ da seconde case. Con disastro a catena per gli enti locali che di quella fiscalita’ campano, e del sistema bancario che basa le garanzie ipotecarie sui valori immobiliari, dovrebbe serrare i cordoni del credito, con fallimenti a catena.
Nel mentre bisognerebbe aumentare ancora di piu’ le tasse, a fronte di meno servizi.
Sfido che i politici e gli economisti tremano al calo della popolazione… bisognerebbe trasformare tutto il sistema, tosare abbondantemente il welfare pensionistico e welfaristico specie nella costosissima assistenza sanitaria agli anziani con patologie plurime.
Che crepino, insomma, non c’e’ piu’ trippa per gatti.
Dubito che sopravvivrebbe qualsiasi sistema politico, la colpa se la prenderebbe comunque quello col cerino in mano.
Forse e’ anche per questo che a fare i politici e gli economisti ormai ci vanno solo i cretini.
> e parli con UUIC non e’ vero che la popolazione sta esplodendo dappertutto
Eh!?
Sono decenni che sostengo che la demografia e’ fuori controllo.
In Italia impronta ecologica 4 o 5 volte quella sostenibile, dovremmo essere non piu’ di 10M. in Africa arriveremo all’Egitto, deserto e polvere, con 120M di persone, la Nigeria a 400M etc. , il tumore e’ in ottima forma, la’, quattro, cinque o sei figli per donna.
La Kyenge era…. una di 38 o 39 fratelli.
E qui i sinistroidi non tirano fuori la menata dei poveri proletari blablabla perche’ la famiglia e’ abbiente, il papa’ era ricco e non gli mancavano certo i quattrini per evitare di ingravidare le sei o sette dell’harem. Era abbiente, perche pure sei c’hai i quattini, avere 38 figli, significa avere dei figli molto meno abbienti o, probabilmente, poveri. Scaricato il problema, un trentottesimo, su quei pirla di italiani.
La demografia e’ Il Problema.
Come scrissi a casa, l’unica giustizia e’ la sostenibilita’ di una popolazione sulla terra che essa abita.
Hoxha o Mussolini, con i loro riferimenti ideologici o idealistici alla autarchia, erano l’antitesi del globalismo. Si puo’ imporre dall’alto?
In Italia, in Europa a 1 .3? 1.4? 1.2 figli per donna abbiamo l’esponenziale che sta risolvendo (rapidamente, per coloro poco avezzi con la matematica) la sovrappolazione.
Ecco, una volta sulla via del miglioramento, ecco la soluzione, per i relativi portatori di interessi: l’immigrazione di massa.
Poi non sappiamo come fornire la corrente elettrica quando si mettono a riempire il SUV elettrico? Nessun problema, abbiamo il nucleare.
Dalla padella alla brace.
Firmato Winston, non fare quello appassionato di dati e poi dici cose sbagliate. Il tasso di fertilità globale stimato attuale è 2.3 figli per donna, quindi *al di sopra* del tasso di sostituzione. Checchè ne dica Hans Rosling. La longevità non c’entra molto, perché prima o poi moriamo tutti: quello che conta sono i figli per donna.
“Firmato Winston, non fare quello appassionato di dati e poi dici cose sbagliate. Il tasso di fertilità globale stimato attuale è 2.3 figli per donna, quindi *al di sopra* del tasso di sostituzione”
Se vogliamo proprio fare i precisini, considera che c’e’ gente che muore senza riprodursi, 2 figli per donna NON e’ il tasso di sostituzione, ci vuole un po’ di piu’, e dipende appunto dalla sicurezza di sopravvivere a sufficienza, di trovare il partner, di essere fertili eccetera.
Quindi 2.3 potrebbe benissimo essere il tasso di sostituzione, o anche sotto.
Ma c’e’ di piu’: se hai 7 figli per donna, prima o poi anche con 7 figli per donna si va sotto il tasso di sostituzione, per cause di forza maggiore, che e’ quello che e’ sempre successo dal neolitico in poi (la popolazione ha _sempre_ raggiunto il massimo compatibile con la tecnologia dell’epoca, fino a raggiungere l’equilibrio fra nascite e morti, non necessariamente diminuendo le nascite – da cui “l’equilibrio della morte” citato da Rosling, che e’ una banalita’ dal punto di vista statistico).
E’ la nostra epoca che fa eccezione, diminuendo prima le morti e poi le nascite.
Dunque direi che dai tipici 7 figli per donna (le donne “in natura”, come tutte le femmine del mondo, sono sempre incinte) c’e’ stato qualche miglioramento, almeno dal nostro punto di vista, e la tendenza nei paesi avanzati, che finora e’ stata _sempre_ seguita dagli altri, e’ verso l’estinzione.
L’aspettativa media di vita oramai dappertutto supera i 70 anni, che e’ un grande cambiamento per non dire miglioramento, che non so se si puo’ dire (vado a memoria, come per il resto, lo zero virgola in un mondo caotico e catastrofico NON e’ importante (in matematica gli imprevisti, i cigni neri si chiamano catastrofi, non caos, il caos e’ gia’ piu’ prevedibile all’interno di un intervallo noto di possibilita’)).
Il grosso della crescita demografica attuale, tranne che in alcuni paesi dell’africa dove le donne sono sempre incinte e fanno ancora un sacco di figli, dipende dall’allungamento notevole della aspettativa di vita.
Comunque la crescita demografica non e’ piu’ IL problema, il problema semmai e’ che siamo gia’ in tanti, ma bisogna farsene una ragione e’ inutile piangerci sopra, e accontentarsi che la crescita stia raggiungendo il suo asintoto: 8 miliardi, 12 miliardi cambia poco, e’ lo stesso ordine di grandezza, la differenza grossa e’ da 1 a 10, o da 10 a 100. Si spera che non passeremo da 10 a 100 con la stessa velocita’ con cui siamo passati da 1 a 10 🙂
E comunque dal punto di vista millenaristico, ci possiamo fare ben poco: pensi di poter prevedere cosa penseranno e faranno i nostri posteri fra 500 anni? E di poter prescrivere loro come dovranno comportarsi? La gente che e’ vissuta 100, 500, 1000 anni fa avrebbe potuto immaginare il mondo di oggi?
Il tasso di sostituzione è 2.1, infatti. 2.3 è ancora sopra.
Credo che dipenda da com’e’ la mortalita’, se ti muoiono mezzi figli prima di raggiungere l’eta’ riproduttiva, ad esempio, il tasso di sostituzione e’ di almeno 4: 2 muoiono, gli altri 2 sostituiscono i genitori. Se di quei 4 una va a fare la suora, il tasso di sostituzione diventa 5.
Gia’ all’epoca dei miei genitori, su dieci figli era normale che ne morissero 3 prima dei vent’anni: prima della guerra non c’erano antibiotici, senza antibiotici era rischiosissima qualsiasi chirurgia, per cui bastava rompersi male un osso con frattura esposta, o un ascesso, un’appendicite, un’infezione severa, per correre gravi rischi. Nella famiglia di mio padre ne morirono minimo 3 se non erro, per accidenti che oggi sarebbero banali da curare.
Il fatto che le americhe e l’Oceania siano abitate in maniera nettamente prevalente da etnie europee sta in realtà a dimostrare che altri popoli si sono subiti il surplus demografico europeo, cosa che sicuramente è stata permessa dalla tecnologia. Così come tutti i paesi più ricchi riescono a mantenere un’impronta ecologica 4 o 5 volte la biocapacità nazionale perché stanno sfruttando quella di qualcun altro. Se tu dovessi veramente seguire i trend storici, adesso dovresti esportare le esternalità demografiche ed ecologiche su delle colonie spaziali, ma per adesso la cosa esiste solo su Gundam e qualche altro anime di fantascienza. Perché la novità rispetto al neolitico e fino più o meno alla fine del boom economico occidentale è che la Terra è in overshoot.
‘Sti kazzi https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_aspettativa_di_vita
Quindi aggiungere di fatto una nuova Asia non avrebbe alcuna conseguenza? Se lo dici tu… Quando ti si fa notare che i tuoi ragionamenti traballano un tantino, parte subito la reazione: “ma sì dai non cambia niente alla fine!”, “ma cosa pensate di fare o convincere voi, eh?”, “E poi sono solo stronzate!”. La gloriosa arte di cadere sempre in piedi.
‘Sti kazzi https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_aspettativa_di_vita
La media mondiale e’ 73 anni, ed e’ aspettativa di vita alla nascita (i demografi fino a non moltissimo tempo fa per calcolarla partivano dai 5 anni, perche’ altrimenti, data la alta mortalita’ perinatale e dell’infanzia, sarebbe calata la media spaventevolmente).
Siamo ben lontani dai 40 anni per i paesi piu’ avanzati nel 1900.
Lo dicevo comunque per sostenere il fatto che attualmente la crescita demografica dipende, nella media mondiale, solo dall’aumento dell’aspettativa di vita.
Nel 1950 l’aspettativa di vita alla nascita in Italia era di 65 anni, quasi 20 meno di adesso, che come si vede dal sito che citi sopra, e’ un valore al di sotto del quale stanno di poco ben pochi paesi dell’africa che probabilmente sono proprio quelli dove il numero di figli per donna e’ molto alto.
‘Ben pochi paesi’ ma la sola Nigeria è quasi 220 milioni di persone. E’ sempre il solito discorso, decimali che sembrano apparentemente poco rilevanti vanno a sbattersi contro valori assoluti considerevoli.
Igor, se stai leggendo: di nuovo inondazioni in Romagna? Tutto bene da te? Qualcuno sta iniziando a pensare di fare le cose diversamente, d’ora in poi?
Ecco Gaia, direi che questo esemplifica molto bene come è stata affrontata la situazione da un anno all’altro
https://bologna.repubblica.it/cronaca/2024/09/19/news/alluvione_faenza_situazione_ultime_notizie-423508982/?ref=RHLF-BG-P2-S2-T1
L’articolo di Repubblica è dietro paywall, questo invece no:
https://www.ilpost.it/2024/09/19/faenza-alluvione-borgo-durbecco/
Ah grazie. Rimane il concetto di base: pensare di risolvere problemi come questi innalzando dei muri qua e là.
Capiranno prima o poi…
“La transizione demografica occidentale, ma in particolare italiana, è avvenuta in gran parte sfruttando risorse altrui, non si può fare finta di negarlo”. E chi lo nega? Ma pretendere che un paese risolva tutti i problemi di tutti gli altri paesi del mondo prima di poter decidere quanta gente entra mi sembra un po’ eccessivo. Tanto più che più persone vengono qui, peggio stiamo noi, peggio stanno loro e chi è appena arrivato, e più incentivi ci sono a tenere alta la natalità nei paesi di partenza, perché i figli emigrano e mandano soldi. Non è con le porte aperte nei paesi ricchi che si risolvono gli squilibri.
Per il resto, sai che io sono per la decrescita e la pratico, e uno dei motivi è che il tenore di vita in Italia è assurdamente alto, e ingiusto.
Riguardo ai fiumi, prima o poi ci entrerà nella zucca che vanno rinaturalizzati. In America stanno persino abbattendo le dighe, pensa un po’…
Ovviamente bisogno decidersi adesso, però oltre alle limitazioni agli ingressi occorrono misure compensative e mi sembra che da questo orecchio non si voglia proprio ascoltare, a parte le solite solfe sugli aiuti allo sviluppo. Ma andrebbe sfilacciata l’economia-mondo con i suoi centri e periferie.
Per molti versi, e qui posso essere vagamente d’accordo con Winston quando ha parlato del paraocchi occidentale nel momento in cui si affrontano certe tematiche, la procreazione nel Sud del mondo ha una funzione simile alla crescita economica da noi: è un metodo irragionevole ma razionale per cercare di migliorare la condizione sociale degli strati inferiori. Così come più crescita economica da noi dà più possibilità di welfare e assistenza sociale, più figli là vuol dire più possibilità di rimesse dall’estero.
Due decimali in astratto possono sembrare pochi, il problema è che vanno calcolati su 8 a pessa miliardi.
Una soluzione al problema della migrazione di massa che andrebbe bene sia per la destra che per la sinistra occidentali dovrebbe essere offrire aiuti per lo sviluppo abbinati, se non condizionati, alla pianificazione familiare. Ovviamente non lo faranno mai. Per fortuna i governi dei paesi ad alta natalità ci sono arrivati da soli.
In realtà, inizio a pensare, amaramente, che non ci siano aiuti allo sviluppo che facciano per un’economia quello che fa l’apertura di fabbriche. Alla fine la ricchezza dei popoli oggi è in gran parte dovuta o all’industria, o alla finanza. L’agricoltura non rende abbastanza e l’estrazione di materie prime prima o poi finisce, e causa anche un sacco di problemi.
Per cui quanto chiudono fabbriche qui e ne aprono altrove penso che non tutto il male vien per nuocere.
Io preferirei meno posti di lavoro e un ambiente più sano, e che si industrializzino gli altri – ma so quanto è impopolare, nonché rischiosa, una simile svolta.
https://www.smallplanet.org/single-post/hunger-is-over-if-we-want-it
In tutto il mondo l’80 percento dei terreni agricoli, compresi quelli destinati al pascolo, ora viene utilizzato per produrre bestiame per i più abbienti, mentre il bestiame fornisce solo il 18 percento delle nostre calorie. E la carne bovina? Noi riceviamo solo il 3 percento delle calorie di mangime consumate dalla mucca.
Io partirei da qui.
Se devono proprio essere tot miliardi, almeno che abbiano da mangiare (e da bere).
E comunque la popolazione non cala a comando. Son cose lente.
Fuzzy, hai presente quanti pastori ci sono in Africa, che pascolano le loro preziosissime vacche su terreni in cui sarebbe difficile fare molto altro? Idem in Asia centrale, certe parti dell’Europa e dell’America…
Questa fissa della carne… il mondo non è tutto uguale!
La Lappe’ dice il bestiame per i più abbienti.
Mica voglio togliere le capre al pastore africano
Comunque se non ricordo male la pastorizia di sussistenza riguarda milioni di persone tenendo conto anche delle loro famiglie, non miliardi.
200 milioni dice Wikipedia
Ma nelle aree non idonee all’agricoltura.
I pascoli non li ho mai capiti.
Ho il sospetto che molti pascoli potrebbero essere adatti all’agricoltura, ma dovrei andare a rileggere da qualche parte.
Pensa che fino a prima della guerra (suppongo l’epoca dei nostri genitori, piu’ o meno, quindi ieri l’altro) gli animali servivano comunque, perche’ non c’erano le macchine agricole! E indietro di un’altra generazione, per tutti i trasporti terrestri (le zone di maggiore sviluppo infatti c’erano solo in prossimita’ di mari o vie d’acqua).
E’ inimmaginabile come sia cambiato il mondo gia’ per noi, figurati per i pischelli di adesso.
“Per cui quanto chiudono fabbriche qui e ne aprono altrove penso che non tutto il male vien per nuocere.
Io preferirei meno posti di lavoro e un ambiente più sano, e che si industrializzino gli altri – ma so quanto è impopolare, nonché rischiosa, una simile svolta.”
Vaben ragazzi, abbiamo capito. 😉
https://thesubversivefarmer.net/about
Si Ci sono certi terreni montani non adatti all’agricoltura meccanizzata che sono stati abbandonati.
Ora alcuni propongono di utilizzarli per il pascolo di ovini e caprini.
Va bene.
Ma essendo ex terreni agricoli potrebbero ospitare pure certe forme di permacoltura magari combinate con qualche tipo di allevamento.
È un po’ la storia della famosa “zia gallina” alias “the subversive farmer”
Ma a dire il vero l’ho già scritto.
Pensare che dovrei scrivere di energia nucleare….
Fuzzy, sì, finiamo a parlarne ogni volta perché ogni volta tiri fuori la storia della carne. I pascoli ben gestiti (meglio se alberati) sono ottimi dal punto di vista dell’utilizzo del territorio, del benessere animale e della biodiversità. Ma solo in certe zone e con una produzione complessiva di carne o latte minore.
Se vedi i miei pascoli vs i campi di grano e soia vicini, vedi che nei prati ci sono molti più animali e piante e non serve buttare concimi sintetici o irrigare. Animali oggi a rischio come le quaglie o le allodole riescono a nidificare, si vedono anche ballerine, aironi, picchi, gheppi… e insetti a non finire. Un pascolo utilizzato a rotazione è anche in grado di assorbire CO2 dall’atmosfera e depositarla nel terreno.
In montagna, l’abbandono dei pascoli ha causato una perdita di biodiversità.
Ma non avrebbe senso utilizzare tutti i terreni agricoli così. Ci vuole un po’ di tutto, bosco compreso.
“La storia della carne” è la storia dell’attività umana più distruttiva e iniqua che ci sia sulla faccia della terra
Non è un vezzo mio personale.
Sull’utilizzo di tutti i terreni agricoli ho soltanto copiato alcune affermazioni della Lappe’.
Persona estremamente autorevole nel suo campo (alimentazione e questioni sociali), che non avrebbe nessun interesse a parlare a vanvera, dato che così facendo, si screditerebbe
Per quanto mi riguarda, ho aggiunto alcune mie riflessioni sui pascoli, restando comunque sul vago.
Ho messo insieme la “zia gallina” (botanica e permacoltura) e questo articolo di impostazione diversa che comunque non ho criticato
Ho scritto “va bene”
https://www.agrariansciences.it/2021/02/i-pascoli-oggi-e-quelli-che-andrebbero.html?m=1
Che poi, salti alle conclusioni e trovi scritto
per fare i piani di gestione dei pascoli e integrare l’alimentazione, quando necessario, con mangimi concentrati;
per predisporre gli alimenti nei periodi di non pascolo;
Magari non sarà l’allevamento intensivo, ma i mangimi servono pure qui, mi pare.
E quindi concludo
Rullo di tamburi…
Su questi pascoli ex terreni agricoli io preferirei il modello “zia gallina” ci sono alberi, erbe, aree coltivate, animali. È un buon sistema per l’autosufficienza.
Diversamente massimizzi la presenza di animali e non instauri la necessaria “circolarità ” ecologica che a me piace tanto.
E poi la zia gallina scrive molto bene, per essere un’americana di origine. Quasi quasi rasenta il livello letterario Ma questo c’entra poco.
Infatti non c’entra niente, perché scrive in inglese
Che somaro che sono.
Con tutto il rispetto per i somari. Simpatici animali raglianti.
Firmato Winston, l’aumento dell’aspettativa di vita *media* di cui tu parli è dovuto soprattutto al calo della mortalità infantile. Non vuol dire che cent’anni fa si moriva a quarant’anni. Si moriva di più molto giovani, ma chi ce la faceva poteva poi sopravvivere anche a lungo.
Igor, questi insistono:
https://www.open.online/2024/09/20/gilberto-pichetto-fratin-nucleare-2030/
Ma come li fanno i conti?
“I tecnici ci dicono che per i primi anni Trenta ci sarà la possibilità di passare dalla sperimentazione alla produzione dei nuovi moduli nucleari”
Qui siamo al credere alle favole, direi che è una tappa evolutiva molto precedente a quella del sapere fare i conti..
https://www.resilience.org/stories/2024-09-19/silent-solar/
Mah, pare che nei paesi che non si possono permettere costose infrastrutture energetiche, il solare fotovoltaico stia spopolando in quanto piuttosto abbordabile diciamo “dal basso”.
Succede, ma in modo silenzioso.
Potrebbe succedere anche nel nostro paese, ben prima del 2030.
https://oilprice.com/Alternative-Energy/Solar-Energy/US-Solar-Energy-Soars-Despite-Chinese-Competition.html
Il prezzo dei pannelli solari è sceso di circa il 50 percento nell’ultimo anno, in gran parte a causa della sovrapproduzione di apparecchiature solari da parte della Cina. Le aziende cinesi hanno trasferito le operazioni in paesi manifatturieri più economici, come quelli del sud-est asiatico, abbassando ulteriormente i prezzi. Sono anche riuscite molto bene nell’aggirare le tariffe statunitensi. Uno dei principali problemi dell’affidarsi alla Cina per i pannelli solari è la mancanza di leggi sul lavoro e sull’ambiente che il governo cinese ha in atto per controllare i processi di produzione.
Pure il solare ha i suoi difetti.
Ma come ripete il mitico Philippe Bihouix (l’age des low tech) è una questione di scala.
Il sostenitore dell’economia di scala magari potrebbe obiettare che proprio per avere raggiunto l’economia di scala il solare è diventato così economico.
Forse c’è una via di mezzo.
Basta con questo monologo.
🙂👋
Quello delle questioni di scala e’ https://it.wikipedia.org/wiki/Leopold_Kohr
Riporto qui sotto l’essenziale, altrimenti il sito diventa una collezione di link ciechi, nel senso ti tocca cliccarci sopra per capire cosa c’e’ dentro, e magari se lo avessi saputo prima ne avresti fatto a meno.
In rete trovi un breve ringraziamento di Illich a Khor, non serve il link se a qualcuno interessa se lo puo’ trovare.
Questo e’ da wikipedia citata sopra:
“Egli scrisse nel suo libro:
“La causa di tutte le forme di miseria sociale è una sola: la grandezza … La grandezza, ovvero sia il raggiungimento di dimensioni eccessive, non rappresenta uno dei tanti problemi sociali, ma costituisce il solo ed unico problema dell’universo … Se le stelle del cielo o gli atomi di uranio si disintegrano in una esplosione spontanea, ciò avviene non perché la sostanza di questi corpi abbia perduto il suo equilibrio, ma perché essa ha cercato di espandersi eccessivamente, superando quegli invalicabili limiti che circoscrivono ogni incremento di materia. Se il corpo umano si ammala ciò è dovuto, come nel caso del cancro, al fatto che una cellula, o un gruppo di cellule, ha incominciato a svilupparsi eccessivamente, oltre gli stretti limiti fissati dalla natura. E se un organismo sociale si lascia prendere dalla febbre dell’aggressione, della brutalità, del collettivismo o della stupidità collettiva, ciò avviene non perché esso sia caduto sotto un cattivo governo o sia colpito da aberrazione mentale, ma perché gli individui – che sono di solito così amabili se presi uno ad uno o in piccoli gruppi – si sono fusi in unità sociali eccessivamente vaste, come le masse proletarie, i grandi sindacati, i cartelli, o le grandi potenze, incominciando quindi a scivolare irreparabilmente verso un’inevitabile catastrofe.[2]
Il pensiero di Kohr è stato una fonte importante di ispirazione per i movimenti indipendentisti[3] , il bioregionalismo e i movimenti anarchici. Ha inoltre influito sul pensiero di Ernst Friedrich Schumacher, che si è ispirato a Kohr per il suo libro Small Is Beautiful. “”
Ci sarebbe da obiettare che l’evoluzione per selezione naturale funziona proprio e solo con lo “spreco”, e che ogni corpo composto e’ una societa’ di cellule non gerarchizzata: non mi risultano esseri viventi che non producano prole in quantita’ molto maggiore del loro “tasso di sostituzione”: poi ai piu’ adatti e “selezionati” tocca il successivo passo. Andrebbe vista in questo senso anche la nostra mortalita’ infantile. Vedete che qualunque cosa si faccia alla fine si rientra sempre nel “naturale”, che non e’ detto sia gradevole, mentre paradossalmente a volte quello che riteniamo un ritorno al naturale-sostenibile perche’ ci piace, per diversi aspetti non lo e’. E’ l’eterno conflitto humiano fra giudizio di fatto e giudizio di valore, fra cio’ che e’ e cio’ che ci piacerebbe, che sembra una banalita’ ma un sacco di gente e’ del tutto incapace di discernere, astraendo da se stessa.
La grandezza
La grandezza…..
Mah, penso che ameno in questo frangente da quasi estinzione umana insieme a molte altre forme di vita, vada sicuramente ridimensionata.
Poi però qualcosa ne abbiamo ricavato in termini di conoscenza. Le informazioni sono virtualmente eterne
Fai copia incolla e l’informazione
resta sempre immutata.
Ci sarebbe il vantaggio, decrescendo di sfruttare le conoscenze acquisite con la rivoluzione industriale e altro.
Io per esempio prendo gli integratori di vitamina b12 e non sviluppo carenza, anche se non mangio la carne o solo inbpiccoka parte i latticini.
Altrimenti sarebbero guai seri.
(Eh, eh, appena fatto gli esami del sangue. Tutto a posto). (Così so di farmi odiare, ma tanto sono anonimo, come dice Giussani. E per fortuna….)
Peraltro, lo stesso criterio applicato al fotovoltaico funzionerebbe meno bene nel lungo periodo.
A meno che non si trovi il modo di riciclare questi conglomerati di non so cosa, infinite volte. Seeee…
Che tra l’altro i cinesi mi risulta producono utilizzando
l’energia del carbone e quindi alla fine hanno un’impronta ecologica non proprio così migliorativa come sembrerebbe.
(Ma su questo potrei non essere abbastanza aggiornato )
Morale della favola, il fotovoltaico va bene se non se ne abusa. Dai un calcio al barattolo per qualche decennio, il tempo di salvare le nostre pellacce e forse il clima.
Avrei più fiducia nel solare termico specie se a basse e medie temperature.
Ci si possono fare un sacco di cose.
Pure con i desueti mulini adeguatamente forniti di moderne tecnologie.
Un altro presuntuoso monologo.
😇👋
“Avrei più fiducia nel solare termico specie se a basse e medie temperature.”
Ma e’ un sistema complicatissimo: ci vogliono un sacco di specchi che devono inseguire perfettamente il sole per riflettere i raggi in un punto esatto, sulla caldaia.
Quindi, serve un sacco di spazio.
Poi devi avere una centrale termoelettrica piu’ o meno tradizionale che sia in grado di sfruttare il calore, che comunque e’ ballerino (centrale con tanto maggiore rendimento quanto a piu’ alta temperatura riesci a scaldare con gli specchi la sorgente calda (per ragioni termodinamiche, ed e’ per questo che si chiama solare termodinamico: il rendimento e’ proporzionale alla differenza di temperatura fra sorgente calda e sorgente fredda, quindi piu’ scaldi ad alta temperatura la sorgente calda piu’ riesci ad estrarre energia, che in ogni caso sara’ solo una frazione di quella ricevuta dal sole dagli specchi: ma allora tanto vale usare il fotovoltaico che e’ molto piu’ semplice da installare e molto meno impattante se ti limiti a piazzarlo sui tetti gia’ esistenti)).
E’ veramente roba incasinata da steampunk, quasi retorica tecnologica, perche’ metti in moto un sacco di roba, un sacco di complicazioni, per fare poco o nulla.
Sul documentario di Moore sul greenwashing che ci aveva indicato la Gaia mostrano dei megaimpianti del genere che prima si sono presi gli incentivi e/o finanziamenti, e poi sono stati fatti fallire e abbandonati.
Chissa’ quanta ne vedremo, di questa archeologia industriale, nei prossimi decenni…
Meglio un bosco o le alberature stradali e riparie, che quando ne utilizzi la legna produci CO2 per nutrire le altre piante in crescita, fai quel bel profumo invernale da fumo di legna, e inoltre con le microparticelle PM10 che immetti in aria crei nuclei di condensazione per l’umidita’ e per schermare i raggi solari in eccesso.
E col bosco hai un vero ecosistema naturale che fa fresco d’estate, da’ rifugio a un sacco di animali e pone argine al collasso, per eccesso di semplificazione, degli ecosistemi, oltre a contribuire al consolidamento idrogeologico di cui tanto si parla in questi giorni.
Lo stesso che per il solare termodinamico vale per i megaimpianti fotovoltaici.
Novita’: ho visto che dalle mie parti finalmente cominciano a capire che se fai il tetto fotovoltaico e’ assurdo continuare ad imporre l’uso dei coppi, per cui si cominciano a vedere tetti rifatti ma senza i coppi (che creano un sacco di problemi anche quando vuoi avere alberi vicino casa, per le foglie che intasano tutto). Secondo me l’unico fotovoltaico che avrebbe senso e’ quello installato man mano che vengono rifatti i tetti. Ma senza rifare i tetti apposta, senno’ e’ come con le rottamazioni automobilistiche che servono solo ad aumentare pil, sprechi e consumi. Si fa un po’ alla volta, con calma, man mano. Anche perche’ altrimenti, se finisci troppo in fretta, cosa ti inventi di rottamare poi?
Con calma, e le battaglie lasciamole agli scalmanati. Cosi’ vengono meno anche le speculazioni, che inevitabilmente succedono coi dictat regolamentativi: quando viene imposto qualcosa e non sei piu’ libero di scegliere, e’ inevitabile che chi fornisce quella roba ne approfitti, l’abbiamo visto succedere con tutto, dall’edilizia abitativa all’obbligo di mezzo secolo fa di installare lo specchietto retrovisore esterno sulle automobili: costavano come l’oro.
🙂
https://youtu.be/dFKXGmV_DDE?feature=shared
Winston
Senti cosa dice la Rosie….
È un lungo video. Saprai impostare traduzione automatica italiano, immagino.
Se non lo sapevi ora lo sai. Ma lo sapevi.
Sul consumo di suolo potresti avere anche ragione, ma come solito “è una questione di scala” Questi poi sono i mega impianti ma io intendevo quelli piccoli max temperature di 400 gradi.
Roba semplice.
https://www.qualenergia.it/articoli/solare-termico-processi-industriali-piano-azione-stati-uniti/
Negli Stati Uniti, l’uso dell’energia termica industriale rappresenta il 13% delle emissioni totali, con il 90% del fabbisogno di calore negli stabilimenti che viene coperto utilizzando combustibili fossili.
Il solare termico è un’area tecnologica chiave all’interno del portafoglio di soluzioni termiche rinnovabili necessarie per decarbonizzare l’industria e gli edifici commerciali, in quanto potrebbe soddisfare fino al 25% della domanda di energia termica industriale degli Stati Uniti.
Questo potenziale di decarbonizzazione è ancora maggiore quando il solare termico è integrato con l’accumulo di energia termica o le pompe di calore.
Nonostante il suo potenziale di riduzione delle emissioni, la tecnologia rimane sottoutilizzata, coprendo meno dell’1% della domanda globale di calore di processo industriale.
Non che occorra per forza una grande industria. A molti piacerebbe, ma come si fa? È a questo punto che viene fuori il potenziale del solare termico.
Meno industria, meno energia, e i conti tornano.
Mancano gli sponsor finanziari però.
E chi finanzia la decrescita industriale?
Va ben.
Ma non vedi che si tratta di un dispositivo molto piu’ complicato del telescopio di Arecibo, per scaldare l’acqua?
Mi arrendo!
https://cordis.europa.eu/article/id/155348-fresnel-solar-heat-for-industry/it
Fai bene ad arrenderti.
Su le mani!
Giù le mani!
Quando dico e ripeto impianti a bassa e media temperatura non intendo quelli con la torre.
Sono più semplici.
Collettori piani ad acqua, collettori a tubi sottovuoto, collettori Fresnel lineari a concentrazione, di solito.
Poi ci sono quelli a torre che comunque potrebbero avere la loro ragione di essere, per via dello storage notturno (quelli della Rosie). Ma è roba di lusso.
Con le basse e medie temperature
ci fai
Acqua calda per lavaggio
Processi chimici tipo tintura ecc
Aria calda per essiccazione o cottura
Vapore caldo in molti settori
Mi pare sia soprattutto adatto all’industria alimentare e al tessile
Mica ti serve per andare sulla luna.
Energia meccanica
In passato i mulini a vento (adesso sarebbero più efficienti)
si usavano per
Trapanare, segare, spezzare, martellare, piallare, macinare
Per quanto riguarda i processi legati al cibo
Tritatura, macinatura, sgusciatura del grano,
pressatura di olive e semi.
Biomasse
Riscaldare, cucinare, asciugare, fornire acqua sanitaria, illuminare
L’energia concentrata serve in gran parte per
Acciaio e cemento
Per questi due, c’è un sistema infallibile: usarne il meno possibile
Il 40% delle case nel mondo sono
in terra cruda.
L’acciaio è impiegato in gran parte nelle costruzioni in cemento armato. Circa il 50%
“Il 40% delle case nel mondo sono in terra cruda.”
Tu sei in quella parte del mondo che si chiama Italia: prova a informarti un po’ sulle norme edilizie in italia e cosa succede se te ne infischi.
E’ uno studio che ti terra’ impegnato per almeno un millennio.
E a proposito di cemento armato, con le norme antisismiche che diventano sempre piu’ severe anche nei posti a bassissimo rischio, quando si fanno i getti ormai si fa fatica a far passare il cemento in mezzo ai ferri da tanti bisogna mettercene. Altrimenti ti mandano in galera.
E non tirare fuori le case di legno: dalle nostre parti c’e’ il clima cosiddetto “subtropicale umido”, non ho mai visto un manufatto di lamellare garantito eterno durare piu’ di dieci anni prima di finire in polvere mangiato dalle muffe e dagli insetti. I ponti ciclabili/pedonali ecologici li hanno dovuti rifare tutti in acciao corten.
Perché, non posso costruire una earthbag house in terra cruda perfettamente antisismica e resistente persino ai tornado per la sua forma circolare? E riciclabile all’infinito oltre che perfettamente coibentata?
Ma guarda te come siamo rimasti indietro in Italia….
😎
“Collettori piani ad acqua, collettori a tubi sottovuoto,”
Ci sono da una vita sui tetti delle case, da molto prima dell’avvento del fotovoltaico, ma se hanno avuto poca fortuna ci sara’ un motivo.
Oggi, anche il solo scaldare l’acqua domestica nel boiler conviene farlo col fotovoltaico, basta tirare due fili elettrici che e’ MOLTO piu’ semplice che espandere un impianto idraulico sul tetto, coi problemi di congelamento, isolamento termico, circolazione dell’acqua, rottura dei tubi d’inverno eccetera che ci sono.
Se guardi su amazon e su siti specializzati tipo energiasolare100, un inverter ibrido da 3000VA 24V costa sui 200 euro, un KWp di pannelli costera’ sui 300. Se vuoi strafare, ti prendi due batterie al piombo da 12V 100A, di quelle da trattore, con altri 250 euri, e se consumi poco come ad esempio me diventi indipendente dalla rete elettrica (salvo periodi, specie invernali, di sfiga, le rinnovabili sono cosi’).
Meno di 1000 euri, pagandosi tutto coi propri soldi comprese tasse e accise, e senza nessun bonus-incentivo.
Un impianto idraulico ti costa di piu’ e hai piu’ problemi, mentre con l’elettricita’ ci puoi fare MOLTE piu’ cose.
Il problema del fotovoltaico, se provi a fare i conti sul serio, e’ che per avere il minimo che serve d’inverno, quando c’e’ poca luce e per poche ore al giorno, ti tocca mettere su una enorme sovrapproduzione d’estate che va buttata via. Ma questo vale per qualsiasi fonte solare, anche termica, che poi d’estate e’ gia’ caldo di suo, non serve.
En passant, il fatto che sui nostri siti ambientalisti non si sia MAI visto un suggerimento tecnico su come si fanno le cose in pratica arrangiandosi coi propri mezzi dimostra la cultura tecnica ma anche politica del cazzo che abbiamo, tutta fuffa, chiacchiere, distintivo, armiamoci e partite. Senza provare e’ facile tutto. Un mio amico diceva “nulla e’ impossibile per chi non lo deve fare”.
“L’acciaio è impiegato in gran parte nelle costruzioni in cemento armato. Circa il 50%”
Bene, adesso hai pure inventato il cemento armato senza acciaio. Siamo in una botte di ferro.
L’idea di sfruttare la conversione diretta di energia solare in termica, piuttosto che produrre energia elettrica mediante impianti fotovoltaici per poi utilizzarla per la produzione di calore, è legata strettamente all’efficienza di conversione. Infatti, allo stato attuale, l’efficienza ottenibile dai collettori solari termici per applicazioni industriali può raggiungere un valore triplo rispetto a quella dei pannelli fotovoltaici (i.e. 60-70% contro 20-25%). Ciò rappresenta un aspetto particolarmente rilevante, che rende attraente lo sfruttamento dell’energia solare in impianti industriali.
https://www.rinnovabili.it/energia/termico/tecnologie-solari-termiche-processi-industriali/
Winston
E ti pare che i conti li faccio io?
Li prendo già fatti
Ma è una nozione abbastanza banale che produrre energia elettrica per poi convertirla in calore è un processo inefficiente. Da qualche parte si paga, anche se non proprio monetariamente.
Da qualche parte ho preso giù l’appunto che riguarda il solare termico
“Disponibile, conveniente, rinnovabile, inesauribile, ecologico” prendiamola pure con le molle, ma sicuramente queste non sono le caratteristiche del solare fotovoltaico.
Winston, a me (mi) fai ridere, ma effettivamente discutere con te non sarebbe molto conveniente. Mi sembri un po’ velenosetto.
““Disponibile, conveniente, rinnovabile, inesauribile, ecologico” sicuramente queste non sono le caratteristiche del solare fotovoltaico”
Neanche del termico, ti serve comunque un impianto che non e’ ne’ conveniente, ne’ rinnovabile, ne’ inesauribile. E poi cosa ci fai? L’acqua calda sanitaria d’estate, quando non serve? Geniale.
https://www.rinnovabili.it/energia/fotovoltaico/modulo-fotovoltaico-riciclato-c-si/
A dire la verità da oggi si può riciclare completamente un pannello fotovoltaico
Bisogna vedere se si potrà fare su larga scala.
Mmmmm.
Sorvolo sull’acqua calda d’estate.
Dovrei dire che non hai capito una mazza.
Ma io queste cose non le dico proprio.
Sono in pace col mondo.
😇
“Dovrei dire che non hai capito una mazza.”
Considera la possibilita’ di non esserti spiegato bene.
Io evidentemente non ci sono riuscito.
https://www.open.online/2024/09/24/scorie-nucleari-ministro-pichetto-tre-depositi-nord-centro-sud/
E questi vorrebbero fare anche nuove centrali?
Insomma il nucleare servirebbe per questo?
https://www.open.online/2024/10/01/giorgia-meloni-fondo-blackrock-incontro/
https://www.ilpost.it/2024/10/02/larry-fink-blackrock-giorgia-meloni/
>>Infrastrutture, energia e acqua sono settori di investimento ritenuti strategici da Fink, perché avere interesse in quei settori significa avere più agio nel reperire le risorse di cui hanno bisogno i grandi data center per le intelligenze artificiali: peraltro l’energia richiesta da queste strutture aumenterà sempre di più, e servirà sempre più acqua per raffreddare gli ambienti di lavoro che si scaldano a causa dei server. Per Fink, come ha più volte ripetuto, questa sarà una delle «sfide» più importanti per i paesi occidentali, e non a caso BlackRock sta investendo molto anche sullo sviluppo delle tecnologie per la produzione di energia nucleare di ultima generazione.
Come no.