“Il popolo italiano rischia di sparire se prosegue il trend di bassa natalità”. Parole non del presidente della CEI o di qualche politico sovranista, ma niente meno che di Elon Musk, il patron di Tesla, SpaceX, Neuralink, The Boring Company, ecc., direttamente dal suo account Twitter. Ossia qualcuno le cui fumosità e sciocchezze, in virtù di un patrimonio da centinaia di miliardi di dollari, vengono osannate a perle di rara saggezza.
Roba del tipo: “Contrariamente a quanto molti pensano, più una persona è ricca, meno figli ha. Sono una rara eccezione. La maggior parte delle persone che conosco ha zero o un solo figlio”. No! Davvero Elon? Meno male che ci sei tu, altrimenti non saremmo mai riusciti a venire a capo di questo segreto di Pulcinella! Potremmo chiamarla ‘transizione demografica’, che dici?
Per la cronaca, Musk di figli ne ha ben sette, molti dei quali dai nomi improbabili (si va dal bizzarro ‘X Æ A X-II’ al più sobrio – si fa per dire – ‘Exa Dark Sideræl’). Immaginando per la prole dell’uomo più ricco del mondo un’impronta ecologica anche ‘solo’ pari a quella di un cittadino medio odierno statunitense (cosa di cui ci permettiamo di dubitare), è come se avesse messo al mondo 46 indiani o 70 congolesi medi (in base ai dati del world footprint network). Ma anche rapportato ai ben più consumisti tedeschi, non se la caverebbe male: metterebbe infatti insieme una squadra di calcio (sarebbero undici tondi tondi).
In realtà, non è da oggi che Musk insiste sul pericolo della sparizione del genere umano causa scarsa natalità. Lo scorso anno, invitato alla conferenza annuale organizzata dal Wall Street Journal, dichiarò urbi et orbi:
Tante persone, comprese le menti più eccelse, penso che siamo in troppi sulla Terra e pensano che la popolazione stia crescendo senza controllo. E’ completamente l’opposto. Guardate i numeri: se le persone non fanno più bambini, la civiltà si sgretolerà, ricordate le mie parole.
Nicola Porro (che, con tutto il rispetto, non credo appartentenga alle ‘menti più eccelse’), noto nemico dell’ecologismo (mi pare sia stato lui a coniare per primo il termine ‘gretino’) titolò esultante sul suo blog “Elon Musk manda in tilt gli ambientalisti”, quando ovviamente era stato il cervello del magnate a tiltare.
“Parole che pesano sulla coscienza liberal di tutto il mondo. Parole che hanno stordito gli amici malthusiani ed ecologisti, tanto che praticamente nessuno in Italia, e in Europa, ha osato riportare il contenuto di quell’intervista”. Sì, ma per pietà verso qualcuno che, letteralmente, “ha dato i numeri”. Quelli di cui disponiamo noi infatti parlano di un saldo morti-nuovi nati di circa 90 milioni a favore di questi ultimi.
Per fortuna, nella stessa manifestazione Musk si è riabilitato con un’altra esternazione, ingiustamente ignorata da Porro, che ci sentiamo invece di sottoscrivere al 100%:
Le persone non dovrebbero provare a vivere per molto tempo. Per noi è importante morire perchè se viviamo per sempre, rischiamo di diventare una società molto ossificata in cui le nuove idee non possono emergere
Speriamo che il buon Elon, come avvenuto per il ‘pericolo denatalità’, anche in questo caso si sforzi di dare in prima persona il buon esempio. Se così fosse, noi italiani potremo sparire di scena felici e senza rimpianti.
Sono d’accordo! (Non nell’augurare a Elon Musk una vita breve; mi accontento di sapere che non sta aderendo alla nuova moda per cui i miliardari pretendono di vivere per sempre)
L’unica cosa che mi sento di aggiungere è sottolineare la mancanza di logica nel pensare che una tendenza attuale prosegua all’infinito. Certo, se le donne facessero sempre meno di due figli a testa, prima o poi l’umanità finirebbe (che non sarebbe neanche forse del tutto un male, ma tralasciamo). Ma perché questo accada la tendenza dovrebbe proseguire immutata per moltissime generazioni, e non c’è nessun motivo di credere che sarebbe così. Magari, vedendo liberarsi un po’ di spazio, le persone poi farebbero più figli di nuovo.
Inoltre, anche se gli italiani o i giapponesi non invertissero mai la rotta, per la stessa logica gli africani mantenendo anche loro la propria tendenza semplicemente prenderebbero il loro posto, per cui l’umanità non finirebbe in ogni caso, semplicemente cambierebbe un po’ colore.
Per fortuna la realtà è un po’ più dinamica e imprevedibile di come la vedono questi personaggi.
Francamente temo che qs infelice uscita di M. esprima un orientamento piuttosto diffuso nel mondo del cd Turbocapitalismo (e ahinoi naturalmente non soltanto in esso…) basato su una concezione orientata ad una crescita (almeno tendenzialmente) ILLIMITATA della popolazione (umana) e della produzione/ dei consumi: concezione che (ça va sans dire) risulta del tutto INCOMPATIBILE con la dimensione inesorabilmente LIMITATA delle risorse materio-energetiche disponibili sulla Terra.
E inoltre: quando si comprenderà una buona volta che la questione demografica contemporanea ha una dimensione sostanzialmente sovranazionale (si pensi al drammatico fenomeno delle migrazioni di massa…)?
Ci sono molte ragioni per detestare Gates o Soros, ma mi sembrano francamente molto più intelligenti (anche e soprattutto criminalmente intelligenti) di questo arricchito qua.
Infatti – lui mi sembra furbo più che intelligente.
Ma Dio ci scampi dal vivere in un mondo in cui siamo costretti a sceglierci guru tra i miliardari.
In effetti annoveravo la Fondazione Gates e l’operato chiaramente liberaldemocratico di Soros (non a caso demonizzata dai nazional-sovranisti e non soltanto da loro) tra le (poche?) eccezioni in contro-tendenza… Forse vale la pena di ricordare anche un manager “illuminato” come A.Peccei… Saluti