Recentemente, ho pubblicato sul blog Decrescita Felice Social Network un articolo ispirato dalle consuete lagnanze dei sostenitori del nucleare a ogni notizia di rincaro delle bollette elettriche, come quello annunciato dal ministro Cingolani per l’autunno. Quando si muovono osservazioni di qualsiasi genere all’energia atomica, bisogna sempre procedere con i piedi di piombo; anzi, se mi è permessa una metafora un po’ più colorita, occorre indossare le mutande di latta.
Si deve cioé soppesare ogni parola, perché i pro-nuke andranno alla ricerca della minima imprecisione, anche la più irrilevante per il senso generale del discorso, enfatizzandola per screditare il rivale dialettico e conseguentemente ogni suo ragionamento. Il solo fatto di non vantare titoli di studio inerenti la fisica o l’ingegneria nucleare viene solitamente utilizzato per respingere al mittente ogni argomentazione, anche se non riguarda questioni tecniche specialistiche (nel caso di quell’articolo, i prezzi delle tariffe elettriche europee, la situazione economica dell’industria energetica francese, ecc).
Un divulgatore scientifico attivo sul Web ha commentato il mio contributo stroncandolo pesantemente, definendolo “un suppurato di cherry picking ed informazioni false come raramente ne ho visto in giro”. Alla mia richiesta di chiarimenti, ha successivamente esplicitato le contestazioni, in particolare ha rigettato con forza un timore a cui accenno nel testo, ossia che il riprocessamento del combustibile esaurito dei reattori al fine di estrarre plutonio possa favorire la proliferazione atomica militare:
“il plutonio per bomba deve avere al minimo il 93% di Pu239. quello da reattori ha al massimo il 60%. questo lo rende inutilizzabile a qualsiasi fine proliferante”.
“Dirmi che tu possa fare una bomba nucleare con 60% Pu239+40%Pu240 è un falso fisico, se fosse possibile non si sarebbe mai costruito il centro di Hanford per la produzione di plutonio per ordigni”.
“I centri di riprocessamento sono O militari O civili, non puoi mischiarli. puoi sì usare plutonio militare per fare combustibile (programma megatons for megawatt), ma non puoi fare il contrario. RIPETO: se ciò fosse facile, il programma Manhatthan avrebbe risparmiato circa metà del suo costo, dato che non sarebbe servito fare il complesso di Hanford nello stato di Washington”.
“è ora assodato che quanto scritto su plutonio e MOX è falso, o si vuole obiettare che qualcosa che Fermi e compagni hanno dimostrato come impossibile sia invece fattibile nello scantinato del primo scappato di casa? (per chiarirci, è una iperbole)”.
La mia esperienza riguardo ai paladini dell’atomo che tuonano contro il presunto cherry picking altrui è che spesso questi si comportano come il bue che dà del cornuto all’asino, in quanto generalmente la loro ‘ciliegia’ la scelgono benissimo, ed è quella gentilmente offerta dalla World Nuclear Association (WNA). Non il massimo dell’imparzialità, trattandosi di un ente finanziato direttamente dall’industria nucleare. Per giunta, l’attuale presidente della WNA è Philippe Knoche, il CEO della francese Orano (ex Areva), ossia un’azienda che tra le varie attività produce il MOX (Mixed Oxide Fuel), il combustibile a base di plutonio ricavato dal riprocessamento.
Sul suo sito Web, la WNA nega la possibilità di ottenere plutonio per uso bellico dagli scarti di fissione di un reattore nucleare civile, in quanto a suo giudizio contaminato dall’eccessiva concentrazione dell’isotopo Pu-240, mentre un ordigno, per non rischiare detonazioni premature o altre gravi problematiche, ne richiederebbe meno dell’8% (pari pari quanto esposto dal mio detrattore). Pertanto, esclude categoricamente che i reattori civili raffreddati ad acqua leggera o pesante (il 96% delle unità attuali usate per generare elettricità) possano aver mai prodotto esplosivo utile per armi atomiche. Le misure di sicurezza adottate dalla International Atomic Energy Agency (IAEA) nei confronti del riprocessamento vengono giudicate una procedura prudenziale (“IAEA is conservative on this matter”), senza che però sussista un reale pericolo di proliferazione.
Per avvalorare quanto espresso, la WNA riporta la valutazione del DOE (Department Of Energy) statunitense, che classifica come plutonio militare (“weapons-grade”) quello con meno del 10% di Pu-240. Omette però di riferire che il DOE non condivide affatto l’idea che il plutonio da uso civile (“reactor-grade”) sia innocuo per fini bellici. Ecco alcuni estratti significativi del rapporto Nonproliferation and arms control assessment of weapons-usable fissile material storage and excess plutonium disposition alternative (1997):
Virtually any combination of plutonium isotopes – the different forms of an element having different numbers of neutrons in their nuclei – can be used to make a nuclear weapon. …
The only isotopic mix of plutonium which cannot realistically be used for nuclear weapons is nearly pure plutonium-238, which generates so much heat that the weapon would not be stable. …
At the lowest level of sophistication, a potential proliferating state or subnational group using designs and technologies no more sophisticated than those used in first-generation nuclear weapons could build a nuclear weapon from reactor-grade plutonium that would have an assured, reliable yield of one or a few kilotons (and a probable yield significantly higher than that). At the other end of the spectrum, advanced nuclear weapon states such as the United States and Russia, using modern designs, could produce weapons from reactor-grade plutonium having reliable explosive yields, weight, and other characteristics generally comparable to those of weapons made from weapons-grade plutonium. …
Proliferating states using designs of intermediate sophistication could produce weapons with assured yields substantially higher than the kiloton-range possible with a simple, first-generation nuclear device. …
The disadvantage of reactor-grade plutonium is not so much in the effectiveness of the nuclear weapons that can be made from it as in the increased complexity in designing, fabricating, and handling them. The possibility that either a state or a sub-national group would choose to use reactor-grade plutonium, should sufficient stocks of weapon-grade plutonium not be readily available, cannot be discounted. In short, reactor-grade plutonium is weapons-usable, whether by unsophisticated proliferators or by advanced nuclear weapon states.
Il DOE ha anche rivelato, sulla base di documenti desecretati nel 1977, che nei test nucleari condotti in Nevada nel 1962 sono stati sperimentati con successo ordigni con materiale fissile ricavato da reattori civili. Del resto, gli attuali arsenali indiani e pakistani (solo per riportare un paio di esempi) sono difficilmente spiegabili ammettendo solamente l’impiego di plutonio ‘ideale’ a basso contenuto di Pu-240. Le preoccupazioni del DOE sono confermate da molti pareri autorevoli, ne citiamo alcuni:
“All plutonium isotopes can be used directly in nuclear explosives. The concept of “denatured” plutonium (Pu which is not suitable for nuclear explosives) is fallacious. A high content of the Pu-240 isotope is a complication, but not a preventative“. Robert Selden (ex progettista di ordigni nucleari), 1976, “Reactor Plutonium and Nuclear Explosives”, Lawrence Livermore Laboratory, California.
“Reactor-grade plutonium with any level of irradiation is a potentially explosive material. The difficulties of developing an effective design of the most straightforward type are not appreciably greater with reactor-grade plutonium than with those that have to be met for the use of weapons-grade plutonium”. J. Carson Mark (direttore della divisione teorica del Laboratorio Nazionale di Los Alamos dal 1947-1972), 1993, “Explosive Properties of Reactor-Grade Plutonium“;
“For an unsophisticated proliferator, making a crude bomb with a reliable, assured yield of a kiloton or more – and hence a destructive radius about one-third to one-half that of the Hiroshima bomb – from reactor-grade plutonium would require no more sophistication than making a bomb from weapon-grade plutonium. And major weapon states like the United States and Russia could, if they chose to do so, make bombs with reactor-grade plutonium with yield, weight, and reliability characteristics similar to those made from weapon-grade plutonium. That they have not chosen to do so in the past has to do with convenience and a desire to avoid radiation doses to workers and military personnel, not the difficulty of accomplishing the job. Indeed, one Russian weapon-designer who has focused on this issue in detail criticized the information declassified by the US Department of Energy for failing to point out that in some respects if would actually be easier for an unsophisticated proliferator to make a bomb from reactor-grade plutonium (as no neutron generator would be required)”. Matthew Bunn (esperto energetico della US National Academy of Sciences) 1997, paper presentato a un simposio della IAEA a Vienna
“On the basis of advice provided to it by its Member States and by the Standing Advisory Group on Safeguards Implementation (SAGSI), the Agency considers high burn-up reactor-grade plutonium and in general plutonium of any isotopic composition with the exception of plutonium containing more than 80 percent Pu-238 to be capable of use in a nuclear explosive device. There is no debate on the matter in the Agency’s Department of Safeguards”. Hans Blix (direttore della IAEA dal 1981 al 1997), 1 novembre1990, Lettera al Nuclear Control Institute, Washington DC
La dichiarazione di Blix chiarisce le vere ragioni per cui la IAEA vigila sulle attività di riprocessamento del combustibile esaurito, al di là dei tentativi della WNA di sminuire il pericolo di proliferazione. Per chi volesse approfondire l’argomento, consiglio il libro di Gregory S. Jones Reactor-Grade Plutonium and Nuclear Weapons: Exploding the Myths, liberamente scaricabile dal sito Web del Nonproliferation Policy Education Center (NPEC).
Personalmente, non credo molto nella ‘rinascita nucleare’ prospettata da WNA, Bill Gates e altri come risposta in salsa business as usual all’intensificarsi del global warming. E’ però altamente probabile che qualunque tentativo di rilanciare i programmi atomici (che si tratti di reattori a fissione tradizionali o autofertilizzanti, di grande o piccola taglia) vedrà protagonisti la pratica del riprocessamento e i combustibili a base di plutonio, con tutti i rischi del caso. Viste le tensioni politiche globali sempre più elevate, è bene tenere alta l’attenzione.
PS: il divulgatore pro atomo, che tanto si era appassionato a criticare il mio articolo al punto da commentarlo persino nella tarda serata di sabato 18 settembre, non si è più fatto vivo dopo che gli ho segnalato le fonti esposte in questa sede, che smentiscono il presunto “falso fisico” di poter impiegare il plutonio ad alta concentrazione di Pu-240 a scopo bellico. Un vero peccato, in quanto sarei molto curioso di sapere se ha cambiato opinione dopo essere venuto a conoscenza di queste nuove informazioni.
Il problema è l’incapacità anche solo di immaginare di vivere semplicemente consumando meno energia. Finché non capiremo questo, continueremo ad aggrapparci alla speranza di fonti energetiche sempre più problematiche, arrampicandoci sugli specchi e giocando allo scaricabarile.
Ieri ho iniziato a guardare la puntata di Presa Diretta sull’auto elettrica, ed era quasi imbarazzante vedere i manifestanti contro le miniere di litio che devasterebbero la campagna dell’Estremadura spagnola. Non erano per niente convincenti, perché, se sei incapace di formulare una critica all’idea stessa dell’auto, elettrica o no, per otto miliardi di persone, e degli spaventosi consumi energetici attuali, è chiaro che non puoi dire niente di meglio di: “questa città è troppo bella per farci una miniera vicino, andate da quegli altri sfigati un chilometro più in là.”
[ironico]
Igor, non hai capito…
Essere nuclearisti è una religione, non una scienza!
Si deve credere per fede!
[/ironico]
Grazie comunque per averci provato, ottimo articolo!
Ho visto il 29/9/21 su SkyTg24 un bel servizio, sulla cazzata dei 400 stronzetti per il clima, a Milano.
bla, bla. bla…
giovani fighetti verdi e radical chic con il loro smartphone del ca**o a Milano, hanno sentito odore di tartine di politica, di danaro, di lobbies, a loro non frega una cippa di ca**o del problema climatico e demografico sulla Terra.
Lo si capisce, dai discorsi vuoti che fanno!.
Ormai sono diventati grandi, non sono più bimbette minorenni inconsapevoli (imbeccate da mamma e papà).
Ecco TRE proposte facili, facili:
1.POLITICA (tardiva) DI CONTROLLO DEMOGRAFICO IN AFRICA
Tanto più gli africani saranno meno di 2.4 MLD al 2050, meno nel 2050 ce ne sarà da ammazzare per sovrappopolazione e danni da climate change, perchè 1.2 MLD d’africani non possono di certo migrare in Europa nel 2050.
2.RIMOZIONE DEL CONSUMO DEGLI SMARTPHONE (e reti mobili del traffico dati e voce)
Si può vivere benissimo senza smartphone e senza fruire internet in mobilità, de facto prima del 1990s la gente viveva benissimo anche senza cellulare GSM e TACS. Gli smartphone consumano un sacco di “acqua equivalente” per produrli, contengono materiali rari ed inquinano oltre che elettronicamente, causando anche il cancro al cervello. Emettono una mare di CO2 con la loro catena di produzione. Inoltre sono energivori e danno solo consumi voluttuari: si pensi a tutta la rete mondiale della telefonia mobile, che consuma UNO STONFO DI ENERGIA, si potrebbe risparmiare una montagna d’energia, tagliando un consumo stupido e voluttuario come internet in mobilità. Obbiettivamente, si può benissimo fruire Internet stando a casa, da rete fissa, sbattendosene i coglioni degli smartphone.
I fighetti ambientalisti verdi a Milano, potrebbero rinunciare ai loro smartphone del ca**o, e potrebbero chiedere “anche ai grandi ed anziani” di fare altrettanto per risparmiare energia!. Peccato, che i giovani fighetti verdi e radical chic con il loro smartphone del ca**o a Milano, non vogliano rinunciare ai loro merdosi smarphone.
3.PORTE AI FRIGORIFERI DEI SUPERMERCATI (per frutta, carne, formaggi, latte e latticini e prodotti freschi, così come ci sono le porte dei frigoriferi per i prodotti surgelati)
Obbiettivamente é davvero stupido avere frigoriferi di carne, frutta, gelati ecc… senza delle porte, apparati che lavorano al massimo e non conservano il freddo. I frigoriferi aperti nei supermercati, consumano così tanta energia, che finiscono anche per condizionare l’ambiente circostante! Un inutile spreco d’energia!, ca**o! ma avete notato il freddo che fa nei supermercati vicino ai banchi frigo aperti?!
4.CONTINGENTAMENTO ENERGETICO PRO-CAPITE IN EUROPA (questo abbasserebbe le emissioni di CO2 in Europa, ma non nel mondo)
Il contingentamento energetico procapite in Europa, taglierebbe parecchio superfluo: non due auto, ma una. Se accendi il condizionatore, non puoi accendere frigo e televisione e computer. Invece che contatori elettrici con contratti da 3 Kw/h in casa, si potrebbe abbassare la potenza a 0.9 Kw/h risparmiando coattivamente sui consumi energetici
Non ho visto e sentito nulla di simile.
Eppure sono proposte facili!
E’ evidente che i giovani fighetti verdi e radical chic con il loro smartphone del ca**o a Milano!, non hanno coscienza di cosa porti il XXI°secolo sulla Terra, a loro piace solo mettere like su facebook, farsi pubblicità in tv e beccare sponsor e ritagliarsi un posto in politica
LOL
Che ca**o hanno deciso i giovani fighetti radical chic che sono dipendenti dallo smartphone e che hanno mangiato e cantato a Milano?!
Il documento dei giovani contro il climate change.
https://www.ilsole24ore.com/art/il-documento-giovani-contro-climate-change-draghi-incontra-greta-AECTeMm
1.Al primo punto c’è il ruolo dei giovani, vogliono essere coinvolti nelle decisioni.
INSOMMA VOGLIONO UN POSTO IN POLITICA, PER POTER FARE MEGLIO LOBBY
2.Il secondo punto riguarda la ripresa dopo la pandemia: qui la richiesta è di puntare sulla transizione energetica, investendo sulle fonti rinnovabili, in grado di garantire posti di lavoro dignitosi, sul rafforzamento delle misure di adattamento e resilienza e su un sistema trasparente di finanza per il clima. Il documento sottolinea l’importanza di un turismo internazionale responsabile, che rispetti le comunità locali.
LE FONTI RINNOVABILI (eolico, solare, marino) SONO INTERMITTENTI, QUANDO NON CI SONO SI RESTA AL BUIO.
La Finanza per il Clima: é una stronzata! il breve periodo per la finanza é mezza giornata, il medio periodo é 3 giorni, il lungo periodo é TRE MESI (ossia la prima trimestrale utile). E’ così che funzionano i mercati, perchè gli operatori sono anche “market makers”. I giovani fighetti radical chic dipendenti dal loro smartphone, dovrebbero studiare di più e clikkare meno like su Fakebook, smettendo di ripetere a gallina demente degli slogan vuoti, non avendo coscienza dei problemi del XXI secolo.
Suggerirei ai Y4C di mangiare meno tartine e ballare di meno e documentarsi di più.
3.Al terzo punto, sul coinvolgimento dei soggetti non statali, ragazze e ragazzi chiedono di sostenere la partecipazione di giovani imprenditori, artisti, agricoltori e atleti nell’adozione di misure contro la crisi climatica. Chiedono inoltre che il settore privato si ponga obiettivi di zero emissioni, che l’industria delle fonti fossili sia chiusa entro il 2030 e che governi e privati smettano di finanziarla.
QUESTI FIGHETTI RADICAL CHIC SMARTPHONE CLICCANTI, VOGLIONO FARE LE PUBBLICHE RELAZIONI SUL TEMA VERDE, VOGLIONO PRENDERE IL MONOPOLIO DEL TEMA VERDE E DEL VOTO DEI GIOVANI, MA NON HANNO NESSUNA IDEA PRATICA SU COSA FARE, E NEMMENO PENSANO DI RISPARMIARE ENERGIA!
Nessun riferimento alla sovrappopolazione in Africa.
Nessun riferimento a provvedimenti facili per il risparmio energetico.
Nessuna volontà di rinunciare alle tartine, ai viaggi turistici, agli smartphone.
Tanti slogan vuoti senza proporre nessuna soluzione pratica e semplice.
Tanta voglia nei fighetti radical chic di coltivarsi un bacino di beoti superficiali clikkanti, per entrare in politica, usando slogan vuoti e senza proporre rinunce ai consumi energetici procapite!
4.riguarda la costruzione di una società consapevole, con un sistema educativo sul cambiamento climatico.
BEH IO DIREI… Y4C SNIFFATE MENO MERDA! C’é già!! la materia si chiama Geografia e Geografia Economica.
Scusi, perché, visto che lei un suo blog per altro ce lo ha già dove può scrivere quanto le aggrada, vieni qui a usare la nostra piattaforma commenti per scrivere quello che in realtà è un vero e proprio post totalmente out topic rispetto al tema dell’articolo? Poi va bene esprimere opinioni forti e radicali, ma lei sta usando i nostri spazi per dare dello stronzo e dalla faccia di merda alla gente. Anche meno, grazie.
@ Igor Giussani on 30 Settembre 2021 at 10:49
c’é stato l’eventone Y4C mi aspettavo qualche commento.
Se nemmeno voi, non vi rendete conto dei discorsi vuoti di questi fighetti Y4C, siamo messi male.
Io sono contrario al nucleare da fissione: non ci sono fonti d’acqua in Italia per raffreddare le centrali nucleari a fissione, che dovranno essere costruite sulla costa, ma con i Medicane, Trombe marine/d’aria (senza contare i terremoti e maremoti) insomma i danni da climate change, anche noi in Italia avremo le nostre Fukushima made in Italy. Sarebbe utile scantonare questi danni, perché il nucleare da fissione non é risorse rinnovabile, non si sa dove e cosa farne dei rifiuti radioattivi che durano milioni di anni, é tecnologia vecchia e vulnerabile ai danni da climate. change.
Il commento su fighetti radical chic di Y4C c’entra eccome.
Hai letto forse nella dichiarazione d’intenti di Y4C un no al nucleare da fissione?!
Leggi bene quello che hanno scritto i Y4C: il nucleare da fissione non emette CO2.
A parte il linguaggio colorito (che quando ci sta, IMHO ci sta) cosa c’è di falso in quello che ho scritto?!
Niente, quindi?!
Noi come gruppo e io stesso abbiamo mosso critiche ai FFF, ci sono gli articoli a testimoniarlo.
Quindi il problema non è quello che dice, bensì il suo narcisismo che vanifica tutto (oltre a fare out topic, a quanto pare)
@ Igor Giussani on 30 Settembre 2021 at 15:52
Ma li leggi i commenti delle persone?!
Li capisci i contenuti di quello che scritto oppure no?! 🙂
Il narcisismo é una categoria dell’essere che sta alla forma ma non ai contenuti.
Direi che è questione di ipocrisia, opportunismo e falsità oltre che palese incompetenza (opportunista od ipocrita).
Ti rendi conto oppure no, che i 400 fighetti radical chic smartphonati a Milano, NON HANNO PRODOTTO NIENTE di concreto e pratico, ed immediatamente applicabile?!
Ti rendi conto oppure no, che i 400 fighetti radical chic smartphonati, ignorano problemi importanti e veicolano solo eticehtt superficiali vuote ad effetto, degne di un post per clickbeting in un social media?!
Tu hai sempre questa cosa di doverti atteggiare a uomo vissuto, cazzuto, cinico e ‘politicamente scorretto’ (virgolette quanto mai d’obbligo per uno che non se la sente di scrivere ‘cazzo’ senza asterischi) opposto ai giovani fighetti radical chic… Questo è il comportamento di chi usa la tematica ecologica per sentirsi speciale e quindi si bea degli ‘stronzetti’ che tanto contesta. Non c’è alcuno scopo che non sia sentirsi superiore e sparare merda sugli altri.
Ora, le sue fisime sono problemi suoi e finché in qualche modo si collegano ai discorsi degli articoli passi; ma quando si mette a fare dell’out topic a casaccio anche basta. Quanto all’opportunismo, il fatto che lei usi la nostra piattaforma commenti per scrivere un vero e proprio articolo invece del suo blog che cosa dovrebbe farmi pensare?
Premetto che sarebbe giusto a) usare più umanità in quel che si scrive, e se questo significa non dire quel che si pensa allora è meglio andare altrove rispetto ad un blog di non ipocrita ma civile discussione, b) dare almeno il tempo che le riflessioni su fatti recentissimi sedimentino in possibili post.
Detto questo, come idea spot apprezzo il passaggio dal “plutonium picking” allo “smartphone clicking”, che allude a vari spunti di riflessione ulteriore.
Per il resto, anch’io mi permetto di suggerire qualcosa riguardo all’evento milanese, nelle more di eventuali post successivi.
Greta ha dato il meglio di sè nella sua intemerata più forte, che non è certo quella di Milano. E’ stata vari mesi fa in Germania, mi pare, quando il suo intercalare era “how do you dare?” e non “bla bla bla”. In quella sede, correttamente lei specificava che il chiacchiericcio politico riguardava le pretese di crescita purchessia, non (come è parso a Milano) una semplice inconcludenza delle discussioni.
E le solite prevedibilissime reazioni di Cingolani suonano allora un po’ stucchevoli, laddove si limitano al “vogliamo proposte non solo critiche” tipico del giocatore di carte al bar dello sport che parla di “politica”.
E’ ovvio infatti che i ragazzi devono crescere e studiare, prima che si possa fare loro una simile obiezione.
Ad oggi, è importantissimo che si impegnino in quella direzione. Ed è almeno altrettanto importante, che informandosi non allontanino asintoticamente gli obbiettivi che l’umanità deve darsi ORA.
Quell'<> è ciò su cui in troppi contano, per veder fare loro la fine… delle sardine. Contano sul fatto che basti costruire una bella futurologia “green”, per dirottare il loro impegno. Ci riescono, in molti casi. Lo vediamo anche in Greta stessa, che appunto non parla più di illusione della crescita ma punta sull’accelerazione tecnologica “green” e si limita a polemizzare contro la politica che la frena.
Ma i Limiti non sono asintoti, per una funzione crescita continua.
Dopodichè, ciascuno può pensarla come vuole riguardo alle varie cause delle apocalissi incombenti, attribuendo a ciascuna la sua priorità. Serviranno, ma non basteranno, le indagini dettagliate sui singoli temi (come fa Igor sul nucleare) per specificare i contorni delle diverse apocalissi.
Ma, per vederle come un tutt’uno affrontabile con (apocal)ottimismo, occorre prima di tutto umanità (da troppi letta con la forzatura polemica dei cattivisti contro i buonisti). Altrimenti, parliamo di distopia.
Praticare l’ecologismo in maniera e coerente e sostenibile non fa necessariamente di qualcuno una buona persona. Ho conosciuto autentici campioni di sostenibilità che dal punto di vista umano facevano schifo.
<> sta per “asintoticamente”, che è scomparso tra la digitazione e l’inserimento del commento. Scusate.
@ Igor Giussani on 1 Ottobre 2021 at 14:38
Non ho l’abitudine di mandare il mio cervello all’ammasso: credevo che voi, faceste altrettanto.
Tranquillo, provvederò in futuro ad omettere ogni mio commento, ed eviterò di leggere i vs post sul blogE’ evidente come il sole, che questo non é uno spazio opportuno per commentare e discutere sui problemi e megatrend del XXI°secolo.
cordiali saluti
@ igor giussani
Mi permetto di fare notare che l’affermazione citata nel post “A high content of the Pu-240 isotope is a complication, but not a preventative” è corretta, ma incompleta. Com’è noto, non tutti gli isotopi del plutonio sono ottimali per la costruzione di una bomba atomica. Isolare quelli giusti nelle giuste proporzioni richiede tecnologie di separazione isotopica non differenti da quelle che servono per costruire una bomba atomica partendo dalla disponibilità del materiale fissile adatto per una centrale. Resta vera l’argomentazione di base che il post tende a confutare: è impossibile produrre una bomba usando il materiale fissile usato in un reattore così com’è.
Cordiali saluti
Penso di aver offerto ai lettori sufficiente documentazione per giudicare autonomamente sulla portate delle accuse di ignoranza che mi sono state mosse dal mio detrattore e sulla reale pericolosità della proliferazione nucleare civile per eventuali finalità civili.